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Recensione Amazing Princess Sarah

Generalmente se all’inizio di un videogioco vieni accolto da un paio di seni sballonzolanti, per quanto pixelosi, messi in bella mostra da uno sviluppatore chiamato Haruneko, non puoi fare a meno di pensare ad una produzione tipicamente nipponica. Ti stupisci, invece, quanto ti accorgi che dietro questo pseudonimo si nasconde un team tutto italiano, autore di un titolo davvero inaspettato.

di: Simone Cantini

Generalmente se all’inizio di un videogioco vieni accolto da un paio di seni sballonzolanti, per quanto pixelosi, messi in bella mostra da uno sviluppatore chiamato Haruneko, non puoi fare a meno di pensare ad una produzione tipicamente nipponica. Ti stupisci, invece, quanto ti accorgi che dietro questo pseudonimo si nasconde un team tutto italiano, autore di un titolo davvero inaspettato.

Senza esclusione di corpi

La trama che fa da cornice ad Amazing Princess Sarah è, ovviamente, un mero pretesto utile unicamente a giustificare i cinque livelli di gioco: un bel giorno il re di Kaleiya, padre di Sarah, viene rapito da alcune procaci fanciulle demoniache, lasciando il regno completamente incustodito. Spetterà quindi alla principessa che fornisce il titolo al gioco lanciarsi al salvataggio del libidinoso genitore. E lo farà attraversando cinque differenti castelli, in quello che è un platform che ricorda in parte la struttura e le atmosfere di Castlevania, seppur con qualche piacevole variazione sul tema. La più macroscopica è costituita dal fatto che la nostra Sarah, per sconfiggere le varie creature, potrà contare unicamente sulla sua spada e non sarà in grado, dunque, di reperire altri strumenti di offesa nel corso dell’avventura. Almeno non direttamente. Il punto di forza di Amazing Princess Sarah, difatti, consiste nel fatto che è possibile utilizzare i cadaveri degli avversari come oggetti contundenti monouso, ognuno dotato di particolari effetti: troveremo mostri in grado di sprigionare fiamme al contatto con il suolo, scagliare frecce o esplodere all’impatto con altri avversari. L’idea, per quanto semplice, pad alla mano si è rivelata molto divertente, costringendo anche ad utilizzare un pizzico di strategia in merito al corpo da raccogliere in caso di sovrabbondanza di caduti. Esclusa questa interessante variante, il gameplay di Amazing Princess Sarahsi è rivelato decisamente più canonico, strutturato come quello di un qualsiasi altro platform, ma non per questo meno appagante, seppur non manchi una blanda vena ruolistica data dal fatto che la nostra eroina può salire di livello, aumentando unicamente i suoi punti vitali. Se è vero che le prime due zone potranno essere portate a casa senza troppi sforzi, il livello di sfida proposto subisce una notevole impennata nel corso degli ultimi tre stage, costringendo il giocatore a destreggiarsi con maggiore abilità tra creature ostili e traballanti piattaforme. Non mancano, come vuole la tradizione, i canonici boss di fine livello, forse l’unico punto debole dell’intera produzione a causa di uno stile ed un’originalità davvero ridotta ai minimi termini. Amazing Princess Sarah non eccelle anche per quanto concerne la longevità generale, dato che in poco più di due ore è possibile arrivare ai titoli di coda. Eventuali nuove run possono beneficiare di alcuni modificatori sbloccati una volta conclusa l’avventura, anche se va detto che aggiungono davvero poco all’esperienza. Occorre comunque sottolineare il prezzo davvero ridotto a cui il tutto viene proposto, decisamente allettante in rapporto alla qualità effettiva del gioco.

Ovviamente retrò

Impensabile non pretendere di trovarsi al cospetto dell’ennesimo episodio di pixel art indipendente che, infatti, si mette bellamente in mostra anche in questo caso. Lo stile adottato, per quanto non originalissimo, è comunque piacevole ad eccezione dei boss di fine livello che, vuoi per design che per realizzazione effettiva, risultano completamente fuori contesto. Piacevole l’accompagnamento sonoro, seppur anche in questo caso non si ravvedano particolari picchi stilistici. Impeccabile, invece, lo scrolling e la gestione della nostra piccola Sarah, anche se poteva essere reso leggermente meno legnoso il meccanismo di raccolta degli oggetti che richiede di essere perfettamente allineati con quanto ci interessa per funzionare.

Amazing Princess Sarah è stata una piacevole sorpresa. Certo, non è il titolo in grado di rivoluzionare un genere o di monopolizzare infinite ore del vostro tempo, ma di sicuro la produzione Haruneko riesce nel sempre più difficile compito richiesto ad un videogioco: divertire. E non è certo poco.