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Recensione Recensione di UFC Personal Trainer: The Ultimate Fitness System

Recensione di UFC Personal Trainer: The Ultimate Fitness System di Console Tribe

di: Federico Lelli

Il percorso verso la perfezione

Un’altra goccia di sudore ci cola dalle tempie, siamo ormai alla penultima ripetizione mentre il nostro allenatore ci incita con forza; cerchiamo gli ultimi scampoli di adrenalina e con un deciso scatto alziamo ancora una volta il peso del nostro corpo.
Stremati, ci accasciamo al suolo: siamo decisamente fuori allenamento.
Casca decisamente a fagiolo il nuovo gioco dedicato al fitness di Heavy Iron Studios per THQ: UFC Personal Trainer.

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Un veloce riscaldamento

Già dal titolo capiamo che il brand di riferimento è quello della lega UFC, che, grazie al suo roster e alla qualità dei suoi incontri, è diventata in breve tempo il punto di riferimento delle arti marziali miste. La copertina ci promette una lunga serie di esercizi ispirati alle diverse discipline sportive e approvati dal NASM, l’accademia nazionale di medicina sportiva statunitense, e il corpo statuario degno di un lottatore.
All’avvio veniamo subito posizionati in una versione virtuale del tradizionale ottagono, che sarà la nostra area di gioco; dopo le solite procedure per il riconoscimento del profilo il software si informa sui nostri dati personali: altezza, peso ed età.
Finalmente ci si presenta il menù con le varie opzioni, siamo pronti per l’allenamento.
L’interfaccia, semplice e ispirata al web-design più recente, preferisce comunicare tramite grandi simboli, comodi da centrare con i gesti delle mani, anche se non manca di chiare spiegazioni; per la selezione si è adottato il solito sistema del timer a permanenza.

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A dispetto dell’immediatezza visiva il sistema di menù e sottomenù tende invece ad essere troppo ampio e macchinoso, soprattutto quando ci troviamo a scegliere tra un numero elevato di opzioni o cerchiamo di personalizzare i nostri workout, non mancano per fortuna scorciatoie già impostate. Tra queste spicca la possibilità di selezionare una programma di allenamento veloce direttamente dal menù iniziale: scelto il nostro obbiettivo tra i tre disponibili -aumentare la forza, migliorare la resistenza, perdere peso- ci troviamo faccia a faccia con uno dei tre allenatori presenti: Mark DellaGrotte, Greg Jackson o Javier Mendez.
Si comincia sempre con il riscaldamento e si finisce con lo stretching: purtroppo per noi queste routine sono sempre uguali tra loro e non prevedono il riconoscimento del Kinect, l’obbiettivo ovviamente è quello di alzare il ritmo cardiaco e sciogliere i muscoli nel primo caso; riprendere fiato nel secondo. Gli esercizi veri e propri, divisi sempre in base alla postura richiesta, comprendono i grandi classici di ogni palestra, come flessioni e piegamenti; i movimenti fondamentali delle arti marziali, dai jab alle ginocchiate muay thai; fino ad arrivare ad intere sessioni di combo con uno sparring partner.
Ogni esercizio è introdotto nel dettaglio dal nostro allenatore con una veloce dimostrazione e con la richiesta di una breve prova pratica da parte nostra, purtroppo dobbiamo abituarci ad entrambe visto che si presenteranno uguali tutte le volte.
Il fedele tracking del Kinect prende in carico il conteggio delle ripetizioni mentre dei semplici segnali a schermo ci aiutano nei movimenti; purtroppo, mentre non abbiamo notato grandi problemi nella postura elevata, gli esercizi a terra hanno diversi problemi di riconoscimento che vanno ad inficiare lo svolgimento e quindi la riuscita stessa delle attività.

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Tra gli allenamenti disponibili c’è anche una sezione dedicata dove possiamo preparare e salvare una serie di esercizi personalizzati e scegliere quindi il nostro coach preferito; non manca inoltre la possibilità di impegnarsi in programmi da trenta e da sessanta giorni, con il sistema che si occupa di monitorare tutti i nostri progressi e record.
Tra le altre attività veloci segnaliamo una serie di minigiochi basati sul tempismo: dove possiamo prendere a pugni un punching ball o sollevare il copertone di un tir, anche in multiplayer locale; mentre nella modalità “Hit the Mitt” a farci da sparring partner sono una lunga selezione di lottatori UFC, in questo caso possiamo anche inviare il risultato delle nostre fatiche ad un nostro amico che può accettare la sfida e provare a superarci.
Chiudono la lista le statistiche con gli esercizi fatti e una serie di calcoli su massa e peso ideale.

Dieci ripetizioni

Gli ottimi modelli poligonali degli allenatori e dei lottatori tendono al massimo realismo e si integrano abilmente con i brevi video introduttivi: ogni disciplina è infatti presentata nel dettaglio da un filmato in alta definizione. Le animazioni, puntuali e precise, ci aiutano ad eseguire al meglio anche gli esercizi più difficili e spesso ci offrono anche delle angolazioni differenti; peccato non poter ruotare a nostro piacimento il nostro allenatore di riferimento, in modo da studiare meglio i suoi movimenti.
Tra una sessione e l’altra il caricamento ci lascia una pausa per riprendere fiato anche se si tratta di tempi morti difficili da giustificare visto che le uniche modifiche tra i vari esercizi spesso riguardano solo le animazioni del nostro coach.
Gli stessi scenari, che spaziano dalla palestra all’ottagono, anche se ben curati e coerenti con l’atmosfera del titolo spesso rimangono invariati. Non mancano inoltre dei leggeri e inspegabili salti nel frame-rate, dettagli, che però durante le sessioni di pratica ci fanno perdere il ritmo e l’entusiasmo.
A motivarci ci dovrebbe essere il nostro istruttore, che ci guarda pensieroso e in caso di difficoltà esegue nuovamente l’esercizio anche durante le pratiche; ovviamente il tutto è inframmezzato dalle sue incitazioni che purtroppo ci stancheranno presto. Il coach infatti tende a ripetere sempre le stesse frasi all’infinito e, come se non bastasse, queste sono anche contestualizzate in maniera molto approssimativa: non sarà difficile sentirlo scoraggiato da un esercizio ben eseguito o soddisfatto dopo una serie uscita malissimo.
A fare da sottofondo c’è della semplice musica rock strumentale che passa abbastanza in secondo piano: nel lungo utilizzo conviene dimenticarsi completamente del comparto sonoro del gioco e magari preferirgli qualcosa di più affine ai propri gusti.
Non possiamo non menzionare inoltre che la copia arrivata in redazione è completamente in inglese: testi, voci, addirittura le unità di misura di peso e altezza vanno espresse secondo il Sistema Imperiale Britannico ereditato oltreoceano.

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Pronti alla prova costume!

Non fraintendiamoci però, con UFC Personal Trainer si suda, e anche tanto.
Gli esercizi sono tanti e per tutti, la licenza UFC è usata a ragione e le modalità di allenamento dedicate ci permettono di impegnarci in un progetto a lungo termine o per una sessione lampo che ci indica anche quanti minuti andrà a durare.
Non aspettatevi però di trovare in questo titolo più motivazione di quella che vi potrebbe dare un video di fitness o una serata in palestra: il fiato e il sudore ce li dovete mettere sempre voi.