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Modifica ed affini: Nintendo fa terra bruciata attorno ai "disobbedienti"

Console tribe news - Modifica ed affini: Nintendo fa terra bruciata attorno ai "disobbedienti"

di: sev3n

I sistemi di modifica che nelle passate generazioni di console l’hanno fatta da padroni, vivono oggi più che mai un periodo di grande incertezza osteggiati sempre più vigorosamente dai colossi del mercato. Nintendo & co. non sono più disposte a tollerare silenziosamente quello che è stato un costume molto diffuso tra i videogamers, soprattutto italiani, e che sembra minare un settore che ha visto sì crescere i volumi di vendita negli ultimi anni, ma che al contempo ha visto incrementare in modo vertiginoso i costi di produzione.

Il vecchio motto “La pirateria aiuta a vendere” non trova più sostenitori ai piani alti delle majors, posizione condivisibile, ma del sacrosanto diritto al backup di un gioco regolarmente acquistato non v’è più nemmeno l’ombra? Senza contare che l’identità modifica=pirateria non è sempre vera: i sistemi di modifica permettono per esempio di espandere le funzionalità delle console attraverso appositi programmi homebrew creati dalla comunità internet.
Dipanare la questione è quindi cosa davvero complicata: più volte la stessa giustizia italiana si è pronunciata in materia e più volte è arrivata a conclusioni antitetiche e fuorvianti: c’è il verdetto che sancisce la libertà del consumatore di modificare l’hardware della propria console e farne ciò che realmente vuole, ma c’è anche quello che proibisce qualsiasi tipo di manomissione della console prendendo le difese dei produttori.

Alla luce di quanto esposto, la questione parrebbe quanto mai aperta e dibattuta, tuttavia il futuro dell’underground console in Italia è già scritto. L’attuale leader di mercato (per vendite e basi installate), Nintendo, ha deciso di sferrare un attacco senza precedenti al sistema di distribuzione dei sistemi di modifica, in modo da risolvere alla fonte il problema e senza scontrarsi direttamente con gli utenti. Nintendo avrebbe infatti provveduto a fare terra bruciata attorno ai vendor italiani cominciando a bloccare i loro conti ed estromettendoli dai principali circuiti di “e-commerce directory”.

Di seguito stralci di comunicazione che un anonimo ha inviato alla nostra redazione e che testimoniano le politiche di zero-tolerance attuate da qualche giorno a questa parte:

Gentile Inserzionista,

Con la presente siamo a segnalare quanto segue.

In data 16/07/2009 la Società Nintendo of Europe GmbH ci ha inoltrato una comunicazione ufficiale (in allegato) nella quale richiede la rimozione dal nostro Network di tutte le offerte relative a dispositivi (di cui trovate elenco in allegato) ritenuti dalla stessa illegali. Tale tesi è stata recentemente supportata da due ordinanze emesse, in fase cautelare, dal Tribunale di Milano.

In attesa del giudizio di merito riteniamo corretto tutelarci da eventuali pretese della Società Nintendo e pertanto vi chiediamo di rimuovere dai listini che ci fornite, qualora siano presenti, i dispositivi di cui sopra entro e non oltre il giorno martedì 21/07/2009.

Laddove ciò non dovesse verificarsi, provvederemo a non pubblicare l’intera categoria nella quale tali prodotti sono inseriti.

Certi della vostra collaborazione, porgiamo cordiali saluti.

Ufficio Legale 7Pixel S.r.l.

E ancora ….

Gentile ***********,

Ti ringraziamo di aver scelto di utilizzare PayPal, per ricevere ed inviare pagamenti.

Tuttavia, il tuo conto è stato limitato perché in violazione delle Regole sull’utilizzo consentito di PayPal. In base a tali regole PayPal non può essere utilizzata per inviare o ricevere pagamenti per la vendita di oggetti in violazione del copyright, del marchio, dei diritti di pubblicità o di riservatezza, o di altri diritti di proprietà previsti dalla legge in tutte le giurisdizioni. Questo include anche le transazioni per dispositivi che consentono alle console di un determinato paese di utilizzare versioni di backup o di importazione dei videogiochi, come ad esempio modchips, game enhancer e boot disc.
……..

Cordiali saluti,
Reparto per le Regole sull’utilizzo consentito di PayPal
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