Recensioni

Recensione Recensione di Tron: Evolution

Recensione di Tron: Evolution di Console Tribe

di: Mariano "TylerDurden" Adamo

Ed eccoci qui, circa trent’anni dopo il successo del mitico Tron diretto da Steven Lisberger. Non lasciamoci ingannare dall’età: la saga, ancora oggi, non ha nulla da invidiare a pellicole ben più moderne e blasonate. Per chi non lo conoscesse quello di Tron è un mondo parallelo sviluppato all’interno dei nostri hard-disk in cui programmi dotati di una volontà propria (vi ricorda qualcosa?) vivono allegramente la loro vita fatta di “1” e di “0”. Questa realtà virtuale, tra tinte cupe e colori fluorescenti, è riuscita col tempo a catturare il nostro immaginario collettivo e, circa trent’anni dopo, è pronta a ritornare sul grande schermo e, nel nostro caso, anche su console.

Un mondo nei nostri hard-disk

Stiamo appunto parlando di Tron: Evolution, action game sviluppato da Propaganda Games per conto di Disney. Date un occhio al vostro computer, all’interno potrebbero celarsi misteri ben più interessanti dei soliti video nascosti in cartelle dai nomi ambigui.

[IMG]14303[/IMG]

Tron: Evolution riprende il filo della narrazione da dove l’avevamo lasciato nell’82 e quindi, cronologicamente parlando, si trova a cavallo tra il primo e il secondo film recentemente uscito in tutte le sale cinematografiche. A conti fatti il titolo dei Propaganda Games è una sorta di “tramite”, o di collante se preferiamo, tra i due film. Nel gioco vestiremo i panni di Anon, misterioso protagonista di cui non vedremo mai il volto perché perennemente coperto da un casco iper-tecnologico. Questa scelta di certo non aiuta il giocatore a immedesimarsi ma, nell’ottica di una produzione più vasta come quella cinematografica, fa in modo che lo spettatore resti focalizzato sui personaggi principali della saga. Il compito di Anon sarà quello di investigare su alcuni misteriosi avvenimenti e soprattutto su alcuni personaggi che stanno tentando di sconvolgere l’ordine del mondo di Tron. Difatti Anon non è altro che un programma di controllo che agisce per debellare qualunque tipo di “malfunzionamento” dell’intero sistema. La storia quindi si focalizzerà sulla disputa tra due tipi diversi di programmi: Basic e ISO. Quasi una sorta di guerra civile all’interno di questo mondo complesso e affascinante. Nello scenario ruoteranno anche vari personaggi secondari, carismatici e interessanti che, tra le varie cose, possono essere apprezzati anche nel film.
Tuttavia, nonostante il mix di personaggi e ambientazioni sia quantomeno gradevole, la narrazione non stupirà mai più di tanto. Il ritmo degli avvenimenti, così come le varie cut-scene, non faranno mai la felicità del giocatore, facendo sembrare la trama un mero pretesto per incollare le varie sequenze di gioco. L’emblema di questa pochezza narrativa si manifesta nel finale, scontato e banale, che non regala nessuna particolare emozione se non la piccola soddisfazione di aver portato a termine il gioco.

Il Principe di Tron

La pellicola cinematografica ci proietta in un mondo virtuale dove, paradossalmente, valgono quasi le stesse leggi di quello reale. Dimenticate quindi le maestose sequenze animate viste in Matrix ma, piuttosto, tenetevi pronti per rivivere, seppur in parte, le sensazioni ludiche offerte dalla serie Prince of Persia. Dal punto di vista dell’esplorazione e delle sequenze platform le similitudini con il titolo sviluppato da Ubisoft si sprecano.
Correre sulle pareti, salti acrobatici scriptati, arrampicarsi grazie a varie sporgenze… insomma tutto quello a cui il nostro Principe ci ha abituati viene perfettamente eseguito anche da Anon. Togliete il Principe dalle ambientazioni da “Le mille e una notte”, vestitelo con una tuta da motociclista e proiettatelo in un mondo virtuale: ecco che, quasi per magia, avremo Tron: Evolution.
La sensazione di già visto diventa fastidiosa sin dalle prime battute di gioco, rendendo l’esperienza meno gradevole e interessante. Qualche guizzo di innovazione si può attribuire ad alcuni puzzle ambientali, curati e piacevoli, e anche ad alcune sequenze a tempo ben riuscite; tutto il resto – ahinoi – è la solita minestra riscaldata.

[IMG]14299[/IMG]

Oltre le fasi platform, il gioco prevede anche un sistema di combattimento, ma prima di iniziare col descrivere le battaglie è doveroso spendere due parole sui nemici affrontabili. Da un punto di vista puramente estetico la monotonia regna sovrana. Su questo, tuttavia, ci sentiamo di chiudere un occhio, in quanto l’intera produzione fa di alcuni tratti distintivi, ripetuti su personaggi e ambientazioni, il suo punto di forza, capace di creare un look particolare e piacevole. Per quanto riguarda i pattern d’attacco e la difficoltà, i nemici incontrati nel corso dell’avventura offrono un buon livello di sfida, vanificato solo in parte dalla presenza massiccia di punti in cui ricaricare le nostre energie.
Nonostante il gioco sia un action abbastanza classico, le battaglie ci vedranno impegnati nel colpire i nemici dalla distanza con un disco rotante pericolosamente affilato. Inutile dire che questi attacchi dalla distanza possono essere combinati tra loro. Se ciò non bastasse è possibile colpire i nemici anche con attacchi ravvicinati da concludere con colpi speciali, previo l’utilizzo di alcune celle energetiche. Anche qui nulla di nuovo all’orizzonte. Nonostante le battaglie di Tron non presentino particolari innovazioni, risultano quantomeno gradevoli e, complice il tasso di sfida offerta, anche abbastanza impegnative per i giocatori meno navigati. Da segnalare anche la possibilità di potenziare il proprio alter-ego con armi e accessori bonus e non solo: è possibile migliorare le caratteristiche fisiche di Anon come potenza d’attacco, energia e così via. Di certo non ci troviamo di fronte ad un gioco di ruolo ma questa aggiunta è senz’altro gradevole.
A spezzare il ritmo ci sono alcune boss-battle davvero ben realizzate e per i fan della saga anche alcune avvincenti corse in moto, ormai simbolo della produzione. Purtroppo però la realizzazione delle stesse non è poi così riuscita. Un vero peccato, perché delle sequenze di guida adeguate avrebbero sicuramente appassionato maggiormente il giocatore.
Nel complesso il vero problema che affligge il comparto giocato sono i comandi, non tanto per il layout quanto piuttosto per un’imprecisione di fondo che, sia nelle fasi di battaglia che d’esplorazione, ci farà imprecare più di una volta.
Per dovere di cronaca dobbiamo spendere due parole sul multiplayer del gioco. A causa dei server semi-deserti non ci è stato possibile testare a fondo questo comparto. Tuttavia ci sentiamo di dire che, anche passando più ore online, il nostro giudizio non sarebbe comunque stato positivo. Tron: Evolution cerca di emulare in tutto e per tutto quelli che sono gli schemi classici delle partite online: ci ritroveremo quindi nei soliti deathmatch a squadre e in singolo e la solita rivisitazione di “cattura la bandiera”. Le sfide non godono mai di particolare enfasi e mostrano come il multiplayer non sia altro che un’aggiunta fatta più per ragioni di marketing che un comparto studiato per far la felicità dell’utente.

!==PB==!
Tecnica da 1 e 0

Anche sotto il profilo tecnico, Tron: Evolution si mostra come un prodotto piuttosto mediocre e privo di guizzi interessanti, nonostante il motore utilizzato sia l’Unreal Ungine 3. Inutile dire che i Propaganda Games non sono riusciti a tirare fuori dal motore grafico un titolo capace, almeno in parte, di raggiungere il livello visivo dei titoli sviluppati da altre case produttrici, Epic Games in primis.
L’aspetto meno curato sono sicuramente le animazioni: i personaggi, oltre che afflitti da movimenti decisamente legnosi, sembrano muoversi seguendo schemi rigidi e pre-calcolati, mettendo in primo piano animazioni poco fluide e decisamente poco realistiche. Stesso discorso può essere fatto per le espressioni facciali: poco incisive, stantie e poco credibili, insomma una recitazione veramente scadente. I modelli poligonali di personaggi e nemici non sono poi così male, grazie ad un buon numero di poligoni e texture abbastanza curate.
Il vero punto di forza della produzione sono le ambientazioni. Curate sia nell’aspetto tecnico e, soprattutto, in quello artistico. Girovagare tra i vari scenari è un’esperienza piacevole e affascinante, grazie anche ad un ottimo uso delle luci e dei discreti effetti particellari.

[IMG]14306[/IMG]

Per quanto riguarda l’audio c’è da segnalare la positivissima partecipazione dei Daft Punk nel curare della colonna sonora. I brani sono affascinanti e ben curati e se siete fan del gruppo resterete sicuramente soddisfatti dal loro lavoro. A rovinare il tutto c’è un pessimo doppiaggio in lingua italiana, praticamente fuori tempo dall’inizio del gioco fino ai titoli di coda.

Fine digitale

Abbiamo voluto evitare il discorso ma è arrivato il momento di sputare il rospo: Tron: Evolution è il solito tie-in. La regola che sembra seguire queste produzioni è stata rispettata anche stavolta. Un gameplay poco profondo e povero di idee innovative si fondono con una realizzazione tecnica spesso scadente e poco incisiva. Sotto ogni punto di vista, Tron: Evolution si presenta come un prodotto banale e poco interessante. Le ragioni di questo fallimento non sono imputabili a particolari difetti o limiti ma, piuttosto, alla mancanze di idee interessanti e di veri tratti caratteristici. Tutto è scontato, tutto sa di già visto, nessun aspetto del gioco, a conti fatti, ne giustifica l’acquisto. Un titolo che, oltre ogni ragionevole dubbio, resterà a prendere polvere sugli scaffali. Il discorso ovviamente non è riferito ai fan della saga che potrebbero trovare il prodotto quantomeno interessante.