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Recensione Exoprimal

di: Donato Marchisiello

L’indubbio fascino dell’era “dinosauresca” è sicuramente un punto focale di tantissima narrativa moderna. Libri, film, documentari, musica ma anche videogames: ed è in questo filone che, com’è facile intuire, si inserisce Exoprimal, sparatutto in terza persona targato Capcom uscito nei giorni scorsi. Ma, badate bene: Exoprimal non sarà solo una “dino-fest” ma anche una “robot-fest“. Infatti, nel futuro distopico confezionato dal mitico publisher nipponico, vi sarà una costante ed eterna lotta tra dei titanici mech ultra tecnologici ed una infinita fiumana di voracissimi ed incazzati dinosauri. Un connubio atipico: ma non è proprio l’atipicità il “sale” delle rivoluzioni? Bando alle ciance, ecco a voi la recensione della versione PS5 di Exoprimal.

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Exoprimal è uno sparatutto con visuale in terza persona, che ci darà la possibilità di controllare diversi mech ultra-tecnologici e dalle diverse caratteristiche offensive e difensive. Naturalmente, il compito sarà fronteggiare una terribile e costante invasione di dinosauri oltre che dei mech avversi. Ebbene si, al centro di Exoprimal ci sarà un’esperienza improntata al PvPvE: i giocatori, in sostanza, dovranno tendenzialmente affrontare degli step che li vedranno combattere gli enormi rettili controllati dall’intelligenza artificiale, per poi sfociare in uno scontro contro altri giocatori. Il sale di Exoprimal è sostanzialmente questo, anche se sarà anche possibile limitare l’esperienza al singolo scontro PvE. Una formula coraggiosa, seppur sempre più utilizzata, che ci vedrà scandagliare a fondo l’intreccio narrativo creato ad hoc per il gioco. Una storia tutto sommato divertente e che, almeno nelle battute iniziali, “aggredirà” l’interesse del giocatore trovatosi al centro di una oscura vicenda, un po’ Matrix un po’ Doctor Who. In sostanza, vestiremo i panni di un indefesso pilota di Exoarmature che, dopo uno spaventoso incidente aereo, si troverà suo malgrado catapultato in una dimensione alternativa dominata da una potentissima intelligenza artificiale. Questa, chiamate Leviathan, avrà il pieno controllo della realtà e sarà in grado di trasportarci, a piacimento, indietro nel tempo e sottoporci ad un infinito loop di combattimenti contro dinosauri ed altri piloti.

Va riconosciuto a Capcom, l’ingegnoso escamotage per giustificare la presenza, al momento, di una sola modalità di gioco ripetuta a iosa: nella narrazione, infatti, otterremo diversi dati utili per far luce sulla misteriosa vicenda “obbedendo” alla volontà di Leviathan di usarci come topi da laboratorio negli scontri contro i dinosauri. Nel mentre l’IA farà “tesoro” dei nostri scontri, accumulando dati sui combattimenti, noi al contempo cercheremo di indagare su quello che ci sta succedendo. Quasi sempre, dopo ogni scontro, accumuleremo dati che daranno via a scende d’intermezzo in stile Metal Gear dove, coi nostri compagni, interpreteremo quanto scoperto tentando di incastrarlo in una grande puzzle circolare a cui avremo accesso continuo e che fungerà da “diario di bordo“. Una trama non troppo originale ma nemmeno scontata che, però, sarà uno dei principali motori di Exoprimal che, al momento, ci darà accesso ad una singola modalità, come già specificato. Dal menù principale (senza fronzoli e ridotto all’osso per una comprensibile volontà di rendere dinamica l’esperienza), accederemo alla modalità “Survival“. Di lì, potremo semplicemente optare per una esperienza multigiocatore PvE o PvP 5v5, a seconda delle nostre preferenze. Ma, effettivamente, cosa dovremo fare in Exoprimal?

Dapprima, com’è lecito attendersi, saremo chiamati a scegliere una tra le dozzina di exoarmature disponibili. In salsa Overwatch, vi saranno tre grandi gruppi di mech, ovvero Assalto, Tank e Supporto. Vi saranno diverse frecce al nostro arco, tra mech cecchini, samurai, giganteschi colossi dotati di gatling e robot in grado di curare ad area. In generale, vi sarà una buona varietà di classi e nessuna d’esse ci restituirà la sensazione di “superflua” anche se, come succede al day one nei giochi competitivi, vi saranno exoarmature più performanti ed altre più difficili da utilizzare. Così come accade nello sparatutto Blizzard, anche in Exoprimal la composizione del team sarà cruciale ed è per questo che, con una rapida combinazione di tasti, sarà possibile in pochi secondi cambiare radicalmente exoarmatura in modo da equilibrare la composizione della squadra in velocità. Una volta addentratici nella fantomatica simulazione eterna di Leviathan, ben presto assimileremo la struttura dell’unica modalità di gioco al momento presente: in sostanza, affronteremo una serie di missioni dagli obiettivi variabili. Solitamente, per pressapoco tre quarti del match affronteremo dinosauri di varia natura e stazza controllati dall’IA, tra piccoli raptor e giganteschi T-Rex, passando per varie amenità volanti. Nel restante segmento di gioco, invece, saremo chiamati al completamento di un obiettivo specifico (come trasportare un oggetto, accumulare energia in un altro, difendere un obiettivo ecc.) che però ci vedrà fronteggiare anche il team avversario in uno scontro che diverrà, appunto, PvP. Il titolo avrà anche diversi aspetti più squisitamente ruolistici: accumulando esperienza, potremo far salire la nostra exo-armatura di livello, ottenendo nuovi potenziamenti che potremo installare e che andranno a potenziare diverse caratteristiche del nostro “mostro” metallico. Avremo tre incavi totali con cui potenziare il nostro personaggio e che daranno un’impronta abbastanza decisa all’essenza dello stesso. Ovviamente, potremo anche personalizzare, entro certi limiti, il nostro bestione d’acciaio, aggiungendo decal, colori vari o intere estetiche che saranno spesso acquistabili da uno specifico shop (ebbene si, anche Exoprimal sarà un GaaS).

Nonostante la formula funzioni abbastanza bene e sia piuttosto divertente, essa non sarà perfetta. Il caos è dietro l’angolo e in alcuni contesti, sarà davvero complicato barcamenarsi tra decine e decine di dinosauri e giocatori avversari, rendendo il match infinitamente più button mashing che votato al ragionamento. In aggiunta, la “quaestio” inerente il non perfetto bilanciamento delle classi, toglie un po’ di strategia e aggiunge tanta casualità al gioco, riducendone lo spessore. Ad esempio, al momento le classi tank saranno tendenzialmente meno utili (alle volte, addirittura un “peso“) visto che, alcuni assalto, sono in grado di spazzare via grandi quantità di nemici in pochissimi istanti e che, al contempo, vi saranno classi in grado di curare costantemente e in grandi quantità la squadra, rendendo di fatto inutile o quasi la presenza di uno “scudo“. A questo, naturalmente, si aggiunge  anche la già citata criticità relativa alla ripetitività generale del gioco che, come già specificato, godrà di una singola modalità (anche se, ad onor della cronaca, il 28 luglio dovrebbe aggiungersene un’altra) che si svolgerà in due o tre mappe differenti a livello estetico ma molto simili a livello concettuale. Un’altra mancanza da non sottovalutare, sarà una veemente limitazione del combattimento sull’asse y: la verticalità è, al momento, parzialmente appannaggio di una sola classe. Ciò, ovviamente, restituisce con tutte le altre classi una certa sensazione di pesantezza e lentezza, che fa perdere qualche colpo al complessivo gameplay.

Da un punto di vista meramente tecnico, non v’è tanto da obiettare: Exoprimal gira ottimamente su PS5, offrendo un’esperienza solida a 360° grazie alla duttilità e alla potenza del RE Engine. Esteticamente, il gioco confezionato da Capcom è sicuramente pregevole seppur, a conti fatti, altalenante. Si parte da un sicuro plus, ovvero la realizzazione delle exormature, tutte piuttosto belle e particolari, per passare agli ambienti di gioco, un po’ troppo spogli e ripetitivi. Restando nell’ambito dell’estetica, Exoprimal perde qualcosina a livello di “sensazioni“: gli ambienti non saranno distruttibili e, al contempo, saranno colmi di tanti muri invisibili. Ogni stage sarà formato da “scatole” di varie dimensioni, impossibili da infrangere: ciò rende l’esperienza con le exoarmature, ad occhio imperanti e potenti, meno “piena” e “distruttiva“. Per quanto concerne le performance, nulla da obiettare: Exoprimal gira molto bene, non offrendo il fianco nemmeno nelle situazioni più caotiche dove vi saranno decine di dinosauri in movimento. Un’esperienza tecnico-estetica tutto sommato piacevole e resa ancor più solida da un sonoro sicuramente non rivoluzionario, ma che farà il suo in modo piuttosto egregio (da segnalare, l’interpretazione vocale dei vari mech che, seppur limitatamente, avranno ognuno una propria “personalità“).

In definitiva, Exoprimal è un buon gioco multiplayer, con delle idee non particolarmente originali ma intriganti ed un gameplay che, seppur non perfetto, costituisce un’ottima base per il futuro del gioco. Al momento, il titolo offrirà ai giocatori una sola modalità che poggerà su pochissime mappe: un neo non indifferente, seppur la roadmap dei contenuti del gioco appare piuttosto ricca e “dinamica“. Exoprimal, comunque vada, risulta già di base divertente ed abbastanza vario, seppur gli aspetti strategici, almeno all’ora del day one, sembrano cedere un po’ il passo ad un più “scriteriato” button mashing.