Hardware-Test

Kobo Forma

di: Ivan Caregnato

La mia prima esperienza con un ebook-reader risale al lontano 2009, quando in occasione di un viaggio negli Stati Uniti acquistati presso una libreria uno dei primi modelli di Nook, un prodotto mai arrivato in Italia. Erano i tempi dei primi Kindle che offrivano soluzioni già all’avanguardia dal punto di vista dei servizi ma peccavano parecchio da quello del design (erano parecchio brutti da vedere).

Avendo avuto la possibilità di testare il nuovo nato in casa Rakuten, il Kobo Forma, ho provato a metterli vicini e capire cosa avessero portato questi 9 (quasi 10 anni) di evoluzione sul mercato degli ebook reader, anche per trovare una giustificazione per il posizionamento da top di gamma di questo nuovo prodotto lanciato nel mese di ottobre.

In un mercato in crescita (+5.8% rispetto al fatturato 2016) che vede ormai 3 grossi player, Amazon, Rakuten e Tolino, con il resto composto da produttori generici come Sony e altri marchi che si spartiscono le briciole, quello degli ebook rappresenta circa il 5% del totale venduto dei libri in Italia (con un +3.2%, sempre rispetto all’anno precedente). Parliamo quindi di una vera e propria nicchia di mercato, dove la carta la fa ancora da padrone.

Tutti gli ebook-reader da me posseduti si assomigliavano bene o male a livello estetico, cambiavano solo le risoluzioni dello schermo, la qualità dello stesso e solo recentemente l’illuminazione e la resistenza ai liquidi. Dal punto di vista delle prestazioni, 10 anni sono passati senza mai vedere enormi evoluzioni tecniche: siamo ancora tutti in attesa dell’e-ink a colori, giusto per citare un esempio, presentato ormai diversi anni fa ma non ancora in commercio, o di poter zoomare senza problemi di lag sui PDF.

L’unico vero stravolgimento è avvenuto nel 2017 da parte di Amazon che ha introdotto sul mercato il Kindle Oasis, dispositivo di fascia alta caratterizzato da un form factor completamente differente da quanto visto prima di allora. Proponeva infatti uno schermo molto sottile, con una impugnatura leggermente più grossa dove risiedevano circuiteria e batteria. Questa parte, messa sfalsata di qualche grado rispetto allo schermo, tornava utile per impugnare il device esattamente come si farebbe con un libro di carta. All’epoca Kobo rispondeva con l’Aura One, caratterizzato da un design standard ma da uno schermo di quasi 8 pollici (7.8 per la precisione), accolto con entusiasmo da chi cercava lo strumento definitivo per leggere manga e fumetti.

Possiamo dire che Kobo Forma è l’erede diretto dell’Aura One (non mi aspetterei una nuova imminente revisione di quest’ultimo, giusto per intenderci) per dimensioni di schermo, nonché il competitor diretto di Oasis per caratteristiche tecniche e aspetto.

Top di Gamma

Caratterizzato da un peso di soli 197 grammi, Kobo Forma stupisce subito appena impugnato: sembra leggerissimo rispetto ai vari Kindle Paperwhite o ai Kobo Aura. E’ di 3 grammi più leggero di Oasis, ma con uno schermo di un pollice più grande in diagonale (8 pollici, con risoluzione 1.440 x 1.920 pixel e una densità di 300PPI).

L’azienda produttrice è riuscita nell’impresa dotando l’ebook reader di una scocca completamente in plastica, che non fa molto “fascia alta” ma che all’atto pratico lo rende attualmente il Kobo più resistente a cadute e a graffi della gamma grazie allo schermo dotato di tecnologia Mobius. Non ho ovviamente provato in prima persona ad apportare danni al sample offertoci dall’azienda, per cui mi sono limitato a riportare testualmente le parole di Rakuten in fase di presentazione del prodotto. La concorrenza, ad esempio, dota Oasis di una scocca in alluminio. La struttura comunque appare solida, non fa rumore quando impugnata ed in generale offre una buona sensazione di robustezza.

A livello di design ricalca bene o male quanto introdotto da Oasis, quindi il form factor a L, migliorandolo dal mio punto di vista.

Nel lato corto sono infatti presenti due tasti utili per scorrere le pagine e l’esperienza d’uso ne risente in positivo. Lo spessore dello schermo è di soli 4.2mm

Kobo Forma è certificato IPX8 (resiste immerso in acqua fino a 2 metri di profondità per un’ora) e dotato della protezione HZO (i componenti interni sono rivestiti da una specie di pellicola che non li fa mai entrare in contatto con l’acqua).

Dal punto di vista tecnico monta il processore Freescale IMX6 Solo Lite da 1 GHz che, i più attenti avranno già capito, è lo stesso identico montato sul Kobo Aura H2O Edition 2. Neanche qui vediamo molto “fascia alta”, specie se lo andiamo a confrontare con il dual core di Oasis che dovrebbe rispondere sulla carta decisamente meglio a livello di performance. Scrivo sulla carta perché per entrambi i dispositivi il PDF continua ad essere un formato parecchio indigesto. A livello di interfaccia grafica l’Oasis appare leggermente più fluido nella navigazione, ma bisogna proprio essere pignoli per accorgersene.

Altra caratteristica propria dei prodotti Rakuten è il sistema di illuminazione ComfortLight PRO, introdotto per la prima volta come lo conosciamo oggi con la seconda revisione del Kobo Aura H2O (e a sua volta ereditato dal Tolino). È un sistema che in base all’orario in cui si va a letto inizia gradualmente, circa 3 ore prima, a far tendere il colore dello schermo da bianco brillante ad una tonalità che va verso l’arancione. In generale è un colore privo della componente blu che in linea teorica dovrebbe rendere la lettura più riposante per gli occhi. La transizione tra le varie sfumature, nel momento in cui ad esempio si inizia ad usare il prodotto nel cuore della notte, magari lasciato a riposo dal pomeriggio del giorno prima, è molto lenta e per nulla graduale, diventando nei 30/40/50 secondi di transizione a volte anche fastidiosa. Si poteva decisamente fare di più, magari prendendo spunto da Tolino che incorpora un sensore per la luminosità, al fine di adattarsi alle condizioni della stanza e non ad un ipotetico orario “notturno”. Da un topo di gamma è il minimo, direi. Così come direi che da top di gamma si poteva fare meglio anche del punto di vista della batteria, che è di soli 1200mAh.

Per carità, non spegnendolo mai e leggendo circa 4 ore alla settimana per un mesetto, ho ancora oltre il 40% di ricarica residua…ma dato il prezzo era lecito attendersi una batteria più capiente del modello entry level di Kobo, il ClaraHD recensito sempre su queste pagine.

La memoria è da 8 GB (se ricordo bene la versione da 32GB è in vendita solo in Giappone, con un migliore supporto alla lettura di manga). Con questa capacità, potete ospitare circa 6.000 libri di medie dimensioni.

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Esperienza d’uso

Se avete letto quando scritto sopra, penso e spero sia passata la mia prima impressione sul prodotto, nata dopo aver essenzialmente impugnato il lettore e datogli una rapida occhiata. Tutto qui? Circa 300 euro per una cosa fatta di plastica, con una batteria niente di che e un processore che ormai sente il peso degli anni?

Ammetto di essere rimasto parecchio deluso in quel momento, mai però avrei immaginato di trovarmi difronte, all’atto pratico, alla migliore esperienza di lettura che un ebook reader possa offrire.

Tanto per iniziare ho trovato azzeccatissima l’idea dei tasti posti sulla parte spiovente: sono due, di dimensioni generose e con un affossamento centrale molto comodo per metterci il pollice. In maniera molto comoda è possibile scorrere avanti e indietro le pagine con un piccolo movimento dello stesso.

Grazie ad un giroscopio è possibile tenere a destra o a sinistra questi due tasti, soluzione molto utile se si è mancini piuttosto che destrorsi. Ulteriore possibilità è data anche dalla lettura con orientamento orizzontale, che io ho trovato più affine ai miei gusti.

Si ha molta più porzione di schermo utile ed inoltre, impugnandolo con entrambe le mani sotto come si farebbe per un libro di carta, si è una esperienza molto più naturale. I tasti in questo caso sono ancora più comodi, perché vi si poggiano sopra entrambi gli indici, uno su ciascuno dei due tasti.

Visualizzando i PDF (non le scansioni, ovviamente, ma i PDF costruiti correttamente), questa modalità risulta particolarmente azzeccata perché automaticamente spezza in due la pagina, offrendovi una esperienza vincente rispetto alla concorrenza e minore necessità di zoomare continuamente.

Non ho molto gradito la superficie simil gommosa posta proprio in corrispondenza dei tasti: restituisce si una buona sensazione al tatto, ma il grasso delle dita va a renderla lucida già dopo pochi giorni d’utilizzo, mentre la parte dove non posano le dita rimane opaca. Non ho idea se usando uno sgrassatore essa ritornerà come prima; data la natura della gomma ho qualche perplessità circa la buona riuscita dell’operazione.

Parlando di altre scelte non felici a livello costruttivo, ovviamente sempre per quanto mi riguarda, il tasto di accensione è posizionato veramente male (a metà della parte spiovente, in prossimità del foro per la presa micro-USB) e non si riesce mai a capire se lo si sta premendo oppure no. Per il resto, nulla altro da evidenziare.

Lato software possiamo ormai dire che il SO di Kobo è finalmente maturo, fluido e reattivo. In particolare, nel mese di prova, ho avuto modo di apprezzare un miglioramento netto per quanto riguarda lo zoom sui PDF e la gestione complessiva dell’esperienza di lettura. Il firmware nativo aveva infatti alcune pecche prontamente risolte.

Questo lettore da ovviamente il meglio nella lettura di libri testuali, dove la differenza rispetto al cartaceo ormai è minima grazie all’altissima risoluzione dei caratteri. Ho poi provato a leggere qualche manga e qualche graphic novel formattata nativamente in PDF e devo dire che l’esperienza è stata sorprendentemente positiva, specie con la modalità orizzontale, anche se pure quella verticale riesce a gestirli molto bene. L’unico grosso problema, dovuto alla tecnologia e-ink, riguarda quelle pagine scure, dove scorgere i particolari diventa impossibile e la persistenza dell’effetto ghosting tra una pagina e l’altra rovina sostanzialmente la lettura.

Esiste, come per gli altri modelli, la possibilità di evidenziare, prendere note, impostare segnalibri, modificare font e impostazioni di lettura. Molto gradito dalla comunità è il supporto a Pocket, per inviarvi da PC articoli da leggere successivamente sul vostro lettore. Per il resto c’è il supporto si classici formati EPUB, EPUB3, PDF, MOBI, CBZ e CBR, nonché alla gestione dei DRM per il noleggio dei libri di parecchie biblioteche digitali. Ho sempre apprezzato l’approccio di Kobo rispetto a quello chiuso di Amazon, che vincola troppo il lettore. È anche vero che con Calibre è possibile comunque leggere tutto su tutti i dispositivi, ma è pur sempre un’attività di conversione che non ho mai amato fare.

Kobo Forma è in vendita presso Mondadori ed in generale su qualsiasi negozio fisico o online al prezzo suggerito di 279,99€. Li vale? Tutti credo di no, ma è in assoluto il miglior lettore disponibile sul mercato tra i tanti che ho avuto modo di provare. Un investimento che, per come sta evolvendo questo mercato, vi garantisce un’ampia finestra temporale prima di affrontarne uno nuovo. Non è un prodotto destinato al lettore occasione ma a quello più esigente.

Per concludere: l’idea di tornare al mio vecchio Aura H2O è parecchio difficile da digerire, tanto che per Natale ho già scritto la letterina a Santa Claus, visto che sono stato molto buono quest’anno…speriamo mi accontenti!