Recensione Star Wars: Battlefront II
di: Luca SaatiChe caos che sta scatenando Star Wars: Battlefront II. Già qualche giorno prima del lancio ufficiale non si è fatto altro che parlare del discutibile sistema di microtransazioni portando gli utenti in rivolta e Electronic Arts a fare dietro front sospendendo temporaneamente il tutto. Insomma sembra che i Ribelli abbiano vinto la loro battaglia contro l’Impero, per vincere la guerra bisognerà però aspettare la reintroduzione del sistema di microtransazioni e vedere quindi che impatto avrà nell’economia del gioco. Questa recensione, e il suo voto finale ovviamente, tengono quindi conto dell’attuale situazione del gioco, ovvero niente microtransazioni e Star Card che vanno ottenute col proprio sudore; ovviamente se ci sarà bisogno, torneremo in futuro sul gioco per analizzare i cambiamenti che Electronic Arts avrà apportato al sistema di pagamento con soldi reali. Fatta quindi questa doverosa premessa, possiamo dedicarci interamente a questo nuovo videogioco di Star Wars, un titolo che, come per il suo predecessore due anni fa, arriva a un mese di distanza dal lancio dell’episodio cinematografico della nuova trilogia. Un modo migliore per entrare nel clima di Star Wars non poteva esserci con Electronic Arts che ha ascoltato i feedback degli utenti con l’intenzione di colmare alle lacune del primo Battlefront introducendo una campagna singleplayer e rendendo il multiplayer più profondo e sfaccettato. Un lavoro che ha coinvolto ben tre team di sviluppo con DICE che si è occupato del multiplayer, Criterion della modalità arcade e delle battaglie spaziali e, infine, il nuovo team Motive Studio, capitanato da Jade Raymond, una delle menti dietro la creazione di Assassin’s Creed, a curare la campagna singleplayer.
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“Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana…”
E non potevamo che iniziare questa recensione con la campagna singleplayer ambientata tra Il Ritorno dello Jedi e Il Risveglio della Forza. Protagonista della vicenda è Iden Versio, comandante dell’Inferno Squad, troupe d’élite dell’Impero chiamata in causa per portare a termine compiti della massima urgenza. Tutti conoscono le abilità di questo squadrone della morte, sia gli Stormtrooper, che si stupiscono in alcuni momenti di combattere al loro fianco, sia i Ribelli, che temono Iden e i suoi uomini che hanno messo fine a numerose vite del loro esercito. La storia di Star Wars: Battlefront II inizia proprio dove ci eravamo lasciati con Episodio VI, i Ribelli hanno distrutto la seconda Morte Nera spostando l’ago della bilancia della guerra a loro favore. Nei panni di Iden quindi assisteremo alle fasi finali della Guerra con i Ribelli intenti a vincere definitivamente la Guerra e l’Impero che per ripristinare il proprio dominio decide di dare inizio alla terrificante Operazione Cenere, l’ultimo ordine che l’Imperatore Palpatine ha lasciato in eredità dopo la sua morte. Una storia composta da 13 missioni in cui impersoneremo anche altri personaggi iconici della saga di Star Wars come Luke Skywalker, Leia e non solo permettendoci così di scoprire alcuni retroscena della fase finale di una guerra finora confinata ai romanzi della trilogia Aftermath e che è stata solo citata indirettamente ne Il Risveglio della Forza (Rey che rovista tra i resti della battaglia finale di Jakku).
Se da una parte quindi la campagna di Star Wars: Battlefront II riesce a coinvolgere i fan di Star Wars facendo luce su alcuni eventi rimasti finora nell’ombra e lasciando anche alcuni punti di domanda, con tanto di fan che si stanno scatenando sul web con numerose teorie, dall’altra non possiamo che rimanere con l’amaro in bocca dopo essere arrivati al finale quando il timer sfiorava le cinque ore. Un tempo di gioco che non può lasciare soddisfatti nonostante il ritmo di gioco si mantenga sempre su livelli piuttosto alti. La scarsa longevità poi crea ulteriori problemi come un’eccessiva frammentazione del racconto e una caratterizzazione dei personaggi in alcuni momenti troppo superficiale. Bastava davvero un piccolo sforzo aggiuntivo per creare una storia più fluida nello svolgimento e dare maggiore spessore ai personaggi spiegando meglio le motivazioni che li spingono a combattere. Janina Gavankar, l’attrice che interpreta Iden, ci prova in tutti i modi a dare spessore al suo personaggio, purtroppo la sceneggiatura non riesce a supportarla come si deve.
Nei 13 capitoli affronteremo quindi intensissimi scontri a fuoco con un gameplay molto più arcade e immediato rispetto alla serie Battlefield passando dalla prima alla terza persona a seconda della visuale a noi più congeniale nei panni di Iden, mentre quando utilizziamo gli eroi storici della saga la telecamera si manterrà sempre alle spalle del proprio personaggio; proprio per questo motivo stride un pochino la mancanza di un qualcosa che somigliasse a un sistema di copertura (è presente anche in Call of Duty: WWII che è in prima persona). L’incedere comunque è piuttosto variegato (e in cinque ore di gioco ci sembra il minimo) passando da fasi shooter, ad altre a bordo dei camminatori e, ovviamente, alle spettacolari battaglie spaziali. In ogni sezione possiamo anche sfruttare tre abilità speciali affidate ai tasti dorsali: Luke ad esempio può usare la forza, Leia uno scudo per proteggere gli alleati, i Caccia stellari dei missili a puntamento, mentre Iden offre un po’ più di personalizzazione in tal senso. Esplorando lo scenario sarà possibile trovare alcune casse che consentono ad esempio di cambiare arma o le abilità, tra cui troviamo uno scanner per individuare i nemici, uno scudo e una serie di potenziamenti passivi. Nota dolente è l’intelligenza artificiale che sembra non volersi mai impegnare per mettere i bastoni tra le ruote al giocatore sfruttando poco e male le coperture o le bombe per stanarci.
L’Arcade Mode
Prima di inoltrarci nel cuore dell’esperienza del gioco, ovvero il multiplayer, spendiamo qualche riga per parlare della modalità Arcade che può rivelarsi utile per qualcuno in vista dell’esperienza competitiva. L’Arcade Mode è divisa in tre parti: singolo, cooperativo e Testa a Testa. Le prime due presentano una serie di scenari giocabili per l’appunto in singleplayer o insieme a un amico in schermo condiviso. Gli scenari sono divisi in Lato Chiaro e Lato Oscuro presentando quindi personaggi differenti e compiti piuttosto simili che richiedono per lo più di eliminare un certo numero di nemici entro il tempo limite. Ogni compito ha tre livelli di difficoltà e una serie di bonus e malus che rendono l’esperienza più semplice o complessa a seconda dell’occasione. Il gioco offre anche la possibilità di creare uno scenario da zero agendo su una serie di impostazioni. Testa a Testa propone anch’esso una serie di scenari, ma a differenza di quelli descritti poco sopra, in questo caso i due giocatori non dovranno collaborare ma combattere l’uno contro l’altro utilizzando sempre gli eroi o i soldati a seconda della missione scelta. In sostanza l’Arcade Mode è un semplice contentino utile per fare qualche credito extra da spendere nel multiplayer, ben presto gli scenari finiranno per portare alla noia e al conseguente abbandono.
Il multiplayer
Cinque sono le modalità PvP proposte al lancio da Star Wars: Battlefront II. Un numero decisamente inferiore se confrontate con quelle viste nel precedente capitolo, una scelta a nostro modo di vedere incomprensibile poiché mancano alcune modalità che funzionavano davvero bene due anni fa. Probabilmente queste verranno aggiunte prossimamente con i vari aggiornamenti gratuiti, resta comunque un peccato non trovare al lancio modalità come Cargo, Corsa ai Droidi e soprattutto Zona di Lancio. In Battlefront II troviamo quindi Assalto Galattico, Assalto Caccia Stellari, Eroi contro Malvagi, Attacco e Eliminazione.
Partiamo proprio da quest’ultima che è un classico Deathmatch a squadre che coinvolge un massimo di 20 giocatori in totale. Attacco coinvolge un massimo di 16 giocatori suddivisi in 8 per squadra (attacco e difesa), ognuna con obiettivi differenti che variano man mano. Eroi contro Malvagi vede 4 giocatori per squadre interpretare i personaggi iconici della saga di Star Wars come Darth Vader, Han Solo, Boba Fett e così via. Quest’ultima modalità vede ogni volta le due squadre avere un giocatore da difendere e un altro da eliminare per ottenere quindi un punto che porta sempre più vicini alla vittoria. Queste sono le modalità più piccoline di Star Wars: Battlefront II che propongono scontri più ravvicinati con un ritmo che si mantiene sempre su livelli alti senza lasciare neanche un attimo per respirare. Eliminazione e Attacco funzionano egregiamente divertendo sempre, specialmente nella seconda modalità in cui il protagonista assoluto è il gioco di squadra per conquistare la vittoria. Eroi contro Malvagi risulta invece la classica modalità fan service utile per spezzare la monotonia tra una partita e l’altra.
Assalto Galattico rappresenta senza ombra di dubbio la modalità principale con battaglie per 40 giocatori, suddivisi in 20 per squadra. Assalto Galattico sostituisce la modalità Assalto Camminatori del primo Battlefront dove ogni partita è divisa in tre differenti parti che cambiano a seconda delle mappe. Ad esempio su Naboo i separatisti devono prima scortare un MTT per sfondare le porte del Palazzo Reale e successivamente conquistarlo catturando le varie zone, d’altra parte abbiamo quindi i Cloni della Repubblica impegnati prima a distruggere l’MTT disattivandogli gli scudi con dei cannoni a ioni posizionati in punti prestabiliti della mappa e poi, in caso di primo obiettivo fallito, difendere il Palazzo Reale eliminando gli avversari fin quando non esauriscono i respawn. Su Hoth la situazione è abbastanza simile, basta sostituire l’MTT con due AT-AT. In altre mappe invece come la seconda Morte Nera i Ribelli devono disattivare una serie di dispositivi per riuscire a fuggire mentre ovviamente gli Stormtrooper dell’Impero devono impedire tutto ciò. Insomma le 11 mappe incluse al lancio riescono a garantire un’ottima varietà ad Assalto Galattico. Per ospitare i 40 giocatori le mappe presentano dimensioni maggiori garantendo approcci differenti in base al proprio stile di gioco che sia il cecchinaggio o l’assalto con un soldato pesante. Il ritmo di gioco si mantiene comunque sempre su livelli medio alti e anche in questi casi a vincere è il gioco di squadra.
Una delle novità presenti nel multiplayer di Star Wars: Battlefront II riguarda la suddivisione in classi. Prima di scendere sul campo di battaglia si può quindi scegliere tra Assaltatore, soldato Pesante, Ufficiale e Specialista. Ogni classe ha le proprie armi e abilità, quest’ultime vanno dal posizionamento di una torretta per l’Ufficiale, uno scudo per il Pesante, un fucile a pompa per l’Assalto o fucili da cecchino per lo Specialista. Non mancano poi soldati speciali, i Caccia Stellari e gli eroi che possono essere chiamati in causa spendendo gli appositi punti battaglia. In pratica viene abbandonata la medaglietta da raccogliere che premiava la fortuna in favore di un sistema più meritocratico dove i giocatori ottengono punti in base alle loro prestazioni da spendere per salire a bordo di veicoli, impersonare soldati speciali come Wookie e Deathtrooper o gli eroi. Da sottolineare che strettamente legato a questo sistema è presente un moltiplicatore che permette di ottenere più punti se si collabora coi propri compagni, un’aggiunta tanto semplice quanto funzionale per spronare il gioco di squadra. Le classi, i punti battaglia e il moltiplicatore riescono nell’obiettivo di aggiungere profondità al gameplay che risulta sempre molto divertente e appagante.
Ciò su cui DICE deve ancora lavorare è il bilanciamento, in alcuni momenti infatti il gioco ci è parso sbilanciato a favore di una o dell’altra fazione a seconda della mappa. Una cosa che praticamente capita sempre al lancio in ogni gioco multiplayer e che sicuramente verrà sistemata nelle settimane a venire.
Assalto Caccia Stellari riprende le caratteristiche di Assalto Galattico dove ogni mappa presenta obiettivi differenti che vanno dalla distruzione o difesa di uno Star Destroyer o di navi più piccole come i bombardieri. Le battaglie spaziali ospitano un massimo di 24 giocatori suddivisi in 12 per squadra. Anche qui il feeling pad alla mano è estremamente immediato e accessibile, restando allo stesso tempo sempre molto appagante e divertente. Ci sono tre classi differenti di Caccia (leggero, pesante e la classica via di mezzo) con abilità proprie e ovviamente le navi speciali da utilizzare tramite i già citati Punti Battaglia come lo Slave I di Boba Fett, il Millennium Falcon, la Scimitar di Darth Maul, l’Ala-X di Poe Dameron e non solo.
Star Card
Passiamo al tanto discusso sistema delle Star Card per progredire nel multiplayer: dopo ogni partita infatti si ottengono crediti utili per sbloccare alcuni eroi e acquistare le Loot Box. All’interno delle casse troviamo Star Card, crediti aggiuntivi e materiali per il crafting. Ogni classe, eroe, nave e soldato speciale ha le proprie carte, più carte si possiedono e più è alto il livello del dato personaggio, più alto questo livello e più carte si possono equipaggiare per un massimo di tre. Spendendo i materiali per il crafting, le carte possono essere create o potenziate, in questo caso è necessario avere un certo livello del proprio profilo da non confondere con quello dei singoli personaggi. Le Star Card possono potenziare le abilità dei personaggi o cambiarle permettendo ad esempio di utilizzare una differente granata. Ci sono poi le armi da sbloccare completando determinate sfide come un certo numero di uccisioni con tanto di modifiche da montare che conferiscono ulteriori bonus. Il sistema può sembrare complesso, ma in realtà la cosa più difficile è descrivere il tutto dato che una volta entrati nel gioco ci si mette davvero poco per comprenderlo. Al momento non ci è dato sapere che cambiamenti verranno apportati alle microtransazioni una volta reintrodotte, dopo diverse ore passate nel multiplayer comunque il gioco non ci è sembrato tirchio nella distribuzione dei crediti anche se magari aggiungere qualche sfida giornaliera e settimanale extra come in Call of Duty: WWII non sarebbe una cattiva idea. Decisamente più limitata invece la distribuzione delle Loot Box. Quest’ultime, ad eccezione di quella povera distribuita ogni giorno, possono essere ottenute solo spendendo i crediti e al momento non è previsto nessun premio al salire di livello come accade ad esempio in Overwatch e anche in tal caso non sarebbe una cattiva idea il proporre una serie di sfide extra per ottenerne di nuove. Complice la rimozione della possibilità di usare crediti reali, al momento il sistema sembra comunque godere di un buon bilanciamento, ma per quando arriverà il fatidico momento Electronic Arts dovrà assolutamente introdurre la possibilità di ottenere un maggior numero di Loot Box e crediti completando attività extra come già accade in altri titoli appartenenti a questo genere.
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Il potere del Frostbite
Immancabile come in ogni produzione Electronic Arts il Frostbite Engine che DICE riesce sempre a spingere più avanti. Già su Xbox One S il gioco riesce a regalare un impatto di assoluto valore trasmettendo in modo incredibile le atmosfere di Star Wars. Merito di ambienti dettagliati e ricreati con cura, della modellazione poligonale, di ottimi effetti particellari e di una grande gestione dell’illuminazione. Straordinarie le musiche e gli effetti sonori, da sempre fiore all’occhiello delle produzioni DICE. Ottimo anche il doppiaggio in italiano. Spendiamo infine qualche parola sul netcode sempre stabile e con un matchmaking veloce.
DLC gratuiti
Nota positiva è sicuramente l’intenzione di non frammentare la community. EA abbandona quindi le ormai insostenibili espansioni a pagamento favorendogli una lunga serie di DLC gratuiti. Star Wars: Battlefront II è quindi solo all’inizio del suo percorso e nei prossimi mesi si arricchirà di tanti nuovi contenuti. Si inizia a Dicembre con l’evento dedicato a The Last Jedi che prevede l’arrivo di un nuovo capitolo dedicato alla campagna singleplayer e nuovi contenuti per il multiplayer come mappe ed eroi. Non escludiamo per il futuro anche nuove modalità e tanti altri contenuti. Insomma ci troveremo dinanzi a un gioco in continuo mutamento in grado di spronare gli utenti a tornare con cadenza regolare sul gioco.
Commento finale
Star Wars: Battlefront II parte dalla buona base di partenza del suo predecessore e migliora in quasi tutto il suo multiplayer. Non capiamo il perché dell’esclusione di alcune modalità, ma l’inserimento delle classi, dei punti battaglia e le modifiche apportate alle modalità chiave rendono il PvP ancora più divertente ed appagante mantenendo l’accessibilità e l’immediatezza che ha contraddistinto il titolo di due anni fa. Peccato davvero per la campagna singleplayer che con un po’ di impegno in più avrebbe consentito a Star Wars: Battlefront II di essere un gioco imprescindibile per tutti i fan della saga creata da George Lucas e non solo degli amanti del multiplayer competitivo.