Recensione Recensione di Sonic Unleashed
Recensione di Sonic Unleashed di Console Tribe
di: RedazioneParlare di una delle più grandi figure del mondo dei videogiochi e che tanto ci entusiasma non
è mai facile. Vi è sempre il rischio di dire qualche cosa fuori posto,
di far torto a qualcuno.
Il più famoso e più veloce porcospino del mondo, la cui carta di
identità ci dice essere nato il 23 giugno 1991, ha per tanti anni
rappresentato la punta di diamante della software house Sega,
contrapposta all’altrettanto famoso Super Mario di casa Nintendo, in uno scontro nipponico dalle dimensioni epiche.
Stilare la lista dei giochi dedicati al nostro eroe appare un’impresa
quasi titanica, basti pensare che attualmente viene raggiunta circa la
trentina, tra episodi della serie principale e vari spin-off.
Ovviamente non tutti di pari livello qualitativo, ma alcuni in
particolare hanno segnato in modo decisivo la storia videoludica: i
bellissimi “Sonic the hedgehog” usciti sul Sega Mega Drive, la prima
trasposizione tridimensionale “Sonic Adventures” ed il suo seguito
usciti entrambi sulla mai troppo rimpianta Dreamcast. Negli ultimi anni, complice anche l’uscita dal Sonic Team
dei due padri del riccio blu, Yuji Naka e Naoto Oshima, la stella di
Sonic si è andata offuscando tra uno sperimentale “Sonic Heroes” ed un
controverso “Sonic The Hedgedog” uscito ultimamente.
Comunque sia, stiamo parlando di una superstar, ragazzi. Ed è tornato
con uno nuovo gioco e con l’intenzione di riportare il titolo agli
antichi splendori: sarà riuscito nell’impresa?
Sega ci riprova. Un classico sempre moderno
Accesa la nostra fidata Xbox 360, veniamo subito catapultati nella
storia da uno splendido filmato introduttivo in CG. Sonic, in un chiaro
rimando alla scena finale di Sonic Adventures 2,
si trova su un’astronave del Dr. Robotnik, sulla quale, dopo aver messo
fuori combattimento il suo esercito robotico, si incontra con il
malvagio scienziato. Quest’ultimo riesce ad imprigionare il nostro eroe
ricciuto e, con uno speciale macchinario, a convogliare la sua energia
in un raggio laser con cui spaccare la terra per liberare Dark Gaia,
un’immensa creatura nascosta nel centro della Terra.
Sonic, esaurita la sua carica, subisce una potente trasformazione che
lo vede diventare una specie di lupo mannaro, anzi meglio, un “riccio
mannaro”, Sonic The Werehog.
Quindi, scaraventato fuori dell’astronave, precipita sull’isola di
Apotos, mentre il suo arcinemico si prepara a conquistare il mondo,
confidando nella sua capacità di controllo della Dark Gaia.
Da qui inizia la nuova avventura del nostro eroe, il quale, in
compagnia di un simpatico animaletto svolazzante in crisi di identità,
a cui Sonic da il nome “Chip”, si troverà costretto a girare per il
mondo dovendo riattivare i sette Chaos Emerald
per ricomporre la Terra, fermare la completa “materializzazione” della
Dark Gaia, e magari anche far luce sul mistero dell’amnesia del suo
nuovo amico.
Chi vuol fare un giro sulla giostra con me?
Sonic, come poc’anzi detto, girerà in lungo e largo per il pianeta,
dalle spiagge tropicali di Apotos all’immancabile paesaggio artico di
Haloska, passando per la città spagnoleggiante di Spagonia o il
paesaggio africano di Mazuri ed altre ambientazioni che bene o male
ricordano strettamente località terrestri reali.
Divertente, accidenti! La parte più bella del gioco, quella che ci
riporta direttamente ai momenti passati davanti ai capolavori
bidimensionali del Megadrive. E’ davvero emozionante riveder schizzare
Sonic a velocità allucinante lungo paesaggi bellissimi come isole,
città, ghiacciai, monumenti…
In questa fase il famoso riccio blu dovrà, come sempre, correre come un
forsennato per completare il livello assegnatogli, evitando i numerosi
ostacoli, rimbalzando sui numerosi nemici, raccogliendo i famosi anelli
dorati e “grindando”, saltellando, derapando a più non posso.
Peccato solo che le sezioni diurne durino sempre troppo poco e peccato
che per accedere comunque alle fasi di gioco vere e proprie, occorra
prima passare parte del proprio tempo a girovagare su una zona
intermedia. Si tratta di una specie di hub, che funge da
collegamento alle nostre missioni, nella quale ci troveremo a
conversare con personaggi, esclusivamente NPC, alla ricerca di indizi
su dove andare o cosa fare. Passati i primi minuti di piacevole relax,
questa sezione pseudo rpg tenderà presto a tediarvi, non fosse altro
che potrebbero trascorrere pure parecchi minuti prima che capiate come
proseguire.
Che denti grandi che hai, Sonic!
Al calar del sole però l’aspetto del nostro eroe cambia: i denti si
trasformano in zanne, si infoltisce il pelo, si allungano le braccia e
fa la sua apparizione persino un’inedita barra dell’energia: siamo di
fronte a Sonic The Werehog,
il riccio mannaro!. Tutto ciò non può che comportare ripercussioni
pesanti sul gameplay, tanto che si può parlare, non a torto, di una sua
doppia anima: al classico platform-racing visto nella parte diurna ci troviamo davanti un atipico action-beat’em up in cui Sonic diventa si più lento e goffo, ma anche più forte e riflessivo.
Questa fase è chiaramente ispirata al genere platform tradizionale tra le cui fila ci piace citare due veterani come Crash e Spyro,
ed in particolare ci piace scorgere da parte di SEGA una strizzatina
d’occhi al capolavoro Sony God of War, evidente nell’elemento
picchiaduro che pervade questa sezione.
Quest’ultima affermazione è tanto vera che i più critici nei confronti di “Sonic Unleashed” non hanno esitato a parlare di button bushing platform,
che se da una parte trova conferma in un IA nemica deficitaria, a causa
dei cattivoni di turno che ci attaccheranno solo nelle nostre vicinanze
e che si sconfiggono spesso premendo velocemente i due pulsanti
d’attacco, dall’altra tale affermazione risulta esagerata e non
corrispondente alla realtà.
Questo perché comunque il livello minimo di sfida è garantito, tanto
che non è raro essere alla ricerca di qualche anello per rimpolpare una
barra dell’energia un po’ avara.
La soddisfazione derivante degli scontri ancora è maggiormente evidente con i boss, i quali, è vero che attaccano con patterns abbastanza semplici, ma ciò nonostante ci metteranno sovente in difficoltà.
Vi è da annotare, per quel che riguarda il gameplay, la possibilità di matrice rpgistica
di aumentare i livelli, raccogliendo gli oggetti sparsi e terminando i
vari livelli, in modo da potenziare il nostro eroe e fargli compiere
nuove mosse. Solo una cosa: non si capisce perchè mentre per Sonic
mannaro i livelli siano 5, per Sonic porcospino ci si sia limitati ad
appena 2.
Comunque una cosa è sicuramente da dire: le sezioni notturne, al
contrario di quelle diurne, le avremmo gradite un pochino più corte,
per meglio bilanciare la giocabilità generale del titolo.
Tecnicamente parlando
Scendendo più nei dettagli, voglio un attimo precisare alcune cose.
La storia è nella norma, per un gioco di Sonic. Lineare, spensierata,
con personaggi secondari simpatici (menzione a parte merita il giovane
“Chip”), solare. Certamente però sarebbe stato gradito un
approfondimento narrativo maggiore in relazione all’imprevisto lato
“oscuro” del protagonista.
Per quel che riguarda invece l’aspetto tecnico, dobbiamo anzitutto apprezzare il lavoro compiuto dai ragazzi del Sonic Team.
Se certo non possiamo gridare al miracolo, l’aspetto delle sezioni
diurne però colpisce ed in certi frangenti, ad esempio quando Sonic grinda l’ennesimo tubo, il panorama sottostante e circostante mostra davvero un ottimo artwork. Il tutto gestito da un motore grafico, il Sonic Engine, che sfodera convincenti effetti di luce ed un framerate solido e fluido.
Discorso leggermente differente per le sezioni da porcospino mannaro.
Graficamente, complice anche una telecamera in certi momenti a dir poco
irritante, più semplice, meno d’impatto; comunque da sottolineare l’uso
artistico della paletta dei colori che restituisce un’atmosfera dolce e
rilassata, un po’ come avviene, certo ricorderete, per esempio in certe
location di Blinx o Conker per Xbox.
Anche però è vero che in situazioni dove vi sono parecchi nemici il
motore grafico inceppa un pochino e si perde qualche frame. Niente
comunque di così insopportabile.
Comunque sia il level design si attesta su buoni livelli nella prima
parte, sul sufficiente nella seconda, complice anche un posizionamento
millimetrico delle piattaforme, che spesso ci complicherà la vita non
poco.
Per il comparto audio, sicuramente è promosso a pieni voti. Le musiche sono un ottimo
è mai facile. Vi è sempre il rischio di dire qualche cosa fuori posto,
di far torto a qualcuno.
Il più famoso e più veloce porcospino del mondo, la cui carta di
identità ci dice essere nato il 23 giugno 1991, ha per tanti anni
rappresentato la punta di diamante della software house Sega,
contrapposta all’altrettanto famoso Super Mario di casa Nintendo, in uno scontro nipponico dalle dimensioni epiche.
Stilare la lista dei giochi dedicati al nostro eroe appare un’impresa
quasi titanica, basti pensare che attualmente viene raggiunta circa la
trentina, tra episodi della serie principale e vari spin-off.
Ovviamente non tutti di pari livello qualitativo, ma alcuni in
particolare hanno segnato in modo decisivo la storia videoludica: i
bellissimi “Sonic the hedgehog” usciti sul Sega Mega Drive, la prima
trasposizione tridimensionale “Sonic Adventures” ed il suo seguito
usciti entrambi sulla mai troppo rimpianta Dreamcast. Negli ultimi anni, complice anche l’uscita dal Sonic Team
dei due padri del riccio blu, Yuji Naka e Naoto Oshima, la stella di
Sonic si è andata offuscando tra uno sperimentale “Sonic Heroes” ed un
controverso “Sonic The Hedgedog” uscito ultimamente.
Comunque sia, stiamo parlando di una superstar, ragazzi. Ed è tornato
con uno nuovo gioco e con l’intenzione di riportare il titolo agli
antichi splendori: sarà riuscito nell’impresa?
Sega ci riprova. Un classico sempre moderno
Accesa la nostra fidata Xbox 360, veniamo subito catapultati nella
storia da uno splendido filmato introduttivo in CG. Sonic, in un chiaro
rimando alla scena finale di Sonic Adventures 2,
si trova su un’astronave del Dr. Robotnik, sulla quale, dopo aver messo
fuori combattimento il suo esercito robotico, si incontra con il
malvagio scienziato. Quest’ultimo riesce ad imprigionare il nostro eroe
ricciuto e, con uno speciale macchinario, a convogliare la sua energia
in un raggio laser con cui spaccare la terra per liberare Dark Gaia,
un’immensa creatura nascosta nel centro della Terra.
Sonic, esaurita la sua carica, subisce una potente trasformazione che
lo vede diventare una specie di lupo mannaro, anzi meglio, un “riccio
mannaro”, Sonic The Werehog.
Quindi, scaraventato fuori dell’astronave, precipita sull’isola di
Apotos, mentre il suo arcinemico si prepara a conquistare il mondo,
confidando nella sua capacità di controllo della Dark Gaia.
Da qui inizia la nuova avventura del nostro eroe, il quale, in
compagnia di un simpatico animaletto svolazzante in crisi di identità,
a cui Sonic da il nome “Chip”, si troverà costretto a girare per il
mondo dovendo riattivare i sette Chaos Emerald
per ricomporre la Terra, fermare la completa “materializzazione” della
Dark Gaia, e magari anche far luce sul mistero dell’amnesia del suo
nuovo amico.
Chi vuol fare un giro sulla giostra con me?
Sonic, come poc’anzi detto, girerà in lungo e largo per il pianeta,
dalle spiagge tropicali di Apotos all’immancabile paesaggio artico di
Haloska, passando per la città spagnoleggiante di Spagonia o il
paesaggio africano di Mazuri ed altre ambientazioni che bene o male
ricordano strettamente località terrestri reali.
Divertente, accidenti! La parte più bella del gioco, quella che ci
riporta direttamente ai momenti passati davanti ai capolavori
bidimensionali del Megadrive. E’ davvero emozionante riveder schizzare
Sonic a velocità allucinante lungo paesaggi bellissimi come isole,
città, ghiacciai, monumenti…
In questa fase il famoso riccio blu dovrà, come sempre, correre come un
forsennato per completare il livello assegnatogli, evitando i numerosi
ostacoli, rimbalzando sui numerosi nemici, raccogliendo i famosi anelli
dorati e “grindando”, saltellando, derapando a più non posso.
Peccato solo che le sezioni diurne durino sempre troppo poco e peccato
che per accedere comunque alle fasi di gioco vere e proprie, occorra
prima passare parte del proprio tempo a girovagare su una zona
intermedia. Si tratta di una specie di hub, che funge da
collegamento alle nostre missioni, nella quale ci troveremo a
conversare con personaggi, esclusivamente NPC, alla ricerca di indizi
su dove andare o cosa fare. Passati i primi minuti di piacevole relax,
questa sezione pseudo rpg tenderà presto a tediarvi, non fosse altro
che potrebbero trascorrere pure parecchi minuti prima che capiate come
proseguire.
Che denti grandi che hai, Sonic!
Al calar del sole però l’aspetto del nostro eroe cambia: i denti si
trasformano in zanne, si infoltisce il pelo, si allungano le braccia e
fa la sua apparizione persino un’inedita barra dell’energia: siamo di
fronte a Sonic The Werehog,
il riccio mannaro!. Tutto ciò non può che comportare ripercussioni
pesanti sul gameplay, tanto che si può parlare, non a torto, di una sua
doppia anima: al classico platform-racing visto nella parte diurna ci troviamo davanti un atipico action-beat’em up in cui Sonic diventa si più lento e goffo, ma anche più forte e riflessivo.
Questa fase è chiaramente ispirata al genere platform tradizionale tra le cui fila ci piace citare due veterani come Crash e Spyro,
ed in particolare ci piace scorgere da parte di SEGA una strizzatina
d’occhi al capolavoro Sony God of War, evidente nell’elemento
picchiaduro che pervade questa sezione.
Quest’ultima affermazione è tanto vera che i più critici nei confronti di “Sonic Unleashed” non hanno esitato a parlare di button bushing platform,
che se da una parte trova conferma in un IA nemica deficitaria, a causa
dei cattivoni di turno che ci attaccheranno solo nelle nostre vicinanze
e che si sconfiggono spesso premendo velocemente i due pulsanti
d’attacco, dall’altra tale affermazione risulta esagerata e non
corrispondente alla realtà.
Questo perché comunque il livello minimo di sfida è garantito, tanto
che non è raro essere alla ricerca di qualche anello per rimpolpare una
barra dell’energia un po’ avara.
La soddisfazione derivante degli scontri ancora è maggiormente evidente con i boss, i quali, è vero che attaccano con patterns abbastanza semplici, ma ciò nonostante ci metteranno sovente in difficoltà.
Vi è da annotare, per quel che riguarda il gameplay, la possibilità di matrice rpgistica
di aumentare i livelli, raccogliendo gli oggetti sparsi e terminando i
vari livelli, in modo da potenziare il nostro eroe e fargli compiere
nuove mosse. Solo una cosa: non si capisce perchè mentre per Sonic
mannaro i livelli siano 5, per Sonic porcospino ci si sia limitati ad
appena 2.
Comunque una cosa è sicuramente da dire: le sezioni notturne, al
contrario di quelle diurne, le avremmo gradite un pochino più corte,
per meglio bilanciare la giocabilità generale del titolo.
Tecnicamente parlando
Scendendo più nei dettagli, voglio un attimo precisare alcune cose.
La storia è nella norma, per un gioco di Sonic. Lineare, spensierata,
con personaggi secondari simpatici (menzione a parte merita il giovane
“Chip”), solare. Certamente però sarebbe stato gradito un
approfondimento narrativo maggiore in relazione all’imprevisto lato
“oscuro” del protagonista.
Per quel che riguarda invece l’aspetto tecnico, dobbiamo anzitutto apprezzare il lavoro compiuto dai ragazzi del Sonic Team.
Se certo non possiamo gridare al miracolo, l’aspetto delle sezioni
diurne però colpisce ed in certi frangenti, ad esempio quando Sonic grinda l’ennesimo tubo, il panorama sottostante e circostante mostra davvero un ottimo artwork. Il tutto gestito da un motore grafico, il Sonic Engine, che sfodera convincenti effetti di luce ed un framerate solido e fluido.
Discorso leggermente differente per le sezioni da porcospino mannaro.
Graficamente, complice anche una telecamera in certi momenti a dir poco
irritante, più semplice, meno d’impatto; comunque da sottolineare l’uso
artistico della paletta dei colori che restituisce un’atmosfera dolce e
rilassata, un po’ come avviene, certo ricorderete, per esempio in certe
location di Blinx o Conker per Xbox.
Anche però è vero che in situazioni dove vi sono parecchi nemici il
motore grafico inceppa un pochino e si perde qualche frame. Niente
comunque di così insopportabile.
Comunque sia il level design si attesta su buoni livelli nella prima
parte, sul sufficiente nella seconda, complice anche un posizionamento
millimetrico delle piattaforme, che spesso ci complicherà la vita non
poco.
Per il comparto audio, sicuramente è promosso a pieni voti. Le musiche sono un ottimo
remixaggio
di brani classici della serie o un’introduzione di pezzi nuovi,
comunque sempre di buona qualità. Gli effetti sonori sono carini e
particolarmente azzeccati. Niente da eccepire quindi.
Per ciò che concerne la longevità, il gioco si finisce in una decina di
ore, più altre cinque per cercare di completare le numerose sotto
missioni e recuperare i vari extra. Manca totalmente una parte dedicata
all’online. Male.
La potenza è nulla senza controllo
Voto non troppo positivo per i controlli. Di giorno Sonic non si
controlla facilmente, è sufficiente una leggera pressione per vederlo
correre. Ci si deve un attimo prendere la mano. Colpevole anche un
piccolo ritardo nella risposta che ci porterà talvolta a morire non per
colpa nostra. Buone invece le novità introdotte in tema, come la
derapata o la schivata laterale.
Di notte invece il nostro amico con i pulsanti principali potrà
saltare, allungare le braccia per aggrapparsi alle superfici sporgenti
e combattere contro i suoi nemici con molteplici combo.
L’impressione in questo caso è più positiva, anche se, a onor del vero
non si può non citare il curioso fenomeno per cui la lunghezza delle
braccia sembrerebbe variabile. Per questo vi troverete a superare la
stessa distanza in due occasioni diverse, e la prima volta è possibile
che ce la facciate, la seconda, inspiegabilmente, probabilmente vi
troverete in un buio precipizio.
A peggiorare le cose ci si mette talvolta una telecamera che invece di
offrire la panoramica migliore, nasconderà la visuale dietro qualche
ostacolo di varia natura (tipo alberi o muri), oppure risulterà troppo
avvicinata al nostro personaggio per riuscire a farci comprendere bene
il da farsi.
il riccio torna a pungere, ma non come un tempo
Si può definire Sonic Unleash come il nuovo Sonic Adventures 3? Beh, la risposta è no. Sonic Unleashed
è divertente ed esaltante soprattutto nella fase del giorno, proprio
perché è Sonic. Quando scende la sera, il gameplay viene troppo
stravolto, e nonostante vadano apprezzati gli sforzi compiuti dalla
software house per innovare una serie che ultimamente appare avere
pochi stimoli, la sensazione di smarrimento c’è, tanto che sembra quasi
di trovarsi a un altro videogame.
A parte questo che può essere, allo stesso tempo però, motivo di
interesse per molti videogiocatori, si deve comunque sottolineare da
una parte i pregi del titolo e quindi la grafica di buona fattura, la
fluidità del framerate
(a parte le scene particolarmente concitate), la possibilità di
aumentare i vari livelli; dall’altra evidenziare i difetti quali una
telecamera non all’altezza, dei controlli imprecisi, una IA nemica da
migliorare, un’inesistente modalità online, il bug delle braccia dalla
lunghezza variabile, e un generico deficit di libertà di movimento.
In definitiva volete sapere se dovete comprarlo o meno? Nonostante i
molti limiti, noi lo reputiamo un buon platform. Certo non un
capolavoro. Però se siete appassionati di Sonic, oppure se comunque
amate il genere un pensierino si potrebbe pure fare. Ma si, dai.
D’altra parte è Sonic!
comunque sempre di buona qualità. Gli effetti sonori sono carini e
particolarmente azzeccati. Niente da eccepire quindi.
Per ciò che concerne la longevità, il gioco si finisce in una decina di
ore, più altre cinque per cercare di completare le numerose sotto
missioni e recuperare i vari extra. Manca totalmente una parte dedicata
all’online. Male.
La potenza è nulla senza controllo
Voto non troppo positivo per i controlli. Di giorno Sonic non si
controlla facilmente, è sufficiente una leggera pressione per vederlo
correre. Ci si deve un attimo prendere la mano. Colpevole anche un
piccolo ritardo nella risposta che ci porterà talvolta a morire non per
colpa nostra. Buone invece le novità introdotte in tema, come la
derapata o la schivata laterale.
Di notte invece il nostro amico con i pulsanti principali potrà
saltare, allungare le braccia per aggrapparsi alle superfici sporgenti
e combattere contro i suoi nemici con molteplici combo.
L’impressione in questo caso è più positiva, anche se, a onor del vero
non si può non citare il curioso fenomeno per cui la lunghezza delle
braccia sembrerebbe variabile. Per questo vi troverete a superare la
stessa distanza in due occasioni diverse, e la prima volta è possibile
che ce la facciate, la seconda, inspiegabilmente, probabilmente vi
troverete in un buio precipizio.
A peggiorare le cose ci si mette talvolta una telecamera che invece di
offrire la panoramica migliore, nasconderà la visuale dietro qualche
ostacolo di varia natura (tipo alberi o muri), oppure risulterà troppo
avvicinata al nostro personaggio per riuscire a farci comprendere bene
il da farsi.
il riccio torna a pungere, ma non come un tempo
Si può definire Sonic Unleash come il nuovo Sonic Adventures 3? Beh, la risposta è no. Sonic Unleashed
è divertente ed esaltante soprattutto nella fase del giorno, proprio
perché è Sonic. Quando scende la sera, il gameplay viene troppo
stravolto, e nonostante vadano apprezzati gli sforzi compiuti dalla
software house per innovare una serie che ultimamente appare avere
pochi stimoli, la sensazione di smarrimento c’è, tanto che sembra quasi
di trovarsi a un altro videogame.
A parte questo che può essere, allo stesso tempo però, motivo di
interesse per molti videogiocatori, si deve comunque sottolineare da
una parte i pregi del titolo e quindi la grafica di buona fattura, la
fluidità del framerate
(a parte le scene particolarmente concitate), la possibilità di
aumentare i vari livelli; dall’altra evidenziare i difetti quali una
telecamera non all’altezza, dei controlli imprecisi, una IA nemica da
migliorare, un’inesistente modalità online, il bug delle braccia dalla
lunghezza variabile, e un generico deficit di libertà di movimento.
In definitiva volete sapere se dovete comprarlo o meno? Nonostante i
molti limiti, noi lo reputiamo un buon platform. Certo non un
capolavoro. Però se siete appassionati di Sonic, oppure se comunque
amate il genere un pensierino si potrebbe pure fare. Ma si, dai.
D’altra parte è Sonic!