Recensione Recensione di WRC: FIA World Rally Championship
Recensione di WRC: FIA World Rally Championship di Console Tribe
di: Santi "Sp4Zio" GiuffridaChiudete gli occhi e fate un salto indietro nel tempo.
Ponetevi dinanzi agli ormai sbiaditi ricordi del 1995 e cercate di rievocare uno di quei videogiochi di corse che difficilmente avrete dimenticato.
Sono passati esattamente 15 anni dal rilascio del pregevole Screamer, racing game per PC sviluppato dalla mitica software house italiana Graffiti, eppure non possiamo fare a meno di ricordarne l’eccezionale veste grafica (per l’epoca) e la magnifica giocabilità.
Ebbene, per i pochi che non lo sapessero, gli sviluppatori di Graffiti altri non erano che i fondatori dell’attuale Milestone, software house tutta italiana famosa per aver dato i natali al recente SBK X: Superbike World Championship e per aver acquisito la licenza ufficiale del World Rally Championship. Dopo le due ruote, quindi, i nostri connazionali tornano ad occuparsi delle competizioni su quattro ruote proponendo il nuovissimo WRC: FIA World Rally Championship, disponibile da quest’oggi nei negozi.
Saranno riusciti i talentuosi sviluppatori di Milestone a sfruttare a dovere una licenza ufficiale così importante? Per scoprirlo non vi resta che proseguire con la lettura.
Rallisti si diventa
Diciamoci la verità, realizzare un racing game simulativo non è mai troppo facile, tutt’altro. Bisogna tenere in considerazione diversi aspetti, dalla fisica alla gestione dei danni, dalla realizzazione dei tracciati alla riproduzione fedele del rombo dei motori. Insomma, il lavoro che si cela dietro ad una produzione del genere non può che essere mastodontico e frutto di un costante impegno. Ma i ragazzi di Milestone, dopotutto, non sono nuovi a questo genere e gli appassionati non possono che tirare un respiro di sollievo.
Potendo contare sulla licenza ufficiale dell’omonimo campionato mondiale di rally, WRC: FIA World Rally Championship propone le 13 location ufficiali, tutte le auto della stagione 2010 (suddivise per categorie) e persino gli stessi sponsor.
Una volta avviato il gioco, veniamo accolti da un menu sì spartano ma facilmente navigabile e ricco di modalità selezionabili. Tra queste non può non spiccare per importanza l’oramai onnipresente modalità carriera, battezzata per l’occasione La Strada verso la WRC. Quest’ultima, come potete immaginare, rappresenta a conti fatti il pilastro portante dell’intera esperienza single player che il titolo Milestone è in grado di offrire. Subito dopo aver assegnato un nome e una nazionalità al nostro alter-ego, nonché all’inseparabile copilota, saremo chiamati a mostrare le nostre skill alla guida di un’auto ufficiale WRC, cercando di ottenere il miglior tempo possibile in modo da impressionare chi ci tiene d’occhio. Superata questa prima prova, inizierà la nostra scalata al successo partendo dalla gavetta, esattamente come farebbe un pilota alle prime armi. Inizialmente, infatti, saranno disponibili soltanto competizioni minori ma, ottenendo dei buoni risultati e centrando i diversi obiettivi di ogni evento, attireremo via via l’attenzione degli sponsor più importanti fino a giungere alla categoria regina, la WRC.
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Oltre a poter dare un nome al nostro pilota virtuale e annesso copilota, avremo pure la possibilità di personalizzare la nostra auto selezionando una delle tante livree predefinite che si renderanno disponibili poco alla volta durante la nostra scalata al successo; di ognuna di esse potremo deciderne i colori e gli sponsor da applicare alla carrozzeria. La gestione degli sponsor, peraltro, non va affatto sottovalutata: di volta in volta potremo sceglierne soltanto due – uno primario ed uno secondario – e, in base al livello pilota raggiunto, questi ci faranno acquisire dei crediti extra da affiancare a quelli guadagnati dopo ogni evento. Tali crediti ci torneranno poi utili per acquistare nuove auto (indispensabili per partecipare ad alcuni rally mono-marca), nuove livree e relativi colori.
Ogni campionato della modalità carriera si compone di un numero variabile di rally e relative prove speciali. Tra una prova speciale ed un’altra, avremo solo 60 minuti virtuali da destinare alla riparazione degli eventuali componenti danneggiati della vettura. I tempi di riparazione, come logico che sia, saranno direttamente proporzionali all’entità del danno, e nel caso in cui dovesse essere necessario trascorrere in officina un tempo superiore ai 60 minuti, ci vedremo assegnare dei secondi di penalità che, per nostra sfortuna, andranno a compromettere la prova immediatamente successiva. Capite benissimo, quindi, quanto sia importante portare a termine ogni prova speciale preservando l’integrità dell’auto, onde evitare di passare troppo tempo (seppur virtuale) in compagnia del nostro meccanico di fiducia. Inoltre, come già anticipato, ciascun campionato, a prescindere dal livello raggiunto, prevederà il raggiungimento di alcuni obiettivi (ottenere il podio, superare in classifica un certo pilota, ottenere la vittoria, guadagnare quanti più punti possibili, ecc…), in base ai quali otterremo nuove ricompense e crediti.
Per i pochi che non lo sapessero, il campionato del mondo rally è costituito da un insieme di prove cronometrate, al termine delle quali si sommano i tempi di ogni prova speciale (o tappa), decretando vincitore chi ha ottenuto il tempo più basso. Scordatevi quindi una gara all’ultimo sorpasso: sul tracciato ci sarete solo voi e il cronometro.
Raggiungere la notorietà e, di conseguenza, l’apice del successo significa mettersi alla guida di svariate auto dalle specifiche tecniche differenti ed appartenenti alle varie categorie ufficiali: J-WRC (il campionato rivolto ai piloti che non superano i 27 anni di età), P-WRC (che comprende auto di produzione), S-WRC (le famose S2000, come ad esempio la Grande Punto Abarth) e, infine, WRC (le auto più competitive del campionato, dotate di una potenza pari a 300 CV, contro i 550 dello storico Gruppo B).
Ogni categoria raggruppa tutti i team e piloti reali, per cui non sarà difficile scontrarsi contro alcuni mostri sacri del calibro di Sebastien Loeb, Petter Solberg, Sebastien Ogier, Jari-Matti Latvala e tutti gli altri, anche i meno noti.
A te la scelta!
Oltre alla carriera troviamo la modalità Giocatore Singolo, l’Accademia di Rally e la divertente Hot Seat, destinata ad intrattenere due o più giocatori. Selezionando la prima avremo modo di catapultarci senza troppi patemi in uno dei tanti tracciati disponibili alla guida della nostra auto preferita, oppure potremo decidere se procedere alla creazione di un campionato personalizzato pianificando in anticipo quali rally e annesse prove speciali includere. E per chi fosse alla ricerca di una buona dose di adrenalina, sono presenti pure le classiche sfide a tempo, grazie alle quali è possibile sia oltrepassare i propri limiti, battendo i migliori tempi registrati di volta in volta, sia sfidare i migliori giocatori al mondo attraverso il download dei relativi “ghost”.
L’Accadema di Rally, invece, così come suggerisce lo stesso nome, ci permetterà di entrare in simbiosi con il modello di guida messo a punto dagli sviluppatori completando una serie di prove di difficoltà crescente. Solo in questa modalità, infatti, avremo modo di capire come affrontare determinate curve interpretando l’ormai famosa “traiettoria ideale” già vista in diversi titoli di guida, come ad esempio Forza Motorsport 3.
Il nostro consiglio è quello di “iscrivervi” all’Accademia di Rally ancor prima di cominciare la modalità carriera, soprattutto se vi avvicinate a questo genere per la prima volta.
La modalità Hot Seat, infine, non è altro che una rivisitazione del multiplayer locale: data la natura del titolo, anziché gareggiare simultaneamente potrete affrontare una o più prove speciali (anche un intero campionato, se volete) passandovi il joypad (o il volante) di mano in mano, fino ad un massimo di quattro partecipanti. Ovviamente vince chi realizza o totalizza (nel caso di un campionato) il tempo più basso.
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È tutta una questione di aderenza
Come ogni racing game che si rispetti, anche l’ultima fatica firmata Milestone propone con orgoglio un modello di guida destinato sia ai puristi sia a chi si avvicina per la prima volta all’affascinante mondo delle corse fuoristrada. Ma prima che possiate fraintendere quanto appena detto, sappiate che le intenzioni degli sviluppatori appaiono chiare sin dai primissimi minuti di gioco: WRC: FIA World Rally Championship punta al realismo, ma lo fa con arguzia, esibendo quindi un’attenta personalizzazione destinata agli ormai classici aiuti alla guida. Volete un’esperienza di guida realistica ed appagante? Disabilitate tutti gli aiuti e optate per il cambio manuale. Volete derapare senza troppe preoccupazioni? Niente paura, vi basterà abilitare buona parte degli aiuti disponibili ricordando di ridurre anche i danni. Ovviamente il nostro consiglio è quello di procedere per gradi, fino a giungere alla disattivazione di tutti gli aiuti. Solo così, infatti, sarete in grado di garantirvi un’esperienza di guida gratificante e votata al realismo. Tra l’altro la gestione della fisica delle vetture è uno degli aspetti più riusciti del titolo, tanto è vero che gli sviluppatori di Milestone sono riusciti a differenziare il grip (la tenuta di strada) degli pneumatici in base ai diversi tipi di superficie disponibili: asfalto, sterrato, neve e bagnato. Studiare il diverso comportamento della vettura s’è rivelato decisamente interessante: se sulle strade asfaltate non è poi così difficile mantenere la cosiddetta “traiettoria ideale” senza perdere il controllo del mezzo, sullo sporco diventa tutto più complicato ed imprevedibile, soprattutto quando in occasione dei tornanti più stretti si rende necessario l’utilizzo del freno a mano, utile ad innescare una spettacolare derapata da controllare poi col giusto controsterzo (senza abusare in uscita di curva) e aprendo con cautela il gas, cercando al contempo di mantenere una percorrenza quanto più diritta ed armoniosa possibile. Ma non è tutto. Non possiamo infatti ignorare le superfici bagnate, vero terreno di prova per i più veloci rallisti al mondo. Sul bagnato il controllo della vettura richiede massima concentrazione e ogni piccola manovra, anche la meno azzardata, potrebbe sfociare in un testacoda tanto umiliante quanto invalidante, soprattutto per l’integrità della nostra auto. Insomma, capite benissimo come ogni rally sia una storia a sé, tanto più che le quattro superfici disponibili possono vantare addirittura 40 varianti, a seconda della prova speciale e della nazione ospitante. Usare il freno a mano sul pavè o sullo sterrato, ad esempio, trasmette delle sensazioni al volante del tutto differenti, costringendoci a reinterpretare “strada facendo” il nostro approccio di guida. Per questa stessa ragione potremmo ottenere il miglior tempo nel primo settore ma fallire nel secondo. La chiave per il successo è capire su quale tipo di superficie è possibile osare, senza ignorare, allo stesso tempo, le prestazioni nonché l’affidabilità del proprio mezzo.
Dopo avervi parlato dell’ottima gestione della fisica, ci sembra opportuno rivolgere la nostra attenzione alla gestione dei danni, vero tallone di Achille di diversi titoli automobilistici. Settando i danni al massimo, basterà un urto leggero per invalidare il funzionamento delle sospensioni, piegare il semiasse, rompere il cambio, grippare il motore, incrinare il radiatore e così via. Per capire quale componente abbiamo danneggiato e in che misura, sarà sufficiente tenere d’occhio l’icona stilizzata posta sulla parte inferiore destra dello schermo: quando una delle tante parti sarà di colore giallo-arancio o, peggio ancora, rosso, sarà il momento di preoccuparsi. I danni, logicamente, non riguardano solo l’aspetto esteriore della vettura ma anche le prestazioni e la guidabilità. Subito dopo un violento urto frontale, ad esempio, non solo ci siamo ritrovati al volante di un’auto semi-distrutta, senza il paraurti anteriore e deturpata dal cofano accartocciato, ma la sentivamo “tirare” verso destra mentre il motore e il cambio emettevano suoni metallici decisamente poco rassicuranti.
Da menzionare pure la possibilità di intervenire sull’assetto di ogni vettura, in modo tale da variarne le prestazioni e la maneggevolezza. A tal proposito, accanto ad alcuni settaggi pre-impostati, regolati in base ai diversi tipi di superficie, ci viene concessa la libertà di modificare manualmente diversi parametri quali la lunghezza dei rapporti, l’altezza dal suolo della vettura, la rigidità delle sospensioni, il bilanciamento dei freni, il differenziale, la deportanza e altro ancora. Ogni assetto, poi, può essere salvato e caricato al momento più opportuno. Sta a voi capire fin dove potete spingervi con i settaggi.
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Io derapo, tu derapi, egli derapa, noi derapiamo… online!
E se tutte queste modalità non dovessero bastarvi, potrete sempre decidere di gettarvi nella mischia usufruendo del comparto online offerto dal titolo. Quest’ultimo – senza troppa meraviglia – si compone delle consuete modalità a cui ogni racing game ci ha abituati fino a questo momento. È possibile infatti prendere parte a singole prove speciali, eventi rally o addirittura campionati.
A prescindere dalla modalità scelta, le lobby di gioco possono ospitare fino ad un massimo di 16 giocatori, a discrezione dell’host della partita che potrà optare anche per un numero inferiore di slot disponibili. A tal proposito, la creazione di una lobby privata o pubblica è semplice ed indolore e permette la personalizzazione totale di ogni sessione, dalla modalità all’entità dei danni (leggeri o pesanti). Ciascun giocatore, poi, non importa se host o meno, potrà selezionare liberamente la propria auto preferita in base alla categoria imposta dall’host (con la possibilità di modificare la messa a punto) e decidere se attivare o no la visualizzazione dei “ghost” degli avversari. Durante le gare online, infatti, tutti i giocatori corrono sì nello stesso momento ma non potranno mai fare a sportellate. Ma considerando che l’obiettivo dominante di un qualsiasi evento rally è quello di ottenere il miglior tempo possibile, surclassando tutti gli avversari, troviamo che questo non sia affatto un limite o una mancanza, tanto più che essere superati dall’auto fantasma del pilota di turno solleciterà in ugual misura le nostre ghiandole surrenali.
Gara dopo gara, assisteremo alla crescita del nostro pilota virtuale attraverso l’assegnazione degli ormai arcinoti punti esperienza, la cui quantità è ovviamente legata al piazzamento ottenuto in ogni prova speciale. Ma le statistiche personali, accessibili da un sotto-menu, non si fermano mica al livello pilota raggiunto; il gioco ci dà letteralmente i numeri, mostrandoci ad esempio il tempo totale in gara, la distanza totale percorsa, le prove speciali disputate, le vittorie conquistate, l’imbattibilità, l’auto preferita, il fondo stradale preferito, il salto più lungo e tanto, tanto altro. Insomma, conoscersi e migliorarsi è quanto di più semplice si possa immaginare.
Accanto alle corpose statistiche, non potevano mancare all’appello nemmeno le classifiche in tempo reale mostranti i migliori rallisti al mondo suddivisi per categoria o in base al tracciato.
Durante i nostri test, il comparto online s’è rivelato solido e funzionale. Non abbiamo sperimentato alcun problema di lag né quantomeno eventuali difficoltà relative all’ingresso nelle lobby o alla ricerca delle partite in corso. E anche se nel momento in cui vi scriviamo i server non sono poi così affollati, abbiamo ragione di credere che questi manterranno la loro efficienza anche quando saranno messi a dura prova dovendo ospitare, per forza di cose, un numero maggiore di utenti.
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Gran bella macchina ma il paesaggio non è dei migliori…
Graficamente parlando, WRC: FIA World Rally Championship perde il paragone con Dirt 2 ma nonostante ciò riesce a farsi notare senza sfigurare troppo. In definitiva ci troviamo di fronte ad una realizzazione grafica altalenante: se da un lato la modellazione poligonale delle vetture è di ottima fattura (ottime anche le due visuali dall’interno), dall’altro ci si aspettava qualcosa di più dalla riproduzione dei tracciati che, perfettamente in linea con quanto ammirato in SBK X: Superbike World Championship, sono caratterizzati da un livello di dettaglio non eccelso e da una texturizzazione fatta di alti e bassi. Alcune location appaiono più curate e ricche di elementi a bordo pista, altre invece perdono in definizione, soprattutto scrutando l’orizzonte. Non a caso per mitigare questo “deficit”, i nostri connazionali hanno pensato bene di sfruttare, seppur lievemente, l’effetto motion blur, riuscendo a mascherare gran parte dei difetti e donando una buona sensazione di velocità, già garantita dall’ottimo framerate ancorato sui 30fps. Ad ogni modo, come spesso si suol dire, “la grafica non è tutto”, infatti le carte vincenti di WRC: FIA World Championship sono ben altre: il modello di guida scalabile, la gestione della fisica e il sistema dei danni. Anche se, a onor del vero, quest’ultimo mostra piccole incertezze in occasione degli urti meno violenti, dove addirittura si ha l’impressione che l’auto vada a sbattere contro una barriera di gommapiuma o contro una barriera elastica. Ma è giusto precisare che tale “anomalia” si verifica abbastanza raramente, e non è da escludere che possa essere rilasciata una patch correttiva.
Impossibile non menzionare le tredici località presenti nel gioco: Germania, Giordania, Svezia, Finlandia, Francia, Giappone, Messico, Portogallo, Bulgaria, Turchia, Spagna, Scozia e Nuova Zelanda. Ogni location, inoltre, vanta ambientazioni fedelmente ancorate alla realtà, riproponendo pertanto le stesse condizioni climatiche e la stessa fase solare sperimentabili in loco in occasione del rispettivo evento.
Il comparto sonoro si è rivelato solido e saldamente ancorato al gameplay, con una buona riproduzione del rombo dei motori, sempre piuttosto credibile, e un gradevole accompagnamento musicale durante la navigazione dei menu. Nella media le voci dei copiloti (nelle varianti uomo e donna), che si rivelano utili a dare informazioni sulla morfologia del tracciato e a commentare l’andamento della gara.
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Best time!
Concludendo, WRC: FIA World Championship s’è rivelato un ottimo titolo, destinato tanto ai puristi del genere quanto a chi è desideroso di avvicinarsi per la prima volta al mondo delle corse fuoristrada. I meno avvezzi, infatti, potranno contare su un modello di guida scalabile e apprendere le basi iscrivendosi all’Accademia di Rally; i più esperti, invece, troveranno pane per i loro denti disabilitando tutti gli aiuti, assaporando in tal senso un’esperienza di guida gratificante e coinvolgente.
Gli sviluppatori di Milestone sono riusciti ancora una volta a fare centro, sfornando un titolo dalle innegabili qualità e dotato di una buona longevità garantita dalle diverse modalità di gioco disponibili e da un comparto online variegato e funzionale. Una nota di demerito va però espressa nei confronti del comparto estetico che, a eccezione dell’ottima modellazione poligonale delle vetture, mostra alcune smagliature per quanto riguarda la riproduzione dei tracciati, talvolta penalizzati da una texturizzazione non al passo coi tempi.
Pollice su invece per l’ottima gestione della fisica delle vetture, in grado di restituire un feeling di guida unico, legato a doppio filo con l’ottima diversificazione delle superfici stradali.
Acquisto obbligato per tutti gli amanti delle competizioni rallistiche (tanto più che non si vedeva un gioco di rally su licenza dal 2005), mentre tutti gli altri non perdano l’occasione di provarlo.