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Recensione Storm

Nel Marketplace di XBOX Live vengono rilasciati ogni giorno una grande quantità di giochi acquistabili da subito secondo il formato digital delivery, i cosiddetti XBOX Live Arcade. Tra questi possiamo annoverare prodotti di ogni tipo, rivisitazioni in alta definizione di vecchie glorie, piccole produzioni di grandi software house, titoli indie di piccole software house. Alcuni di questi ultimi, spesso realizzati senza troppe pretese, sono riusciti ad ottenere un successo strepitoso grazie a piccole intuizioni geniali e/o ambientazioni e personaggi che sono riusciti a fare breccia nel cuore dei videogiocatori, come Super Meat Boy o Limbo. È proprio di uno di questi giochi più indie che vi stiamo per parlare: Storm, il gioco in cui dovrete impersonare le forze della natura per permettere ai semi di raggiungere il terreno fertile, alla vita di espandersi. Riuscirà questo titolo a rimanere nei cuori dei videogiocatori? Scopritelo continuando a leggere questa recensione.

di: Francesco "F.B.8." Santoni

Nel Marketplace di XBOX Live vengono rilasciati ogni giorno una grande quantità di giochi acquistabili da subito secondo il formato digital delivery, i cosiddetti XBOX Live Arcade. Tra questi possiamo annoverare prodotti di ogni tipo, rivisitazioni in alta definizione di vecchie glorie, piccole produzioni di grandi software house, titoli indie di piccole software house. Alcuni di questi ultimi, spesso realizzati senza troppe pretese, sono riusciti ad ottenere un successo strepitoso grazie a piccole intuizioni geniali e/o ambientazioni e personaggi che sono riusciti a fare breccia nel cuore dei videogiocatori, come Super Meat Boy o Limbo. È proprio di uno di questi giochi più indie che vi stiamo per parlare: Storm, il gioco in cui dovrete impersonare le forze della natura per permettere ai semi di raggiungere il terreno fertile, alla vita di espandersi. Riuscirà questo titolo a rimanere nei cuori dei videogiocatori? Scopritelo continuando a leggere questa recensione.

La forza della natura

L’idea alla base di Storm è molto semplice, come per tutti i giochi più geniali, peccato che sa di già visto: in ciascuno dei livelli presenti, è necessario sfruttare diversi agenti atmosferici per far viaggiare un seme dall’albero fino al prossimo terreno fertile. I poteri che siamo in grado di controllare sono tre, ciascuno corrispondente a un pulsante del pad. Il vento è associato alla A, la pioggia al pulsante X mentre con il tasto Y saremo in grado di richiamare un potente fulmine. Sfruttando la fisica e questi elementi possiamo far viaggiare il seme verso la sua destinazione. Il fulmine è in grado di farlo saltare, per superare ostacoli o buche, la pioggia creerà un torrente di acqua che sarà in grado di trascinarlo, mentre il vento lo potrà sospingere per farlo muovere anche in pendenza. Sebbene le meccaniche di gioco siano piuttosto elementari, il tutorial che ci viene mostrato non è esauriente come ci hanno abituato la stragrande maggioranza dei titoli usciti ultimamente, e se non leggiamo le istruzioni nel menu non sapremmo ad esempio che con il pulsante B è possibile eliminare il seme e farlo riapparire sull’albero, cosa indispensabile per superare alcuni livelli o semplicemente utile per ricominciare il percorso dall’inizio se qualcosa è andato storto e il nostro piccolo seme si è incastrato da qualche parte. In realtà se facciamo errori di un certo tipo sarà comunque necessario rigiocare il livello, in quanto gli agenti atmosferici che utilizzeremo saranno in grado di interagire in modo non reversibile con l’ambiente: ad esempio con il fulmine saremo in grado di rimuovere ostacoli di vario tipo o far crollare delle rocce pericolanti.
In ogni livello partiremo con un certo numero di “cariche” per ogni agente atmosferico, poi nel corso del livello stesso sarà possibile raccoglierne delle altre per combinare meglio i loro effetti e permetterci di avanzare (ad esempio con un maggior numero di cariche di pioggia sarà possibile riempire d’acqua spazi maggiori e quindi far galleggiare il seme o altri oggetti più in alto). I livelli sono divisi secondo le quattro stagioni dell’anno: a ciascuna di esse sono associate diverse musiche, sfondi ed elementi da manovrare con i poteri della natura, tutti da scoprire visto che il tutorial e i suggerimenti spesso sono a dire poco sibillini, forse volutamente. Il gameplay è ben strutturato ma senza troppe pretese, e come molti attuali giochi del mercato mobile è un mix tra il ragionare per trovare la soluzione per superare un determinato livello e poi il metterla in pratica. Quest’ultima parte a volte non è del tutto banale, in quanto per un piccolo errore nel tempismo o per un po’ di sfortuna potreste essere costretti a ripetere più volte un particolare punto anche se avete capito come si risolve. Dopo un po’, sebbene le soluzioni dei vari livelli non siano mai scontate ed è necessario sbatterci un po’ la testa per risolverli, il gioco comincia a mostrare una certa monotonia, in quanto le situazioni in cui vi troverete saranno simili tra loro e il modo con cui dovrete interagirvi rimarrà pressoché invariato.
A fianco della modalità “avventura” standard è presente la modalità spirito, una speciale modalità nella quale invece di piantare il seme sarà necessario raccogliere degli spiriti sparsi nei vari livelli (che sono gli stessi della modalità base). Questa opzione in realtà non espande di molto l’esperienza di gioco, in quanto si tratta di fare sempre le stesse cose in salsa leggermente diversa. Inoltre giocando la modalità avventura è palese come molti livelli non presentano un grado di sfida adeguato e/o non utilizzano lo scenario nella sua interezza perché sono ottimizzati per quest’altra modalità.

La bellezza della natura

Se il gioco non brilla per originalità, non è di certo il comparto tecnico che è in grado di dargli una marcia in più. Le colonne sonore dei vari livelli come già detto sono legate alle quattro stagioni dell’anno e, sebbene siano evocative, sono anche molto brevi e dopo un po’ di tempo vi sembreranno piatte. Persino gli effetti sonori legati agli agenti atmosferici che scateneremo non danno alcuna soddisfazione. Piatta è anche la realizzazione grafica del titolo: non vuole né stupire con una grafica all’avanguardia o qualche accorgimento particolare né ci mostra dei paesaggi disegnati a mano come molti altri titoli di questo genere. Il seme non si capisce bene cos’è, rotola come un pallone da calcio ed è alto un quarto di tutto l’albero. In poche parole, non crediamo che ricorderete questo titolo per il comparto audio/video, che risulta essere in definitiva davvero scarno… Anzi forse lo dimenticherete molto presto. La longevità risulta essere discreta, sono presenti 13 livelli per ogni stagione, un numero sufficientemente alto da tenervi impegnati per un po’ di tempo e sufficientemente basso da evitare la noia prima di passare alla prossima stagione.

La quiete dopo la tempesta

Alla luce di tutto quello che avete letto, capirete che questo Storm non ci convince granché. Il gameplay è un po’ troppo semplice per essere presentato per console e molto presto stanca. Probabilmente un titolo del genere avrebbe riscosso un maggiore successo nel mercato dei dispositivi mobili. Allo stesso modo, il comparto audio/video vede col binocolo altri titoli che anche senza una grafica all’avanguardia hanno saputo incantare moltissimi videogiocatori con il loro magnetismo, come ad esempio Limbo con le sue ambientazioni oscure o Braid con i suoi fantastici acquarelli. Pertanto Storm non raggiunge sufficienza, sebbene potrebbe risultare godibile per qualcuno, in special modo per tutti i giocatori appassionati di rompicapo basati sulla fisica. Il nostro consiglio è di sfruttare la versione di prova presente per ogni gioco arcade per decidere se acquistarlo.