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Recensione Teenage Mutant Ninja Turtles: Shredder’s Revenge

di: Simone Cantini

Non so se i pomeriggi di quando ero ragazzino fossero migliori di adesso, con quel loro rappresentare l’unico momento della giornata in cui era possibile spassarsela con i cartoni animati. A vedere l’offerta attuale, spalmata ininterrottamente nel corso delle 24 ore, 7 giorni su 7, si potrebbe dire che il presente è sicuramente più ricco del mio passato. A perdersi, però, è stata quella magia, capace di rendere eterni i protagonisti disegnati di quel tempo che fu e che, forse perché eravamo costretti ad una visione centellinata, finivano per assumere un alone quasi mistico, capace di fargli attraversare i decenni senza che il loro mito potesse essere scalfito: Masters, Transformers, Cavalieri dello Zodiaco e, soprattutto oggi, le care tartarughe ninja golose di pizza. Eroi, questi anfibi mutanti, che tornano prepotentemente protagonisti di un videogioco a loro dedicato, grazie agli sforzi congiunti di Dotemu (publisher) e Tribute Games (sviluppatore), che si sono concretizzati in Teenage Mutant Ninja Turtles: Shredder’s Revenge.

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Pizza time!

Figlie, al solito, di quegli anni ’80 capaci di regalare al pubblico una schiera immensa di eroi, le 4 tartarughe mutanti sono state protagoniste di svariate apparizioni, che spaziano dai comics (loro territorio di nascita), ai videogame e alle serie tv. Ed è proprio quest’ultimo settore ad aver regalato loro una sorta di immortalità, grazie alla messa in onda, sul finire del decennio citato, di quella che è da sempre la loro rappresentazione più canonica e riconosciuta. E sulla cui scia sono stati sviluppati i games più importanti del brand. Ed è proprio a questa precisa immagine che abbiamo di Leonardo, Donatello, Raffaello e Michelangelo che si ispira Teenage Mutant Ninja Turtles: Shredder’s Revenge, capace di pescare a piene mani dal fortunato coin-op che, in origine, fu in grado di catalizzare l’attenzione (e le paghette) di milioni di giocatori. Quello che ci troveremo dinanzi, pertanto, sarà il classico brawler multigiocatore (sfruttabile ovviamente anche in singolo), che ci chiederà di affrontare 16 livelli a scorrimento orizzontale, sulla scia di Golden Axe e Streets of Rage, per poter sventare l’ennesimo piano criminale del famigerato Clan del Piede. Una storia tutto sommato semplice ed in linea con le avventure delle nostre tartarughe, che può essere vista come un mero espediente per portare sullo schermo, oltre ai nostri eroi (più Splinter, April e Casey Jones), anche tutte le loro nemesi: largo, quindi, a Shredder, Bebop, Rocksteady, Krang e molti altri, tutti riuniti in una riuscita operazione in odore di puro e palese fan service. Un’impresa che può essere portata a termine, in quanto a story mode, in poco più di un paio di ore, ma che data la natura della produzione, non esaurisce certo qua le proprie potenzialità.

Party dude!

La struttura ludica di Teenage Mutant Ninja Turtles: Shredder’s Revenge, come già detto, è quella dei beat ’em up a scorrimento: una volta scelto uno dei 6 eroi disponibili (a cui si aggiungerà Casey Jones una volta terminata la campagna), dovremo farci strada lungo i vari stage, facendo piazza pulita di tutti gli avversari che ci si pareranno dinanzi. Ciascun personaggio presenterà delle piccole differenze in fatto di velocità, potenza e portata degli attacchi, ma al netto di queste peculiarità, i vari moveset a loro dedicati saranno praticamente identici tra loro. Lo schema dei comandi è molto semplice ed intuitivo, ed oltre al classico pulsante per gli attacchi ci offrirà una schivata, il salto ed il consueto colpo speciale, attivabile dopo aver riempito un’apposita barra. Lo story mode, inoltre, proporrà una piccola digressione simil-ruolistica, dato che man mano che accumuleremo punti, potremo aumentare potenza e livello del lottatore selezionato. Così facendo andremo ad ampliare le cariche disponibili per la special move, il numero di vite a disposizione ed altro ancora, seppur tutto abbia finito per risultare molto semplice. L’avventura, inoltre, ci presenterà sfide di abilità opzionali legate ai vari stage, oltre ad alcuni oggetti segreti da scovare e riportare ai legittimi proprietari. Si tratta di piccoli espedienti utili a rimpolpare la longevità non certo eccellente di tale modalità, comunque ben più corposa dell’esperienza da sala a cui si ispira. Un mood, quello dei coin-op di una volta, che troveremo nella modalità arcade, in cui avremo solo una manciata di vite a disposizione per portare a temine la missione, pena il game over e la necessità di ricominciare tutto dal principio. Naturalmente, come da buona tradizione da sala, sarà possibile registrare il punteggio ottenuto, che poi potremo dare in pasto alle classifiche online. A dare un ulteriore boost al tutto, inoltre, ci pensa il comparto multiplayer drop-in/drop-out, disponibile sia online che offline, che permette di ospitare fino ad un massimo di 6 giocatori. Se è vero che, in tal caso, il divertimento si moltiplica, soprattutto se giochiamo assieme a degli amici, è anche vero che la leggibilità dell’azione va decisamente a complicarsi, rendendo decisamente caotico l’insieme.

Cowabunga!

Anche a livello puramente stilistico, Teenage Mutant Ninja Turtles: Shredder’s Revenge non nega il suo volersi palesemente ispirare all’iconografia anfibia della celeberrima serie TV degli anni ’80, e ai videogames ad essa legati. Il character design, pur se con qualche piccolo vezzo, è praticamente lo stesso dell’era d’oro del quartetto, e si sposa alla perfezione con la realizzazione in 2D del tutto. La grafica è coloratissima e fedele alle suggestioni del leggendario coin-op sviluppato da Konami e, soprattutto i più anziani, difficilmente riusciranno a trattenere qualche lacrimuccia. Fedele alle origini è anche la soundtrack che ci accompagnerà lungo tutta l’avventura, con un particolare pezzo cantato che sprizza eighties da tutti BPM. Per quanto marginale, data la tipologia ludica a cui il titolo appartiene, fa piacere constatare come tutti i testi siano localizzati in italiano. A voler proprio essere pignoli, avrebbe fatto piacere la presenza di una sorta di museo dedicato alla storia delle tartarughe, giusto per accontentare i fan storici, ma anche introdurre i più giovani (che magari ricordano solo i discutibili adattamenti in CGI) a questo pezzo di cultura pop.

Teenage Mutant Ninja Turtles: Shredder’s Revenge è letteralmente il gioco che i fan storici delle tartarughe ninja aspettavano da anni, ovvero un vero e proprio omaggio al momento (e all’incarnazione) d’oro dei quattro lottatori anfibi. Modellato sulle tracce del coin-op originale, il titolo sviluppato da Tribute Games può essere criticato soltanto per questo suo essere ispirato forse un po’ troppo a quel periodo, situazione che ha portato il tutto a presentare una longevità non certo stellare, almeno in quanto a story mode. La sua natura arcade, difatti, difficilmente lo renderà appetibile sul lungo periodo per tutti coloro che non sono attratti da classifiche online, sfide da sala giochi o magari non sono semplicemente così legati alle creature ideate da Kevin Eastman e Peter Laird. Chi invece è cresciuto a pizza e cowabunga, può buttarsi sul titolo ad occhi chiusi.