
Recensione Towerborne
di: Donato MarchisielloChi dice Cadillac & Dinosaurs? Probabilmente, molti pochi. E se invece parlassimo di Golden Axe? Forse qualcuno in più. I giochi picchiaduro a scorrimento, un tempo genere videoludico per eccellenza, sono nel tempo andati scemando (anche grazie ai progressi della tecnologia). Towerborne, lanciato da Stoic (The Banner Saga) e Xbox Game Studios da circa un anno su PC in Accesso Anticipato, è giunto negli scorsi giorni anche sulle nostre console (tra l’altro, come gioco accessibile via GamePass). Un arrivo atteso da tempo (d’altronde, fa strano che un gioco prodotto da Xbox arrivi molto prima su PC) e che ha portato con se una piccola grande rivoluzione in meri termini videoludici. Ma bando alle ciance, ecco a voi la recensione di Towerborne per Xbox!

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Towerborne è un gioco d’azione a scorrimento, con vividi elementi da picchiaduro e ruolistici che confluiscono in un’esperienza pensata principalmente per la cooperazione online tra giocatori. A livello meramente narrativo, Towerborne ci colloca in una singolare ambientazione post-apocalittica: dopo un terribile cataclisma, l’umanità è stata costretta a rifugiarsi in un’immensa torre chiamata Belfry. Ed è quello il quartier generale degli Ascesi, guerrieri immortali incaricati di proteggere i sopravvissuti e di reclamare il territorio ostile che li circonda. Si tratta di un approccio semplice ma funzionale, con una narrazione gradevole anche se non particolarmente articolata che si svolge sulla base di piccole scene e dialoghi contestuali che non interrompono il ritmo del gioco.
Dunque, com’è Towerborne pad alla mano? Fin dall’inizio, il gioco chiarisce che non basta schiacciare i pulsanti a caso: nel gioco bisogna saper schivare, combinare gli attacchi, gestire le abilità e collaborare con la squadra, pena il terribile fallimento della missione in corso. Il sistema di combattimento di Towerborne è preciso e dinamico. Gli scontri sono intensi, soprattutto quando compaiono boss o nemici d’élite, e costringono a coordinarsi bene in gruppo. Il gioco ci darà la possibilità di cooperare con altre tre persone, vero motor portante dell’esperienza ludica di Stoic, seppur al momento non vi sia una forma di matchmaking rapido ma solo la possibilità di selezionare una “richiesta d’aiuto” da una lunga lista. A questo si aggiunga che, specialmente con una squadra di quattro giocatori al completo, l’azione diverrà tendenzialmente caotica e salteranno un po’ le strategie e l’abilità richieste se si sceglierà di giocare in solitaria.

Come detto, Towerborne poggia il suo gameplay anche su alcuni vividi elementi ruolistici che, per quanto incastonati in un sistema dalla moderata profondità, aggiungono quel giusto “sale” alla pietanza preparataci da Stoic. Nelle battute iniziali, saremo innanzitutto chiamati a scegliere una classe delle quattro disponibili (inspiegabilmente, tutte da mischia) connessa inevitabilmente a quattro armi primarie (spada e scudo, una enorme mazza fiammeggiante, pugni e pugnali). A questo si aggiunge la possibilità di personalizzare il proprio personaggio con poteri speciali chiamati Echoes, sorta di “gioielli” in grado di conferire delle specifiche abilità all’equipaggiamento, e di orientare il nostro stile di gioco grazie ad un nutrito numero di abilità. Gli item che potremo equipaggiare saranno via via di livello superiore e contribuiranno a definire il nostro gear score, un punteggio che delinea la nostra potenza offensiva e le missioni che potremo affrontare (anch’esse, etichettate con un gear score consigliato).
Il loop ludico di Toweborne sarà piuttosto semplice: nonostante la sua evidente natura di game as a service, Stoic ha creato un prodotto placido e quieto non solo esteticamente. A differenza di altri titoli che saturano il giocatore con battle pass, missioni giornaliere e compiti infiniti, qui l’approccio è molto più gentile. Le stagioni vengono introdotte con nuove sfide, zone e nemici, ma non richiedono un impegno giornaliera o l’urgenza di completare il tutto in tempi ristretti. Avremo una vasta mappa suddivisa in esagoni, ognuno d’essi ci offrirà una missione da portare a termine, ogni volta propostaci con degli elementi che cambiano proceduralmente. I livelli ci pareranno innanzi diversi obbiettivi da completare, tra principali e bonus, anche se tendenzialmente si finirà sempre per devastare le schiere di nemici (tra le altre cose, abbastanza variegati sia nell’estetica che nei pattern di combattimento).

Se proprio volessimo inquadrare il classico pelo nell’uovo, potremmo evidenziare come Towerborne sia piuttosto ripetitivo nella sua formula ludica (semplicemente, girovagare per la succitata mappa e “spegnere” gli esagoni completando le apposite missioni) e che, al momento, non abbia un vero e proprio endgame da affrontare non appena completate le missioni ordinarie (la qual cosa, per inciso, ci porterà via tantissimo tempo). Un altro fattore da considerare, è un bilanciamento di classi e difficoltà non ancora precisissimo: affrontare una missione con un gear score identico a quello suggerito, in realtà, ci catapulterà in una situazione di gioco che si avvicina più ad un hard mode che ad una modalità ordinaria (che, in realtà, affronteremo avendo un gear score di 50/100 punti superiore a quello indicato dal gioco). Però, naturalmente, parliamo di un gioco in accesso anticipato, dunque di strada da percorrere ce n’è ancora parecchia.
Da un punto di vista tendenzialmente tecnico, Towerborne offrirà un’estetica molto gradevole che si poggia su di uno stile grafico che mescola 2D e 3D con un risultato molto suggestivo. I personaggi hanno un’estetica cartoonesca che ricorda le moderne serie animate, mentre le ambientazioni presentano una buona varietà di biomi, da foreste e rovine a zone vulcaniche o ghiacciate. Non si tratta di un gioco dal grande budget, ma la direzione artistica compensa perfettamente i limiti tecnici. Dal punto di vista delle prestazioni, la versione Xbox funziona senza problemi. Il gioco gira a 60 FPS stabili su Xbox Series X, senza stuttering o cali evidenti. Inoltre, la cooperativa online è molto fluida, il che è fondamentale in questo tipo di proposta. Seppur in generale le cose vadano abbastanza bene, il prodotto di Stoic non è esente da qualche problemuccio: a partire da qualche improvviso crash, passando per tutta una serie di caricamenti brevi ma onnipresenti (persino quando si deciderà di accedere ai menù, tra l’altro un po’ macchinosi). In più, si sente la mancanza di un matchmaking rapido ed indolore correlato alla missione prescelta.

Towerborne è una piacevole sorpresa nel catalogo Xbox. Senza rivoluzionare nulla ma memore di un glorioso passato ingiustamente sepolto o quasi, offre un’esperienza cooperativa ordinata e divertente con un grande potenziale per il futuro. Il suo sistema di combattimento è agile, le sue meccaniche sono ben integrate e la sua struttura stagionale riesce a mantenere l’interesse senza sopraffare. Vi sono degli angoli da limare, indubbiamente, ma parliamo di un prodotto ancora in accesso anticipato e che, comunque vada, offre un’esperienza ludica piuttosto longeva ad una spesa esigua (se non si è abbonati al Game Pass, naturalmente).