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Recensione Sapere è Potere: I Decenni

di: Simone Cantini

In attesa di riabbracciare il mio biondo amico Buzz (dai Sony, PlayLink potrebbe essere il posto giusto per rispolverarlo), torna il caro Max ad intrattenerci con i suoi quiz a portata di dito, scegliendo stavolta di focalizzarsi sugli ultimi 4 decenni che hanno caratterizzato la cultura pop dell’umanità. Sapere è Potere: I Decenni, difatti, ci catapulterà nel consueto numero di domande, capaci di spaziare dagli inizi dei ruggenti anni ’80, sino a giungere al nostro contemporaneo. Pronti a scalare ancora una volta la Piramide del Sapere?

Viaggio tra i decenni

Squadra che vince non si cambia, e diciamo che il vecchio adagio è sempre un attualissimo must, pertanto se avete già avuto modo di provare il precedente titolo, difficilmente rimarrete spiazzati una volta davanti a Sapere è Potere: I Decenni. Tutto è rimasto, difatti, invariato rispetto a quanto visto pochi mesi fa, pertanto sarà sufficiente scaricare sul proprio tablet/smartphone l’app gratuita dedicata (oltre a possedere il gioco su PS4), per lanciarsi in spassose sfide all’ultima domanda assieme ad un massimo di altri 5 amici. Una volta scelto il nostro personaggio, all’interno di un buffo cast di new entry, e scattato il selfie di rito che andrà ad adattarsi in modo estremamente coerente con l’avatar scelto, ci aspetteranno 12 round da superare, nel tentativo di riuscire a raggiungere per primi la vetta della citata Piramide del Sapere, che costituisce la sfida finale. Per iniziare la partita sarà sufficiente decidere in base alla maggioranza delle preferenze uno dei 4 decenni di riferimento (anni ’80, anni ’90, anni 2000 e ultimo decennio), dopodiché optare per una delle varie categorie di domande. A questo punto non dovremo fare altro che selezionare sul nostro device la risposta corretta, cercando di essere il più veloci possibili, così da poter ottenere il maggior numero di punti. Tornano, tanto per ostacolare i nostri avversari, i malus già visti in precedenza, a cui si sono aggiunte alcune divertenti penalità inedite, come cerniere da far scorrere per scoprire le risposto, oppure un insetto da scacciare per pulire lo schermo. Ogni tre round, inoltre, riitroveremo anche le sfide bonus, stavolta non più fisse ma scelte in maniera casuale tra un ristretto numero di possibilità. Insomma, a parte alcune benvenute novità comunque marginali, l’esperienza offerta da Sapere è Potere: I Decenni è praticamente identica a quella del predecessore: a fare la differenza, dunque, saranno soltanto le tematiche affrontate dalle varie domande.

Su il sipario

Tecnicamente parlando, pur non facendo registrare chissà quali picchi stilistici, la presentazione scenica di Sapere è Potere: I Decenni è apparsa più curata che in passato, con una grafica ancora più dettagliata e ricca di effetti scenici e simpaticissimi particolari. Un plauso va rivolto obbligatoriamente allo strampalato cast di concorrenti che animano il palcoscenico, il cui stile ricorda in più di un’occasione quello del pluripremiato studio britannico Aardman Animations. Buonissimo, al solito, il doppiaggio in lingua nostrana, sempre puntuale e preciso.

Sapere è Potere: I Decenni prosegue la felice strada già inaugurata dalla precedente iterazione nell’ecosistema PlayLink, pertanto se avete già consumato l’originale e site in cerca di nuove domande non vedo perché dovreste snobbare questo ultimo show presentato da Max. L’unico consiglio che posso dare è di valutare se il raggio di azione delle domande possa incontrare il vostro gusto, visto che gli argomenti trattati, per forza di cose, sono risultati essere meno trasversali di quelli del precedente capitolo. Si tratta, comunque, di uno spassoso party game, in grado di intrattenere ancora una volta alla grande, grazie anche ad un pizzico di benvenute novità.