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Recensione Recensione di Superstars V8 Next Challenge

Recensione di Superstars V8 Next Challenge di Console Tribe

di: Redazione

Solo un anno fa i ragazzi della Milestone, software house italiana già famosa per le serie motociclistiche SBK e MotoGP, si sono lanciati in una sfida molto impegnativa: lanciare un videogioco dedicato al quasi sconosciuto campionato automobilistico Superstars V8. L’omonimo titolo, seppur valido, non ha riscosso il successo atteso a causa della mancanza di modalità di gioco innovative e alle poche vetture disponibili.
Con il classico spirito italiano che porta a non volersi mai arrendere, alla Milestone hanno deciso di proporre un sequel, Next Challenge, per vedere se nel mercato dei videogiochi di corse ci potesse essere ancora una nicchia per un titolo così specifico. Scopriamo insieme se questa volta si sono dimostrati all’altezza.

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La “solita” bagarre

La prima cosa evidente appena si accede al menu principale è che le modalità sono esattamente le stesse del primo capitolo: gara veloce, campionato, weekend di gara, sfida a tempo e le care vecchie Patenti Superstars. All’interno di quest’ultime è possibile accedere alla scuola di guida e all’accademia di guida, che consistono in una serie di prove di difficoltà crescente come test di frenata, slalom, drifting, sfide sul bagnato e perfino una specie di destruction derby. Una volta completate le 5 “gare” di cui si compongono le patenti si sbloccherà la variante “sportiva” delle stesse, in cui dovrete svolgere compiti simili ma più impegnativi. Dopo ogni prova vi verrà assegnata una medaglia a seconda della vostra prestazione, ma il vero disappunto viene dato dal fatto che non è assolutamente necessario superare alcun tipo di patente per accedere alla modalità campionato. Visto il nome ci saremmo aspettati qualcosa di analogo a quanto visto in passato nella serie Gran Turismo, in cui bisognava “guadagnarsi” il diritto a partecipare alle gare a suon di patenti di vario livello.
Anche la modalità campionato è molto simile al titolo dell’anno scorso: potrete ovviamente scegliere il vostro pilota fra l’ampio roster della Superstars Series (ognuno con abbinata la propria vettura) e vi sarà perfino data la possibilità di determinare il numero di gare di cui si comporrà il campionato selezionando i tracciati su cui vorrete correre. A proposito di piste, anche in questo caso le novità non sono molte, infatti oltre alle già viste – Imola, Adria, Mugello, Monza, Vallelunga e Portimao – le uniche novità sono date dal tracciato di Magione e da quello di Kyalami in Sudafrica.
Le vetture a disposizione sono molte di più rispetto al primo Superstars V8 e questa volta il parco auto è composto da diversi modelli di produttori come BMW, Audi, Mercedes, Jaguar, Chrysler, Cadillac, Chevrolet e anche l’italiana Maserati con la sua ammiraglia Quattroporte in versione GT.
Le altre opzioni messe a vostra disposizione prima di iniziare il campionato sono le classiche impostazioni relative agli aiuti di guida (controllo della trazione, ABS, etc.) e quelle sul realismo, come l’usura delle gomme, i danni alle vetture e le penalità in caso di contatti o curve tagliate. Stando in tema di realismo sarebbe stata gradita anche l’opzione del consumo di carburante, già presente da molti anni in diversi giochi di guida.
Una volta cominciato il campionato potrete scegliere le sessioni a cui partecipare (prove libere, qualifiche e gara) e avrete sempre accesso a una miriade di dati tramite la telemetria che vi permetterà di vedere l’effetto delle vostre modifiche all’assetto della macchina. In generale i menu pre-gara sono molto ricchi di informazioni come le condizioni meteo e le temperature dell’asfalto, dando un aspetto molto professionale e simulativo.
La modalità weekend di gara vi permetterà di affrontare singolarmente le varie prove del campionato, con tanto di sessioni di qualifica e tuning annesso, mentre la modalità gara veloce è l’ideale per quando avrete poco tempo a disposizione e vogliate semplicemente farvi una “corsetta” senza troppe pretese di realismo.

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Passando al gameplay vero e proprio bisogna sottolineare come il modello di guida sia piuttosto simulativo e migliorato rispetto al capitolo precedente della serie. Il comportamento della vettura nelle gare asciutte è molto prevedibile e realistico e i ritocchi che effettuerete sull’assetto si faranno sentire permettendovi di girare più velocemente con le giuste modifiche. Anche le gare sul bagnato sono riprodotte in buona maniera e dovrete impegnarvi parecchio di più per portare a termine i giri necessari al completamento dell’evento: le frenate diventeranno molto più lunghe e difficili da controllare e in uscita di curva sarete obbligati e dosare il gas anche con il controllo della trazione inserito, a meno che non vogliate fare una bella escursione nei prati a bordo pista. Specialmente in questo tipo di gare, dove la pioggia rende tutto più difficile, pesa parecchio l’assenza della traiettoria ottimale e dell’indicazione dei punti di frenata, ormai presente in tutti i giochi di guida moderni. Seppur in questo modo il gioco risulti più realistico, per alcuni potrebbe risultare fin troppo impegnativo doversi studiare punti di staccata completamente diversi a seconda delle condizioni meteo.
Anche l’intelligenza artificiale è rimasta molto simile al predecessore: i vostri avversari alterneranno infatti alcune fasi della gara con il classico effetto “trenino” ad altre in cui si faranno estremamente aggressivi e non avranno problemi a tirarvi un paio di sportellate in curva pur di effettuare un sorpasso, in puro stile Superstars. A proposito di collisioni, quest’ultime non sono rese molto fedelmente e spesso si avrà la sensazione di “rimbalzare” contro le altre macchine invece di perdere il controllo come succederebbe nella realtà.
Il livello di difficoltà è calibrato molto bene e se in modalità facile le qualifiche saranno completamente inutili (alla prima curva potrete tranquillamente passare da ultimi a terzi, quarti, per poi essere primi a metà giro), salendo di difficoltà diverrà essenziale partire davanti e dovrete effettuare diverse modifiche all’assetto prima di ottenere il tempo necessario a guadagnarvi l’accesso alle prime file.

!==PB==!
Già visto

Sebbene la qualità grafica risulti migliorata leggermente rispetto al titolo dell’anno scorso, Superstars V8 Next Challenge non può certo fregiarsi del titolo di gioco di guida visivamente spettacolare.
Nonostante il senso di velocità offerto dal motore grafico sia veramente ottimo pur senza dover ricorrere all’escamotage del motion blur, le piste sono tutte piuttosto spoglie e anche le texture dell’asfalto e dell’erba non sono certo le migliori viste finora. Anche l’effetto bagnato, reso alla perfezione sotto l’aspetto del gameplay, pecca molto dal punto di vista grafico, facendo sembrare la pista una specie di enorme specchio. Inoltre dalla visuale interna sembra quasi non stia piovendo visto che è totalmente assente sia l’effetto delle gocce sul parabrezza sia quello degli schizzi causati dal veicolo che vi precede.
A proposito di visuale cockpit, gli interni dei veicoli sono realizzati con abbastanza cura: pur non raggiungendo livelli di eccellenza nei piccoli dettagli, i cruscotti sono molto simili alle loro controparti reali.
I modelli poligonali delle auto non sono niente male, al pari di quelli visti in Forza Motorsport 3, ma alcuni dettagli come le ombre (specialmente con la visuale cockpit) e soprattutto le fiammate che fuoriescono dagli scarichi in fase di scalata, sono a dir poco orribili. Il pubblico sugli spalti e gli alberi a bordo pista sono realizzati in due dimensioni e a un’ispezione accurata si rivelano parecchio pixellosi, anche se sfrecciandoci di fianco ad alta velocità probabilmente non ci faremo troppo caso.
Un dettaglio carino è dato dallo sporco che si deposita sulle carrozzerie nel corso delle gare, così come l’effetto dei danni causati dagli incidenti. Anche i replay sono nella media con gli altri titoli di guida recenti, risultando gradevoli senza però aggiungere nulla di nuovo in quanto a inquadrature o effetti speciali.

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Già sentito… o forse no?

Durante le gare, che si svolgono in completa assenza di tracce musicali, verrete accompagnati solamente dai rombi dei motori e dagli effetti ambientali. I primi non sono poi così realistici (la BMW M3 fischia come se avesse una turbina grossa 2 metri mentre in realtà è aspirata…) e soprattutto si presentano poco vari, mentre i secondi sono implementati in maniera piuttosto originale: durante le gare bagnate potrete infatti sentire i tuoni e il rumore della pioggia riprodotti egregiamente e nelle giornate di sole i vostri passaggi di fronte agli spalti verranno accompagnati da uno scroscio di applausi e a tratti potrete addirittura sentire il rumore delle pale dell’elicottero per le riprese TV, una vera chicca che contribuisce notevolmente ad aumentare il realismo.
Il suono causato dai contatti tra le vetture è tutt’altro che credibile e il più delle volte si riduce a un rumore di vetri rotti (anche dopo aver già frantumato i fari) e a dei generici “crash” che sembrano usciti da un cartone animato. Vista la natura spiccatamente simulativa del titolo pesa anche l’assenza delle comunicazioni radio.
Le musiche dei menu e quelle durante i replay sono piuttosto ripetitive e di certo non contribuiscono a migliorare un comparto sonoro al di sotto delle aspettative.

Rifornimento necessario

Con solamente 19 vetture e 11 circuiti non si può certo dire che Next Challenge faccia qualcosa di concreto per migliorare la longevità del proprio predecessore. La modalità Patenti Superstars può tranquillamente essere portata a termine nel giro di poche ore e i campionati vi stancheranno presto a meno che non siate dei fan sfegatati del campionato V8 Superstars. Anche gli Achievements/Trofei sono piuttosto facili da ottenere e quindi anche il replay value non è dei migliori.

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A risollevare un po’ la situazione si aggiunge una modalità multiplayer di buono spessore. È infatti possibile gareggiare fino a 4 giocatori tramite split screen o addirittura fino a 16 online. Purtroppo non è presente alcuna modalità esclusiva per il comparto online e oltretutto, visto il basso profilo del titolo, non è affatto facile riuscire a trovare 15 altre persone online per disputare una partita. Le gare procedono comunque senza troppi intoppi e il gameplay rimane fluido e privo di lag.

Final Lap

Chi sperava che con questo secondo titolo la serie potesse spostarsi verso una clientela un po’ più casual è destinato a rimanere deluso. Anche in questo caso ci troviamo infatti di fronte a un titolo estremamente di nicchia, che lascerà l’amaro in bocca ai giocatori sia di titoli arcade come GRID sia a quelli in cerca di qualcosa di più marcatamente simulativo ma meno specialistico come ad esempio Forza Motorsport 3. Si potrebbe tranquillamente sorvolare sull’aspetto tecnico non propriamente all’altezza, ma la monotonia causata dal fatto che l’intero titolo si basi su un singolo campionato sarà ostica da digerire per la maggior parte dei giocatori. Nel caso aveste ancora qualche dubbio e foste degli appassionati delle Superstars Series, sul Markeplace è disponibile per il download la demo del titolo per chiarirvi ulteriormente le idee.