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Recensione Recensione di The Club

Recensione di The Club di Console Tribe

di: Redazione
Rewick: poliziotto Newyorkese tra i più tosti in circolazione.

Oragov: cacciatore di taglie siberiano ricercato in tutto il mondo.


Kuro: un agente di polizia giapponese in incognito.


Adjo: un ragazzo africano con la coscienza sporca.


Seager: uno squilibrato in cerca di fiumi di adrenalina.


Finn: giocatore d’azzardo accanito e squattrinato.


Killen: il migliore, un assassino nato.


Nemo: un animale, un pazzoide nato con l’istinto omicida.




Saranno questi i prescelti dalla misteriosa organizzazione chiamata The
Club che potranno accompagnarci durante le nostre sanguinose
scorribande in giro per il mondo nel tentativo di diventare il migliore
assassino in circolazione.




Prima regola del Club: UCCIDI (con stile)

Seconda regola del Club: NON FARTI UCCIDERE.




Il nuovo titolo SEGA ci metterà nei panni di uno dei sopracitati
personaggi appositamente selezionati da un losco figuro conosciuto
solamente con l’appellativo di “Secretary”, sarà lui a guidarci durante
le nostre azioni e ad affidarci i nostri compiti nelle infernali
situazioni che ci attendono.

The Club si presenta così. Un’organizzazione internazionale che
seleziona i maggiori criminali e pazzi squilibrati del pianeta e li
getta in furibondi conflitti a fuoco per dilettare i propri membri e
chissà per quali altri oscuri propositi.

Una presentazione suggestiva che lascia intendere che ci stiamo
apprestando a giocare un titolo ricco d’azione e che promette di essere
estremamente emozionante. Questo è il più grande difetto di The Club,
ma andiamo con ordine.




Di le tue ultime parole, io intanto prendo la mira



Iniziamo dal gameplay. Il gioco ci mette a disposizione vari personaggi
con abilità e caratteristiche differenti (velocità, forza, resistenza)
e diverse modalità di gioco tra cui torneo, sparatoria ed evento
singolo. Sparatoria consiste nello scegliere un livello da affrontare
con rispettive armi e livello di difficoltà. Evento singolo consiste
sostanzialmente nell’affrontare un livello del gioco già sbloccato in
precedenza. La modalità principale sarà quindi Torneo durante il quale
dovremo scegliere il nostro alter ego per poi venire catapultati in
varie location del pianeta, con il solo obbiettivo di fare piazza
pulita di qualsiasi individuo ci si parerà davanti cercando di
totalizzare il punteggio più alto. Ogni stage ci impegnerà in 3 diverse
fasi: resistere all’interno di un’area circoscritta cercando di
abbattere più nemici possibili, cercare di completare una zona entro un
determinato periodo di tempo ed appunto effettuare la classica
carneficina senza nessuna regola particolare sparando a tutto ciò che
si muove sullo schermo. Il punteggio viene calcolato in base alla
nostra abilità di assassini: saper mirare alla testa, colpire
dalla lunga distanza, eseguire uccisioni spettacolari ma
soprattutto riuscendo a riempire la barra Combo eseguendo uccisioni concatenate e tentando di mantenerla
sempre attiva continuando ad uccidere e ad eseguire mosse speciali in
modo da conquistare valanghe di punti. Alla fine di ogni stage ci verrà
dato un giudizio e ci verrà mostrata la classifica finale.



Sembrerebbe tutto abbastanza divertente se non fosse che il gioco
risulta essere atrocemente lineare, monotono e macchinoso. Il sistema
di controllo è lento ed impreciso e non permette una buona
manovrabilità del nostro personaggio rendendo l’intera esperienza di
gioco una vera e propria agonia. Gli spostamenti del nostro “eroe” sono
lenti ed impacciati e risulta non poco difficile riuscire a prendere la
mira ed assestare dei buoni colpi anche grazie ad una telecamera in
seconda persona alla Gears of War (dove ovviamente il solo paragone è
imbarazzante) che segue in maniera pachidermica i nostri movimenti.
Poco male comunque vista la scarssissima intelligenza artificiale dei
nostri antagonisti che si limiteranno a starci davanti aspettando di
essere spediti all’altro mondo senza nemmeno cercare di ripararsi dalla
pioggia di proiettili che gli riverseremo addosso. Purtroppo le varie
uccisioni che effettueremo non ci esalteranno minimamente e dopo poche
ore ci sembrerà di aver affrontato lo stesso livello più e più volte
vista la totale monotonia che pervade il titolo. La difficoltà,
nonostante i problemi di controllo, non è assolutamente elevata e
morire sarà quasi impossibile grazie anche ai vari medikit sparsi per
lo scenario e all’alta resistenza di alcuni personaggi. Quasi a voler bilanciare questa facilità nel proseguire in
caso di morte ricomincierete da capo il livello perdendo tutti i punti
acquisiti.

Altro punto a sfavore di The Club è rappresentato dalla quasi totale
assenza di una trama che probabilmente indispettirà non poco i
giocatori più esigenti. Non ci faranno invece caso i giocatori
occasionali in cerca di un semplice svago arcade.




E’ questa la NextGen?



Graficamente il titolo presenta ben pochi aspetti positivi. Il nostro
personaggio gode di una discreta quantità di poligoni e di dettagli ma
comunque niente di trascendentale. I nostri nemici sono totalmente
anonimi e caratterizzati da un basso livello di dettaglio come le
ambientazioni che risultano spoglie e a volte prive di profondità tanto
che vi verrà la tentazione di controllare la custodia del gioco per accertarci
che non sia un titolo della passata generazione di console. Possiamo “elogiare”, se così si può
dire, le buone animazioni dei personaggi, un rag doll soddisfacente,
gli effetti delle esplosioni e una parziale interattività con l’ambiente
che ci circonda che tuttavia non è elevatissima e non fa certo gridare
al miracolo. Il gioco gira comunque a 30fps stabili senza quasi mai
perdere un colpo anche nelle situazioni più caotiche.




Un paio di tappi per le orecchie.



Il vero disastro è però rappresentato dal comparto sonoro. Le musiche
sono quanto di più anonimo si sia mai sentito in un videogame, roba da
far preferire i motivetti monofonici di Super Mario. Anche gli effetti
delle armi sono inascoltabili; invece di sparare con un mitragliatore o
una pistola sembrerà di giocare con dei petardi neanche tanto potenti.
Anche il doppiaggio, per quello che può contare, non è particolarmente
ispirato ma è comunque il male minore di un reparto che sembra
veramente fatto con i piedi.




Possiamo assassinarci in tanti modi, scegli tu…



Il cuore pulsante del titolo è rappresentato ovviamente dalla modalità
online che offre le classiche sfide a squadre, tutti contro tutti,
sfide con obbiettivi vari, classifiche e punteggi. Tutto già visto in
altri sparatutto con qualche variante quà e là. E’ qui che il titolo dà
il meglio di sè rivelandosi discretamente divertente soprattutto grazie
alle tante modalità messe a disposizione:

-Deathmatch a squadre: la squadra che effettua il maggior numero di uccisioni vince il round.

-Scorta a volpe a squadre: conquista la base nemica prima che il nemico
conquisti la tua mentre la volpe della tua squadra conquista obbiettivi
secondari.

-Caccia alla volpe a squadre: proteggi la volpe della tua squadra cercando di uccidere quella avversaria.

-Cacciatore e Preda: chi uccide la preda diventa preda a sua volta. Il
punteggio della preda continua a salire finchè non viene uccisa.

-Colpo al teschio a squadre: difendi i tuoi teschi e cerca di colpire quelli avversari.

-Assedio a Squadre: le due squadre giocano un round in attacco ed un uno in difesa.

E’ presente, inoltre, una buona modalità a schermo diviso che consente di giocare la campagna insieme ad un altro giocatore. Le partite online sono abbastanza fluide e non si nota nessun problema di lag fortunatamente.





In conclusione, questo The Club, poteva tranquillamente essere un
ottimo Shoot’em up Arcade in grado di regalare ore e ore di
divertimento ed azione pura come da tradizione del genere ma,
contrariamente alle attese, ci ritroviamo tra le mani un titolo
presuntuoso e mal riuscito sotto diversi aspetti. Purtroppo SEGA ed i
ragazzi di Bizarre Creations non hanno badato agli aspetti
fondamentali che dovrebbero essere curati in un titolo del genere quali
il gameplay e una trama quanto meno soddisfacente confezionando un
prodotto che fa acqua da tutte le parti, dalla grafica al sonoro,
passando per il gameplay per finire con una trama che definire appena
accennata è un eufemismo. Unico punto a favore del titolo è una buona
realizzazione del servizio online che saprà offrirvi qualche ora di
divertimento in più della campagna in single player grazie alla vasta
scelta di modalità messe a disposizione del giocatore. Consigliato
soltanto agli amanti più accaniti degli sparatutto arcade, tutti gli
altri farebbero bene a lasciare questo titolo sullo scaffale e
risparmiare 70 euro.

PRO

  • Diverse modalità di gioco
  • Personaggi ben caratterizzati
  • Online con diverse modalità discretamente divertenti

CONTRO

  • Graficamente superato
  • Sonoro indecente
  • Gameplay macchinoso
  • A.I. nemica totalmente assente
  • Trama quasi inesistente