Hardware-Test

Netgear M1: una soluzione per il digital divide

di: Ivan Caregnato

Avevo da tempo in mente un progetto da realizzare nell’ambito dell’infrastruttura internet domestica, idea inizialmente venutami a seguito della richiesta da parte dei miei genitori, entrambi sulla sessantina circa, di trovare qualche soluzione alternativa alla loro connessione internet. Avevano sostanzialmente due problemi che sono senz’altro comuni ad altre famiglie in Italia che non vivono esattamente nelle grandi città ma nelle periferie: fornire una linea stabile e veloce, ad un prezzo onesto.

Quando si è troppo distanti dalla cabina succede che la linea vada spesso a singhiozzo, a fronte però di una spesa mensile da sostenere uguale a quelli che invece godono di velocità sostenute.

Alla fine ai miei genitori bastava una connessione in grado di soddisfare i loro usi: email, browsing e qualche contenuto multimediale come DAZN o YouTube.

Mi è capitato spesso di fare tra amici e colleghi la classica battuta “Eh, va più veloce la connessione del mio cellulare che quella di casa”. E allora perché non usare proprio quella per costruirci attorno una infrastruttura che non faccia rimpiangere quella “classica”?

Devo ammettere di aver passato un mese e mezzo alla ricerca dell’hardware più funzionale allo scopo. L’offerta c’è da dire non è che sia molto varia e stimolante. Ci sono un sacco di “chiavette” che funzionano benino lato connessione, ma non mi hanno mai convinto dal punto di vista del supporto ad una rete con un bel po’ di dispositivi connessi. Non dimentichiamolo: io ero alla ricerca di un qualcosa che mi doveva sostituire interamente l’infrastruttura domestica, senza che questo dovesse penalizzarmi in alcun modo rispetto a quella tradizionale.

Alla fine, ho optato per un dispositivo Netgear, più precisamente il Router Mobile NightHawk M1 (MR1100EUS).

Per visualizzare i video di terze parti è necessario
accettare i cookie con finalità di marketing.

L’avevo subito adocchiato su un noto negozio online e messo nel carrello, in attesa che il prezzo scendesse un po’ dato che, di listino, si attesta sulle 340€. Ve ne parlo un po’ più nel dettaglio, per capire se l’esborso economico è stato alla fine motivato oppure no.

Il prodotto ricorda moltissimo come form factor la Apple TV. È fondamentalmente un piccolo dischetto da hockey ma dalla forma quadrata, di 10cm circa per lato per 2 di altezza. Molto leggero, sui 200gr, è dotato di uno schermo LCD in grado di fornirvi le informazioni essenziali sulla connessione (info sul segnale, dispositivi connessi, consumi), mentre per la configurazione e le impostazioni avanzate siamo demandati al classico web server raggiungibile tramite browser collegandoci al suo IP (o al generico http://m1login.net).

A corredo troviamo, nel retro dell’articolo, due porte USB (una USB-A ed una USB-C con usi ben distinti, come vedremo successivamente) ed una porta RJ45 per connettere l’unità ad un dispositivo tramite cavo Ethernet. Dietro a due sportellini, poi, due porte di tipo TS-9 per potervi installare altrettante antenne utili per migliorare la ricezione del segnale.

A livello di specifiche tecniche, invece, eccovi qualche dettaglio preso dal sito ufficiale:

Tecnologia/bande

  • Velocità massima di 1 Gbps per il download e di 150 Mbps per l’upload
  • LTE CAT 16, LTE Advanced 4-band CA, 4×4 MIMO
  • Fino a 4X Carrier Aggregation
  • LTE/4G 700/800/900/1800/2100/2300/2500/2600 MHz
  • 3G 850/900/1900/2100 MHz

Chipset

  • Qualcomm MDM9x50

Wi-Fi

  • Wi-Fi Full-Dual band/Dual Concurrent
  • Wi-Fi 802.11 b/g/n 2,4 GHz; Wi-Fi 802.11 a/n/ac 5 GHz

Contatore dell’utilizzo dei dati

  • Gestione e utilizzo dei dati

Contenuti multimediali

  • Micro SD con funzionalità Media Server/NASes

Velocità di downlink teorica massima

  • 1 Gbps

Contenuto della confezione

  • Router mobile NETGEAR NightHawk M1
  • Batteria rimovibile agli ioni di litio (Li-Ion)
  • Caricabatterie CA e cavo USB Tipo C
  • Guida introduttiva
  • Scheda di garanzia del produttore

Sono parecchi gli aspetti che mi hanno decisamente convinto, sulla carta, di questo prodotto.

Tanto per iniziare non si limita ad essere un semplice hotspot ma già dalle caratteristiche tecniche vediamo una forte propensione verso lo streaming e al fornire una esperienza il più possibile assimilabile a quella di un classico router. Se non bastasse questo, il dispositivo in questione è una specie di 4in1:

  • In primis è un router Gigabit LTE, ma anche un access point utile a redistribuire una connessione WIFI fino a 20 dispositivi
  • …ma è anche, all’occorrenza, una batteria per caricare il vostro cellulare o altri dispositivi. (la presa USB-A serve infatti anche a fornire alimentazione)
  • …ed è anche un server NAS che supporta MicroSD e storage via USB (chiavette, dischi esterni etc.)
  • …e per finire è pure una stazione base Arlo che vi permette di collegare le vostre videocamere del brand senza dovervi preoccupare di portarvi appresso (e staccare da dove l’avete posizionata in casa) la vostra. Utile se per esempio andate in campeggio o in vacanza e non avete connessione internet a disposizione o neppure l’elettricità ma volete videosorvegliare l’ingresso o monitorare il vostro bambino appena nato.

È chiaro che il prodotto è nato e pensato per un uso in portabilità, per team di lavoro che vanno presso le fiere o meeting e necessitano di un ambiente di lavoro che in pochi secondi diventa perfettamente funzionale. Su questo punto M1 è vincente oltremodo grazie alla serie di servizi che fornisce, su tutti il NAS. Anche per questo il prodotto è resistente oltremodo agli urti e alle cadute e a mio avviso male non farebbe neppure inserito all’interno di una vettura, con l’alimentazione collegata alla stessa, in modo da fornire un hotspot al sistema multimediale e ai dispositivi presenti all’interno.

Estrapolato da questo contesto però si è rivelato una piacevole sorpresa. Tanto per iniziare, una volta configurato, ho eseguito i primi SpeedTest posizionandolo al centro della stanza. La mia casa è di recente costruzione, quindi i muri sono spessi ed isolati: ho ottenuto in questo contesto i seguenti risultati:

  • Banda (DL/UL): 4.70/1.45 Mbps su LTE
  • Ping medio di 93ms

Non soddisfatto dei risultati e non volendo posizionare all’esterno l’unità, ho optato per l’acquisto di due antenne di tipo TS-9. Non ho speso molto ma era l’unica soluzione per migliorare le performance. Una volta installate all’esterno e collegate con l’unità che è rimasta al suo posto, il salto è stato notevole:

  • Banda (DL/UL): 10.07/3.59 Mbps su LTE
  • Ping medio di 82ms

Riguardo la banda presumo che entrambi i valori siano limitati dalla copertura locale: probabile che in altri contesti si arrivi ben oltre i 10Mbps, così come in certe aree si trovino valori molto più bassi. Anche operatori diversi, all’interno della stessa area, sono in grado di fornire risultati differenti. Attenzione sempre al fatto che il vostro abbonamento preveda (o non citi espressamente di non farlo) di poter usare la vostra SIM su di un dispositivo di questo tipo, se non volete incappare in multe o inconvenienti vari, come addebiti inaspettati.

Il secondo risultato mi ha decisamente soddisfatto, quindi sono passato a testare il tutto su applicazioni e dispositivi di uso quotidiano.

Netflix/Youtube: la banda a mia disposizione garantisce tranquillamente la visione in HD. Per l’UltraHD ne servirebbe più del doppio e, se ci fosse, M1 riuscirebbe a gestirla senza problemi. L’esperienza è stata quindi positiva

Xbox/PS4: se volete giocare online in maniera seria, il ping qui è un ostacolo difficilmente superabile. Non credo sia neanche colpa del modem LTE, quando proprio nella natura della connessione o comunque nel provider che la offre. Nel mio caso con valori prossimi ai 100ms è una chimera. Se vi serve invece per scaricare aggiornamenti, giochi o per usare la messaggistica allora non ci sono problemi. Oltretutto all’interno della configurazione avanzata c’è la possibilità di impostare il port forwarding e quindi di non avere alcun tipo di problema riguardo al NAT delle porte usate dai servizi online delle due console.

NAS: valore aggiunto con peso specifico notevole per il mio punto di vista. Potete portarvi appresso la vostra intera collezione di film o musica e averla sempre a disposizione su tutti i dispositivi collegati in rete. Il trasferimento è veloce (da telefono mi ha segnato 30MB/s come portante mentre caricavo alcune foto) e robusto, in grado di supportare anche film in 4K codificati con H265.

Ammetto che nella mia abitazione ho più di 20 dispositivi collegati, quindi il vincolo presente (che non ho testato, quindi non ho idea di cosa succeda se provassi a collegare il 21esimo) potrebbe rappresentare un ostacolo per alcune realtà. Questo però è l’unico che separa questa soluzione da una “classica” formata dall’accoppiata modem ADSL+router, o dai pessimi combo offerti in comodato dai provider.

Per il resto c’è tutto quello che potete trovare nei router di fascia medio/alta, compresa la gestione parentale che si appoggia a OpenDNS.

Come copertura wi-fi il prodotto è ovviamente limitato dal fatto di non avere antenne se non quelle interne. Se siete abituati a router di fascia alta che coprono una intera abitazione senza grandi problemi, con il Netgear M1 le cose si ridimensionano non po’. Un appartamento da 80mq è comunque gestito senza problemi, il limite della 5Ghz di essere molto sensibile ai muri portanti ovviamente emerge ancora di più. Con la 2.4 grossi problemi non ce ne sono, se non quello di una larghezza di banda minore. Non possiamo comunque chiedere miracoli.

La durata della batteria è dichiarata sulle 15 ore continue. Non ho mai avuto la possibilità di testarne la durata, avendo previsto una connessione diretta alla corrente elettrica (vanno bene tutti gli alimentatori superiori o pari ai 2A ed è supportato il quick charge 2.0)

Sono certo che tra di voi ci sarà sicuramente qualcuno che dirà “Eh ma io mi prendo un cellulare cinese con Android da 80€ e ci faccio le stesse cose”; è parzialmente vero, nel senso che abilitando l’hotspot wi-fi sul cellulare è possibile creare una rete wi-fi e condividere la connessione. Stop.

Io ci ho provato anche utilizzando un cellulare da 400€ con Android e vi posso assicurare che i risultati raggiunti in termine di stabilità e versatilità non sono neanche paragonabili quindi si, tecnicamente andate a fare la stessa identica cosa ma con esiti decisamente differenti.

Come soluzione di backup, nel caso in cui servisse una connessione internet e quella di casa non funzionasse, va benissimo anche l’opzione cellulare, ma per creare una infrastruttura in grado di non far rimpiangere quella via doppino allora forse è meglio virare verso soluzioni come questo Netgear M1.

Alla luce di quanto scritto, il progetto “Internet a 6€ al mese” può considerarsi riuscito. Gli unici due vincoli che ho trovato sono quelli relativi ai dispositivi connessi (massimo 20 contemporanei) e alle prestazioni riferite al ping, quest’ultimo però non imputabile direttamente al Netgear M1. L’infrastruttura che sono andato a creare è stabile e performante ed una volta installata presso l’abitazione dei miei genitori li ha convinti a mandare disdetta al vecchio operatore, dismettendo così la vecchia ADSL per sempre.