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Battlefield V, rivelate le Storie di Guerra

di: Luca Saati

Una parte del viaggio di Battlefield™ V in una Seconda Guerra Mondiale mai tanto realistica avviene in un’antologia di avventure per giocatore singolo chiamate Storie di guerra. In ognuna delle quattro storie vivrai da protagonista vicende mai raccontate e sorprendenti di drammi umani sullo sfondo di un conflitto mondiale, ispirate a luoghi autentici ed eventi realmente accaduti.

Crea momenti in puro stile Battlefield durante le Storie di guerra con la massima libertà d’azione che caratterizza da sempre la serie di Battlefield , usando armi, veicoli e altri strumenti di distruzione per sopravvivere.

Battlefield V, il trailer della campagna singleplayer

Le Storie di guerra

Ogni Storia di guerra ti cala in uno scenario diverso del conflitto. Qui sotto presentiamo le storie disponibili all’uscita del gioco e nel periodo immediatamente successivo.

  • Prologo: vivi un’intensa introduzione al mondo di Battlefield V.
  • Nordlys: ambientata in una Norvegia occupata che non ha mai conosciuto la pace fin dallo scoppio della guerra, questa storia vede protagonista una giovane partigiana che scopre un pericoloso piano nemico mentre tenta di salvare un altro membro della resistenza. È una storia focalizzata non solo sulla lotta per liberare il suo paese dagli invasori nemici, ma anche sulla sopravvivenza della sua famiglia.
  • Sotto nessuna bandiera: grinta, determinazione e seconde occasioni sono i temi di questa storia. Tu sei Billy Bridger, un criminale scarcerato da una prigione di Londra e a cui viene data l’opportunità di redimersi combattendo nella Special Boat Section. Bridger compensa in perseveranza la sua scarsa esperienza in battaglia.
  • Tirailleur: scontri di fanteria ad alta intensità, dove le unità senegalesi delle forze coloniali francesi combattono per liberare la “patria” francese che non hanno mai visto prima.
  • L’ultimo Tiger (in arrivo a dicembre): mentre la Seconda Guerra Mondiale si avvia al suo crepuscolo, l’esercito tedesco sprofonda nel caos. Sotto il comando di un ufficiale veterano, l’equipaggio di un solitario carro armato Tiger inizia a mettere in discussione l’ideologia che lo ha condotto fino a quel punto.

Vivi storie mai raccontate

Secondo Eric Holmes, direttore progettazione delle Storie di guerra, DICE ha voluto creare un’esperienza in singolo per Battlefield V innovativa e diversa dai soliti scenari classici della Seconda Guerra Mondiale. Al momento di decidere quali storie raccontare, la squadra ha subito escluso le più ovvie per concentrarsi su aspetti del conflitto meno noti, ma non meno significativi.

“Questo ci ha spinti a studiare luoghi e cose di cui ignoravamo perfino l’esistenza, e siamo rimasti colpiti e affascinati quando siamo andati più a fondo,” afferma Holmes. “Così abbiamo capito che per raccontare le nostre Storie di guerra occorreva andare in luoghi mai visti prima… . . o diventare qualcuno di cui non si sapeva nulla.”

Holmes spiega l’impegno profuso per rendere originali anche le storie con elementi abbastanza familiari. In Sotto nessuna bandiera, per esempio, la relativamente sconosciuta Special Boat Section soppianta il più celebre Special Air Service, riprodotto spesso nella cultura popolare.

La squadra è stata motivata dall’enorme complessità della Seconda Guerra Mondiale, senza rincorrere a tutti costi un’originalità fine a se stessa. Come spiegato da Holmes, si è voluto raccontare un periodo storico in giocatore singolo tramite “voci diverse, nazionalità diverse e avventure diverse” in campi di battaglia inediti.

Questi fronti inesplorati sono stati ricreati amalgamando intensi momenti di gameplay in stile Battlefield e incredibili filmati, tutto con una forte impronta narrativa. Pelle Hallert, direttore filmati di DICE, si è ispirato all’approccio innovativo delle Storie di guerra ed è convinto che i giocatori adoreranno il gameplay, ma che il vero amore scoppierà per i personaggi.

“Non abbiamo paura di affrontare argomenti spinosi,” afferma. “Trovo che sia un nostro punto di forza avere il coraggio di presentare queste tematiche, di mostrare e ricreare la guerra da prospettive del tutto nuove.”

Un’esperienza per giocatore singolo in un titolo multigiocatore

Il gameplay è da sempre il cuore e l’anima di ogni Battlefield. Puoi schierarti con un assortimento personalizzato di armi, veicoli e strumenti di distruzione per sbarazzarti dei nemici. Con le Storie di guerra, DICE unisce la narrativa lineare a questo gameplay aperto.

“La libertà d’azione e decisionale è legata al modo in cui si affrontano e si risolvono i problemi,” spiega Holmes.

DICE ha capito che la gamma di toni, stili e voci presenti nelle Storie di guerra è anche un’occasione per spingere i giocatori a provare le varie classi di Battlefield V, proponendo contesti narrativi che permettono a ogni classe di esprimersi al meglio. Per esempio, Nordlys incoraggia un approccio congeniale alla classe Ricognitore. Affrontare Tirailleur con la classe Supporto, invece, è utile per contrastare i battaglioni di nemici durante questa Storia di guerra.

È un modo discreto per aiutare i giocatori a prendere confidenza con l’arsenale disponibile nel gioco, prima di tuffarsi nel multigiocatore. E se nel frattempo imparano qualcosa sugli elementi meno noti della Seconda Guerra Mondiale, conclude Holmes, tanto meglio.

Analogamente, Daniel Berlin, direttore progettazione di Battlefield V, non ha avuto difficoltà a ricavare uno spazio per un’esperienza in singolo in un titolo prevalentemente multigiocatore.

“Uno dei massimi pregi dell’esperienza in singolo, che si rivela anche estremamente importante per il prodotto, è la capacità di definire lo stile e il tono del gioco, e credo che chiunque abbia provato il prologo di Battlefield 1 sia d’accordo con questa affermazione,” dichiara Berlin.

L’attore Mark Strong ha doppiato il Prologo e il trailer delle Storie di guerra proprio allo scopo di definire il tono di Battlefield V e di unire i vari teatri di guerra in un’unica, grande esperienza umana condivisa.

Dall’alto della sua esperienza in ambito cinematografico e videoludico, Strong ha apprezzato il lato emotivo delle Storie di guerra.

“C’è un tentativo di suscitare emozioni nei giocatori e negli spettatori che riguardano la guerra in generale, i suoi effetti sulle persone e il suo significato, anche se presenta, in termini di gameplay, elementi di tensione, entusiasmo e pericolo,” spiega Strong.

“Le Storie di guerra mostrano anche gli orrori della guerra, i massacri, le devastazioni e i traumi emotivi che ne derivano, oltre alla speranza che può nascere da queste terribili esperienze,” aggiunge.

Lezioni di Battlefield 1

Holmes è il primo ad ammettere che gli sviluppatori avevano rischiato molto introducendo le Storie di guerra in Battlefield 1, del tutto consapevoli di cosa volevano ottenere ma dubbiosi sul riscontro che poteva avere da parte dei giocatori.

“Il formato antologico è stata una grande scommessa creativa, visto che richiede ai giocatori di entrare in contatto rapidamente con i personaggi, ma alla fine ha pagato,” afferma.

Questo ha permesso di proporre un’ampia varietà di esperienze emozionanti ambientate nella Grande Guerra, e al tempo stesso di dimostrare le potenzialità di Battlefield 1. Gli sviluppatori hanno usato lo stesso approccio anche nel nuovo Battlefield.

“In Battlefield V abbiamo riproposto e rafforzato la sensazione di rischio e di connessione personale,” afferma Holmes. “Ci siamo mossi con più fiducia in esperienze di vario tipo, affrontando sfide creative ancora più ambiziose.”

A dimostrazione di ciò, Holmes fa riferimento all’uso del doppiaggio in lingua originale per ogni Storia di guerra. Ciò significa che i vari personaggi delle Storie di guerra parlano nella propria lingua madre. I partigiani della Norvegia parlano in norvegese in Nordlys; le truppe coloniali che combattono per avere un riconoscimento usano il francese, la loro lingua d’adozione, nella Storia di guerra Tirailleur; la caduta della Germania in L’ultimo Tiger, infine, è raccontata in tedesco.

Il pubblico è diventato più sofisticato, conclude Holmes, soprattutto grazie a serie TV come Narcos Game of Thrones, che invece di proporre il classico doppiaggio tradotto hanno preferito mantenere le voci in lingua straniera originale, opportunamente sottotitolate.

La Seconda Guerra Mondiale in prospettiva

“Le Storie di guerra. . . esprimono la dimensione complessa e umana di questi eventi epici che, se li avessimo davvero vissuti combattendo in prima persona, non avremmo potuto controllare in alcun modo,” afferma Holmes. “In questi contesti, però, avremmo potuto avere una nostra vita, con sogni e ambizioni da perseguire o problemi da risolvere. È un aspetto in cui le Storie di guerra si sono rivelate sorprendentemente efficaci.”

Queste esperienze ti caleranno nella Seconda Guerra Mondiale attraverso il vissuto di individui rimasti coinvolti in un conflitto globale, raccontato in stile Battlefield. Non aspettarti super eroi che rovesciano regimi fascisti sparando un solo colpo e che salvano il mondo intero. Piuttosto, capirai cosa significa condurre una vita normale che all’improvviso viene stravolta da situazioni imprevedibili.