Gears of War 4 – Multiplayer Beta
di: Simone "PulpGuy88" BraviIn questi giorni è cominciata l’attesissima beta multiplayer di Gears of War 4, indubbiamente l’esclusiva “regina” di Xbox One. La palla rimbalzata da Epic Games ai ragazzi di Coalition scotta tremendamente, visto che il multi di Gears è tra i giochi online più amati e competitivi che esistano. Sbagliare qui significa compiere un mezzo suicidio. Possiamo stare tranquilli per Ottobre? Scopriamolo insieme.
https://www.youtube.com/watch?v=o3f8VgQ_dqk
Dove eravamo rimasti?
Eh, per dire la verità stavamo cercando di dimenticarlo. Se escludiamo il ritorno alle origini della Ultimate Edition (ottima remastered del capostipite della serie), l’ultima esperienza multiplayer di Gears of War non era stata delle migliori. Judgment, pur dimostrandosi coraggioso nel voler osare, nel voler proporre qualcosa di nuovo, aveva purtroppo snaturato i concetti alla base del multiplayer della saga, introducendo meccaniche ed equipaggiamenti inadatti a questa tipologia di gioco.
Coalition ha preso la palla al balzo per riportare in alto uno dei comparti multiplayer più competitivi e più apprezzati dalla comunity Xbox. Si torna alle origini o meglio si torna ai fasti di Gears 3, indubbiamente l’esperienza multigiocatore migliore fino ad ora proposta dalla saga. Nella beta le modalità disponibili sono sostanzialmente due (se escludiamo il deathmatch giocabile contro una squadra di bot, buono giusto per affinare le tattiche di squadra): Team Deathmatch e Dodgeball. La prima non ha bisogno di presentazioni, sarà la modalità principale, la più giocata. Due squadre da 5 giocatori si sfidano fino all’esaurimento dei respawn comuni. In Dodgeball vale la regola della palla avvelenata: 5 vs 5, tutti con una vita a testa soltanto che con un’uccisione si permette ad un compagno di squadra ucciso di respawnare (una piacevole variante che ci ha sorpreso per complessità nel dover necessariamente attuare una tattica comune, soprattutto nel tentativo di recuperare giocatori).
Come prima, più di prima
Pad alla mano quali sono le sensazioni? Sicuramente positive. E’ come se non ce ne fossimo mai andati. La mappatura dei tasti di Gears ha ancora la straordinaria capacità di “entrarti nelle dita”. Notiamo subito come l’equipaggiamento abbia subito una netta revisione, riscontrabile soprattutto nello gnasher, le cui hitbox sono ora molto più precise e la cui efficacia fa veramente la differenza sulla media-corta distanza. Un colpo fatto bene ora basta e avanza per sbarazzarsi di un nemico. Piccoli ma decisi miglioramenti anche nelle hitbox del fucile di precisione e dell’arco Torque, finalmente puntuali quando si tratta di eseguire un headshot o di infilzare un nemico con una freccia. Un ruolo cruciale sarà poi giocato dal nuovo sistema di ricarica: anche caricatore pieno sarà permesso al giocatore di innescare una ricarica attiva (che come sappiamo aumenta sensibilmente il danno dell’arma imbracciata), anche se una sola volta; poi per usufruirne di nuovo sarà necessario sparare dei colpi e ricaricare l’arma. Una soluzione che ci ha inizialmente spiazzato, in quanto offre un vantaggio supplementare in situazioni di estremo bisogno, quando magari un solo colpo può fare la differenza. Altra introduzione importantissima è il combattimento corpo a corpo. Oltre al rinnovato calcione per stordire un nemico dietro la copertura, ora sarà possibile tirarlo dalla propria parte (lui potrà contrattaccare con un fulmineo QTE) ed attaccarlo in melee o con l’arma a disposizione. Una novità che renderà le partite più dinamiche e costringerà i giocatori a muoversi continuamente, evitando quelle noiose situazioni di stallo in cui ci si spara a ripetizione da dietro il medesimo riparo senza colpirsi. E’ ancora vitale, ovviamente, saper padroneggiare il classico “wall-bouncing”, quel particolare movimento risultante dallo scivolare da una copertura all’altra per eludere la mira dei giocatori avversari, soprattutto negli scontri 1 vs 1.
Continuiamo la carrellata di new entry sul versante armamentario. Due le novità mostrate per ora: il buzzkill, fucile che spara proiettili rimbalzanti e il devastante dropshot, una sorta di mortaio portatile la cui area di deflagrazione del colpo abbiamo trovato quanto mai spropositata, soprattutto poiché caricando al massimo il colpo sarà possibile spararlo praticamente da una parte all’altra della mappa. Ultime ma non ultime troviamo le “bounties”, delle taglie attivabili prima di ogni partita. In pratica degli obiettivi che ci auto-imporremo per guadagnare punti esperienza extra (es: totalizzare più di 2000 punti in un match, realizzare più di 7 kill in un turno ecce cc). Un pratico sistema per scalare più velocemente il nuovo sistema di ranking giocatore, calcolato con i prestigi bronzo, argento, oro, onyx e diamante.
Le partite svoltesi sulle tre mappe disponibili (un porto, una falegnameria all’aperto ed un complesso urbano, tutte caratterizzate da un ottimo level design e adattissime sia a scontri dalla distanza che al combattimento ravvicinato) non hanno palesato nessun problema di lag o disconnessioni. Il matchmaking è finalmente veloce ed efficiente ed i match da noi giocati hanno palesato il solito mix di frenesia e tatticismo che ha fatto di questa saga un autentico cult tra gli appassionati del gioco online.
Nice to SAW you again!
Ci si diverte? Come i pazzi, seppur i neofiti o i classici giocatori di Call of Duty troveranno il loro inferno personale. Il multiplayer di Gears of War è storicamente brutale, fatto di pochissime meccaniche ma da saper padroneggiare necessariamente alla perfezione, unendo la propria abilità ad un gioco di squadra ragionato e diligente. E’ questo che i giocatori di Gears volevano, è questo che è stato dato loro da Coalition.
Noi siamo rimasti soddisfatti da quello che abbiamo potuto provare, al netto di tutti i miglioramenti grafici che non possono essere certo valutati esaustivamente da una beta multigiocatore. E’ il caso di dire che l’11 Ottobre si tornerà sul campo di battaglia con una ritrovata fiducia nel Re. Esatto, il Re sta tornando…Abbracciamoci forte e vogliamoci tanto bene.