Recensione Severed Steel
di: Donato MarchisielloDal Bullet Time di Max Payne, forse l’ultima, grande rivoluzione “meccanica” apparsa nel mondo videoludico, sono già passati diversi lustri: ma l’azione forsennata, la possibilità di crivellare i nemici al rallentatore ed una certa, cupa “anima” di fondo del citato titolo, hanno “insegnato” all’industria una “via maestra”. Via che, nei fatti, ha portato alla nascita, o quanto meno ispirato, tantissimi generi tra cui quello a cui appartiene Severed Steel, titolo sviluppato da Greylock Studio e pubblicato da Digerati. Un gioco ultra-action e adrenalinico, un po’ shooter un po’ frenetico parkour fest, uscito già da diverso tempo su Pc e approdato solo nei giorni scorsi su console. Dunque, senza ulteriori indugi: Severed Steel è adatto ai vostri palati? Scopriamolo assieme!
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Severed Steel è uno sparatutto in prima persona fondato su di una componente action “ossessiva”, veloce e spettacolare. Se volessimo tentare di rappresentare l’offerta ludica proposta nella sua interezza dal titolo, magari “agganciandolo” a giochi piuttosto conosciuti, potremmo paragonarlo al mai troppo osannato Vanquish, ma con l’acceleratore premuto ancor più forte sul versante parkour, in pieno stile Mirror’s Edge. Dunque, pallottole, livelli labirintici e che ci indurranno ad impiegare al meglio le capacità di Steel, la protagonista del gioco: dotata di un solo braccio e, al contempo, non esattamente uno “scudo umano” quando si tratterà di incassare i proiettili nemici, la nostra eroina dovrà sfruttare le proprie abilità atletiche per superare tutti gli ostacoli posti sul suo percorso. Per sopravvivere, dunque, saremo costretti ad un costante movimento in stile parkour, sobbalzando da muro a muro, scivolando e compiendo piroette aeree al fine di evitare il fuoco nemico ma, anzi, abbattere chi ci vuol morto a tutti i costi.
Nonostante alcuni elementi di contorno presenti, non si può esattamente affermare che Severed Steel abbia una vera e propria linea narrativa: la modalità campagna ci vedrà impersonare la citata eroina mono-braccio, motivata ad abbattere la potentissima megacorporazione EdenSys ad ogni costo. Alla fine di ogni livello (saranno sei in tutto), vi sarà una breve cutscene che aggiungerà qualche dettaglio seppur, in generale, la storia dietro l’impresa impossibile della nostra eroina sarà a tratti rarefatta e quasi impercettibile. Steel attraverserà livelli via via più complicati, ognuno con un obiettivo specifico che andrà dall’abbattere un obiettivo, sino al distruggere determinati oggetti, attivare meccanismi vari con la pressione di più switch ecc. La modalità campagna, specialmente se impostata alla difficoltà più bassa, durerà circa un paio d’ore: in nostro soccorso, verrà il game mode “FireFight, incentrato sul mero completamento di livelli “slegati” in pure stile arcade e che saranno sbloccati via via che completeremo gli stage precedenti. Assieme ad essi, salendo di livello, accederemo a nuove armi e caratteristiche con cui sarà possibile personalizzare le “movenze” della nostra determinata protagonista. Naturalmente, vi sarà anche una classifica generale online, con cui si potrà competere per il completamento più veloce dei livelli.
Naturalmente, il cuore pulsante dell’esperienza sarà il gameplay che, senza mezzi termini, risulterà essere uno dei migliori in circolazione del genere: l’azione è frenetica, sempre fluida e spettacolare. Steel potrà non solo correre ad alta velocità, ma avrà anche abilità atletiche quasi sovraumane: potrà scivolare, compiere doppi salti, proiettarsi da muro a muro ecc. La nostra eroina non sarà solo estremamente agile: essa potrà calciare vari oggetti e gli stessi nemici che le si pareranno innanzi, oltre al poter agguantare le armi degli stessi caduti ed usarle come in un classico sparatutto in prima persona. Steel avrà anche la possibilità di rallentare il tempo, in pieno stile Max Payne, oltre che poter utilizzare anche una sorta di cannone posto dal lato dell’arto mancante. Un cannone che, per certi versi, amplierà maggiormente le possibilità ludiche del titolo: questo, infatti, oltre a poter assurgere ad efficace arma per abbattere i nemici, risulterà utilissima come arnese atto a “creare” nuove vie di fuga. Il cannone, infatti, potrà creare dei varchi, permettendoci di ampliare, quindi, i percorsi calpestabili dalla nostra funambolica protagonista.
In generale, per quanto concettualmente limitato nelle possibilità (effettivamente, ci troveremo a compiere tre o quattro azioni per tutta la durata del gioco) e sicuramente non rivoluzionario nei “modi”, l’esperir ludico di Severed Steel, grazie all’eccellente capacità degli sviluppatori di “rimescolare” tante situazioni statiche e rielaborare a iosa “archetipi fissi” a livello di level design, sarà davvero pregevole e quasi assuefacente, specialmente se si entrerà nel “loop mentale” della competizione al tempo migliore di completamento della modalità FireFight, una volta archiviata l’esperienza in modalità storia. E se si pensa che, anche se piuttosto corta, quest’ultima diverrà quasi un’impresa da completare al livello di difficoltà più alto, ciò compone un pacchetto ludico piuttosto valido e longevo, a circa un terzo del prezzo di un canonico tripla A. E anche da un punto di vista tecnico ed estetico, il gioco risulterà un’opera semplice quanto accattivante: l’aspetto cyberpunk, colmo di colori pastosi e luci al neon, fa traspirare una netta aria da desolazione hi-tech e “vuoto” tecnologico e asettico. Una sensazione a tratti orwelliana che, in modo microscopico, assalirà il giocatore in alcuni frangenti, mentre sparirà del tutto nelle sezioni più concitate e combattive. Se esteticamente, per quanto limitato intrinsecamente, il prodotto di Greylock Studio è sicuramente pregevole, la stessa “musica” si riproporrà da un punto di vista più squisitamente tecnico: al di là di qualche momentanea compenetrazione poligonale, Severed Steel risulterà pulito e fluido al punto giusto, risultando in un’esperienza di gioco sicuramente superlativa e iper frenetica. Una frenesia che sarà al contempo ulteriormente acuita in modo superlativo, da un tappeto sonoro elettronico cupo e “feroce”, in grado di amalgamarsi perfettamente con l’ossessivo far da spola che il gioco ci impone.
Severed Steel, nonostante alcune limitazioni intrinseche, è un ottimo prodotto: un gameplay frizzante, una componente action ultra-dinamica sino all’ossessione, un level design in grado di sfruttare e rielaborare all’infinito pochi, validi concetti riescono a sopperire ad una campagna limitata e solo parzialmente “rinvigorita” dalla modalità FireFight. Un prodotto pregevole ad un costo contenuto e che farà la felicità di coloro che apprezzano gli shooter mescolati con altissime dose di frenetico parkour.