Recensione Un mattoncino per ghermirli…
Come è che faceva? Un Anello per domarli, Un Anello per trovarli, Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli… ecco, prendendo spunto proprio da queste parole incise sull’Unico Anello, un tempo proprietà del malvagio Sauron, i Traveller’s Tales hanno confezionato la loro ultima fatica. Di cosa stiamo parlando? Ovviamente di LEGO Il Signore degli Anelli. Pronti per esplorare ogni meandro della tolkeniana Terra di Mezzo?
di: Simone CantiniCome è che faceva? Un Anello per domarli, Un Anello per trovarli, Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli… ecco, prendendo spunto proprio da queste parole incise sull’Unico Anello, un tempo proprietà del malvagio Sauron, i Traveller’s Tales hanno confezionato la loro ultima fatica. Di cosa stiamo parlando? Ovviamente di LEGO Il Signore degli Anelli. Pronti per esplorare ogni meandro della tolkeniana Terra di Mezzo?
C’è un Hobbit, un Nano, un Elfo e un Umano…
Se avete già divorato la trilogia cartacea scritta da Tolkien, o meglio ancora avete già visionato rigorosamente in sequenza la trasposizione cinematografica ad opera di Peter Jackson, sicuramente non ci sarà molto da rivelare in merito alla trama di LEGO Il Signore degli Anelli. Il nuovo lavoro di Traveller’s Tales, infatti, riprende pedissequamente il lavoro del regista neozelandese, riproponendo in chiave cubettosa alcune delle scene più memorabili dei vari film da lui girati. Ecco quindi che partiremo con un prologo giocabile ambientato in occasione dello scontro tra Isildur e Sauron, per poi passare rapidamente ad Hobbiville e prendere direttamente il controllo di Frodo e Sam, per poi giungere, ovviamente non senza tappe intermedie, a distruggere definitivamente il diabolico anello. Il tutto ovviamente filtrato attraverso gli spigolosi occhi dei mattoncini danesi.
Le sorprese che i ragazzi di Traveller’s Tales hanno preparato per noi, difatti, non sono certo da ricercare nella trama del loro lavoro, davvero fedele all’originale, bensì risiedono nel modo in cui siamo chiamati ad interagire con essa: l’ambientazione limitatamente free roaming già sperimentata nel recentissimo LEGO Batman 2 appare qui decisamente potenziata, permettendo di esplorare in lungo e in largo la Terra di Mezzo. Ovviamente per poter attivare il susseguirsi dei vari eventi sarà necessario accedere ai vari capitoli principali, capitoli in cui il gameplay è rimasto praticamente inalterato (difficoltà ridotta ai minimi termini compresa) e che sarà possibile rigiocare liberamente con qualsiasi personaggio una volta portati a termine. Aspettatevi, quindi, i soliti mattoncini da raccogliere, un’infinità di collezionabili e il solito pattern simil platform, corredato da enigmi ambientali talvolta poco intuitivi. Come già detto, però, la vera svolta è costituita dal poter esplorare liberamente la mappa di gioco per poter accedere ad un nutrito numero di missioni secondarie, vera novità per la saga, oltre che per accedere ad aree e character segreti.
Un nuovo inizio
L’abbandono del prezzemolino della generazione Unreal Engine 3 ha sicuramente giovato allo sviluppo di LEGO Il Signore degli Anelli: il gioco, a differenza dell’ultimo LEGO Batman 2, ne ha sicuramente tratto giovamento a livello estetico, presentandosi adesso in forma molto più smagliante rispetto alle produzioni passate. La Terra di Mezzo è riccamente dettagliata (e sufficiente vedere Hobbiville per rendersene conto) e ricca di elementi e, nonostante la modellazione poligonale non sia da titolo tripla A, l’impatto scenico è sicuramente più convincente rispetto agli episodi precedenti. A lasciare però piacevolmente soddisfatti è il versante sonoro, forte della colonna sonora e del doppiaggio originale delle pellicole di Jackson. Una vera chicca per tutti i fan della trilogia cinematografica. La presenza, seppur vocale, del cast originale ha però anche una valenza leggermente negativa, dato che il dover adattare le varie scene ad un parlato già stabilito ha in parte limitato l’ironia e la demenzialità della narrazione che, soprattutto alla luce di quanto apprezzato in LEGO Batman 2, qua risulta a tratti sin troppo seriosa.
Nessun progresso, invece, per quanto concerne il multiplayer, ancora una volta presente esclusivamente tramite split screen in locale.
LEGO Il Signore degli Anelli è sicuramente un acquisto obbligato per una duplice schiera di fan, sia che si tratti di amanti della saga letteraria/cinematografica, sia per i fedelissimi del brand LEGO. Decisa più che mai a non adagiarsi su di un clichè vincente ma oramai abbastanza logoro, i ragazzi di Traveller’s Tales hanno confezionato un gioco molto divertente, colorato e quanto mai vario, seppur caratterizzato da una difficoltà inesistente. Certo rimangono ancora alcuni spigoli da smussare, tra cui spicca senza dubbio la mancata implementazione di una cooperativa online, ma non si può rimanere impassibili al cospetto di una riuscitissima rielaborazione in salsa free roaming della serie LEGO.