Anteprima

Arcade Paradise VR, iniziare a costruire la propria sala giochi dei sogni in realtà virtuale

di: Luca Saati

Arcade Paradise VR arriverà la prossima Primavera sui dispositivi Meta Quest, ma grazie agli sviluppatori ho potuto ingannare l’attesa con un hands-on che mi ha permesso di provare le prime ore di gioco e iniziare a costruire la mia personalissima sala giochi dei sogni in realtà virtuale.

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Per chi non lo sapesse, Arcade Paradise VR nasce dal videogioco del 2022 Arcade Paradise uscito su PC e console. La base di partenza è la medesima, ma con tutto il fascino e l’immersione della realtà virtuale indossando per davvero questa volta i panni di Ashley, una giovane imprenditrice che nella cittadina di Grindstone del 1993 che eredita la lavanderia di famiglia King WashAshley, tuttavia, ha ben altre ambizioni e sogna una vita opposta alla grigia attività di famiglia. Sul retro del locale ha piazzato qualche cabinato arcade con cui dilettarsi nei momenti morti e durante una semplice operazione di manutenzione scopre che al loro interno ci sono ancora gli incassi del precedente proprietario. Il gruzzoletto non lascia Ashley indifferente e così ecco l’idea: trasformare pian piano una triste e grigia lavanderia in una coloratissima Sala Giochi, il tutto di nascosto dall’opprensivo e riluttante padre che via mail la invita a continuare la florida attività di famiglia.

In attesa di trasformare la grigia stanza sul retro in una vera e propria sala giochi che si rispetti bisogna iniziare a racimolare un po’ di soldi tramite la lavanderia. Ecco quindi che all’apertura mi sono dedicato a pulire il negozio raccogliendo carte e lattine, staccando i chewing gum attaccati ai muri, e se necessario sturare il WC. Riempito il sacco dell’immondizia mi sono diretto al cassonetto dei rifiuti dove un brevissimo minigioco mi chiede di giocare a basket sostituendo però la palla con la buste dell’immondizia e il canestro con il già citato cassonetto, più mi posiziono lontano e più incasso facendo centro. Ci sono poi i panni dei clienti da lavare e quindi prendo le ceste, piazzo tutto dentro la lavatrice, scelgo il programma adatto (bianchi, colorati o scuri) e avvio il lavaggio di 4 minuti, dopodichè sposto tutto all’asciugatrice selezionando l’apposito programma indicato dal colore della cesta, passano altri 4 minuti e il lavaggio è completo con un bel perfect score che mi garantisce il massimo della paga. Nel negozio ovviamente ci sono tante lavatrici e tante asciugatrici, ed ecco dunque che proseguo come in una catena di montaggio e in poco tempo ho racimolato sufficienti soldi per acquistare nuovi cabinati.

Lo spazio sul retro si rivela però molto limitato e quindi bisogna investire altri soldi per aprire nuove aree e iniziare a rendere la sala giochi qualcosa di molto più concreto di un semplice passatempo. Qui si iniziano a comprendere alcune meccaniche utili per ottimizzare al massimo ciascun cabinato. Tramite un tablet attivabile in qualsiasi momento dalla mano sinistra è possibile modificare la posizione dei cabianti piazzando ad esempio quelli meno popolari vicino ai più popolari nella speranza che quest’ultimi aiutino i primi a generare interesse; inoltre è possibile modificare il costo di un gettone e la difficoltà di un gioco, e trovando il giusto equilibrio tra questi due fattori un cabinato può generare guadagni ben più alti. Ben presto il lavoro in lavanderia passa in secondo piano e la sala giochi diventa la primaria fonte di guadagno portando a investireulteriori soldi in nuovi cabinati e nell’ingrandimento della struttura. Tramite il PC in ufficio si possono anche acquistare sul mercato online eBuy potenziamenti come pubblicità e altro per massimizzare ulteriormente i guadagni, ottimizzazioni per il proprio lavoro come una busta dell’immondizia più grande utile per tornare meno volte al cassonetto, o nuovi brani per il jukebox.

E così si passa dal trascorrere il giorno a lavare i panni al giocare tutto il giorno con i cabinati, anche se la mattina presto all’apertura un po’ di manutenzione e pulizia è sempre doverosa. Per questo hands-on ho avuto accesso a circa una ventina di cabinati (nella versione finale dovrebbero essercene poco meno del doppio), la maggior parte presi direttamente dal gioco originale uscito nel 2022, altri pensati appositamente per la VR. C’è n’è un po’ per tutti i gusti dal clone di Pac-Man con un tocco di Grand Theft Auto, al twin-stick shooter con gli zombie, a una strana variante alla Mr. Robot di Tetris e così via. Insomma i grandi classici ci sono un po’ tutti, con alcuni cabinati che intrattengono piacevolmente e altri un po’ meno. C’è addirittura una modalità pensata appositamente per la Mixed Reality di Meta Quest che consente di trasferire la sala giochi nella propria casa.

Non tutto allo stato attuale è ancora perfetto, specie per quanto riguarda i controlli ma sono ovviamente fiducioso che il team di sviluppo apporti le dovute accortezze da qui al lancio. Spesso le ceste dei panni si incastrano con lo scenario e i cabinati non mi hanno dato quella sensazione di precisione che mi sarei aspettato (ad eccezione di quelli pensati per la VR, gli altri si giocano con le levette e i pulsanti tradizionali). Mi auguro anche che il ritmo di gioco venga un pochino rivisto poiché ripetere l’ennesima lavatrice diventa noioso dopo pochissimo tempo e sulle prime non c’è molto da fare per guadagnare soldi. Più avanti la situazione migliora con il gioco che propone degli obiettivi giornalieri da svolgere come giocare a un preciso cabinato per 5 minuti o raggiungere un determinato punteggio su un altro, ma mi restano un po’ di dubbi su come e quanto il gioco possa reggere sulla lunga distanza.

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In conclusione

Queste prime ore con Arcade Paradise VR si sono rivelate spensierate e divertenti, nonostance alcuni difetti nel ritmo di gioco e nell’imprecisione dei controlli. Solo l’uscita del gioco finale in Primavera ci potrà dire se Arcade Paradise VR riuscirà ad andare oltre la semplice raccolta di una lunga serie di minigiochi ispirati ai grandi classici e diventare un gestionale più profondo e stratificato.