Anteprima

Max Payne 3

Max Payne sta per tornare. Gia' questa semplice frase per molti ha maggiore importanza di una qualsiasi anteprima, atta o meno a descrivere il nuovo capitolo sviluppato negli studi Rockstar. Eppure se voi fate parte di chi vuole sapere qualcosa di piu' sul terzo episodio della serie, che sara' disponibile nei negozi dalla prossima primavera, continuate a leggere questo articolo. Scoprirete cosi' perche' questo sparatutto in terza persona promette, gia' ora, dannatamente bene.

di: Giorgio "Nadim" Catania

Max Payne sta per tornare.
Già questa semplice frase per molti ha maggiore importanza di una qualsiasi anteprima, atta o meno a descrivere il nuovo capitolo sviluppato negli studi Rockstar. Eppure se voi fate parte di chi vuole sapere qualcosa di più sul terzo episodio della serie, che sarà disponibile nei negozi dalla prossima primavera, continuate a leggere questo articolo.
Scoprirete così perché questo sparatutto in terza persona promette, già ora, dannatamente bene. Grazie ad un gameplay forsennato, una trama matura e cupa e una grafica d’impatto. O forse semplicemente per la presenza del suo storico, inimitabile protagonista. Max Payne, appunto.

Gli anni passano, ma Max rimane Max!

Una delle cose che più ha scosso i fan della serie qualche tempo fa, con l’apparizione sul web di alcuni isolati screenshot, è stato il cambiamento di look di Max Payne. Abituati a vederlo in giacca di pelle, con tanto di camicia bianca maltrattata e cravatta orribile, i giocatori di vecchia data si sono sentiti un po’ traditi osservando un Max dall’aspetto ancora più trasandato, malconcio a dirla tutta, e con i capelli rasati a zero e la barba lunga. A loro è sembrato di vedere quasi uno straccione, più che un poliziotto, e la cosa di sicuro non gli è andata troppo a genio.

Ma i ragazzi di Rockstar hanno subito precisato che il Max Payne invecchiato – e un po’ ingrassato – non sarà l’unico Max Payne presente nel gioco. Infatti i giocatori di Max Payne 3 avranno modo di vivere numerose missioni distribuite su un arco temporale molto lungo, che ricoprirà svariati anni di vita dell’eroe, per la gioia di tutti.
La demo mostrataci alla Games Week di Milano, qualche giorno fa, ci ha dato modo di visionare due sessioni di gioco: una ambientata nella fredda e cupa New York, l’altra nei poveri e assolati borghi di una San Paolo in mano alla malavita. Nel primo caso si poteva vedere un Max allo sbando, ancora discretamente “giovane” e vestito come siamo abituati, intento a scolarsi pesanti alcolici all’interno di un appartamento mal curato; nella seconda missione Max appariva invecchiato, molto più malridotto, dipendente dai farmaci e intento a proteggere una ragazza terrorizzata e braccata da un gruppo di delinquenti.
In entrambi i casi, però, il nostro ex-poliziotto si è rivelato deciso, pronto a crivellare di proiettili chiunque provasse a fargli la pelle, senza porsi troppe domande. Il tutto, possibilmente, nella maniera più spettacolare possibile…

It’s bullet time!

Chiunque abbia giocato i precedenti episodi della saga, sa che un gioco non lo si può intitolare “Max Payne” se non contiene nel gameplay le spettacolari sequenze in bullet time. Per chi fosse vissuto nell’ultimo decennio su Marte e non conoscesse tale espressione, il bullet time è una modalità – attivabile previa pressione di un tasto – in cui il tempo rallenta e tutto ciò che si muove su schermo lo fa ad una velocità ridottissima. Ecco quindi personaggi in corsa che sembrano intenti a camminare pacatamente, proiettili vaganti che percorrono pochi centimetri al secondo, oggetti che esplodono con incredibile tranquillità, e il nostro Max intento a sparare e a saltare quasi come se fosse sott’acqua. Ma non bisogna farsi ingannare dal cambiamento dei ritmi di gioco durante il bullet time, perché è proprio in momenti come questi che il giocatore può salvarsi da situazioni spinose, donando al contempo al gioco un taglio nettamente cinematografico, dalle coreografie spericolate.
In Max Payne 3 il bullet time torna quindi con prepotenza, con l’obiettivo sia di aggiungere una buona dose di strategia ad un titolo altrimenti puramente action, sia di stupire con sequenze adrenaliniche come poche. Vedere Max nei guai fino al collo e circondato da bruti armati di tutto punto, per poi salvarsi durante una terrificante sparatoria tra salti esagerati e colpi preparati con cura mentre tutto attorno a lui scorre in maniera lenta ma implacabile, non ha certamente prezzo.

Ovviamente gli sviluppatori non permetteranno al giocatore di abusarne, visto che per sfruttarlo ad ogni nuova occasione bisognerà attendere svariati istanti, ma ciò non toglie che saperne fare un buon uso si rivelerà particolarmente utile per proseguire nell’avventura, anche se non necessario. E proprio per tale motivo sono state aggiunte delle situazioni “scriptate” in cui questa modalità si attiverà da sola, con risultati davvero esaltanti. Insomma, il gioco che ha inventato il bullet time sta per rinnovarlo in grande stile, dettando nuove leggi e migliorandolo oltremodo.
Questo grazie anche ad un comparto grafico all’altezza, capace di esaltarne la spettacolarità.