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Veloci e furiose. Pronte a darsi battaglia lungo ogni rettilineo, dietro ogni angolo, derapando ad ogni curva. Accelerando, frenando, saltando, sbandando o addirittura urtandosi. Queste sono le macchine guidate da Dominic Toretto e Brian O’Conner, i due protagonisti principali di Fast & Furious. Una saga cinematografica che ha avuto un grande successo, soprattutto con gli episodi più recenti, e da cui era lecito aspettarsi l’uscita di un tie-in. Tie-in che è giunto in contemporanea con il lancio dell’ultima pellicola della serie. Ecco quindi Fast & Furious: Showdown, titolo di corse che pone il giocatore nei panni dei personaggi - eroi e non solo - visti nei vari film, con il solo scopo di far rivivere i momenti più emozionanti ammirati al cinema, folli rincorse e gare micidiali comprese.Il risultato? Beh... continuate a leggere per scoprirlo!
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Negli ultimi anni la qualità raggiunta dai videogiochi ha fatto gridare al miracolo. Il solco tra capolavori e titoli appena sufficienti, prima maggiormente percepibile, ha subito un quasi totale azzeramento, rilegato a pochissimi casi sparuti. Le vendite premiano soltanto titoli che riescono a sbalordire e far breccia nel cuore del pubblico giocante. In questo idilliaco quadro per il consumatore, Capcom, tra alti e bassi, ha fatto più volte a pugni con le leggi di mercato e con la severa “regola non scritta” della qualità a tutti i costi, facendosi in talune occasioni quasi beffa delle voci insistenti che cercavano di dirottare i suoi lavori verso una direzione ben precisa e pagando, quando è capitato, anche lo scotto delle proprie scelte. Azzardi e spregiudicatezza, amore e odio dei propri fan e rischio per il nuovo sintetizzano bene il percorso di questa multinazionale dell’intrattenimento. Quasi come se il background passato non contasse nulla, eccola qui a ripetersi, a stupire ed osare, stavolta affidando ad un team di sviluppo francese, sconosciuto al grande pubblico e alla sua prima vera grande esperienza, un progetto ambizioso e di non facile lettura. I Dontnod hanno raccolto di buon grado il guanto di sfida che ha lanciato loro Capcom lavorando alacremente e difendendo ogni singola idea o intuizione, senza cedere a compromessi e quasi seguendo a pieno lo stile del committente fino a giungere allo sviluppo di Remember Me, un gioco che dalla primissima ora vuole rompere il muro degli schemi comuni.
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