Recensione Sworn
di: Donato MarchisielloC’è un gran fermento, ultimamente, di titoli roguelike dove, in sostanza, si perde “tutto” per diventare più forti, ogni volta. E se negli ultimi anni, un modus di intendere il gioco insospettabilmente antico (il nome deriva dal gioco Rogue, uscito negli anni ’80) è lentamente penetrato nell’immaginario, oggi si può pienamente parlare di sotto-genere a sé stante, in grado di catalizzare l’attenzione di un manipolo di giocatori ogni giorno più esteso. Una giusta introduzione per iniziare a parlare di Sworn, interessante ruolistico appartenente al genere sviluppato da Windwalk Games e Team 17, recentemente fuoriuscito da un fase abbastanza lunga di accesso anticipato. Il titolo è approdato nei giorni scorsi su Xbox (anche su Game Pass!), portando la sua interessante visione “ibrida” su console. Ne varrà la pena? Scopriamolo assieme!
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Sworn è un gioco d’azione dalle forti tinte ruolistiche, con visuale isometrica dall’alto e vividi elementi roguelike. In sostanza, si morirà tanto ma la morte e la perdita dei progressi “geografici” sarà parte integrante del ciclo ludico che ci porterà a potenziare il nostro personaggio. Per chi ha già saggiato il gusto dei grandi capisaldi moderni del genere, la vicinanza con il leggendario Hades è visibile: il gioco di Windwalk prende spunto in svariati modi dal titolone di Supergiant, seppur ovviamente avrà dalla sua alcune caratteristiche personali. A partire dall’ambientazione: in Sworn interpreteremo un eroe senza nome, col gravoso ruolo di salvatore di una Camelot ormai decadente ed oscura. Al centro d’essa, un Re Artù “irriconoscibile” e più demone corrotto che eroe senza macchia. Vi saranno alcune delle figure più note della mitologia bretone, come Merlino o Ginevra, che ci indirizzeranno al nostro scopo: abbattere Re Artù.
Com’è lecito attendersi, la linea narrativa, per quanto dalle premesse ispirate, non avrà granché sviluppo seppur, considerando la media, il prodotto di Windwalk sarà tutto sommato interessante ed avrà dalla sua un apprezzabile lavoro di reimmaginazione “ucronica” di una delle leggende più famose dell’intero globo terracqueo.
Come ogni roguelike che si rispetti, il fulcro del gioco è ovviamente il loop complessivo di morte/rinascita che, udite udite, potrà esser pienamente goduto con altri tre amici, vista la presenza di uno smagliantissimo cooperativo a quattro. Se volessimo ridurre all’osso l’intera struttura ludica, potremmo tranquillamente affermare che il giocatore sarà chiamato ad affettar nemici e ripulire arene dalle dimensioni tendenzialmente compatte, utilizzando varie abilità ed armi, alcune d’esse casualmente ottenute durante la sessione. Ripulito l’antro nemico, avremo facoltà di scegliere il nostro tragitto optando per stanze con ricompense predefinite, sino ad arrivare al fatidico (ed impegnativo) boss.
Fondamentalmente, Sworn funziona come ci si aspetterebbe a livello meramente ruolistico: oltre ad una progressione più classica, inerente all’ottenimento di nuove armi e abilità, v’è anche una certa meta-progressione che avverrà all’interno della singola (ed unica) sessione e ci donerà della abilità o potenziamenti momentanei da utilizzare in quel frangente. I vari stage di gioco, per quanto tendenzialmente di dimensioni limitate, saranno però interessantemente progettati. Vi saranno trappole, barili esplosivi da utilizzare a proprio vantaggi, muri e colonne dietro cui nascondersi (o inciampare durante una schivata). Dopo un po’, le nostre run saranno caratterizzate anche da alcune sfide che il gioco ci proporrà, come challenge a tempo, le quali rendono l’esperienza un po’ più stimolante.
A nostra disposizione avremo un hub centrale in cui saliremo di livello al fine di aumentare le statistiche di base in cinque diversi rami. Abilità che saranno poi condivise tra le quattro classi disponibili in Sworn. Ognuno dei quattro personaggi avrà quattro armi specifiche di base ma potrà imbracciare altri strumenti di morte, sbloccandoli lentamente progredendo nel gioco. Ognuna di queste armi può anche essere successivamente potenziata, andando ad incrementare le sue specifiche statistiche. Il combattimento, in generale, sarà piuttosto impegnativo e meccanicamente appagante, con nemici dai pattern unici e boss fight ben calibrate.
Ogni arma avrà un attacco pesante e uno leggero che funzionano in modo significativamente diverso l’uno dall’altro e che, naturalmente, ci esporranno, in caso di errore, agli attacchi avversari in modo diverso. Oltre alle succitate armi, vi saranno anche diversi incantesimi sbloccabili per ognuno dei nostri eroi, i quali saranno dei validi ausili in battaglia. Probabilmente, l’unica caratteristica “dubbia” del complessivo comparto sarà una certa, complessiva lentezza dell’azione, più ragionata che dinamica, più incline al posato studio del campo di battaglia che ad un delirante button mashing. Una lentezza che trasuda anche dalla velocità di progressione: la difficoltà aumenterà notevolmente e molto velocemente, non tanto per una più acuta intelligenza artificiale (che sarà, comunque, di buona fattura) ma più per un aumento delle statistiche dei nostri avversari non “lineare”. Un altro fattore da tenere in considerazione, è l’armonizzazione generale dell’impatto delle armi, al momento un po’ sbilanciato verso le armi a distanza (ma è un cruccio tristemente canonico nei ruolistici da decenni).
In generale, seppur non rivoluzioni assolutamente lo specifico segmento, Sworn è un ottimo prodotto (ed uno dei migliori su console). Ci sono molte cose da sbloccare e da fare nel titolo di Windwalk, tra cui diverse sotto-strutture classiche atte a far progredire il nostro personaggio a 360°, tra currency varie, materiali da ottenere, alberi e sotto-alberi di abilità passive e attive da studiare ecc. I contenuti ci sono, nell’ottica della classica formula dei roguelike, sostenuti da un cooperativo piuttosto ben implementato ed ottimizzato.
Da un punto di vista tecnico ed artistico, c’è poco da obiettare. Il gioco ha un aspetto pregevole, ispirato apertamente allo stile del papà di Hellboy Mike Mignola. Lo stile offrirà un cell shading dai toni cupi ed oscuri, che ben si sposano con la generale corruzione che domina in quel di Camelot. Gli ambienti sono piuttosto interessanti e la texture a blocchi si adatta bene al design e alla prospettiva del gioco, seppur probabilmente la varietà numerica non sia elevatissima. Ogni livello è un piacevole mix di colori e un design estetico interessante: dai piccoli rigagnoli a mura diroccate, passando per stanze più regali, ogni “bioma” si presenterà in modo tutto sommato gradevole e ben realizzato. Da un punto di vista tecnico, c’è poco da eccepire: la versione per Series X si è mostrato più che egregia, con qualche piccola compenetrazione poligonale qui e lì e nulla di “grave” da segnalare. Anche il cooperativo, strutturalmente, funziona più che bene.
Sworn è un ottimo action roguelike, ispirato artisticamente e dai contenuti piuttosto estesi per il genere. Nonostante non rivoluzioni il settore né offra caratteristiche tali da renderlo unico in un panorama piuttosto vasto, il prodotto di Windwalk Games e Team 17 è sicuramente più che valido, venduto ad un prezzo accessibilissimo (addirittura, disponibile su Game Pass per chi ha l’Xbox). A migliorare ancor di più un pacchetto ludico di tutto rispetto, v’è un cooperativo piuttosto ben implementato e divertente.