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Recensione Recensione di Tornado Outbreak

Recensione di Tornado Outbreak di Console Tribe

di: REdeiDESIDERI

Non si può negare che la fine del 2009 sia stata ricca di uscite interessanti. L’ultimo trimestre dell’anno appena passato è stato capace, infatti, di calamitare su di sé l’attenzione del grande pubblico con titoli non solo attesissimi, ma anche incredibilmente appaganti. Uncharted 2, Assassin’s Creed 2, Ratchet & Clank: in un panorama tanto saturo di “killer application” (o presunte tali), non sconvolge certo la noncuranza del mercato per un titoletto minore, semplice e, soprattutto, a basso costo. Parliamo dell’opera prima del debuttante team di Loose Cannon su marchio Konami, il vorticante Tornado Outbreak giunto nei negozi nel più completo anonimato. Prendete un pizzico di meccaniche alla Katamari, mescolatele con una “distruttiva” spruzzata di Rampage e condite il tutto con una grafica accattivante e giocosa. Cocktail malriuscito, o prodottino niente male? Preparate le giacche, gente! Sono previste raffiche di vento!

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La legione ventosa

Il plot di questo Tornado Outbreak dimostra, sin dalle prime battute, l’estrema semplicità con il quale il titolo è stato confezionato, nonché il suo essere palesemente rivolto ad una fascia di pubblico giovane e sognante.
Il nome del nostro eroe è Zephyr; in viaggio costante per lo spazio assieme ad una legione di “Guerrieri del Vento”, Zephyr ha la straordinaria capacità di fare del suo corpo un devastante tornado grazie al quale, lui ed i suoi compagni, possono aggregare la materia dei pianeti aridi per favorire la nascita della vita. Tutto procede bene finché il ventoso protagonista si imbatte assieme al suo mentore, tale Nimbus, in una gigantesca creatura spaziale di incommensurabile potenza: Omegaton. Il colosso dello spazio è un eroe, sfortunatamente catturato e imprigionato dai suoi mortali nemici: gli Spiriti delle Fiamme. Scomposto in vari “pezzi”, delle sfere energetiche chiamate Orbe, Omegaton chiede aiuto ai ventosi guerrieri che, di buon grado, accettano di “ricomporlo”, vedendo negli spiritelli fiammeggianti una minaccia al loro stesso compito. Sparpagliati gli Orbe sul primo pianeta che capita (chissà perché quel pianeta è sempre la Terra), Zephyr e Nimbus partiranno alla loro ricerca nel corso del quale dovranno sventare la focosa minaccia a colpi di tornado, ben attenti a non esporsi troppo alla letale luce del sole terrestre.

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Ka-tornado Damacy

Il gioco si presenta con un gameplay sostanzialmente molto semplice eppure discretamente appagante: l’obiettivo è distruggere qualsiasi cosa vi capiti a tiro per creare trombe d’aria sempre più grandi. Rapido, immediato ed intuitivo. Il tutto comincia controllando un tornado di proporzioni davvero ridotte, capace, al più, di sollevare in aria animali di piccola taglia e fogliame. Tuttavia, man mano che procederemo nella nostra distruttiva avanzata, il nostro tifone raggiungerà proporzioni sempre più gargantuesche, aumentando di pari passo anche la sua forza attrattiva e distruttiva. Passerete quindi dalla distruzione di piccole automobili a quella di traballanti casolari, sino ad arrivare agli edifici di grossa taglia quali grattacieli e silos! Distruzione immotivata? Ovviamente no! Attraverso una luce iridescente, alcuni oggetti (dal più piccolo al più grande) segnaleranno al loro interno la presenza di alcuni dispettosi “spiritelli del fuoco”. A voi il compito di stanarli distruggendo il loro rifugio per “accumularli” e poi eliminarli. L’accumulo degli spiriti è fondamentale, poiché rappresentano il carburante principale del vostro riparo contro il sole: un apparecchio donatovi da Omegaton che costituisce, di fatto, un timer entro il quale completare il livello. Ogni spiritello catturato, dunque, aggiunge un secondo al coutdown, ma l’accumulo massiccio e l’eliminazione di più spiritelli contemporaneamente amplifica sensibilmente il numero di secondi che verranno “ricaricati” sul timer grazie ad un rudimentale sistema di combo.
Come detto in apertura: prendete la distruttività di Rampage ed unitela allo stile “agglomerante” di Katamari et voilà: il tornado è servito!

!==PB==!
Just for kids (?)

Fino ad ora Tornado Outbreak vi sarà sembrato un titoletto niente male, e difatti così è, se non fosse per un fattore che, da solo, ha minato profondamente il discreto operato di Loose Cannon. Si tratta in effetti della natura palesemente infantile con cui il titolo è confezionato, essendo il gioco prevalentemente rivolto ad un pubblico di giovanissimi utenti. Se da un lato suddetto fattore ha donato al titolo un’estrema semplicità ed un’immediatezza notevoli, dall’altro ha reso il gameplay pesantemente limitato. Su tutto parliamo di un prodotto estremamente semplice, del tutto incapace di proporre un buon livello di sfida. L’esperienza di gioco scorrerà liscia dall’inizio alla fine praticamente senza intoppi, salvo alcune rarissime occasioni in cui vorrete fare le cose in un certo modo per guadagnarvi qualche Trofeo/Achievement in più. In secundis interviene il fattore ripetitività che, non bastasse la semplicità di fondo del titolo, propone anche tutta una sequela di compiti sostanzialmente sempre uguali (distruggi, cresci, distruggi, cattura). Per spezzare la monotonia gli sviluppatori hanno introdotto alcune boss fight (ottimo escamotage in un gioco praticamente privo di nemici fisici – Sole escluso), tuttavia anche in questo caso parliamo di sequenze sempre identiche in cui, dopo una corsa attraverso una serie di anelli, dovremo superare un percorso a base di ostacoli solari. Superati i pericoli del Sole raggiungeremo quindi un totem che, demolito con la pressione di un solo tasto (tra l’altro sempre lo stesso dall’inizio alla fine del gioco), libererà i famosi Orbe. Per farla breve: se da un lato l’immediatezza e la divertente esperienza distruttiva possono, in qualche modo, attrarre anche un utente un po’ più “stagionato”, il procedere delle ore palesa sin troppo la natura “just for kids” del titolo annoiando chiunque sia sopra i 10 anni. Un vero peccato, considerando poi che, volendo, l’avventura può essere intrapresa anche in modalità a due giocatori, con tutte le sue ovvie conseguenze ludiche.

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Cartoon Network style

Esteticamente il gioco si presenta abbastanza gradevole, con uno stile molto simile a quello dei cartoni animati che imperversano negli ultimi anni su reti come Cartoon Network. Disegni appena abbozzati, spigolosi e volutamente minimal, capaci però di dare comunque un riscontro abbastanza positivo, grazie soprattutto alle discrete palette cromatiche ed alle simpatiche animazioni di tutti i personaggi. Decisamente ben confezionati gli effetti di distruzione, realmente diversi da oggetto a oggetto. Discorso completamente diverso per i menu: poco più che mere bozze per grafica e layer, assolutamente poveri sia graficamente che contenutisticamente, tanto che di peggio probabilmente si è visto solo nei primissimi tempi di PsOne.
Buono il comparto audio che, sebbene presenti solo il doppiaggio in inglese (ovviamente sottotitolato), è comunque padrone di una discreta recitazione, nonché di tutto un set di effetti (soprattutto quelli inerenti al vento), abbastanza coinvolgenti e credibili. Un vero passo falso, invece, ci è sembrata l’idea di affidare l’intera narrazione a cut scene in motion comics – tra l’altro anche poveramente animate – che, nonostante la buona qualità dei disegni, lasciano comunque un senso di eccessiva staticità che mal si sposa con lo stile “cartoon” di questo titolo per giovanissimi.

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Dopo la tempesta

A conti fatti Tornado Outbreak non ci è dispiaciuto, ma non ci ha fatto nemmeno gridare al miracolo. Il suo miscuglio di temi ambientalisti (perché di quello si parla), meccaniche di gioco alla Katamari e forsennata distruzione, ci ha sollazzati per un po’, salvo poi scadere in un’inestinguibile noia ed una terribile monotonia. Il titolo aveva il potenziale per essere qualcosa di più, ma purtroppo non riesce a strappare più che una convintissima sufficienza. In ogni caso, se cercate un titoletto low budget (il gioco è venduto al prezzo consigliato di € 39.90) da fare con il vostro fratellino, o se siete intenzionati a fare un regalo ad un giocatore particolarmente giovane, la vostra scelta potrebbe ricadere senza problemi sul titolo di debutto dei ”konamiani” Loose Cannon; a tutti gli altri, invece, consigliamo decisamente altro.