Recensione Street Fighter V: Arcade Edition
di: UlellSe c’è un gioco che mi ricorda la mia gioventù questo non può che essere Street Fighter II. Per quanto il 2 sia fuorviante, tale episodio in realtà è stato il vero capostipite di una serie che poi ha fatto scuola nel mondo dei videogames di combattimento. Capcom ovviamente ha sempre saputo cogliere al balzo il successo dei suoi titoli, e mai come nel caso di questo picchiaduro ne ha sfruttato il marchio fin quasi a consumarlo del tutto, e Street Fighter V: Arcade Edition ne è la prova lampante.
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C’era una volta
Quando Street Fighter V venne lanciato poco prima dell’EVO 2016 tutti pensarono, me compreso, che l’azienda giapponese avesse presentato un gioco totalmente incompleto. Risultò subito chiaro che l’unica modalità davvero decente fosse il versus offline, utilizzato poi durante lo stesso torneo. Ma lo spirito del bushido innato in ogni giapponese anche in questo ha preso il sopravvento, ed i ragazzi di Capcom sono riusciti, update dopo update, a migliorare il gioco sotto quasi tutti gli aspetti. Prima donandogli una storia decente, poi aggiungendo via via nuovi personaggi, arene, musiche e modalità inedite che spingessero i giocatori a dedicare sempre più ore ad un videogame che, oramai dopo due anni, possiamo definire completo. A tutto questo aggiungiamo che Capcom non ha alcuna intenzione di fermarsi, infatti sono in programma già nuovi personaggi e nuovi costumi a pagamento (Sakura, ad esempio): una situazione che ha generato in noi parecchio stupore, visto come sono riusciti a trasformare un quasi conclamato insuccesso in un grande gioco e, soprattutto, in una grandiosa macchina da soldi.
1 coin, 1 game
Ma concentrandoci un attimo sul gioco in sé, cosa troviamo? Abbiamo tantissime modalità che ci consentiranno di sbizzarrirci sia online che offline. Quella sicuramente più gradita è la modalità “Arcade”, che ci permetterà di rivivere i fasti dei giochi passati ripercorrendo le strade che all’epoca ci videro affrontare e conoscere tutti i personaggi della serie. Se nel primo percorso dovremo affrontare soltanto i pochi character presenti nel primo Street Fighter, già dal secondo dovremo impegnarci di più per vincere e fare il maggior punteggio possibile grazie anche ai bonus stage presenti come nei giochi originali. All’inizio di ogni percorso potremo scegliere quanti round affrontare, la durata e la difficoltà degli scontri. Dopo ogni combattimento inoltre ci verrà chiesto di selezionare chi vorremo affrontare, per giungere infine allo sblocco di un finale diverso per ogni personaggio, che cambierà a seconda della diramazione scelta. Questo ci condurrà ad un totale di quasi 200 finali, illustrati da artisti storici che hanno fatto parte dello sviluppo della serie, oltre a varie immagini bonus che troveremo all’interno della modalità galleria. Troviamo inoltre uno story mode che racconta il tema principale del gioco, mentre ogni personaggio sarà dotato di una sua mini-storia (composta da 3, 4 capitoli al massimo) che ci permetterà di sbloccare dei temi da poter applicare alle nostre schede giocatore. Troveremo inoltre la modalità sopravvivenza, le sfide e molto altro. Un cenno particolare merita l’allenamento, dove potremo imparare le combo di ogni personaggio con finalmente l’aggiunta della visione frame per frame, che ci consentirà di capire il momento esatto in cui dovremo premere il tasto per combinare al meglio le mosse della nostra combo, oltre a capire dove e quando una determinata mossa ci lascia scoperti alle risposte (o counter hit) dei nostri avversari.
Shoryuken!
Come ben sappiamo, il roster di Street Fighter V è ampio e variegato. Ogni personaggio ha le sue peculiarità e starà a noi cercare il personaggio più adatto al nostro stile di gioco: vorremo utilizzare la potenza lenta di Zangief o la velocità debole di Chun-li? Lo scopriremo dopo lunghe ore di gioco e sessioni estenuanti di allenamento. E parlando del gameplay ci troviamo ad affrontare un argomento spinoso per quanto riguarda questa tipologia di giochi: l’arcade stick è necessario? Ad un primo approccio avrei detto subito sì, ma una volta abituatomi al gameplay, anche le combo più complesse mi sono riuscite abbastanza facilmente con il gamepad. Il mio giudizio è che se siete dei puristi del genere vi conviene sempre munirvi di un arcade-stick, se invece volete soltanto divertirvi o rilassarvi, il gamepad andrà più che bene. Altra aggiunta sostanziale è sicuramente il secondo V-Trigger, che ci permetterà, a seconda del personaggio, di prolungare le sue combo o potenziarne le mosse. I due V-trigger saranno selezionabili ad inizio partita e andranno studiati a lungo per capirne fino in fondo le potenzialità e le debolezze. Per quanto riguarda il comparto online troveremo una modalità dove potremo entrare liberamente, oppure creare stanze in cui altri giocatori ci sfideranno. Presente la possibilità di cimentarsi in gare competitive con ranking mondiale, in aggiunta alle classiche sfide amichevoli, utili per migliorarci ad ogni incontro. Potremo inoltre, tramite il tasto option, abilitare il sistema “sfide online”, che permetterà a chiunque stia giocando al gioco in quel momento di interrompere le nostre partite e affrontarci in un duello mortale a suon di hadouken.
Perfect
Capcom ha realizzato un capolavoro. È riuscita a rendere remunerativa un’opera che in principio, per suoi errori, non lo era del tutto. Ora tutti i fan del genere non possono fare a meno di acquistare e giocare per ore e ore a Street Figher V: Arcade Edition, anche perché chi ha acquistato il gioco nel 2016 si ritroverà la modalità di spicco (Arcade per l’appunto) da scaricare gratuitamente mentre chi comprerà ora il gioco potrà usufruire di tutti i pacchetti, compresi i primi due season pass. Il roster rimane a volte squilibrato, con personaggi che hanno combo troppo facili e veloci da ripetere che li trasforma in veri mostri imbattibili, ma anche sotto questo punto di vista Capcom si è mostrata molto lungimirante, rilasciando quasi ogni due giorni un nuovo update che lima sempre di più gli squilibri del roster.