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Recensione Recensione di Serious Sam HD: The 1st & 2nd Encounters

Recensione di Serious Sam HD: The 1st & 2nd Encounters di Console Tribe

di: Redazione

Capita di ritrovarsi a parlare di videogames con persone poco avvezze al genere. In questi casi l’immagine che prende forma nella mente del nostro interlocutore è spesso quella di un FPS. Come dargli torto, d’altronde stiamo parlando di uno dei generi più giocati e gettonati dai media che ci siano in circolazione. Continuando con le associazioni, il prossimo passo è quello di associare questa tipologia di giochi a scenari di guerra. Anche in questo caso il perché è facile, ormai anche al telegiornale non si sente parlare d’altro. Guerriglia urbana, soldati al fronte, terroristi, forze speciali, bombardamenti e via discorrendo. Sono solo alcune delle immagini a cui ormai tutti abbiamo fatto l’occhio, in televisione e non solo.
Eppure un tempo, parlando di FPS, lo scenario che si stagliava nella mente dei vecchi giocatori per PC era un altro. Labirintiche costruzioni da esplorare, orripilanti mostri da trucidare, armi assurde e sproporzionate come mitragliatrici da passeggio ma, soprattutto, nerboruti uomini grandi e grossi in grado da soli di fare tutto ciò che si è appena elencato.
Normale amministrazione per chi è cresciuto a pane e Doom, ma non solo. Basti infatti pensare a personaggi del calibro di Duke Nukem e Serious Sam, che sfruttando e sbeffeggiando questi luoghi comuni, sono diventati oggi delle vere e proprie icone dello sparatutto “ignorante e fracassone”. Con l’arrivo ormai certo del prossimo Duke Nukem Forever e Serious Sam III annunciato, i “Tamarri” degli FPS sono pronti a tornare a far baldoria, ma prima nel frattempo, come aperitivo gustiamoci la nuova raccolta delle prime avventure del mitico Serious Sam.

Why so Serious, Sam?

Sam “Serious” Stone è un uomo tutto d’un pezzo, l’uomo giusto nel posto giusto al momento sbagliato. L’energumeno dal grilletto facile e la battuta pronta è salito alla ribalta nel 2001 con l’omonimo titolo di cui oggi affrontiamo il remake. Ciò che all’epoca rese famoso il titolo erano fondamentalmente due aspetti: la grande quantità di nemici che il giocatore era chiamato ad affrontare, ma soprattutto il tono e l’ironia generale che permeavano l’avventura.

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Scordatevi dunque trame complesse e articolate, colpi di scena da levare il fiato e lunghe sequenze filmate tipiche di Hollywood, Serious Sam offre una trama tanto fuori di testa quanto lineare nel suo svolgersi. Malvagi alieni che opprimono la Terra, viaggi nel tempo per salvare il genere umano e il tipico protagonista alla Schwarzenegger, ignorantissimo quanto carismatico. Tutto qui, niente più niente meno. Paragonato agli standard attuali può risultare forse una minestra un po’ insipida, ma la qualità degli eventi messi su schermo è tanto banale quanto funzionale al tono generale dell’avventura.
Partendo dall’antico Egitto (First Encounter) passando per l’America latina fino ad arrivare a un’Europa del Nord di stampo medievale (Entrambi in Second Encounter), le peripezie di Serious Sam presentano un incedere piuttosto lineare, cosa che invece non si può di certo dire per lo sviluppo dei livelli. Forse la più grande differenza tra uno sparatutto degli anni ’90 e uno del ventunesimo secolo risiede proprio nella struttura delle varie missioni da affrontare.
Dove oggi dominano corridoi, punti chiave segnati sulla mappa, eventi scriptati e sequenze predefinite, un tempo si aveva a che fare con aree vastissime, enigmi e puzzle ambientali, interruttori da attivare, chiavi da recuperare e passaggi segreti indispensabili per recuperare qualche power-up nascosto.
Tutti questi concetti, per così dire, “alla Doom” (e non solo quelli, viste le armi e i nemici) vengono qui ripresi e rielaborati in maniera più umoristica da un lato, ma anche in maniera più spietata da un altro.

Play it again, Sam

Per entrare nell’ottica di gioco di Serious Sam è necessario innanzitutto analizzare un attimo il sistema di controllo. Oltre alle classiche azioni di uso primario come sparare e saltare (assegnate rispettivamente al grilletto destro e sinistro) e cambiare armi (Dorsali e croce analogica), il gioco prevede la possibilità di effettuare un salvataggio rapido grazie al tasto Y, in qualsiasi momento, non importa eseguito in mezzo al nulla o circondato da nemici.
Nonostante sulle prime questa possa sembrare una scelta fatta giusto per occupare tutti i tasti del pad (a ben pensare visto che con B si richiama il menu), più avanti ci si accorgerà dell’importanza essenziale di quest’opzione.
Negli anni ’80 si utilizzava l termine “Trial & Error” per definire una tipologia di giochi dove per per progredire era necessario memorizzare una data sequenza di eventi, a scapito di numerose vite perse.  Ad anni di distanza, Serious Sam riprende il suddetto concetto e lo porta verso nuovi orizzonti.
Una volta entrati nel vivo dell’azione, infatti, la schermata del “Game Over” sarà forse quella che farà capolinea più spesso sui vostri schermi. Questo perché i nemici che ci si trova ad affrontare non solo sono caratterizzati da un’ IA molto aggressiva (anche se piuttosto elementare), ma avranno la brutta abitudine ad attaccare in massa e comparire improvvisamente alle vostre spalle.
Anche se in un primo momento questo non può che strappare più di un sorriso (kamikaze urlanti senza testa con le bombe in mano?!), alla lunga non solo rischia di diventare ripetitivo, ma soprattutto frustrante.
Per contrastare il Respawn massiccio e continuo di nemici, ecco venire in soccorso il tasto per il Quick Save di cui sopra, che se usato saggiamente, permetterà di prendere in contropiede quel dannato toro-scheletro che prima ci aveva caricato senza che ce ne accorgessimo.
Anche se all’epoca tale struttura riscosse un buon successo, bisogna sottolineare come al giorno d’oggi possa apparire piuttosto macchinosa e anacronistica, rendendo di fatto alcuni passaggi fin troppo ostici persino a livello di difficoltà Normale (e il gioco ne propone ben cinque). Il salto generazionale c’è e si sente, ma se è una sfida quella che cercate, l’avete trovata.

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Con un po’ di serietà in più sarebbe stato un prodotto migliore

Finora non si è fatto altro se non parlare di cose che chi ha già giocato l’originale conoscerà alla perfezione. Ma dunque cosa offre di nuovo questa riedizione rispetto all’originale?
Serious Sam HD: The First Encounter e The Second Encounter vengono qui riproposti su un unico disco, caratterizzati principalmente da un upgrade grafico in alta definizione e da una maggiore enfasi per quanto riguarda il versante multi giocatore.
Purtroppo per tutti coloro che avessero già giocato gli originali, l’avventura si presenta tale e quale a come la ricordavano, sottolineando una certa pigrizia da parte degli sviluppatori che avrebbero potuto inserire tranquillamente qualche livello extra per rendere il tutto più appetibile.
La longevità rimane comunque assicurata dalla presenza di due campagne principali ben strutturate, discretamente più lunghe e articolate della maggior parte dei prodotti analoghi attuali (soprattutto considerando la difficoltà).
Sempre gradito invece il supporto di una buona componente multi giocatore, vero e proprio fiore all’occhiello dell’originale, ritorna qui più curato e fruibile via Xbox Live.Tra le varie opzioni proposte figurano una frenetica modalità Coop fino a 4 Sam colorati lungo le mappe (appositamente riviste) di First Encounter e una serie di modalità competitive (DeathMatch, Capture The Flag ecc) fino a 8 giocatori per Second Encounter.

Un colpo d’occhio notevole

Nonostante le critiche appena mosse, bisogna comunque considerare la natura arcade digitale del titolo. I singoli episodi usciti, già da qualche tempo in formato scaricabile dal marketplace, hanno comunque subito un restyle tecnico davvero notevole, merito del Serious Engine 3, sul quale è in via di sviluppo anche il terzo capitolo ufficiale della serie.
Oltre all’enorme quantità di nemici a cui si è già accennato, il motore grafico riesce a gestire spazi di dimensioni sconfinate senza troppi problemi, salvo qualche sporadico rallentamento nelle sezioni più concitate e un leggero effetto pop-up di alcuni elementi.

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Le texture risultano essere al passo coi tempi così come gli effetti grafici (gestione delle fonti di luce e ombre), rendendo perfettamente il feeling dell’antico Egitto o della foresta Amazzonica, seppur deturpato dagli orridi mostri che vi circolano in mezzo. Meno all’altezza la modellazione poligonale che risulta spesso inadeguata, con modelli abbastanza basilari e povere di poligoni.
Un peccato che il lavoro di restyling si sia fermato solo il comparto grafica, escludendo completamente quello sonoro
Le musiche che faranno da sottofondo alle varie ambientazioni risultano essere per lo più temi classici e stereotipati che ci si aspetterebbe da una piramide o da una giungla.Anche se l’utilizzo dinamico di brani in battaglia risulta funzionale anche all’utilizzo dei salvataggi rapidi,tra urla, spari, fragore di esplosione e raggi laser assortiti, difficilmente i brani proposti si faranno ricordare al di la delle sessioni di gioco.

In attesa del terzo capitolo

Concludendo, Serious Sam HD risulta un titolo discreto, contraddistinto al contempo da alcune scelte piuttosto discutibili. Anche se al lato pratico il disco include al suo interno le prime due avventure di Sam, bisogna considerare che Second Encounter non introduce niente di nuovo rispetto al primo capitolo se non qualche nemico e qualche arma, presentandosi più come un’appendice. Anche la scelta di commercializzare i due titoli in formato retail al costo di 30 Euro, quando sono reperibili anche in digital delivery può apparire come una decisione azzardata utile soltanto a preparare la strada in vista del terzo capitolo.
L’assenza totale di nuovi spunti viene in parte mitigata da un comparto tecnico di pregevole fattura, comunque non in grado da solo di giustificare l’acquisto.
Allo stato attuale delle cose bisogna comunque riconoscere che in un panorama fatto di centinaia di FPS fotocopia (Call of Duty, Medal of Honor, homefront ecc), Sarious Sam HD potrebbe rappresentare un piacevole (anche se impegnativo) diversivo con il quale intrattenersi in attesa del futuro Serious Sam III. Seriamente.