Recensione Recensione di Soul Calibur IV
Recensione di Soul Calibur IV di Console Tribe
di: RedazioneGli uomini attirati dal potere iniziano a una folle corsa per ottenere
più forza. E’ il potere che corrompe l’uomo, o è l’uomo corruttibile
che si spinge verso di esso? Il male, in virtù di questi umani
comportamenti attira a se gli uomini assetati di potere, al fine di
impossessarsi della loro anima e spargersi sul mondo per dominarlo. Il
potere fa gola a tutti, anche a chi cerca di portare il mondo verso la
salvezza. Il bene pur avendo una sua forza intrinseca, ha bisogno di un
supporto esterno, ha bisogno della stessa forza che usa il male. Al
centro dell’eterna lotta tra bene e il male c’è proprio il potere, e
gli uomini che ne vanno alla ricerca.
Ricerca che porterà al ritrovamento di due spade, la Soul Calibur e la
Soul Blade. Antica è la forza che le riveste, com’è antica la battaglia
che le vede protagoniste. Gli uomini sono solo dei tramiti, più volte
le loro menti saranno soggiogate al potere delle due lame. Per
impossessarsene numerosi guerrieri sono pronti a combattere.
Sguainate le spade Soul Calibur IV è arrivato.
When a Soul meets a Pad
L’anima di un picchiaduro risiede tutta nella capacità di avere un
sistema di combattimento equilibrato e tattico allo stesso tempo ma che
non sia da deterrente per i neofiti. Il lavoro svolto in tal senso da
Namco-Bandai è encomiabile, gli scontri sono ben calibrati, spingendo
il titolo verso quel tatticismo andato scomparendo negli anni. Scelta
sicuramente azzardata, che alla fine ha premiato gli sviluppatori, è
stata quella di diminuire sensibilmente la velocità di gioco. Il
giocatore oltre ad aver più tempo per riflettere sulla strategia da
adottare, riesce anche a concentrarsi sullo stile di gioco avversario
per carpirne le modalità d’attacco ed eventuali punti deboli. Adesso il
ring di combattimento è meno confusionale, uno spettacolo che riesce a
farsi apprezzare sia dagli intenditori sia da chi è alle prime armi.
Altra scelta importante è stata quella di modificare le mosse di alcuni
combattenti, con democratica saggezza si è cercato di rendere meno
traumatici gli scontri tra personaggi over potenziati e personaggi più
difficile da maneggiare, al fine di bilanciare ogni tipo di incontro.
Ovviamente la messa a punto ha interessato un po’ tutto il roster di
Soul Calibur, sia per dare un tocco di novità, ma soprattutto per
rendere più difficili alcune mosse. Il risultato pur conservando
qualche piccola imperfezione è davvero notevole, non basterà più
premere tasti a caso per vincere i duelli, ora bisognerà impratichirsi
un po’ prima di potersi considerare maestri della spada. I novelli
guerrieri non resteranno delusi, perché la curva d’apprendimento è
stata ben calibrata, è solo richiesto più tempo per imparare a
controllare il personaggio scelto, proprio per questo come in ogni
picchiaduro che si rispetti è stata inserita una ben studiata modalità
allenamento.
Dal punto di vista ludico la novità più interessante è senz’altro
l’inserimento dei Colpi Finali e della barra dell’anima. I colpi finali
permetteranno ai giocatori di aggiudicarsi la vittoria in un singolo
colpo, ovviamente l’esecuzione di tali mosse richiederà condizioni
particolari prima di poter essere eseguita. Sarà appunto la barra
dell’anima a fungere da indicatore, quasi una sorta di stato
psicologico del giocatore, sarà essa contrassegnata da una sfera
colorata che andrà a scurirsi fino a diventare nera per alcuni attimi,
in questi momenti il giocatore si troverà nello status di anima
infranta.Solo allora sarà possibile effettuare il colpo finale, con
questa scelta i combattimenti si arricchiscono di un ulteriore fattore
da tenere in considerazione, sia per la difficoltà di esecuzione sia
perché è facile perdere la concentrazione quando si sta per eseguire o
subire tale colpo. Di notevole levatura è quindi la carica emozionale
che accompagna tutti duelli idi Soul Calibur IV. Altra novità riguarda
la possibilità di mandare in frantumi l’armatura avversaria, un’icona
divisa in tre segmenti ci indicherà lo stato di salute
dell’equipaggiamento, in modo da pianificare al meglio gli attacchi.
Non sarà quindi possibile pararsi ad oltranza, se la nostra armatura
sarà distrutta, gli attacchi avversari e i conseguenti danni
aumenteranno notevolmente causando la sconfitta in pochi colpi.
Mai scontati, i combattimenti di Soul Calibur IV sono a tal punto ben
studiati da fuoriuscire dal concetto di entertainment giocato, per
arrivare fino a una sorta di show videoludico, apprezzabile come quando
in tempi antichi si andava a vedere i duelli nel Colosseo.
Se i miglioramenti effettuati sul gameplay non possono sembrare
abbastanza, gli sviluppatori si sono concentrati anche per aggiornare
il roster a disposizione. Oltre a rivedere tutti o quasi i combattenti
presenti nelle precedenti edizioni, i ragazzi di Namco-Bandai hanno
inserito alcuni personaggi che faranno sicuramente felici gli
acquirenti. Primi tra tutti sono i personaggi tratti dalla saga si Star
Wars. Se vi siete chiesti com’è usare la spada laser all’interno di un
duello, ora la vostra curiosità verrà soddisfatta. A sfoggiare la loro
“forza” saranno Darth Vade r(presente solo in versione Ps3), Yoda
(presente solo in versione 360) e l’Apprendista (direttamente dal gioco
Star Wars: The Force Unleashed). I tre combattenti, seppur con qualche
forzatura della storia, si integreranno piuttosto bene all’interno del
gioco. Pur essendo molto diversi tra loro, ognuno di loro sarà in grado
di usare la forza durante i duelli. Tramite un’apposita barra il
giocatore avrà sempre sott’occhio la quantità di energia a disposizione
per effettuare i colpi che sfruttano la forza Jedi. Senza snaturare il
gioco l’utilizzo della Forza è ben studiato e, seppur fuoriuscendo
leggermente dagli schemi classici di gioco, il gameplay resterà
invariato. Oltre a questa incursione dal mondo di Star Wars, si
aggiungono alla lista dei personaggi giocabili due nuove figure: Algol,
che rivestirà anche la figura di boss ed Hilde, graziosa fanciulla
dotata di un particolare stile di combattimento. Algol non avrà una
vera e propria arma, ma un po’ come Necrid in Soul Calibur II dalle sue
mani spunteranno di volta in volta, le due indistruttibili spade, che
al variare del colpo inflitto varieranno anche di forma. Algol oltre
alla sua straordinaria forza è dotato di un carisma tutto particolare,
che diversamente dai boss visti in precedenza lo rende più simile ai
personaggi normali, quindi anche il fattore immedesimazione sarà da
prendere in considerazione. Hilde invece non convince, né dal punto di
vista di gioco né nel carisma, oltre le interessanti fattezze fisiche
il personaggio non si spinge. Usarla in combattimento non entusiasma
per via di uno stile troppo attendista e poco maneggevole.
Discorso a parte va fatto per i personaggi bonus, curati esclusivamente
per l’aspetto artistico, gli sviluppatori si sono affidati a celebri
disegnatori per la cura del character design. Il lavoro svolto per
curare la veste grafica di questi personaggi non è adeguato alla parte
tecnica della loro creazione. Infatti non saranno altro che copie di
volti già presenti tra quelli selezionabili ad inizio gioco, per cui
l’unica differenza risiede appunto nell’aspetto esteriore. Peccato
perché ulteriori novità e personaggi nuovi in tutti sensi, sarebbero
stati cosa sicuramente gradita.
Soul Calibur ha sempre offerto modalità di gioco piuttosto corpose, le
quali non si limitavano al semplice combattere ma costringevano il
giocatore ad impiegare diverse strategie per portarle al termine.
Le modalità principali come Arcade e Storia, non apportano particolari
novità. Giocando in Arcade affronteremo 8 livelli, di difficoltà sempre
crescente, particolare sarà il sistema di punti assegnati dopo ogni
match. La modalità Storia è piuttosto deludente, infatti oltre ad
essere poco articolata la narrazione, anche i combattimenti in sé
saranno esigui, infatti dopo solo 5 scontri si giungerà alla fine e
sfortunatamente nemmeno le sequenze finali saranno un granché.
Per fortuna in questo quarto capitolo della saga (quinto se
consideriamo Soul Blade) sarà la modalità Torre delle Anime a ricoprire
il ruolo principale. Questa modalità potrà essere affrontata in due
diversi modi, il primo ben più impegnativo è denominato Ascesa, mentre
il secondo è chiamato Discesa.
Affrontare la torre in Ascesa richiederà molte ore di gioco, non
mancheranno di certo le isterie dovute ai continui “try again”, come
non mancheranno gli urli di gioia per aver portato a termine l’impresa.
La Torre consta di numerosi piani, in cui il giocatore è chiamato ad
affrontare di volta in volta nemici sempre più difficili.
Caratteristica da tenere in considerazione è la possibilità di usare
più personaggi alla volta, in una sorta di tag team match, scelta
doverosa vista la difficoltà di alcuni piani. Fin qui nulla di
particolare, il fascino della Torre risiede nell’impegno e nelle
creatività che il giocatore deve sfoggiare per superare tutti i
livelli, questo accade perché in questa modalità il semplice saper
giocare non basta. Con l’aumentare della difficoltà infatti non basterà
essere dei maestri di spada, ma è richiesta sia la giusta strategia da
affrontare sia il corretto potenziamento del proprio personaggio creato
in modalità Creazione Personaggio. In quest’ottica Soul Calibur IV
mostra i tipici elementi degli RPG, quali allenamento, upgrade
dell’inventario unito al sapiente uso delle abilità speciali in
possesso. A rendere più allettante la scalata saranno i tesori nascosti
per la torre, di piano in piano soddisfacendo determinati requisiti
sarà possibile ottenere ambìti premi che si andranno ad aggiungere ai
molteplici segreti che il gioco offre.
Se la modalità Ascesa stimola la creatività del giocatore, la modalità
Discesa premia la tenacia, in quanto oltre a seguire gli stessi
principi adottati per il potenziamento del personaggio è richiesta una
notevole abilità nell’arte del combattimento. Senza troppi fronzoli la
modalità discesa ci mostra un sistema di gioco solido e
collaudato,infatti come in ogni picchiaduro che si rispetti a fungere
da Survival sarà proprio questa modalità. Come visto in Ascesa anche
qui sarà possibile switchare tra due differenti personaggi, che siano
essi creati con l’editor o scelti tra quelli facenti parte del roster
principale.
Entrambe ben strutturate e appaganti, offriranno innumerevoli ore di
gioco, costringendo il giocatore ad addentrarsi anche nelle altre
modalità per migliorare il proprio stile di gioco, al fine di arrivare
in cima alla Torre.
Peccato forse per la troppa linearità, in quanto una volta superati
tutti i livelli e sboccato tutti i tesori, sarà difficile trovare la
voglia per addentrarsi di nuovo in queste modalità.
Dieci, cento, mille spadaccini
Altra modalità importante è l’editor per la creazione dei personaggi.
Sulla base di Soul Calibur III, gli sviluppatori hanno lavorato per
migliorare e potenziare un sistema che già all’epoca era di notevole
fattura.
Creare un personaggio è piuttosto semplice, innanzitutto si sceglierà
il sesso, nella schermata che segue sarà chiesto al giocatore di
scegliere uno stile di combattimento, ecco la prima differenza con il
vecchio editor. Stavolta gli stili non si riferiranno a classi di
guerrieri ma ricalcheranno lo stile di combattimento dei personaggi
standard. Questa scelta è stata fatta per garantire maggiore spessore
durante il combattimento, i vecchi stili mancavano appunto di
caratterizzazione e profondità per cui si è scelto di snellire il
sistema per creare un personaggio dotato di un cospicuo numero di
mosse.
Una volta scelto chi fungerà da stampo per il nostro guerriero,
possiamo lasciare che sia il gioco a creare un personaggio che soddisfi
le nostre esigenze impostando determinate opzioni. Possiamo quindi
creare un eroe che farà esclusivamente affidamento sulla forza fisica,
sulla difesa, oppure fare in modo che sia bilanciato, oltre a queste
caratteristiche possiamo decidere anche l’allineamento psicologico.
Ovviamente il vero divertimento sta nel customizzare il proprio
personaggio direttamente; grazie ad una vasta gamma di oggetti, molti
sbloccabili portando a termine determinati requisisti, saremo in grado
di creare ogni sorta di guerriero. Gli equipaggiamenti a disposizione
non sono semplicemente decorativi, ma, sempre seguendo lo stile RPG,
andranno ad influenzare i parametri del nostro personaggio. In
quest’ottica il giocatore sarà quindi orientato anche ad ingegnarsi per
creare un personaggio che sia il più forte possibile, fermo restando
che l’editor è utile anche a chi si diverte nella semplice creazione.
Oltre i parametri base come attacco, difesa ed energia, ci saranno
cinque parametri accessori, in base alla quantità a nostra disposizione
sarà possibile dotare il nostro guerriero di particolari abilità che
useremo direttamente in combattimento.
In definitiva le poche differenze apportate si fanno sentire, la
creazione dei personaggi non è più un semplice esercizio decorativo.
Ora questa modalità è dotata di una forte componente strategica, la
quale pur restando nettamente più semplice rispetto a quanto accade in
RPG e simili è comunque appagante per chi ama ingegnarsi e studiare
sempre nuove strategie.
Scintille in punta di spada
Tecnicamente Soul Calibur IV è un prodotto notevole sotto ogni punto di
vista. I personaggi composti da un buon numero di poligoni, appaiono
ben curati e definiti, pregevole in questo senso è il lavoro di
rifinitura e della cura dei particolari. I microscopici dettagli che si
visibili su armi e armature sono eccezionali, così come l’utilizzo
degli effetti creati grazie all’uso delle luci. Superfici lucide si
contrappongono realisticamente ad altre più opache, senza perdere in
realismo pur trattandosi di un prodotto che di simulativo ha ben poco.
A far da ciliegina sulla torta restano comunque gli effetti
particellari, da sempre ben sviluppati: scintille, saette e aure donano
agli scontri una notevole epicità, vista solo nei combattimenti sul
grande schermo. E’ nel pieno dell’azione che si apprezza il comparto
tecnico del gioco, le animazioni sono spettacolari anche quando i
personaggi si lanciano in movimenti che il corpo umano difficilmente
saprebbe gestire, quindi con naturalezza le animazioni appaiono
realistiche senza che ci siano forzature di sorta durante i movimenti
più complicati.
A deludere forse sono alcuni problemi relativi alla creazione dei
personaggi, mescolando determinati accessori e equipaggiamenti è facile
imbattersi in oggetti che letteralmente attraversano gli altri, manco
fossero armature ectoplasmatiche.
Gli stage dal punto di vista tecnico sono eccezionali, ricalcando il
lavoro fatto per lo sviluppo dei personaggi, peccato che dal punto di
vista artistico e stilistico, alcuni di essi appaiono davvero poco
ispirati. Senza parlare del riciclaggio di alcuni stage storici, ed
altri che poco si allontanano dalle arene viste in passato.
L’audio come sempre regala forti emozioni al giocatore, musiche epiche
accompagneranno i duelli, impossibile non citare la solita voce
narrante che è quanto di più adatto ad un gioco del genere. Persino le
voci in battaglia sono ben curate, urla e grida di battaglia pur
essendo leggermente ripetitive contribuiscono non poco a creare il
clima di battaglia.
Lotta Planetaria
Con l’avvento della next-gen molti giocatori possono finalmente
cimentarsi in titoli le cui modalità versus non superavano le mura
domestiche, ovviamente Soul Calibur IV non fa eccezione e sbarca sulla
rete. La modalità online è divisa in tre categorie, versus standard,
versus speciale e partite amichevoli. Le prime due modalità dispongono
della classica divisione in partite classificate e non, unica
differenza tra i due diversi tipi diversi di versus è che in quello
speciale i potenziamenti e le abilità ottenute con gli equipaggiamenti
saranno attive, mentre nel versus standard no. Nelle partite
amichevoli, potremo invitare i nostri amici fino a creare una lobby di
quattro persone ad incontri alternati. Per lanciarsi negli scontri ci
sono più opzioni, si può lasciare che sia il gioco a scegliere per
scegliendo una partita veloce oppure si può cercare una sessione di
gioco filtrando alcune opzioni come livello e durata incontro. Pur
essendo piuttosto stabile la linea, capiterà a volte di non riuscire ad
accedere immediatamente ad una partita, per cui basterà semplicemente
creare una lobby propria ed aspettare uno sfidante. I match pur non
essendo fluidi come quelli offline, sono godibili e solo sporadicamente
si presenteranno casi di lag. Ovviamente ci sarà un’icona a segnalarci
la qualità della connessione prima di accedere ad una partita, con un
po’ di attenzione il rischio di incappare in match ingiocabili scende
vertiginosamente.
I miglioramenti effettuati sulla modalità online, se vogliamo
paragonarla al lavoro svolto da Namco con Tekken 5 Dark Resurrection è
notevole, forse si poteva studiare un metodo per rendere più divertente
il gioco online. Le features online non vanno oltre al semplice
avanzare di livello, niente tornei ad eliminazione e modalità speciali.
Altro fattore che andava migliorato è la possibilità di incontri
incrociati nelle lobby di quattro persone. Per poter combattere infatti
si dovrà aspettare il proprio turno, mentre con una semplice opzione
che permettesse incontri incrociati il tempo d’attesa sarebbe stato
praticamente inesistente.
The End of History
Concludendo Soul Calibur IV è un prodotto consigliato a chi vuole
cimentarsi per la prima volta in un picchiaduro del genere, per i fan e
per chi conosce ed apprezza la saga è un must have da non lasciarsi
sfuggire. Tecnicamente superbo, sfrutterà gran parte delle potenzialità
offerte dalla vostra console di nuova generazione. Un gameplay
migliorato ed appagante, che vi regalerà non poche ore di divertimento.
Se la struttura del gioco è pressoché perfetta, quello che delude è il
numero di infrastrutture che le ruotano attorno diminuite di gran lunga
rispetto al passato. La longevità a conti fatti non ne risentirà molto
vista la presenza di una solida modalità online. E’ giunto il momento
di lucidare la spada.
PRO
- Giocabilità migliorata;
- grafica eccezionale;
- personaggi di Star Wars.
CONTRO
- Modalità Storia Scarna;
- modalità Online non eccellente;
- personaggi Bonus senza spessore.