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Recensione Recensione di Winter Sports 2011: Go for Gold

Recensione di Winter Sports 2011: Go for Gold di Console Tribe

di: Federico Lelli

Puntuale alla fine dell’autunno si affaccia la stagione invernale e come sempre porta con sé piccoli riti e ricorrenze che a ognuno piace ripetere di anno in anno. 49Games non fa eccezione e sceglie come sempre il momento migliore per proporre ai giocatori la sua compilation di giochi invernali: Winter Sports 2011: Go For Gold.

Punta all’oro

Da sempre parte della line-up di ogni buona console, i titoli dedicati alle varie specialità sportive stagionali si sono da sempre distinti per la loro varietà e per essere la principale causa di usura dei nostri vecchi joypad. L’approccio degli sviluppatori di Amburgo, che ormai vantano un’esperienza non indifferente in questo campo, è completamente diversa: abbandonato il button mashing puro, relegato a poche concitate situazioni di gioco, Winter Sports 2011 offre un gameplay decisamente più rilassato da gustare davanti ad un camino con una cioccolata calda.
Dopo i titoli iniziali ci troviamo davanti ad un pratico menù che ci chiede di scegliere tra giocatore singolo e multiplayer, oltre alle varie opzioni e alle classifiche. Continuando nella nostra selezione troviamo poi il solito sistema ad albero con le varie modalità esposte: carriera, partita veloce e allenamento. Lasciando da parte le ultime due opzioni, che sono abbastanza autoesplicative, ci concentriamo sulla carriera: utile per sbloccare nuovi percorsi e abilità per i nostri atleti.

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Scelta la squadra tra quelle già disponibili e impostata la nazionalità, vediamo subito i nostri atleti in posa e disponibili ad ulteriori modifiche, ogni atleta dispone infatti di particolari upgrade per l’attrezzatura che ne aumentano le prestazioni. Tramite il menù carriera, inoltre, possiamo scegliere di affrontare diversi tornei composti da specialità già predefinite o possiamo gareggiare in speciali sfide con obbiettivi determinati. Questi possono essere abbastanza comuni, come i time attack al recordman della pista, oppure decisamente bizzarri, come la sfida abaco che richiede di sommare correttamente i vari addendi che vedremo mentre scendiamo in pista.
Nel multiplayer possiamo scegliere di gareggiare online contro quattro giocatori o in split screen contro un nostro amico: tra le modalità selezionabili ci sono le nove diverse specialità e specifici tornei che volendo possiamo modificare a nostro piacimento con le gare che preferiamo, inedita la presenza di una particolare modalità bandiera dove bisogna passare determinati checkpoint con l’unica bandiera in mano.

Tutti in pista

Le discipline disponibili sono in totale nove: short track, pattinaggio artistico, biathlon, snowboard cross, bob a quattro, sci alpino freeride, sci alpino discesa, salto con gli sci e corse in motoslitta.
Quasi tutte le modalità hanno in comune tra loro il dorsale per l’accelerazione e uno dei tasti frontali per l’adrenalina, che è usata come turbo. Gli altri comandi sono abbastanza semplici e prevedono l’uso dello stick sinistro per gli spostamenti e, quando permesso dalla specialità, lo stick destro per i salti e la croce per le acrobazie. Sono contemplati inoltre diversi tipi di partenza che vanno dalla pressione del tasto per l’accelerazione allo spostamento delle levette verso il basso – a simulare le bacchette da sci che fanno presa sul terreno – fino alla tradizionale pressione alternata di due bottoni.
Le specialità di snowboard e sci alpino freeride condividono lo stesso gameplay, tanto che si può dire che si tratta praticamente della stessa modalità con due attrezzature differenti: in entrambi i casi bisogna arrivare al traguardo superando i 3 rivali e cercando di fare più acrobazie possibili per caricare l’adrenalina.
Anche la corsa con motoslitta comprende le medesime dinamiche e permette l’uso delle acrobazie ma in questo caso gareggeremo su circuiti dalla struttura differente che comprendono salite, discese e curve a gomito.

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Lo short track, pattinaggio su pista circolare per 4 concorrenti, fa un ottimo uso dell’effetto scia e della possibilità di spintonare gli avversari con lo stick destro.
Il biathlon, specialità che unisce sci di fondo e tiro al bersaglio, prevede l’uso tattico dell’adrenalina sia per aumentare la nostra velocità che per migliorare la precisione.
Per diventare esperti nel bob a quattro bisogna rispettare la linea segnata sul tracciato: il percorso ideale cambia colore in base alla nostra vicinanza ad esso indicandoci quindi la traiettoria giusta da seguire.
Lo sci alpino è una normale gara di slalom in un percorso chiuso e segnato da porte, la sfida è in solitaria contro il tempo degli avversari: saranno i loro indicatori a mostrarci quanto distacco abbiamo e quanto bisogna spingere sul turbo per recuperarli.
Il salto con gli sci è una disciplina veloce che richiede prontezza di riflessi ed equilibrio, per superare il punteggio dei nostri avversari abbiamo bisogno di molto sangue freddo e concentrazione.
L’unica specialità con un sistema di controllo completamente diverso è il pattinaggio artistico dove eseguiremo una coreografia musicale pigiando a tempo i tasti che compariranno sotto la nostra pattinatrice, in maniera molto simile ad un gioco musicale.

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Il secondo è il primo degli sconfitti

L’interfaccia, pulita ed efficace, mette al centro dell’azione il nostro atleta e ai suoi lati le barre di adrenalina e scia che compaiono solo quando sono chiamate in causa; non mancano inoltre degli indicatori a forma di freccia a ricordarci la posizione in pista degli avversari.
La presentazione del gioco, povera e di scarso impatto, lascia parecchio a desiderare e il risultato è blando e impersonale: menù e filmati introduttivi fanno il loro lavoro onestamente ma sentono decisamente la mancanza di una licenza dedicata da sfruttare a dovere.
A peggiorare la situazione ci si mette un comparto visivo sotto la media che offre modelli poligonali appena sufficienti, ambienti monocromatici e poco vari e un’animazione facciale degli atleti al limite tra il ridicolo e il terrificante. Facce che dobbiamo abituarci a vedere in continuazione visto che, oltre al fatto che si ripetono all’infinito anche tra le comparse e tra gli avversari, non c’è la possibilità di personalizzarle in nessun modo.

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Il comparto audio offre musiche strumentali molto generiche e buone per l’atmosfera ma che dopo un po’ di ascolti diventano totalmente anonime; il cronista italiano, impegnato a commentare la carriera della nostra squadra, fa il suo lavoro correttamente ma con le poche frasi a disposizione è costretto a ripetersi spesso, stessa cosa per il commentatore delle gare (in inglese).
Gli stessi eventi presentano momenti di mediocrità che è impossibile ignorare, una menzione d’onore va fatta alle animazioni delle acrobazie (solo 8 per specialità) che spesso faticano a legare con la fine del salto oppure ai balzi verso i rail fisicamente impossibili, senza contare che il massimo di quattro avversari sarà rispettato anche per le specialità a tempo.
Le meccaniche, semplici e di facile comprensione, la scarsa profondità degli eventi, l’I.A. priva di capacità particolari e la possibilità di cadere o saltare una bandierina senza subire penalità rilevanti, alleggeriscono la sfida richiesta dal gioco e ci lasciano spesso in gara con il tempo e con i nostri stessi limiti; probabilmente è proprio per questo che durante la carriera non ci è permesso riavviare un evento.
Con il salire di livello sarà inoltre obbligatorio acquistare i pochi potenziamenti disponibili per le nostre attrezzature e aumentare l’esperienza del nostro atleta con i vari punti guadagnati vincendo le gare; i tempi diminuiranno notevolmente permettendoci di vincere con discreti margini.

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Anche arrivando ad appassionarsi a tutte le attività proposte, che il gioco continua a riproporre a ripetizione, le uniche variabili offerte sono le diverse condizioni meteorologiche, che tra le altre cose comprendono la notte e il giorno, e la possibilità di scegliere tra non più di quattro piste diverse per ogni specialità. Rimangono la modalità sfida, con eventi leggermente diversi ma in quantità limitata, e il multiplayer online che offre sicuramente la sfida più elevata: trovare qualcuno connesso con cui giocare.

L’importante è partecipare

Winter Sports 2011: Go for Gold ci offre un numero esiguo di attività, molte delle quali condividono la stessa struttura portante, continua con una rigiocabilità ridotta e l’assenza di varietà che lasciano spazio alla noia molto velocemente, e conclude con una scarsa presentazione e una realizzazione tecnica sotto le righe.
Consigliato solo ai forti di stomaco e ai veri appassionati di giochi invernali in astinenza; in questa competizione l’unica possibilità che i ragazzi di 49Games avrebbero per arrivare all’oro sarebbe quella di essere gli unici partecipanti.