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Recensione Watch Dogs 2

di: Luca Saati

Ma cosa vi aspettavate da Watch Dogs? Ve lo chiediamo perché dopo oltre due anni dal lancio del primo capitolo della nuova serie di Ubisoft ancora non riusciamo a capire cosa si aspettavano gli utenti che hanno criticato aspramente il gioco. Ok, la grafica non era quella vista nel primissimo video di presentazione, ma del resto su queste console era impossibile ottenere quei risultati, eppure Watch Dogs rappresentava una vera e propria ventata d’aria fresca nel genere open world. Le meccaniche di hacking perfettamente integrate in un contesto credibile e moderno sono riuscite a rendere unico il gioco di Ubisoft pur avendo alla base un gameplay tradizionale per il genere open world. Per fortuna la casa francese non ha mollato la serie, grazie anche a una base di vendite straordinaria, e adesso è pronta a puntare tutto su Watch Dogs 2 per questa stagione autunnale sostituendolo con un certo Assassin’s Creed che negli ultimi anni è stato uno dei dominatori di questo periodo. Abbiamo passato gli ultimi giorni in compagnia di Marcus Holloway nella San Francisco di Watch Dogs 2 e vi anticipiamo che hackerare non è mai stato così bello.

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“Big brother is watching you”

Dopo gli eventi di Chicago del primo capitolo, il ctOS si è evoluto con la versione 2.0 e si è espanso nel resto degli Stati Uniti. Lo scenario che ci troviamo davanti è quella di una società tenuta costantemente sotto controllo, ogni dispositivo è gestito dal ctOS 2.0 a partire dallo smartphone fino ad arrivare alle automobili. Ci manca solo un regime totalitario per trovarci dinanzi a un mondo simile a quello descritto da George Orwell nel romanzo 1984. In questo contesto vestiamo i panni di Marcus Holloway, ragazzotto di San Francisco schedato dal ctOS come un individuo potenzialmente pericoloso. Marcus si unisce così al DedSec, il gruppo di hacktivisti che abbiamo già conosciuto nel precedente episodio, con l’obiettivo di distruggere una volta per tutte la Blume, l’azienda che ha creato per l’appunto il ctOS, e rendere nuovamente libera la popolazione della città californiana e non solo.

Watch Dogs 2 affronta tematiche già toccate dal suo predecessore come la dipendenza dell’uomo verso la tecnologia, la privacy e l’hacktivismo come via per trovare la verità (qualcuno ha detto Anonymous?) enfatizzate ancora di più dal contesto alla Grande Fratello di cui vi abbiamo parlato qualche riga più sopra. Risulta dunque un peccato che in un tale contesto la storia non sia mai riuscita a fare quel salto di qualità di cui aveva bisogno. Che sia chiaro, la trama raccontata in Watch Dogs 2 scorre fluida e si lascia giocare con grandissimo piacere, ma ci manca quel colpo di scena capace di stravolgere il racconto e soprattutto un cattivo dal grande carisma in grado di rubare la scena e far avvertire la sua costante minaccia. Vero punto forte del comparto narrativo di Watch Dogs 2 sono il protagonista e i suoi compagni che danno al racconto un tono più leggero e scanzonato rispetto al suo predecessore. Il primo Watch Dogs era essenzialmente una storia di vendetta, Aiden Pierce era un personaggio cupo e serioso, qui invece l’atmosfera è esattamente all’opposto con Marcus e i suoi amici che sono dei nerd come tanti (immancabili le citazioni a Star Trek e soci), dei paladini della libertà che però non si dimenticano mai di divertirsi in tutto ciò che fanno. Il tempo necessario per arrivare ai titoli di coda dipende molto da come vi approccerete al gioco, noi ci abbiamo impiegato circa 20 ore con però ancora tantissime attività secondarie da completare. Per raggiungere il 100% probabilmente ci vorrà il doppio del tempo se non addirittura di più.

Mr. Robot

Watch Dogs 2 prende l’ottimo gameplay del suo predecessore potenziando a dismisura la parte hacking offrendo al giocatore tanti modi per portare a termine una missione. Il sistema di copertura e di shooting riprende quanto visto nelle ultime produzioni di Ubisoft come The Division e lo stesso Watch Dogs (giusto per citarne alcuni) con il protagonista che si muove automaticamente di copertura in copertura dopo aver mirato nella direzione interessata e premuto l’apposito tasto per spostarsi. Il sistema di copertura e il gunplay sono estremamente precisi e rendono le sparatorie molto divertenti come del resto era lecito aspettarsi da un gioco della casa francese.

Tuttavia Watch Dogs 2 dà il meglio di sé quando si cerca di giocare in stealth sfruttando al meglio tutte le possibilità offerte dall’hacking e dall’agilità del protagonista. Marcus Holloway deve aver preso lezioni dagli assassini visto che può vantare ottime capacità di parkour muovendosi con estrema agilità, merito anche di un sistema di controllo che ricorda molto da vicino Assassin’s Creed visto che basta la pressione del grilletto destro del pad per scavalcare i muri. Altra novità è l’HackNet, una visione che ricorda la Detective Mode di Batman o l’Occhio dell’Aquila di Assassin’s Creed (tanto per restare in casa Ubisoft) che evidenzia non solo i nemici ma anche tutti i vari elementi dello scenario hackerabili. Altri elementi che ricordano altri titoli Ubisoft sono i droni da terra (Rainbow Six: Siege) e quelli volanti (Ghost Recon: Future Soldier). Rispetto ai due videogiochi però i droni svolgono un ruolo abbastanza differente in quanto permettono di fare l’hack anche se Marcus è molto distante da quelle zone, di lasciare a terra bombe e infilarsi nei cunicoli più stretti. In più ogni drone ha una serie di funzioni uniche: quello volante permette di osservare dall’alto la mappa e trovare magari vie alternative; il drone di terra invece può attirare le guardie e soprattutto interagire con alcuni terminali che solitamente richiedono l’intervento manuale del nostro protagonista. A quanto descritto finora aggiungeteci un numero ancora più grande di dispositivi hackerabili, tra cui le auto, e che ognuno di essi offre varie opzioni in quanto una volta selezionato l’elemento dello scenario di nostro interesse tenendo premuto il tasto dorsale sinistro possiamo scegliere fino a un massimo di quattro azioni mediante i tasti frontali. Prendiamo come esempio un nemico: con L1+triangolo possiamo fargli squillare il telefono e quindi distrarlo; con L1+X possiamo rubargli i soldi dal conto corrente; infine con quadrato o cerchio possiamo farlo arrestare dalla polizia o pestare dalla banda locale.

Watch Dogs 2 insomma offre un ventaglio di possibilità straordinario in favore di una grandissima varietà di approccio. Potete avanzare ad armi spianate, utilizzare un approccio stealth oppure sfruttare tutti i vostri gadget. Ci sono missioni che abbiamo svolto tenendo Marcus a debita distanza mandando avanti solo i droni a fare il lavoro sporco per noi. Se abbastanza abili, vi sarà possibile completare il gioco senza uccidere una persona grazie anche alle armi stordenti a disposizioni del protagonista. In azione potete fare tranquillamente un mix dei tre stili di gioco: ad esempio vi infiltrate silenziosamente sfruttando qualche hack per poi scappare dall’area di gioco eliminando qualsiasi cosa vi capiti a tiro. Watch Dogs 2 cerca di non porre limiti al giocatore e riesce nel suo compito di offrire la massima varietà e libertà. Restando in tema varietà sono da segnalare anche alcune sequenze puzzle con il minigioco dell’hacking integrato nello scenario esattamente come visto nel DLC Bad Blood del primo Watch Dogs con un effetto scenografico assolutamente riuscito. Da citare anche la presenza di uno skill tree diviso in diversi rami che permette di sbloccare nuove abilità (e quindi nuovi modi per svolgere le missioni) una volta spesi i punti ricerca ottenibili con l’aumentare dei follower (altra strizzatina d’occhio a un tema ricorrente ai giorni nostri) dell’app DedSec. Discreta anche la selezione di armi craftabili mediante la stampante 3D nell’hackerspazio, l’hub di gioco dei ragazzi del DedSec. Unica nota dolente di Watch Dogs 2 è l’intelligenza artificiale degli avversari abbastanza standard nelle fasi stealth mentre durante le fasi shooting le cose si fanno un pochino più interessanti in quanto i nemici possono chiamare i rinforzi e sono in grado di uccidere con pochi colpi. Se siete alla ricerca di un po’ di sfida vi consigliamo di aumentare il livello di difficoltà.

In giro per San Francisco

Watch Dogs 2 ha rivisto il modello di guida. L’approccio è sempre arcade con la vettura molto leggera pad alla mano, ma la guida risulta molto precisa, basta curvare con il freno a meno mentre si è a tutta velocità per accorgersi delle migliorie nel sistema di guida. La personalizzazione estetica del protagonista è stata completamente rinnovata offrendo diversi negozi in cui acquistare un gran numero di abiti da far indossare al nostro protagonista. Oltre alle missioni principali, San Francisco offre una pletora di quest secondarie e diverse attività come le gare con i droni, le gare con i kart, esplorazione della città e non solo. La gestione del telefono ricorda gli ultimi capitoli della serie GTA, ma in Watch Dogs 2 il sistema è stato potenziato con lo smartphone che include diverse applicazioni come ad esempio il media player per ascoltare musica in qualsiasi momento, Nudle Maps, ScoutX che è una sorta di Instagram in cui pubblicare le nostre fotografie di alcuni punti chiave di San Francisco come il Golden Gate Bridge, DriverSF che propone una serie di missioni da autista, l’applicazione che permette di farsi mandare un veicolo in zona, o l’app per accedere ad alcune attività multiplayer.

Il multiplayer è perfettamente integrato nell’esperienza singleplayer. Ci sono le missioni cooperative chiamate DedSec Event generate randomicamente in cui i giocatori collaborano tra loro (da precisare che queste missioni possono anche essere giocate singolarmente). Ci sono poi le missioni Bounty Hunter che rappresentano la parte PvP dove un giocatore che si comporta come un criminale riceve una taglia sulla propria testa e viene preso di mira da altri giocatori. Infine ci sono le invasioni online viste già nel precedente episodio in cui un giocatore deve hackerare un altro giocatore per rubargli i dati.

Il sole della California

Watch Dogs 2 presenta un comparto grafico molto solido. Durante la nostra prova non siamo incappati in bug o altri fenomeni che compromettessero l’esperienza di gioco. Le dimensioni della mappa di gioco sono abbastanza contenute, eppure San Francisco è ben riprodotta con tanti elementi chiave riconoscibili (sfruttatela l’app ScoutX). L’impatto visivo è molto buono grazie all’ottimo sistema d’illuminazione e all’ottima modellazione poligonale dei personaggi e dei veicoli. Forse si poteva fare qualcosa in più sul traffico e sull’orizzonte visivo, tuttavia il mondo di gioco è sempre credibile grazie alla possibilità di hackerare qualsiasi persona. Eccellenti le animazioni di Marcus e buone anche le espressioni facciali. Buono anche il frame rate fisso a 30 fotogrammi al secondo nella maggior parte delle occasione, c’è qualche sporadico calo ma nulla di grave. Presente anche qualche compenetrazione poligonale ma anche in questo caso niente da far gridare allo scandalo. Ottimo anche il comparto sonoro con una soundtrack composta da brani che spaziano tra il rock, punk, pop, rap e la musica classica. Infine buono anche il doppiaggio in italiano anche se abbiamo notato in alcune piccolissime occasioni un problema di sincronia del labiale.

Commento finale

Watch Dogs 2 migliora in ogni aspetto tutti gli elementi chiave del suo predecessore. L’unica critica che ci sentiamo di muovere è nei confronti di una storia a cui manca quel guizzo necessario per esaltare l’avventura di Marcus e del DedSec. Se però siete alla ricerca di un open world ricchissimo di cose da fare e con un gameplay vario e molto divertente allora il gioco di Ubisoft è quello che fa per voi. Chi ha apprezzato il primo Watch Dogs amerà anche questo secondo capitolo, mentre se fate parte di quella schiera di persone di cui abbiamo parlato nell’intro di questa recensione forse non cambierete idea, tuttavia una seconda chance non la si nega a nessuno e Watch Dogs 2 la merita assolutamente.