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Recensione Undisputed

di: Donato Marchisiello

È passato molto tempo dall’ultima volta che abbiamo potuto indossare i nostri guantoni virtuali in un buon videogioco di boxe: l’ultimo che, probabilmente, verrà in mente in mente alla stragrande maggioranza dei player è Fight Night Champion, rilasciato nel 2011. E neanche la saga di UFC, che comunque ha sfornato giochi di buon livello per gli appassionati negli ultimi anni, probabilmente ha lavato via il dolce sapore della nobile arte dalle nostre gengive. Ma Undisputed di Steel City Interactive si propone come soluzione a questo problema: il gioco, rilasciato in accesso anticipato su Steam nel gennaio 2023, è giunto finalmente nella sua versione 1.0 su console nei giorni scorsi, ma… riuscirà ad alzare al cielo la cintura dei pesi massimi mondiale?

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Undisputed è un titolo sportivo, vera dichiarazione d’amore al mondo del pugilato, disponendo di un’offerta videoludica complessiva che mira ad una certa verosimiglianza alla realtà, seppur non si possa definire integralmente simulativo. Partiamo subito con il menù a nostra disposizione (un punto per certi versi un po’ dolente per il prodotto di Steel City): una delle cose che mancano, infatti, ad Undisputed è una certa varietà per quanto concerne le modalità di gioco ma, ad onor del vero, ciò che troveremo è più che sufficiente e divertente da giocare se si ama la boxe.

Partiamo dalla modalità carriera: i giocatori potranno creare il proprio pugile o scegliere uno dei tanti pugili su licenza presenti nel gioco (in totale, saranno circa una cinquantina tra vecchi e nuovi). Durante la modalità carriera i giocatori saliranno di grado nel mondo della boxe partendo da origini professionalmente umili fino a diventare il campione. Il gioco fa un discreto lavoro di simulazione a 360° di ciò che i pugili professionisti devono fare dentro e fuori dal ring. Questo include sessioni di allenamento, decisioni a livello più squisitamente gestionale, contrattazioni per i match e altro ancora. Le decisioni che prenderemo, oltre ad orientare la nostra carriera, influenzeranno anche il nostro pugile sul ring con vari debuff e buff. In generale, per quanto piuttosto profonda e tutto sommato divertente, la modalità carriera ben presto mostrerà dei limiti piuttosto evidenti, soffrendo di una certa monotonia e fondando tutta l’esperienza su di un loop immutabile e ben definito sin dalle battute iniziali.

Al di fuori della carriera, sono previsti numerosi combattimenti a premi settimanali, ed è anche facile organizzare incontri di esibizione o giocare online, seppur il tutto si riduca semplicemente a combattimenti senza grandi fronzoli o organizzazioni complesse. In generale, seppur l’offerta ludica sia sufficiente, essa non farà smascellare l’utente dalle possibilità offerte (ma, visto il supporto puntuale e continuo avuto, è solo questione di tempo).

Per quanto concerne il gameplay, Undisputed fa un ottimo lavoro generale. Si tratta di un gioco di boxe piuttosto vicino alla realtà, in cui la gestione della stamina (quindi, non sparare pugni a caso) sarà fondamentale. Se volessimo paragonarlo, nel suo complesso, a qualcosa, potremmo affermare che  il gameplay è molto simile a quello che EA ha realizzato in passato con il suo franchise Fight Night: con uno schema di controllo piuttosto intuitivo, se relazionato alla complessità dello sport in sé, avremo facoltà di fare ogni cosa, come puntare al viso, al corpo, schivare, parare ecc., con la pressione di un singolo tasto o al massimo una combinazione di due. C’è persino l’opzione hit-stick, che permetterà ai giocatori di tirare i pugni con lo stick analogico destro. Le meccaniche di gioco, come detto, sono state progettate per simulare la boxe reale, specialmente da un punto di vista concettuale, con una forte attenzione alla strategia, al tempismo e all’abilità.

Sebbene sia possibile combattere gli incontri con una mentalità da picchiaduro, ai livelli di difficoltà più elevati sarà quasi impossibile avere la meglio sui nostri avversari. I giocatori hanno a disposizione un’ampia gamma di possibilità offensive e difensive: giocare contro l’IA (molto buona) o contro un avversario esperto umano trasforma gli incontri in una prova di abilità tattica, che è ciò che è la boxe realmente, invece di un semplice button-mashing. Gli sviluppatori hanno saputo cogliere il flusso dei veri incontri di boxe e premiano i giocatori che riescono a gestire correttamente la propria resistenza. Nonostante ottime premesse, Undisputed non è perfetto: al di là di una generale sensazione di eccessiva pesantezza dei nostri pugili virtuali, v’è anche qualche perplessità sul sistema di stamina che diviene, aumentando la difficoltà, un pochino incoerente e sbilanciato leggermente verso i nostri avversari.

Un’altra area che ha creato sentimenti contrastanti è il roster, che presenta un buon mix di pugili su licenza di oggi e di ieri tra cui i giocatori possono scegliere. Ci sono però alcune assenze che fanno storcere il naso, come quella di Mike Tyson, ma ci sono comunque nomi del calibro di Floyd Mayweather, Manny Pacquiao, Oscar De La Hoya, Terence Crawford e molti altri. Le mancanze, comunque sia, siamo certi saranno ottemperate col tempo.

Dal punto di vista tecnico, Undisputed vanta una grafica davvero pregevole, con modelli dei personaggi realistici e ambienti dettagliati (nei limiti, ovviamente, della sua controparte reale). I lottatori sono disegnati meticolosamente, i volti sono molto accurati e riconoscibili unitamente ad animazioni piuttosto realistiche che mostrano il sudore, la fatica e il sangue di ogni incontro (quest’ultimo, alle volte, sparirà all’improvviso a causa di un bug). A livello di prestazioni, la solfa resta la stessa: Undisputed offrirà un’azione fluida e piuttosto ben ottimizzata su Series X, mostrando pochissime volte il fianco e offrendo, in generale, un’esperienza videoludica solida e scorrevole. Pochissimi, in generale, i bug (e perlopiù, momentanee compenetrazioni poligonali), a confermare il gran lavoro profuso a livello di pulizia tecnica. Anche il sonoro, per quanto paradigmaticamente limitato, sarà ben fatto e realistico (unico neo, probabilmente, la telecronaca, un po’ ripetitiva e non sempre coerente con quello che succede a schermo).

Undisputed è un ottimo tentativo di riportare la boxe alla ribalta nel mondo videoludico, dopo decadi di guantoni appesi al chiodo. La buona modalità carriera, la grafica realistica e l’azione sul ring ben eseguita lo rendono, probabilmente, il punto di riferimento in un settore da tanto tempo è orfano di questo tipo di produzioni. Per gli appassionati di boxe che hanno sentito la mancanza di questi giochi, Undisputed fa un ottimo lavoro generale nel riportare in vita il brivido della nobile arte. L’anno di early access ha prodotto un gioco sicuramente pregevole, con qualche piccolo neo qui e lì ma che non avvizzisce in modo apocalittico quella che una struttura di gioco solida e valida.