Hardware-Test

EPOS H6 PRO

di: Simone Cantini

Per chiunque sia un minimo appassionato di audiofilia, il solo leggere il nome Sennheiser all’interno di una qualsiasi recensione di un prodotto di ascolto, dovrebbe essere sufficiente per non far dubitare della qualità dell’apparecchio in questione. E sebbene oggi sia qui per parlarvi delle EPOS H6 PRO, è bene ricordare come questo marchio sia nato proprio dalla partnership tra il colosso tedesco ed i danesi di Demant. Una collaborazione che, nel corso di pochi anni è riuscita a ritagliarsi il proprio spazio all’interno dell’agguerrito mondo degli headset, grazie all’estrema qualità che caratterizza i propri device, e che viene confermata ancora una volta con estrema efficacia proprio da queste interessanti H6 PRO.

Solide certezze

Sposando un rigore tipicamente nordico, già la confezione delle EPOS H6 PRO sceglie consapevolmente di non perdersi in inutili fronzoli estetici, scegliendo un form factor squadrato ed estremamente solido, così da trasmettere sin dal primo momento una marcata sensazione di robustezza. Una volta aperta la confezione non troveremo altro che le cuffie (nel mio caso in versione chiusa, sebbene siano disponibili anche con padiglioni aperti), ed una piccola scatola in cartoncino, all’interno della quale saranno riposti i pochi accessori presenti. Il tutto è sapientemente protetto da un doppio rivestimento in schiuma, così da scongiurare qualsiasi danno, anche in caso di accidentale caduta. Le cuffie in questione sono risultate estremamente piacevoli al tatto, grazie anche alla cura riposta nella scelta dei materiali, e a dispetto dell’assoluta leggerezza (parliamo di circa 300 grammi) appaio davvero robuste e ben costruite. Il binomio tra plastiche pregevoli e pelle sintetica conferisce al tutto un aspetto premium, come dimostrano anche gli azzeccati inserti in metallo. Davvero comodi anche i padiglioni, rivestiti in tessuto, che nonostante riescano ad avvolgere alla perfezione l’orecchio, non finiscono per affaticarlo o surriscaldarlo in maniera eccessiva, anche in caso di sessioni prolungate di utilizzo. Interessante anche il sistema di posizionamento del microfono orientabile, che può essere rimosso dalle cuffie per mezzo di un elegante ed efficace aggancio magnetico. Chiude il tutto una comoda rotella di regolazione del volume, posta sull’auricolare destro. Anche la dotazione accessoria, per quanto minimal, evidenzia la cura riposta nella produzione delle EPOS H6 PRO: i due cavi telati (uno con doppio jack da 2,5mm per PC, l’altro singolo per ogni altro tipo di utilizzo) sono estremamente eleganti e robusti, così come risultano una piccola chicca il tappo che va a coprire il connettore del microfono, quando questo è rimosso dalle cuffie. Presente, ovviamente, anche un manuale, ma dato che parliamo di un headset interamente cablato, tutto quello che c’è da sapere è facilmente intuibile semplicemente osservando l’oggetto.

 

Il suono della perfezione

Il pezzo forte delle EPOS H6 PRO, sono indubbiamente i due generosi padiglioni da 42mm, capaci di accogliere con efficacia le orecchie dell’utilizzatore, oltre che garantire un eccellente isolamento acustico, sia interno che esterno, pur in assenza di algoritmi di cancellazione del rumore. Parlando di un headset da gaming, ma che riesce a svolgere dannatamente bene il proprio lavoro anche in ambiente di ascolto, si tratta di un plus sicuramente interessante da rimarcare. Vero è che molto è dovuto al fatto che il test sia stato eseguito, come detto, sulla versione chiusa delle cuffie in questione, quindi in caso decideste di optare per il modello open dovete mettere in conto una sensibile perdita di questa caratteristica. I pregi delle EPOS H6 PRO, comunque, non si esauriscono certo qua, ma vanno anche ad impattare su quello che indubbiamente è l’aspetto più importante per ogni tipologia di cuffia: ovvero la resa sonora. E anche sotto questo punto di vista non possiamo che ritenerci estremamente soddisfatti del risultato, visto il perfetto bilanciamento delle varie frequenze, che risultano sempre tutte estremamente distinguibili e ben amalgamate tra loro, senza che siano presenti gli squilibri tipici di gran parte degli headset da gaming (chi ha detto bassi fuori scala?). Insomma, sia che scegliate di lanciarvi in frenetiche sparatorie, serrate gare all’ultima sterzata, immergervi nell’ascolto del vostro album preferito, oppure gustarvi un buon film, le EPOS H6 PRO non mancheranno di accompagnarvi con efficacia. Molto buona anche la resa microfonica, con una cattura precisa della voce, che è risultata udibile e chiara nelle varie situazioni, così da completare alla perfezione l’esperienza offerta dall’headset. Ovviamente tanta abbondanza ha il suo bravo risvolto negativo, in questo caso incarnato da un prezzo sicuramente non proprio popolare, dato che parliamo di un costo di listino pari a 179,00 Euro (qua il sito ufficiale), ma d’altra parte è noto come la qualità si paghi.

EPOS conferma ancora una volta di essere un serio competitor per quanto riguarda gli headset, sia da gaming che tradizionali, di fascia alta, grazie alle sue H6 PRO. Caratterizzate da una cura realizzativa sicuramente eccellente, oltre che da una resa audio di primo livello, le cuffie in questione si sono rivelate molto versatili, capaci come sono di accontentare tanto il gamer quanto l’audiofilo. Decisamente bilanciate in fatto di resa delle frequenze, comodissime e leggere da indossare, oltre che in grado di garantire un buonissimo isolamento sia interno che esterno, le nuove arrivate di casa EPOS si lasciano voler bene sin dal momento in cui vengono tirate fuori dalla loro essenziale confezione. Certo, il prezzo di vendita non è certo dei più abbordabili, ma è apparso comunque in linea con l’esperienza generale che si sono rivelate in grado di garantire.