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Recensione Teenage Mutant Ninja Turtles: The Cowabunga Collection

di: Simone Cantini

C’era una volta, tanto tempo fa, un’allegra software house giapponese, la cui spensierata vita era costellata di produzioni quanto mai variegate, capaci di mettere d’accordo la stragrande maggioranza della platea videoludica. Erano anni felici, quelli, in cui cacciatori di vampiri e letali soldati assassini andavano a braccetto con rane pazzerelle e cittadine perennemente avvolte nella nebbia. Un mondo magico e fatato, in cui pareva esserci posto per tutti, ma che il trascorrere del tempo aveva finito per tramutare in una chiassosa macchina mangia soldi, in cui luci al neon accecanti sembravano essere messe appositamente in bella vista, solo per nascondere una raccapricciante decadenza. Ed è da questa era di sogno che riemergono oggi le 4 tartarughe ninja più famose del creato che, grazie a Teenage Mutant Ninja Turtles: The Cowabunga Collection, sembrano volerci sadicamente ricordare quanto si stesse meglio quando si stava (forse) peggio.

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Pizza time!

Per chiunque sia anche solo minimamente appassionato del quartetto di rettili in questione, basterebbe solo scorrere la lista dei titoli presenti in Teenage Mutant Ninja Turtles: The Cowabunga Collection per chiudere agilmente questa recensione e lanciarsi nel più felice degli acquisti compulsivi. E giusto per titillare le papille gustative digitali, oltre che per allungare biecamente lo spazio occupato dal pezzo che state leggendo, ecco qua l’elenco completo di tutto questo bendidio, che trasuda anni ’80 e ’90 da ogni pixel:

  • Teenage Mutant Ninja Turtles (Arcade)
  • Teenage Mutant Ninja Turtles: Turtles in Time (Arcade)
  • Teenage Mutant Ninja Turtles (NES)
  • Teenage Mutant Ninja Turtles 2: The Arcade Game (NES)
  • Teenage Mutant Ninja Turtles 3: The Manhattan Project (NES)
  • Teenage Mutant Ninja Turtles: Tournament Fighters (NES)
  • Teenage Mutant Ninja Turtles 4: Turtles in Time (Super NES)
  • Teenage Mutant Ninja Turtles: Tournament Fighters (Super NES)
  • Teenage Mutant Ninja Turtles: The Hyperstone Heist (Sega Genesis)
  • Teenage Mutant Ninja Turtles: Tournament Fighters (Sega Genesis)
  • Teenage Mutant Ninja Turtles: Fall of The Foot Clan (Game Boy)
  • Teenage Mutant Ninja Turtles 2: Back From The Sewers (Game Boy)
  • Teenage Mutant Ninja Turtles 3: Radical Rescue (Game Boy)

Insomma, ci vuole poco per capire come ci si trovi al cospetto della raccolta definitiva delle imprese videoludiche dei 4 ninja golosi di pizza, capaci di accontentare sia i maniaci della prima ora, quanto tutti coloro che abbiano anche solo voglia di farsi un po’ di cultura digitale. E se a dirlo è un qualcuno che non ha mai straveduto per i guerrieri in questione (presente!), con un pizzico di presunzione mi sento in dovere di dire che simili parole valgano davvero doppio.

Cowabunga!

Impossibile davvero scendere nel dettaglio, andando ad analizzare ogni singolo gioco presente in Teenage Mutant Ninja Turtles: The Cowabunga Collection, sia perché parliamo in gran parte di veri e propri classici non certo bisognosi di presentazioni, sia perché il tempo è tiranno, e comunque quando ci si approccia a simili prodotti non sono certo questi gli aspetti da sottolineare. A prendersi la scena, come giusto che sia, sono dunque tutte le funzionalità esclusive che Digital Eclipse e Konami hanno profuso nel confezionare il pacchetto, la cui lista è sicuramente corposa e degna di attenzione. Si parte, come scontato, dalla presenza degli slot di salvataggio per ogni singolo titolo, in abbinamento alla possibilità di riavvolgere l’azione a nostro piacimento. Ovviamente i controlli potranno essere rimappati in tutta libertà, così come potremo scegliere di sfruttare varie risoluzioni dello schermo, oltre ai classici filtri. Interessante, inoltre, il poter assistere ai longplay (per i giochi che lo prevedono), durante i quali nulla ci vieterà di prendere direttamente il controllo nel punto che più ci aggrada. Come se non bastasse, per tutti i puristi, sarà possibile scegliere se giocare alla versione USA o giapponese di ogni lavoro, ad eccezione della coppia mai uscita nel paese del Sol Levante. Insomma, diciamo che in fatto di compatibilità e qualità dell’esperienza, sono davvero pochissimi gli appunti che è possibile muovere al tutto. Quando si va a toccare un brand così amato e popolare, comunque, è sempre lecito aspettarsi il consueto passetto in più, lo sforzo in grado di convincere anche il più indeciso dei player. Ed anche qua, per una volta (almeno in tempi recenti), è giusto tributare il giusto plauso all’operato di Konami: date pertanto il benvenuto alla possibilità di giocare online con TMNT (Arcade), TMNT Turtles in Time (Arcade), TMNT The Hyperstone Heist e TMNT Tournament Fighters, che in abbinamento alla classica opzione offline ci permetterà di giocare anche con amici (o sconosciuti), poco importa se vicino o meno al nostro divano. La vera chicca, almeno per chi ama il mondo che si nasconde dietro al puro codice, è costituita però da un’ampia raccolta di documenti ed immagini, che documentano il backstage delle varie produzioni. Che si parli di boxart, flyer pubblicitari, guide o anche della semplice soundtrack, l’appassionato delle 4 tartarughe troverà tantissimo materiale tra cui sguazzare, capace di fornire uno sguardo alternativo ai titoli contenuti all’interno della raccolta. Altrettanto superfluo, tanto per andare a fare il paio con l’incipit del paragrafo precedente, è l’analisi del comparto tecnico di Teenage Mutant Ninja Turtles: The Cowabunga Collection, visto che in pratica non parliamo altro che di un gruppo di giochi semplicemente emulati sulle moderne macchine. In tal senso, comunque, le prestazioni sono in linea con le aspettative, pertanto ci troviamo al cospetto di titoli in grado di girare alla perfezione, senza rallentamenti di sorta, ovviamente con tutti i compromessi visivi del caso (titoli per Game Boy in primis). Si tratta comunque di un aspetto indubbiamente secondario per la raccolta in questione, dato che per godersi le gesta in alta risoluzione di Leonardo, Donatello, Raffaello e Michelangelo è sufficiente mettere le mani sul recentissimo Shredder’s Revenge.

Operazione succhia soldi, oppure vera manna per i nostalgici (o per i semplici appassionati)? La verità, come sempre in questi casi, si nasconde nelle aspettative dell’acquirente. Inutile sottolineare ancora come per un vero fan, Teenage Mutant Ninja Turtles: The Cowabunga Collection rappresenti una sorta di Sacro Graal delle gesta del quartetto di rettili, capace come è di riportare in auge le loro produzioni più celebri ed amate. Ed in tal senso, per una volta (a costo di ripetermi), ci troviamo piacevolmente costretti a fare i complimenti alle mosse di Konami che, come non accadeva da tempo, si è dimostrata rispettosa dell’affetto dei fan. Corposa e ricca di extra, pertanto, la Teenage Mutant Ninja Turtles: The Cowabunga Collection rappresenta un buon motivo per tornare a malmenare a dovere gli sgherri della Banda del Piede, magari preparando anche una scorta di fazzoletti, per tamponare le lacrime che scenderanno copiose sul viso di chi, in quei ruggenti anni ’80 e ’90, ha speso interminabili ore in compagnia dei 4 ninja golosi di pizza.