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Recensione Secret of Mana

di: Gianmarco Forcella

Il tanto atteso porting di Secret of Mana è finalmente disponibile sul mercato ed il nostro Gianmarco ‘St Jimmy’ Forcella è pronto per dirvi la sua!

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Un mondo governato dal Mana

La storia del gioco racconta di come la civilizzazione umana, un tempo, aveva raggiunto grossi apici di sviluppo tecnologico e scientifico attraverso l’utilizzo di una risorsa naturale chiamata “Mana” e di come gli dei, dopo che gli esseri umani costruirono la “Fortezza del Mana”, decisero di punire gli uomini inviando mostri sulla Terra. La guerra andò avanti per molto tempo, riducendo quasi all’osso ogni risorsa di Mana disponibile finché, un guerriero, non usò la “Spada del Mana” per distruggere questa fortezza ed annientare la civilizzazione.

Tantissimi anni dopo, Randi, il protagonista del gioco, troverà la spada nei pressi di una cascata ed estraendola, ne diverrà il nuovo possessore. Lo scopo del gioco, quindi, sembrerebbe quello, almeno inizialmente, di rimettere in sesto l’arma, essendo ricoperta di ruggine. Nella sua avventura, Randi potrà vantarsi della compagnia di Primm e Popoi, le due uniche componenti del gruppo a poter usare la magia.

Essendo un porting della versione SNES, l’obiettivo principale degli sviluppatori è “l’operazione nostalgia”, ovvero di andare a fare breccia di coloro che, negli anni ’90, hanno avuto modo di giocare all’originale per la piattaforma Nintendo. Ecco quindi che, ad esempio, in alto a destra sullo schermo si visualizza una mappa dell’area che si sta esplorando uguale a quella di venti anni fa, come viene anche offerta la possibilità di scegliere di ascoltare la soundtrack originale oppure la rimasterizzata.

Come ci si può ben immaginare, essendo un porting, il titolo non è stato assolutamente stravolto nel sistema di combattimento: si ha quindi la possibilità di controllare uno dei tre personaggi del party, a propria scelta, di ingaggiare battaglia con i mostri direttamente sulla mappa del mondo senza cambiare schermata e di infliggere danni in base ad un valore che si carica da 0 a 100%. Più sarà alto, maggiore sarà il danno che l’arma equipaggiata in quel momento potrà infliggere. Si possono anche sferrare le magie, che possono essere di supporto o d’attacco, o le evocazioni: entrambe le voci sono richiamabili dal menù principale, a cui si accede con il tasto quadrato.

Il problema di tutto il sistema di combattimento, e forse anche di buona parte del gioco per quanto concerne l’esperienza utente, è proprio il menù, che è rimasto tale e quale alla versione degli anni ’90 ovvero, per chi non lo avesse giocato, tremendamente difficile da navigare. Gli spostamenti non sono mai molto intuitivi e sono necessari alcuni secondi per arrivare nell’area desiderata e selezionare, per esempio, le magie giuste.

Graficamente parlando, invece, Secret of Mana vanta di una grafica in 3D che richiama avventure fiabesche per bambini, molto apprezzata ma che pecca nel dare delle animazioni facciali ai personaggi, che sarebbero state ottime per rendere il tutto impeccabile.

In conclusione

Nonostante alcuni problemi, vale la pena dare un’occasione a Secret of Mana. Nonostante alcuni picchi di difficoltà eccessiva ed un menù non esattamente intuitivo, il gioco non è stato completamente stravolto e mantiene la sua integrità originale, con l’aggiunta di qualche dialogo extra qualora ci si dovesse recare nelle Locande per salvare.

Certo, avrà i suoi problemi che non possono essere sorvolati, ma sono dell’opinione che Secret of Mana sia un gioco che chiunque debba avere nella sua libreria, nonostante tutto.