Recensione Costume Quest 2
In un grave momento di crisi da accumulatore seriale non potei fare a meno di comprare un videogioco che in un momento di sanità mentale avrei lasciato a prendere polvere virtuale sullo store, ma così non fu, e Costume Quest si installò dolcemente nel disco rigido della mia Xbox 360. Con una bella e fumettosa bava alla bocca mi sospresi a divertirmi in quel particolarissimo gioco di ruolo, un minestrone tra action/turni/carte e caramelle, tanto da bramare un suo seguito. E così, mentre sonnecchiavo, ecco che arriva in redazione il codice review di Costume Quest 2: dolcetto o scherzetto?
di: Giovanni MancaIn un grave momento di crisi da accumulatore seriale non potei fare a meno di comprare un videogioco che in un momento di sanità mentale avrei lasciato a prendere polvere virtuale sullo store, ma così non fu, e Costume Quest si installò dolcemente nel disco rigido della mia Xbox 360. Con una bella e fumettosa bava alla bocca mi sospresi a divertirmi in quel particolarissimo gioco di ruolo, un minestrone tra action/turni/carte e caramelle, tanto da bramare un suo seguito. E così, mentre sonnecchiavo, ecco che arriva in redazione il codice review di Costume Quest 2: dolcetto o scherzetto?
Zucche vuote, difendiamo Halloween!
“Ma che robbbba è Costume Quest, c’hai giocato solo te!?”. Ok, non credo di essere stato il solo ma colgo la palla al balzo per fare un breve riassunto della punta precedente. Reynold e Wren, fratello e sorella e gemmeli, dall’età indefinita compresa tra i 5 e i 10 anni, si trasferiscono in una nuova piccola città e, per farsi conoscere dalla comunità, pensano bene di girare casa per casa durante la notte di Halloween pronunciando l’antipaticissima frase “dolcetto o scherzetto?”, ovviamente mascherati. Al quando, lo scherzetto lo fanno a loro o, meglio alla petulante Wren ( o comunque al poppante non selezionato dal giocatore), che viene rapita da un mostro: l’avventura ha inizio. In CQ2 i protagonisti sono sempre i due ragazzetti, questa volta se la devono vedere con il terribile Dr. White, un dentista che odia con tutto il cuore Halloween a causa delle caramelle, nemico spaventoso per la salute delle dentiere e, per questo, da distruggere. Il malefico dottore nemico di ogni bambino riesce nel suo scopo con bizzarri viaggi nel tempo e, a Reynold, Wren e i compagni di viaggio non resta che combatterlo usando gli stessi mezzi: viaggi temporali, costumi ficosissimi con poteri assurdi e tante caramelle da strafogarsi. Non vi diamo altri dettagli della trama per non correre il rischio di rovinarvela, possiamo però dirvi come sia molto divertente, ricca di buffe situazioni e abbastanza stimolante.
Action GDR a turni un po’ di qua e un po’ di la
Ok, vi abbiamo detto tutto nel titolo del paragrafo, dunque passiamo oltre. Non vi basta? Ok, CQ2 è un ibrido tra un action con visuale isometrica (a parte qualche rara sezione) e un gioco di ruolo a turni a visuale fissa, che presenta da un lato il party dei personaggi selezionati e dall’altro quello dei nemici. Nella prima fase ci si posta in degli scenari più o meno ampi (molto meno), in cui prevale la fase di esplorazione e conversazione con i vari personaggi: cercare caramelle un po’ ovunque colpendo a schiaffoni vari elementi dello scenario stesso, aprire forzieri per trovare carte da gioco o pezzi di costume, sbloccare vie d’accesso grazie all’uso di particolari feature esclusive del relativo costume indossato. Le mappa non sono molti grandi, anzi, ma l’esplorazione non è molto semplice, sia per delle fastidiosissime barriere invisibili, anacronistiche e senza senso (perché non posso attraversare la strada? Perché non posso passare su quell’erba se l’ho già fatto un attimo prima?) e il fatto che la consultazione della mappa non segnala la nostra posizione. La fase di combattimento è strutturata secondo lo schema classico dei turni: un personaggio alla volta, senza limiti temporali, decide se attaccare, usare l’abilità speciale se disponibile o usare una carta da gioco. Quando è il turno dell’avversario, si può cercare di bloccare o contrattacare. Per l’accatto si usa un solo pulsante, esiste una sorta di combo (molto ma molto elementare) e il sistema adottato per incrementare il danno è quello del quick time event: se si azzecca il tempo giusto, si levano più life point. Abbiamo fatto prima riferimento a delle carte da gioco e vi spieghiamo in poche parole di cosa si tratti: si trovano durante l’esplorazione delle mappe, si scambiano con altri personaggi o si acquistano da dei mercanti maniaci per poi essere utilizzate durante la fase di battaglia per andare ad incidere sull’attacco e sulla difesa della squadra amica o di quella avversaria. E’ possibile indebolire gli attacchi, stabilire dei contrattacchi automatici, aumentare la velocità di ricarica delle abilità speciali, insomma, nulla di nuovo all’orizzonte. Gli ingredienti per qualcosa di divertente ci sarebbero tutti, peccato che siano buttati li senza criterio intelligente: prima attaccano tutti i personaggi del proprio party, poi tutti i nemici, uno dopo l’altro, si usa un solo pulsante per fare tutto, non c’è un tempo limite per le mosse. E’ evidente come sia fin troppo semplice preveder le mosse, anche di avversari tosti, numerosi e con parecchi punti vita, ed avere la peggio è una conseguenza della propria sbadataggine piuttosto che della difficoltà vera e propria della battaglia. Sbadataggine che può tradursi, ad esempio, nel farsi trovare con costumi sbagliati nel momento sbagliato: solo attacco, nessun potere curativo o viceversa. Come nel primo capitolo, i costumi rimangono una delle caratteristiche più interessanti del gioco dal momento che spesso si va avanti per vedere e saggiarne le abilità peculiari, sia nella fase di esplorazione che, soprattutto, in quella del combattimento: il super eroe che scaglia un pulmino, il giudice che emana la sentenza, il clown che si mangia la banana per curare tutti solo per citarne alcuni. Oltretutto gli stessi costumi possono essere potenziati grazie a dei ritrovamenti nascosti nelle mappa, con la conseguente nuova caratterizzazione grafica. Se i combattimenti risultano semplici e ripetitivi per le scelte bislacche che abbiamo detto, ancora peggio è il sistema di risanamento dei punti vita: ci sono delle fontane miracolose sparse per gli scenari e, il raggiungerli con il pericolo di incontrare avversari avrebbe potuto rappresentare una sfida interessante, se non che si è deciso di permettere di “ricaricarsi” mangiando le caramelle in proprio possesso. Considerando che basta una manciata di caramelle, che si possono mangiare in qualsiasi momento mentre si esplora e che gli scenari ne sono pieni zeppi, potete capire quanto anche questa scelta non sia certo stata fatta per rendere il gioco più impegnativo. Siamo ripetitivi ok, ma non possiamo non esternare il nostro rammarico per l’estrema semplificazione di tutte le dinamiche in grado di rovinare pesantemente l’esperienza di gioco.
Una gita nel cartoon
La caratterizzazione grafica molto cartoonesca con tanto di balloons ad enfatizzare i dialoghi è uno degli aspetti più intriganti della produzione marchiata Double Fine Productions, capace di strappare più di un sorriso e, perché no, anche qualche esclamazione di meraviglia. Le animazioni sono semplici ma molto ben realizzate e in linea con lo stile scelto, la fluidità dell’azione è generalmente molto buona, anche se dobbiamo rilevare alcuni passi falsi del motore grafico quando si pattina veloce per lo scenario e sono presenti alcuni balloon aperti. Tutto sommato buono anche il comparto sonoro, senza alcuna voce di doppiaggio ma con una colonna sonora discreta e effetti sonori convincenti.
Salveremo Halloween?
CQ2 è un titolo interessante, che avrebbe potuto rappresentare un piccolo gioiellino se si fosse prestata più attenzione al gameplay. Non tanto per la durata complessiva del gioco (si termina in circa sei ore) ma per un combat system molto lacunoso e una difficoltà generale quasi ridicola. Chi ha amato il primo capitolo, chi vuole vivere un’esperienza di gioco rilassante e molto poco impegnativa, chi non è insensibile allo stile invidiabile delle caratterizzazione grafica, può andare sul sicuro e divertirsi con CQ2. Gli altri farebbero bene a starne alla larga.