Recensione The DioField Chronicles
di: Marco LicandroUltimamente non vi sono giocatori più felici che i fan di Square Enix.
La compagnia sta infatti sfornando un gioco dopo l’altro, nonché si sta impegnando a fornire una demo giocabile così da garantirci di tastare con mano il prodotto prima dell’acquisto… e funziona!
The DioField Chronicles, sviluppato da Square Enix e Lancarse Ltd, porta su console un SRPG con uno stile unico, con personaggi disegnati da Taiki (Lord of Vermilion III e IV), concept art di Isamu Kamikokuryo (Final Fantasy XII, Final Fantasy XIII), oltre ad una splendida colonna sonora orchestrata dai compositori Ramin Djawadi e Brandon Campbell, famosi entrambi per aver lavorato su Game of Thrones.
Un sacco di lavoro, persone di talento, e parecchie aspettative quindi su questo titolo, che abbiamo giocato per voi così da consigliarvene o meno l’acquisto. La recensione dopo il salto.
accettare i cookie con finalità di marketing.
L’isola di DioField
La trama di gioco è estremamente politica e parla di un mondo dove i vari imperi lottano per avere il completo dominio.
Una lunga guerra incombe sulla terra di Rowetale. Al comando di un esercito disciplinato ed esperto di magia moderna, l’Impero è un potere da non sottovalutare, stabilendo prontamente il controllo sulla parte occidentale del continente già dilaniato dalla devastante guerra tra Impero ed Alleanza.
Di fronte all’espansione dell’impero nemico solo il regno di Alletain, situato sull’isola di DioField, al largo della costa nord-occidentale di Rowetale, sembra essere ancora al sicuro è protetta. Ma non per molto.
Avendo Jade in abbondanza nel suolo, la preziosa risorsa principale e fonte di magia moderna, le attenzioni degli imperi nemici si rivolgono inevitabilmente verso l’isola che sembra essere destinata a vedere il suo suolo impregnato dal sangue.
Tattiche in tempo reale
In The DioField Chronicles comanderemo un gruppo di mercenari che, grazie alla loro indipendenza e versatilità, potranno affrontare svariate missioni di diversa urgenza nella maniera più consona. Conosceremo i vari personaggi e gli intrighi sociali e politici del luogo, difendendo il regno dagli attacchi nemici ma anche aiutando la gente del luogo accettando le loro richieste, che sfoceranno in interessanti dialoghi o missioni secondarie.
Lo stile di gioco è tattico, con visuale isometrica, e si svolgerà in piccole mappe di gioco, o sezioni, come fossero dei pezzi di un gioco da tavolo, e sarà possibile dare istruzioni ai vari personaggi della nostra unità affinché agiscano in gruppo o indipendentemente. È anche possibile fare uno zoom-out per avere una visuale completa della mappa e pianificare bene come muoversi ed affrontare gli avversari.
I tutorial di gioco saranno caratterizzati da caselle di testo e immagini dove il giocatore potrà apprendere durante la lettura, ma che quanto spiegato non verrà forzato sul gameplay, lasciando il giocatore libero di provare quanto appreso o sperimentare per conto suo.
Sul campo di battaglia, ogni nemico avrà attorno un’area circolare indicante la visibilità, ed una volta all’interno verremo avvistati e attaccati, a meno che essi non ci diano le spalle, favorendo agguati con danno maggiorato.
L’unità attaccherà automaticamente, ma allo stesso tempo avremo a disposizione alcune abilità, diverse per personaggio ed arma utilizzata, che sfoggeranno in attacchi speciali e/o con effetti di stato, tutto al costo di punti AP. Dopodiché dovremo attendere un tempo di cooldown più o medio corto, a seconda delle caratteristiche e condizioni di battaglia, per poterle utilizzare nuovamente.
Vi saranno anche delle evocazioni in puro stile Final Fantasy, anch’esse con azioni diverse a seconda del tipo, e che utilizzeranno una barra circolare separata e apposita per questo scopo. Alcune favoreggeranno l’attacco, mentre altre affliggeranno status ai nemici, o ripristineranno salute e AP, e via dicendo.
Capitoli e missioni
Il gioco è sviluppato in svariati capitoli, ognuno dei quali avrà le sue missioni specifiche.
Quando non staremo lottando, potremmo esplorare la nostra sede centrale ed effettuare alcune azioni come aprire forzieri, gestire le statistiche, parlare con i personaggi, e scoprire di più sulla storia. A differenza delle aree di gioco durante le battaglie, in questa fase giocheremo completamente in terza persona, con camera ravvicinata.
Il giocatore potrà selezionare le varie missioni di gioco accedendovi dal tavolo della guerra, le quali avranno un livello consigliato che sarà necessario raggiungere per poterle completare. Il gioco stesso consiglia di svolgere altre missioni secondarie per raggiungere il livello desiderato prima di iniziare la missione. Ogni missione avrà anche alcuni obiettivi secondari, come potrebbe esserlo terminare in meno di sei minuti, o far sì che nessuno dei personaggi cada in battaglia, garantendo così delle ricompense extra. Un tavolo alternativo nella nostra sede centrale ci permetterà di rigiocare le missioni precedenti così da acquisire le ricompense mancate, nonché approfittare nuovamente dei punti esperienza per poter salire di livello.
Gotta upgrade them all
Come ogni RPG che si rispetti, la parte relativa a migliorare le proprie statistiche sarà ovviamente non solo presente ma anche ben complessa. Questa diventerà estremamente evidente dopo un paio di missioni, nel momento stesso in cui verranno gradualmente sbloccate svariate sezioni da migliorar con i punti AP, i quali ci verranno assegnati alla fine delle missioni.
Ogni personaggio della nostra unità sarà anche caratterizzato dal tipo, il quale andrà a determinare lo stile di combattimento. Avremo i soldati il cui compito sarà posizionarsi in fronte e proteggere gli alleati, i cavalieri che prioritizzano la loro alta mobilità per aggirare il nemico, i tiratori scelti che attaccano da lontano, e i magicker che offrono supporto con la magia per curare o effettuare devastanti attacchi aerei.
Oltre ai personaggi, sarà anche possibile aggiornare le statistiche delle unità, personalizzando l’equipaggiamento con armi ed accessori, i quali verranno sviluppati tramite ricerca ed infine acquistati dallo shop.
Le armi, oltre a modificare le stats riguardanti attacco, vitalità, fortuna, danno critico e via dicendo, contribuiranno anche alle abilità che il personaggio avrà a disposizione in battaglia. Queste abilità avranno poi un ulteriore albero aggiornabile per ogni personaggio, e sarà possibile migliorare le statistiche di ciascuna a seconda del rango, anch’esso migliorabile, garantendo così la possibilità di sbloccarne delle nuove, e aggiungendo effetti come può esserlo una percentuale o velocità di attacco più alti, incremento del danno, riduzione del cooldown, e via dicendo. E di nuovo, le varie sezioni della sede centrale offriranno, in cambio di monete, nuovi upgrade così da offrire nuovi prodotti da acquistare, cambiare ed aggiornare le evocazioni presenti, e molto altro.
Come avrete intuito, in tema di miglioramenti, il titolo ha molto da offrire.
Una narrazione senza pause
Il racconto è senz’altro parte importante del titolo, ed inizierà con una spiegazione del mondo in cui ci troviamo, per poi gettarci immediatamente nell’azione, facendo conoscenza dei personaggi direttamente sul campo di battaglia.
La trama di gioco verrà narrata in diversi modi. Vi saranno alcuni intermezzi caratterizzati da una voce narrante e fondali disegnati in due dimensioni, in maniera estremamente artistica, mentre altri saranno completamente in CGI e grafiche tridimensionali. Prima e durante le battaglie avremo anche un resoconto animato della situazione per capire l’obiettivo della missione, e in battaglia vi saranno alcuni dialoghi tra i personaggi che aggiungeranno personalità al titolo. Nonostante quindi la narrazione sia ben curata e costante, benché si parli sempre e solo di guerra e fazioni, vi è una cosa abbastanza curiosa che riguarda i nostri momenti di pausa.
Infatti, non vi è possibile pausare gli intermezzi animati in nessun modo. La pressione del pulsante Option o Start non avrà nessun effetto sui filmati, che continueranno imperterriti, anche tornando alla schermata principale (provato su PS5). Durante le nostre prove, abbiamo infatti premuto il pulsante PlayStation e siamo andati sulla home per qualche tempo, ed una volta rientrati nel titolo la cinematica era arrivata alla sua conclusione, svolgendosi in background. Questo è una mancanza praticamente inaccettabile, in quanto ci sarà impossibile mettere in pausa nonostante questo sia spesso necessario, ma dovremo semplicemente arrenderci al fatto che se così fosse dovremo perderci la cinematica e parte del racconto. Per fortuna ci sarà un luogo situato nei nostra sede centrale dove potremo leggere tutte le informazioni su personaggi e trama, nonché rivedere le cinematiche avvenute, caratteristica che in qualche modo compensa la grave mancanza.
Entriamo nel dettaglio
Torniamo nuovamente sulla parte strategica del titolo, la quale sarà sempre più evidente proseguendo con il vari capitoli e missioni. Un dettaglio interessante è che non sarà necessario uccidere tutti i nemici presenti nella zona per poter completare con successo la missione, a meno che questo non venga esplicitamente richiesto. Bisognerà quindi fare attenzione alla richiesta dell’obiettivo principale e completarlo per garantire il successo della missione e quindi terminarla. Grazie all’area di rilevazione presente attorno ai nemici, ci sarà possibile muoverci in maniera strategica così da non essere attaccati.
Alcuni nemici saranno più forti che altri e potranno utilizzare anche loro delle abilità. I boss, in particolare, avranno a disposizione più barre della vita e sarà necessario abbatterli più volte per poterli terminare. L’area di attacco, nei casi in cui il nemico utilizzi una abilità, verrà visualizzata sul campo da gioco prima che essa venga effettuata, e spetterà quindi al giocatore decidere se subire il colpo, uscire fuori dall’aria di attacco così da evitarla, o utilizzare una dell’abilità dei nostri personaggi per bloccare quella avversaria. Essendo il ritmo di gioco a volte più lento di quanto ci aspettassimo, troveremo quindi utile la possibilità di velocizzare il combattimento, scegliendo tra 1,5x e 2,0x, rendendo più rapide le partite. Il cambio di velocità includerà non solo le truppe ma anche il tempo speso in battaglia, che avanzerà quindi anch’esso più velocemente.
Come fosse un DioRama
Pensavate saltassimo il comparto grafico?
L’utilizzo delle visuali isometriche, unite all’effetto sfocato dei fondali, regalano quell’effetto diorama particolarmente affascinante e alquanto realistico, con textures in alta definizione e nuvole a bassa quota, avendo come risultato una estetica particolarmente affascinante. L’effetto è ancora più marcato considerando che la grandezza dei personaggi e tipo cinque volte più grande rispetto al normale comparato con gli edifici accanto. Questo rende il tutto una sorta di modellino da gioco da tavolo, con i nostri personaggi come fossero pedoni.
Nonostante l’ottima resa visiva, la grafica in linea generale non sembra essere proprio al passo con i tempi, mostrando parecchio rumore e non riuscendo a garantire una perfetta fluidità. Il gioco fa infatti scegliere al giocatore se prioritizzare la grafica o le performance, cosa alquanto curiosa visto che in nessun modo sembra sfoggiare mappe e/o dettagli talmente elevati da dover richiedere un carico così pesante sull’hardware moderno. Basta dire che anche su Nintendo Switch avremo praticamente la stessa resa visiva, anche se ovviamente a risoluzione minore, con cambi veramente trascurabili.
Altri dettagli succosi (ed alcune pecche)
La colonna sonora non è semplicemente parte integrante del titolo, ma arricchisce ed eleva ad un grado superiore ogni momento, con musiche imponenti e regali, senza mai fare da protagonista. Tuttavia il comparto audio non è curato alla stessa maniera: non essendoci infatti varie interazioni con l’ambiente se non quelle di camminare, aprire forzieri, e lottare, gli effetti sonori sono pressoché limitati a rumore delle armi e degli attacchi, e non eccellono né varietà né per qualità. A volte è capitato che la camera si sposti e la voce dei personaggi venga riprodotta nella parte posteriore, nonostante il personaggio parlante si trovi in fronte. Per fortuna questo non accade spesso, e anzi il fatto che il titolo presenti un buon comparto surround non fa che incrementarne il punteggio.
Ulteriore pecca: Il gioco è solo doppiato in inglese e giapponese, con sottotitoli in varie lingue tra cui non è purtroppo incluso l’italiano, svantaggio per molti visto che la trama politica è ben sviluppata e interessante.
In conclusione
The DioField Chronicles è sicuramente uno strategico in tempo reale ben fatto, interessante, coinvolgente, con ottime musiche e grafiche, ed un gameplay che diverte e non stanca, anche grazie alla varietà delle missioni e la loro longevità, permettendo di assaporare il gioco in piccoli sorsi o addentrarci per ore al suo interno proseguendo anche con la trama. I piccoli difetti incontrati sono assolutamente sorpassabili, se non fosse per la mancanza della nostra lingua, cosa che purtroppo non è facilmente tralasciabile e che influenzerà probabilmente le vendite, ma che per chi macina bene l’inglese (o il francese, o il tedesco, essendo queste presenti nei sottotitoli) sarà possibile comunque sfruttare a fondo. Il titolo è disponibile su tutte le piattaforme: Nintendo Switch, Xbox One, Xbox Series S, Xbox Series X, PS4 e PS5. Se prenderete la versione deluxe, avrete anche un piccolo artbook digitale e la colonna sonora sempre in digitale, quest’ultima con l’opzione di trasferirla su USB e ascoltarla dove vorrete.