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Recensione Ancora a canestro con NBA 2K13

Dopo la bandiera bianca di EA che ha cancellato ufficialmente la (un tempo) gloriosa serie NBA Live2K ora è l’assoluta leader del basket videoludico. La domanda è: dopo aver sbaragliato così fragorosamente la concorrenza questo talentuoso team di sviluppo avrà ancora fame? La risposta ve la diciamo subito: SI!

di: Redazione

Dopo la bandiera bianca di EA che ha cancellato ufficialmente la (un tempo) gloriosa serie NBA Live2K ora è l’assoluta leader del basket videoludico. La domanda è: dopo aver sbaragliato così fragorosamente la concorrenza questo talentuoso team di sviluppo avrà ancora fame? La risposta ve la diciamo subito: SI!

Crea, gestisci, amministra, gioca!

NBA2K13 torna con il solito carico di modalità: alle classiche modalità veloci come i playoff e l’allenamento, ritroviamo Associazione (ovvero la stagione completa) in tutta la sua smagliante completezza. Tutto sembra rimasto invariato, troveremo la parte giocata con oltre 80 partita stagionali da affrontare, compresi i play-off, dovremo gestire i rapporti con gli sponsor, partecipare al draft e tenere sotto controllo tantissime altre variabili. Tuttavia ci sono delle innovazioni importanti come la possibilità di simulare le partite assegnandp compiti in campo e schemi a ciascun giocatore, di elaborare varie strategie e, quindi, di far sentire la nostra mano anche in ogni partita giocata dalla CPU. Sono state inoltre introdotte le nuove regole del contratto collettivo stipulato lo scorso anno dopo il clamoroso lockout. Peccato per l’inspiegabile rimozioni della D-League, il campionato minore dove era possibile mandare i giovani prospetti a fare esperienza ed accrescere le abilità.
La carriera per un solo giocatore è stata denominata ora “Creazione di una leggenda” e, come il nome suggerisce, ci permetterà di creare da zero il nostro cestista e portarlo dai campi di periferia al draft per vederlo calcare i paquet dell’NBA. Per i più pigri è possibile comunque utlizzare un campione NBA. Altissimo il livello di personalizzazione che ci consentirà di modificare in ogni più piccolo aspetto fisico e tecnico il nostro atleta grazie al completissimo editor. Potremo anche assegnargli cinque abilità speciali da una lista che ne conta ben 31 e che gli permetteranno di fare la differenza in campo sfruttando azioni speciali in determinate situazioni. Naturalmente ogni abilità, accessorio, punto esperienza andrà guadagnato attraverso le prestazioni in campo. Verremo valutati di volta in volta in base ai minuti giocati, ai punti segnati, ai falli commessi, agli assist. Insomma verremo analizzati a tutto tondo e dovremo sempre lasciare il segno in ogni partita per garantire al nostro personaggio una crescita costante. Ovviamente potremo scegliere di iniziare la carriera anche con un giocatore già esistente, il che ci faciliterà la parte della crescita visto che esso disporrà già dei suoi parametri base e delle sue abilità bene precise.

On my way with my skill

2K poteva semplicemente eseguire un lavoro di affinamento delle meccaniche ed invece no, ci troviamo quasi difronte alla perfezione quest’anno.
Pad alla mano noteremo come già il sistema dei tiri sia stato modificato. La levetta destra è ora adibita anche alla gestione dei dribbling e delle finte. Questa piccola ma fondamentale introduzione permetterà possibilità di approccio infinite così come aumenteranno a dismisura le possibilità di scardinare le difese avversario, soprattutto se questa funzione verrà utilizzata con i giocatori più tecnici. Per effettuare un tiro a tal proposito occorrerà associare, al movimento dell’analogico, la pressione del dorsale sinistro. Ai veterani della serie questo nuovo sistema non potrà non creare qualche problema inizialmente ma spendendo qualche minuto nel tutorial e costatando quanto sia utile il nuovo sistema freestyle di finte e dribbling non potranno che gioire di questa nuova aggiunta. Va detto comunque che è sempre possibile scegliere di effettuare il tiro con la pressione del relativo pulsante colorato, come da tradizione della serie.
Altra introduzione importante è il Dynamic Shot Generator, un sistema ideato per rendere quanto più realistici e differenziati i tiri, tenendo in considerazione tantissime variabili come l’equilibrio, la posizione in campo, un’eventuale marcatura stretta ecc. ecc. Il tutto permette di assistere a tantissime animazioni differenti e a tiri sempre realistici e credibili nelle loro parabole.
Migliorato anche il sistema dei contatti, di fatto ora è più “tangibile” la sensazione di una marcatura così come il peso di un attaccante avversario che vuole sfondare la difesa. L’essenza del realismo in ogni sua forma.
Le già citate true skills permetteranno poi a ogni giocatore di sfruttare le proprie caratteristiche peculiari, laddove ogni atleta ne avrà fino a cinque e potrà sfruttarle per cambiare radicalmente le sorti della partita, soprattutto se parliamo di stelle di prima grandezza che lo fanno anche nella realtà.

Ultimate Statue!

Non è un mistero il clamoroso successo dell’Ultimate Team ideato da EA per FIFA e poi allargato anche alle serie NHL e Madden2K per non essere da meno ha deciso di ispirarsi liberamente (di copiare, per i profani) l’intero sistema di gioco e riproporlo sotto forma di statuine collezionabili, che funzionano esattamente come le card della concorrenza. “La mia squadra”, questo il nome della modalità, si rivela divertente e completa grazie anche a tantissime possibilità di gestione del team. Sarà possibile schierare la propria squadra in partite amichevoli oppure lanciarla online nella “strada verso i play-off”: un vero e proprio campionato online contro i giocatori di tutto il mondo.
Il resto del comparto multigiocatore è rimasto pressochè invariato con le solite modalità competitive, tra partite veloci e classificate. Peccato per una stabilità del netcode non proprio esaltante che ci ha creato non pochi problemi di lag nelle prove da noi effettuate.

Ci serve una soundtrack…Chiamiamo Jay-Z!

Tecnicamente, seppur non sia cambiato praticamente nulla, il titolo si dimostra ancora valido mantenendo un livello di dettaglio impressionante sui modelli poligonali e le texture in campo e la solita differenza qualitativa per gli elementi di contorno, che per questa generazione temiamo rimarrà tale in maniera periodica per ogni gioco sportivo. Ci fa piacere sottlineare, ancora una volta, l’attenzione che è stata posta al miglioramento delle animazioni, cosa non facile considerati i livelli altissimi raggiunti dalle precedenti produzioni. Come accennato più su, risultano più “coerenti” in relazione alle dinamiche sul campo e si è riusciti a limare ancora una volta il fastidioso effetto di “stop” che slega alcune animazioni. Pollice verso per la modellazione morfologica di alcuni visi ma in questo caso stiamo cercando il pelo nell’uovo considerato che si tratta dei cestisti meno celebri di ogni team.
Fantastico come al solito il reparto audio con campionamenti sempre molto incalzanti e la sempre ottima telecronaca in lingua originale (una delle poche a non soffrire troppo di ripetizioni e momenti di stasi). La soundtrack è stata poi interamente curata dai Jay-Z ed i tanti amanti del rap d’oltreoceano non potranno che impazzire ad ogni singola traccia.

Ciaff!!

Senza tanti giri di parole NBA2K si conferma come la miglior simulazione sportiva dell’anno contrastata solamente, a nostro avviso, dall’eccellente NHL 2013 di EA Sports. Gli appassionati della palla a spicchi si saranno già catapultati nella nuova esperienza, tutti gli altri invece si staranno chiedendo se tale esperienza è talmente nuova da meritare di essere vissuta, almeno rispetto a quella del 2012. NBA 2K13 è un gioco migliore del suo illustre predecessore nel suo aspetto più importante, il gameplay, grazie a delle novità sulla fisica di gioco e aDynamic ShotGenerator, decisamente appagante. Se avete già NBA 2K12 ma avete ancora qualche dubbio, andate dal vostro amico ricco e fatevelo prestare, ne vale davvero la pena.