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Thunderful Group licenzia circa 100 dipendenti

di: Luca Saati

La holding svedese di videogiochi Thunderful Group ha annunciato l’intenzione di licenziare un quinto del suo personale.

Il gruppo – che comprende circa 30 filiali tra cui sette studi di sviluppo e tre editori (tra cui Rising Star Games) – ha rilasciato oggi una dichiarazione affermando che sta pianificando “di ristrutturare le operazioni per rafforzare la competitività a lungo termine”.

Secondo la dichiarazione, la ristrutturazione è dovuta ad una serie di “investimenti eccessivi” effettuati da Thunderful negli ultimi anni.

“Questi investimenti si sono rivelati insostenibili dato l’attuale clima del settore, che ha portato il Gruppo a essere particolarmente colpito dalle difficili condizioni di mercato”, spiega.

“Il nuovo management team e il consiglio di amministrazione hanno individuato la necessità di ristrutturare il Gruppo e concentrare i propri sforzi sugli asset strategici con le migliori prospettive a lungo termine.”

L’azienda prevede ora di licenziare circa il 20% della sua forza lavoro. Secondo il suo sito web, attualmente ha “quasi 500 dipendenti in Europa”, il che significa che saranno interessati circa 100 dipendenti.

In una nota il CEO del Gruppo Thunderful, Martin Walfisz, ha dichiarato:

“Per garantire e rafforzare la vitalità del Gruppo, non abbiamo trovato altra alternativa se non quella di ridurre i costi e concentrare l’attività su aree con le migliori prospettive di crescita e redditività future.

È stato difficile prendere queste decisioni e mi rattrista sapere che dovremo dire addio a tanti colleghi e partner qualificati. Tuttavia, sono convinto che questa sia una direzione necessaria per Thunderful e che questi cambiamenti renderanno l’azienda un attore più forte sul mercato.”

Thunderful Group è solo l’ultima delle compagnie costretta a queste procedure di ristrutturazione che portano a licenziamenti del personale. Ne abbiamo parlato per tutto il 2023, e il 2024 sembra non essere da meno. Dall’inizio dell’anno sono già diversi gli sviluppatori e editori che hanno licenziato parte del proprio personale.