Hardware-Test

EPOS H3PRO Hybrid

di: Ivan Caregnato

Se fino a qualche mese fa il marchio EPOS era ai più sconosciuto, grazie ad una politica molto aggressiva in termini di marketing il brand Danese, nato da una costola di Sennheiser, possiamo dire con sicurezza che si è ritagliato indubbiamente uno spazio tra i brand più in voga tra i giocatori più esigenti.
Merito sicuramente di soluzioni molto ricercate in termini di design e qualità complessiva del prodotto, come più volte sottolineato anche nella nostra recensione delle cuffie H6PRO Closed.
Questa volta arriva una proposta decisamente interessante: H3PRO Hybrid una cuffia pensata per gestire contemporaneamente più flussi audio, nuovo trend per le cuffie consumer di alta gamma, con la particolarità unica nel panorama “gaming” di avere anche una riduzione attiva del rumore. Tutto qui? No! La cuffia in questione infatti supporta (in varie maniere, va detto) tutte le console sul mercato, il mondo PC e può pure essere usata per ascoltare musica nel vostro tempo libero o mentre viaggiate. Promossa quindi? Scopriamolo insieme!

Le H3PRO Hybrid vengono vendute nella ormai classica confezione EPOS: cartone spesso, imballo minimale ma curato, spugna che protegge molto bene le cuffie al suo interno, manualistica e cavi/dongle adatti a tutte le connessioni supportate. In questo caso è presente un cavo AUX (non standard e lungo 1 metro e mezzo, utile sia per collegarlo ai pad console o alla Switch, che ad un Player MP3), un cavo USB-C (2 metri per il collegamento verso PC, PS4 e PS5), una prolunga M/F USB-A di poco più di un metro ed un dongle USB per connessione 2.4Ghz a bassa latenza supportato solo da PC, PS4 e PS5.
Sono disponibili in tre colorazioni: Racing Green (verde scuro, nero e profili color oro), Ghost White (grigio e bianco e profili argento) e Sebring Black (blu scuro e nero).

Non è presente una custodia, ne tantomeno un gancio da scrivania invece disponibile nello store, così come non era presente negli altri modelli usciti: la cosa personalmente non mi turba più di tanto, ma data la fascia di prezzo nella quale sono posizionate queste cuffie, mi sarei aspettato sicuramente di trovarne almeno una delle due. La confezione potrebbe benissimo fungere allo scopo di custodia da viaggio, ma è parecchio ingombrante.

Le cuffie, lato estetico e di materiali, mi piacciono: ho letto tante recensioni che criticavano l’uso di plastiche per cuffie premium, ma francamente non ho percepito nulla di “cheap” in questo prodotto: le plastiche usate sono ottime, non scricchiolano, la presa è solida. L’archetto è rivestito in materiali sintetici, così come i padiglioni, ma ha dentro un’anima di metallo rende molto precisa e salda la regolazione per quanto riguarda l’altezza. Sono cuffie il cui padiglione in ecopelle e memory foam (rimovibile, sostituibile ed agganciato meccanicamente al corpo) si appoggia perfettamente attorno all’orecchio (cosiddette Around Ear): la pressione si avverte leggermente nel lungo periodo, dipende poi dalle dimensioni della testa quanto o in che misura.

Il peso estremamente leggero del set (308gr secondo specifiche, 288gr senza microfono visto che è rimovibile) le rende sulla carta delle cuffie comode, ma devo ammettere che siamo un po’ lontani dal comfort offerto ad esempio dalle Bose Q35, giusto per fare un esempio di cuffie sulla stessa fascia di prezzo.
Esteticamente non differiscono molto dalle sorelle “maggiori” H6PRO, ne tantomeno dalle gemelle (povere) H3 Hybrid, da cui riprendono completamente l’hardware, con l’aggiunta però della cancellazione attiva del rumore.
Ecco, forse verte qui il nodo di tutto il discorso sulla convenienza di queste cuffie: a parità di feature, la cancellazione attiva del rumore vale i 100€ sulla carta di differenza di prezzo? Se lo chiedete a me, no.
Le cuffie di base offrono già una fantastica riduzione “passiva” dei rumori: indossandole l’esterno si sentirà ovattato e ben isolato da quello che ci circonda. L’ANC non posso dire offra un ulteriore step tangibile nella riduzione del rumore di fondo (sembra tagliare solo le frequenze basse), almeno senza riprodurci qualcosa ma semplicemente indossandole. Francamente ho dovuto guardare il manuale per capire se lo switch dedicato fosse in ON o in OFF dalla poca differenza che percepivo; va anche detto che le ho testate a casa e quindi una prova più corretta da fare sarebbe una all’esterno, tuttavia l’ambiente domestico rappresenta sicuramente quello proprio di questo prodotto. Siamo parecchio lontani dai livelli raggiunti da Sony con la serie WH1000MX o Bose con le Q35, ma lontani pure dalla serie Momentum della Sennheiser, tutti prodotti posizionati sulla stessa fascia di prezzo delle H3PRO Hybrid, anche se ovviamente votate solo alla riproduzione musicale e non “universali” come queste ultime.

Le cuffie, lato sonoro con i suoi driver da 40mm, suonano bene, forse carenti sulle frequenze medie anche se si può intervenire lato equalizzatore via software (EPOS Gaming Suite, per ora disponibile solo su PC e previa registrazione sul portale EPOS): anche qui, lungi da me paragoni sull’esperienza della riproduzione musicale rispetto alle cuffie nominate poco fa, ma ho notato una certa approssimazione ad esempio nella spazialità sonora lato PC, dove viene supportato il 7.1 virtuale. Per carità, sto facendo proprio le pulci al prodotto, visto che non troverete sicuramente in commercio cuffie gaming marcatamente superiori a queste (ambito console mi verrebbe da citare le Astro A50, che però hanno ben altra fascia di prezzo sulla carta). Sicuramente e fortunatamente non sono cuffie tamarre che sparano i bassi al massimo.
Non serve invece andare a fare le pulci per criticare una scelta che definirei scellerata, ovvero quella di non prevedere una sorta di risparmio energetico/auto spegnimento delle cuffie quando non indossate. Ritornando ad Astro A50, ma citando anche altri prodotti di fascia più bassa, queste hanno un sensore che rileva quando le cuffie sono indossate: quando vengono posate, dopo qualche minuto si spengono da sole. Le H3PRO Hybrid, invece, restano sempre accese. L’auto spegnimento avviene dopo 30 minuti solamente quando non risultano in pair BT con alcun dispositivo, non se collegate via filo o via Dongle.
Per mia abitudine credo di aver spento poche volte le cuffie in mio possesso; ecco quindi la mia sorpresa quando dopo 1 giorno che non utilizzavo questo prodotto, mi sono ritrovato le cuffie completamente scariche solo perché erano attaccate via AUX al pad Xbox. Pensavo fosse un difetto nella batteria, invece leggendo altri articoli mi sono accorto che questo è effettivamente una caratteristica del prodotto. I fatto che il led RGB di stato resti sempre spento, poi, non aiuta di certo a capire quando sono accese o oppure no.
Si, perché lato autonomia sono un prodotto di assoluto rilievo. Utilizzate infatti tramite dongle in dotazione arrivano sulla carta a 19 ore con ANC attivo, mentre a 30 con ANC spento. Sempre sulla carta, via BT 5.2 arrivano fino a 38 ore con ANC spento. Io le ho principalmente utilizzate su PS5 via dongle con ANC spento e ammetto di non essere arrivano a 30 ore effettive ma qualcuna meno, in ogni caso l’ordine di grandezza è abbastanza corretto, molto probabilmente con qualche ciclo di carica/scarica si può arrivare a quella cifra.

Parliamo della caratteristica principale del prodotto, ovvero la gestione di differenti flussi sonori. Le cuffie possono riprodurre differenti fonti sonore (al massimo due contemporaneamente, dove la primaria è una tra Dongle/USB-C/AUX e la secondaria è sempre quella BT): potete ad esempio giocare su PS5 tramite dongle e nello stesso tempo ascoltarvi la vostra musica preferita usando un player MP3 via Bluetooth, oppure telefonare o ricevere una telefonata dal vostro cellulare se le accoppiate con quest’ultimo. Funziona tutto a meraviglia e credo sia una delle feature che troveremo presto in tutte le cuffie pronte ad approcciarsi sul mercato. L’unico appunto che mi permetto di sollevare è che c’è una unica rotella destinata al volume e questa non permette di gestire i diversi flussi in maniera indipendente ma soltanto di regolare il flusso primario. Anche se lato Bluetooth possiamo metterci mano direttamente dalla fonte, aver avuto la possibilità di regolare il volume di entrambi i flussi direttamente dalle cuffie sarebbe stato sicuramente apprezzato.

Diciamo qualcosa anche riguardo il microfono, anzi i microfoni vista la presenza di uno aggiuntivo incorporato in un padiglione, oltre a quello principale che ricordo essere agganciato magneticamente e quindi rimovibile: l’audio è chiaro, ovviamente con risultati molto differenti tra uno e l’altro. Il microfono principale tende a cancellare poco i rumori di fondo, quali ad esempio il rumore dei tasti premuti mentre si sta chattando. L’interlocutore in ogni caso non ha problemi a sentire chi parla e la voce è ben riprodotta. Nel caso non siate dei chiacchieroni mentre giocate, come detto potete rimuovere facilmente il microfono rendendo molto più eleganti le cuffie. All’interno della confezione troverete anche un piccolo pezzo di plastica che andrà inserito dove si aggancia il microfono, per non lasciare visibile l’aggancio magnetico. Se temete di perderlo prima o poi, sappiate che è uno dei pezzi di ricambio che potete acquistare al bisogno.

A conti fatti è un ottimo prodotto, non perfetto e forse non posizionato correttamente lato prezzo. EPOS è un marchio da tenere decisamente in considerazione quando si cercano prodotti di alta qualità e queste H3PRO Hybrid ne sono un ottimo esempio.