Recensioni

Street Fighter V

Capcom punta molto su Street Fighter V. Se guardiamo infatti al portfolio della casa di Osaka solo la serie Monster Hunter su portatile riesce a generare numeri da capogiro. Per questo motivo la strategia adottata con il nuovo esponente della serie picchiaduro è quella di non rilasciare altre edizioni come abbiamo visto invece con il quarto capitolo. Una strategia che abbiamo apprezzato molto, ma al momento c'è un problema bello grosso.

di: Luca Saati

Capcom punta molto su Street Fighter V. Se guardiamo infatti al portfolio della casa di Osaka solo la serie Monster Hunter su portatile riesce a generare numeri da capogiro. Per questo motivo la strategia adottata con il nuovo esponente della serie picchiaduro è quella di non rilasciare altre edizioni come abbiamo visto invece con il quarto capitolo. Una strategia che abbiamo apprezzato molto, ma al momento c’è un problema bello grosso.

Rise Up!

Preferiamo tranquillizzarvi immediatamente: il problema bello grosso di cui parlavamo un attimo fa non riguarda il gameplay. L’obiettivo di Capcom era quello di espandere l’utenza rendendo le meccaniche di gioco più accessibili offrendo allo stesso tempo la profondità che contraddistingue la serie. Il risultato è un gameplay snellito rispetto al precedente episodio con combo più facili da eseguire. I colpi inoltre effettuano un danno maggiore tenendo sempre alta l’asticella dell’attenzione visto che bastano pochi colpi per ribaltare la situazione. Il risultato è un gameplay più veloce, frenetico e divertente che permette anche ai meno esperti di essere gestito con maggiore semplicità. Non è finita qui però dato che i giocatori più esperti avranno comunque pane per i loro denti in quanto Street Fighter V presenta tutta una serie di novità che li renderà felici.
Stiamo parlando del V-System, una barra che si riempie mano a mano che si subiscono danni utile ad attivare i V-Reversal e i V-Trigger. I primi permettono, come suggerisce il nome, di effettuare una contromossa e ribaltare le sorti del combattimento. I V-Trigger invece sono delle abilità attivabili premendo i due colpi forti che variano in base al personaggio che stiamo utilizzando. Si passa da mosse aggiuntive e molto pericolose a potenziamenti temporanei. Ad esempio M.Bison è capace di contrastare i proiettili, Necalli può colpire il nemico dalla distanza facendo tremare il terreno, mentre Ryu ha una parry simile a quanto visto in Third Strike. Padroneggiare queste abilità risulta fondamentale per avere la meglio sul proprio avversario e, nonostante un combat system scremato e più intuitivo, ci troviamo dinanzi un gioco tecnico in cui bisogna saper calcolare con attenzione le distanze e approfittare del più piccolo errore del proprio oppositore.

AAA cercasi modalità

Adesso passiamo alla parte critica di questo Street Fighter V: i contenuti. Nel gioco sono inclusi 16 lottatori, un numero abbastanza ridotto ma vogliamo attenerci al detto ‘pochi, ma buoni’ in favore del bilanciamento seppur in tal senso c’è ancora qualcosina da rivedere con un futuro update. Nel roster ritroviamo dei classici evergreen come Ryu e Ken (pesantemente cambiato grazie al nuovo restyling), vecchie conoscenze come Birdie e R. Mika e new entry come Laura e F.A.N.G.. Ogni personaggio è unico e presto il giocatore si renderà conto quale si adatta meglio al suo stile di gioco.
Dove critichiamo tanto Street Fighter V è nelle sue modalità ridotte davvero all’osso. Capcom deve aver affrontato una corsa contro il tempo per lanciare il videogioco entro l’inizio dei tornei ufficiali e questa fretta la noterete non appena navigherete nei menù di gioco per scoprire le modalità.
Iniziamo dalla dimenticabilissima modalità Storia legata a ogni singolo personaggio. Ogni lottatore infatti avrà la propria storia narrata tramite dei disegni che non trasmettono qualsiasi tipo di emozione. Ogni storia si completa nel giro di pochissimi match.
Troviamo poi la modalità Sopravvivenza che consiste nel scegliere un personaggio e affrontare quanti più incontri possibili contro la CPU. Al termine di ogni incontro si possono spendere i punti ottenuti per ricaricare l’energia del proprio lottatore o la sua barra degli attacchi speciali. Ovviamente più si va avanti e più gli incontri si fanno difficili.
Infine troviamo il classico 1v1 che vi permette di affrontare un amico in locale, l’allenamento e il multiplayer gestito tramite il Capcom Fighters Network, piattaforma che offre una serie di opzioni come confrontare le statistiche o osservare le zone del mondo più attive sul gioco. L’online supporta il cross-platform, di conseguenza gli utenti PS4 potranno affrontare i giocatori PC e viceversa. Ci sono stati alcuni problemi con i server nei primissimi giorni, ma successivamente la situazione è diventata stabile e il multiplayer ha funzionato bene durante la nostra prova.
Questo è tutto ciò che Street Fighter V ha da offrire al momento. Troppo, troppo poco per un videogioco che viene venduto a prezzo pieno al lancio. Certo sappiamo bene che Capcom ha intenzione di supportare a lungo il progetto con una serie di contenuti di cui parleremo tra un attimo, ma abbiamo avuto la sensazione di trovarci dinanzi un early access molto costoso.

Il futuro

Capcom è stata chiara nel voler supportare a lungo il picchiaduro ribadendo in più di un’occasione di non voler creare altre edizioni del gioco così da centralizzare tutta la community. Nel primo anno di vita arriveranno sei nuovi personaggi acquistabili sia tramite le microtransazioni che tramite la moneta ottenibile semplicemente giocando.
A Marzo arriveranno le prima novità. Il negozio verrà aperto e sarà accompagnato dalle sfide, le lobby online per otto giocatori (al momento è possibile creare lobby in cui ospitare solo l’avversario), modalità Spettatore e Versus contro la CPU. A Giugno ci sarà poi l’espansione cinematografica della Storia che racconterà gli eventi tra Street Fighter IV e III con tanto di filmati renderizzati.

Street Fighter Style

Tecnicamente Street Fighter V si presenta in buona forma seppur bisogna evidenziare alcuni problemi come compenetrazioni poligonali e un frame rate non sempre stabile durante le partite online. Discorso diverso invece per i match offline dove il gioco presenta una fluidità decisamente migliore. Molto belli da vedere i modelli dei personaggi, le loro animazioni, le texture, gli effetti di luce e ombre e gli effetti particellari. Di buon livello anche le arene molto colorate e vive sullo sfondo. Di buon livello anche la colonna sonora e gli effetti sonori durante gli incontri.

Commento finale

Street Fighter V riesce dal punto di vista del gameplay a centrare l’obiettivo grazie a un combat system scremato di tutti quei tecnicismi che lo rendevano difficilissimo da approcciare per i neofiti senza abbandonare quella profondità che un titolo di questo calibro deve offrire. Il problema sono i suoi contenuti. Già nel mese di Marzo, e poi a Giugno con lo Story Mode rinnovato, la situazione dovrebbe migliorare ma al momento Street Fighter V non ha da offrire (quasi) nulla e ad essere onesti facciamo una grande fatica a consigliare al momento l’acquisto del gioco a chi non è interessato al competitivo online.

  • Combat system accessibile e profondo allo stesso tempo

  • Buona varietà nel roster di lottatori

  • Verrà supportato a lungo…

  • …ma al momento non offre nulla di interessante oltre al multiplayer competitivo

  • Qualche calo di framerate