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Recensione Recensione di Serious Sam HD – The First Encounter

Recensione di Serious Sam HD - The First Encounter di Console Tribe

di: B1GASS

Se esistesse un ipotetico podio sui cui gradini venissero premiati gli sparatutto in prima persona “originali e puri”, senza dubbio vedremmo il pioniere Wolf 3D, l’irriverente Duke Nukem e lo spaventoso Doom. Sta a voi conferire l’attribuzione esatta delle medaglie oro, argento e bronzo.
Ma vi invitiamo ad osservare il podio con più attenzione: a ben guardare, infatti, spunta un altro gradino. Il quarto, per la precisione.
L’unico podio a “quattro posti” di tutta la storia se lo aggiudica il genere FPS, e in particolare il tanto strano, ma quanto mai indimenticabile, Serious Sam.
Scoprite come ha ottenuto l’insolita medaglia “Peggior-miglior gioco di sempre”.

Un culto Serio

Uscito nel 2001 dagli (allora) sconosciutissimi Croteam, Serious Sam ebbe da subito uno spropositato successo per vari motivi: in primis perché permetteva agli acquirenti PC (ovviamente dotati di schede 3D rivoluzionarie) di vantarsi fra gli amici con tanto d’inchino, e sfoggiando a “manetta” tutta la potenza del motore grafico croato.
In secondo luogo, ma non ultimo della lista, è che il titolo sfruttava una serie di cliché ludici assoluti dei parametri FPS anni ’90, ma rivisti e riproposti inaspettatamente al grande pubblico proprio in un periodo in cui, invece, il genere in questione stava diventando un “monotono passatempo”.
Per carità, non vorremmo mai che un certo Half-Life (annata 1998) e un certo Deus Ex (annata 2000) tuonino solennemente per reclamare la loro imponenza, ma c’è anche da dire che lo “sparatutto” così come lo intendiamo rischiava di perdersi nei meandri di intricate sceneggiature e articolate e lente sessioni di gameplay.

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No, Serious Sam non è nato con questo intento, e per quanto il nome del gioco abbia anche lontanamente lasciato intuire un briciolo di “serietà”, magari presagendo una trama appassionante e un protagonista carismatico, sarebbe bastato inserire il disco per soli cinque minuti per rendersi conto che ci si sbagliava di grosso. Di molto grosso!
Non c’è mai stato niente di “Serio” in Serious Sam. Niente, a parte il divertimento!

Non chiedetevi perché, sparate e basta!

Tutto comincia con una premessa, ma che in sostanza rappresenta l’intera trama: piccoli e insignificanti alieni venuti dallo spazio vogliono distruggere la Terra con l’ausilio di creature risvegliate da antiche profezie. Punto. Non serve aggiungere altro e subito siete immersi nel caldo dell’azione e con la prima arma in mano.
Questo è quello che basta al nostro Sam, un tamarro vestito da tronista di “Uomini e Donne” ma dotato di un arsenale nucleare, per avere una scusa abbastanza valida per sganciare la sicura dal proprio lancia-missili e farsi strada nell’antico Egitto, con l’obiettivo di ripristinare la pace galattica.
Poche storie quindi (in tutti i sensi) e molta, moltissima azione.

Lo scopo primario di Serious Sam è quello di farvi divertire in prima persona per tutta la durata del gioco, grazie a un ritmo serrato degli scontri e un level/character design moooolto personale (ma che c’avranno in testa quei programmatori croati? ndr).
Percorrerete un cospicuo numero di livelli in single player chiedendovi come mai non avete ancora staccato il dito dal grilletto: non c’è un attimo di pausa, di tregua, tutto è dannatamente forsennato. Orde di nemici di ogni fattispecie e lanciati da ogni direzione vi si pareranno davanti, vi inseguiranno, vi accerchieranno, e il più delle volte vi faranno sorridere a denti stretti se visti ben da vicino. Ma a quel punto potreste essere già morti.
E per “orde” non intendiamo blocchi composti da una decina di nemici, ma di qualche centinaia!

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Il gameplay è molto semplice, persino troppo per alcuni di voi, ma la quantità di scontri e di armi a disposizione (e una difficoltà selezionabile molto ben bilanciata) faranno la gioia anche dei più esigenti: si va da revolver a munizioni infinite, passando per lanciagranate devastanti, fino a giungere ad aggeggi dall’insolita natura futuristica, per esempio degli spara-laser. Ah! Quasi dimenticavamo… tra i tanti è presente anche un cannone navale con tanto di palle nere abnormi (non chiedetevi il perché, come dicevamo in Serious Sam niente ha una logica).
Sfruttando a dovere questi arnesi di distruzione potrete avanzare, livello dopo livello, e affrontare chiunque vi si pari davanti (e dietro). Ovviamente se verrete colpiti, come ogni sparatutto che si rispetti, potrete contare su immediate ampolle di energia, piccole quantità di scudo protettivo, o svariate armature… presentatevi a comparsa davanti ai vostri occhi in puro stile “arcade”, rapido e scacciapensieri.
Il tutto grazie anche a un divertente, seppur limitato, comparto multiplayer in cooperativa fino a 4 giocatori.

!==PB==!
Aaaaaaaarrrrrrrrrrr… (disse il “kamikaze” prima di esplodere)

La descrizione dei nemici di Serious Sam merita un capitolo a parte.
Se solo Tod Browning avesse vissuto tanto a lungo da poter giocare il titolo dei Croteam avrebbe aggiunto qualche spunto qui e lì per arricchire e condire il suo celeberrimo film “Freaks” (1932).
Parlare di mostri è fin troppo ridicolo, diremmo piuttosto che si tratta di figure mito-illogiche, se ci concedete il neologismo. Ecco alcuni esempi: ranocchi saltellanti assetati di sangue, corpulenti e massicci agglomerati di carne con un occhio solo, giganti scorpioni infuocati dotati di mitragliatori automatici e tori obesi color sabbia pronti a caricarvi con le loro corna appuntite.
Ma il vero fiore all’occhiello è quello che tra amici chiamiamo affettuosamente “kamikaze urlatore”: trattasi di un essere antropomorfo privato di testa (non chiedetevi come mai riesca a gridare, ribadiamo: “poche domande e pensate all’azione!”) che vi correrà dietro fino ad esplodere in mille brandelli. Lodevole, divertente e altrettanto pericoloso incontrarne un intero esercito che vi punta dalla cima di una collina, in tipico stile Bravehart, con l’aggiunta però di un inquinamento acustico notevole!

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Il comparto audio-video si difende piuttosto bene nella sua versione HD riproposta in quello che oramai è il “mare sconfinato” degli Xbox Live Arcade.
Gli ambienti sono di ottima fattura nonostante l’età del titolo, e si alternano in modo egregio tra ampi spazi aperti, antiche rovine desertiche, e cripte interne labirintiche.
La natura di sparatutto classico non è stata alterata e, per molti giocatori, andare in contro a un motore grafico non propriamente di ultima generazione rappresenterà un buon motivo per lasciarsi cullare dalla nostalgia.
Tutti gli altri (e in parte anche noi di Console Tribe) potrebbero obiettare alcune scelte di distribuzione e produzione grosso modo opinabili: il primo episodio di Serious Sam venne diviso in due capitoli, rispettivamente The First & The Second Encounter, riproposti insieme e su un unico disco per la prima Xbox ad un costo irrisorio.
Ora, purtroppo, la minestra vi viene riscaldata e servita solo in parte (la prima, appunto), con un prezzo pressoché discutibile: 1200 Microsoft Points.

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Prendere o lasciare

Ciononostante non possiamo che consigliarvi di scaricarlo almeno in versione demo dal Marketplace, per rendervi conto a cosa noi poveri (ma contenti) giocatori ci toccava andare incontro nell’ormai “lontano” anno 2001.
Anche perché Serious Sam ha per molti anni dato vita a un culto, rinvigorito un genere difficile da rimodernare e soprattutto è stata la prova schiacciante che un team creativo indipendente può veramente darla a bere alle grosse software house del mondo videoludico.
Provatelo, perché è un gioco serio.
Anzi, no.