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Recensione Recensione di SBK 09 Superbike World Championship

Recensione di SBK 09 Superbike World Championship di Console Tribe

di: Santi "Sp4Zio" Giuffrida
“Sono solito perdermi nei meandri della mia mente, ma c’è un momento dove d’improvviso riesco a distogliermi da ogni mio pensiero per lasciare spazio alla concentrazione più assoluta, quasi come se stessi meditando; è una splendida sensazione. Questo mi succede quando indosso un casco, dei guanti ed una tuta: è giunta l’ora di scendere in pista.
Io e la mia moto siamo una cosa sola, il rombo del motore è musica per le mie orecchie, non posso chiedere di meglio, anzi a volte è come se riuscissi ad instaurare un dialogo, peraltro molto intimo. Io e la mia dea. Sento il mio cuore battere sempre più forte e prendo coscienza che è appena entrato in simbiosi con il contagiri, specchio dell’anima della mia moto. Percorro ogni curva dimenticandomi del mondo e focalizzando l’attenzione sulla prossima variante del tracciato, la vittoria mi appartiene. L’adrenalina scorre a fiume e infiamma il mio stato d’animo, regalandomi quel tipico brivido lungo la schiena.
Perché mi sento così? Perché la mia vita viaggia a trecento chilometri orari, sono un pilota del campionato Superbike.”

Griglia di partenza

Dopo il discreto successo riscosso dal precedente capitolo, gli italianissimi di Milestone scendono nuovamente in pista dedicandosi ancora una volta all’adrenalinico universo di una delle competizioni più famose riservate alle due ruote, il campionato Superbike.
Spesso, come è facile immaginare, i racing game possono rappresentare per gli appassionati del genere un motivo di dissidio: da una parte abbiamo coloro che privilegiano l’aspetto simulativo e pertanto quanto più vicino alla realtà, e dall’altra abbiamo invece tutti quei giocatori che preferiscono l’aspetto più pratico, ovvero il divertimento senza mezzi termini e l’immediatezza del gameplay. Come fare quindi a mettere d’accordo ambedue le “fazioni”? Non è per niente una facile impresa, tutt’altro. Per tale ragione, infatti, pur di soddisfare le due diverse utenze, i racing game si suddividono a loro volta in due grandi gruppi: simulatori e arcade. A questo punto vi starete chiedendo a quale categoria appartenga SBK 09 – Superbike World Championship; ebbene, potremmo dire a entrambe, difatti la novità più rilevante di quest’ultimo capitolo è proprio il bilanciamento e la malleabilità del gameplay messo a punto dagli sviluppatori. Si tratta infatti di un titolo capace di coinvolgere quasi chiunque, quantunque l’esperienza di gioco sia maggiormente orientata verso la simulazione. Ma allora, direte voi, come è possibile che possa appassionare ambedue le “fazioni”? Beh, il merito va al modello di guida offerto, che grazie a particolari accorgimenti di personalizzazione riesce ad appagare, seppur con le dovute contromisure, sia i puristi che i fruitori dei racing game arcade.
Vediamo insieme di saperne di più.

A tutto gas!

Una volta avviato il gioco ci troviamo dinanzi ad un menu dall’appeal grafico gradevole e in grado di accompagnarci attraverso tutte le modalità di gioco disponibili senza alcuna difficoltà. Ma prima di presentarvele nei dettagli, ci sembra il caso di parlare della già citata flessibilità del livello di simulazione offertaci. Intervenendo infatti sulle “opzioni di realismo” potremo ottenere l’impostazione di guida che più si avvicina al nostro stile: arcade o più fedele alla realtà. I parametri personalizzabili – che potremo quindi abilitare o disabilitare – sono innumerevoli, e vanno dalla semplice frenata assistita al controllo della trazione, dai danni della moto all’usura degli pneumatici, fino ad arrivare persino alla salute del pilota. Come avrete già capito, impostando le opzioni di realismo al massimo ci troveremo di fronte ad una simulazione di guida praticamente equivalente alla realtà, per cui dovremo tenere in considerazione diversi fattori: le gomme possono ad esempio consumarsi compromettendo l’aderenza all’asfalto, i freni possono logorarsi diminuendo la potenza frenante, la moto può danneggiarsi mettendo a repentaglio la guidabilità e infine il pilota può infortunarsi in seguito a un incidente particolarmente violento e potrebbe essere costretto al ritiro.
Qualora non voleste intervenire su ogni singolo parametro, potrete più semplicemente scegliere tra una delle cinque configurazioni predefinite: base, arcade, avanzato, simulazione ed estremo; sta a voi trovare il modello di guida che vada d’accordo con la vostra abilità ed approccio di gioco.
L’esperienza globale offerta dal titolo è talmente elastica e plasmabile a vostro piacimento che potrete stravolgere persino i controlli di gioco, trovando pertanto la soluzione più confortevole e a voi più congeniale.

Siamo sicuri che gli amanti delle due ruote apprezzeranno sin da subito i livelli di simulazione più elevati, mentre coloro che non hanno mai avuto a che fare con un gioco del genere potrebbero impiegare qualche ora prima di raggiungere un certo feeling con la moto e completare anche un solo giro senza cadere. Ad ogni modo la pratica richiesta è direttamente proporzionale al tasso di realismo impostato, quindi non temete e procedete per gradi, non ve ne pentirete affatto. Una volta che sarete riusciti a padroneggiare l’inserimento in curva, la staccata e il dosaggio dell’acceleratore, troverete galvanizzante e soddisfacente ogni sessione di gara, riuscendo ad inquadrare pure la traiettoria ideale indispensabile per ottenere il miglior tempo sul giro.
Ovviamente, così come avviene nella realtà, pur di salire agilmente sul podio, si rivela di fondamentale importanza conoscere nei minimi dettagli tutti i tredici circuiti a nostra disposizione. Ogni circuito, infatti, è caratterizzato da curve più o meno insidiose e alcune di esse risultano talmente tecniche da rendere difficile l’interpretazione del margine di staccata, soprattutto durante le prime sessioni di gara disputate. Capiterà spesso di arrivare lunghi e di perdere di vista il punto di corda della curva, tuttavia tali errori serviranno non solo a conoscere al meglio il circuito ma anche a entrare in completa simbiosi con la propria moto e prendere coscienza dei tempi di risposta. A tal proposito il sistema di controllo messo a punto dagli sviluppatori è di pregevole qualità ed è evidente una netta maturazione rispetto il precedente capitolo. I comandi rispondono bene senza alcun ritardo di sorta o qualsivoglia imprecisione inerente all’angolo di sterzata e/o all’apertura del gas. Superato il primissimo approccio, la sensazione dominante è di avere la situazione sotto controllo, per cui ci sentiremo responsabili degli eventuali errori commessi.

L’intelligenza artificiale dei piloti avversari può essere impostata scegliendo tra quattro diversi livelli di abilità. Al livello più basso il tasso di sfida offerto è pressoché nullo e per questo motivo il nostro consiglio, data anche la spiccata componente simulativa del titolo, è di impostare sin dall’inizio una difficoltà intermedia, in modo da doversela vedere contro avversari presenti e talvolta aggressivi, specie durante l’inserimento in curva. Il livello massimo di difficoltà spinge letteralmente le nostre capacità al limite ed i piloti avversari saranno talmente scatenati da esibire uno stile di guida estremamente fedele alla loro controparte reale, registrando dunque tempi su giro veritieri.

Staccata e piega

Dopo avervi parlato dell’ottima possibilità di personalizzazione destinata al modello di guida, è opportuno introdurvi le cinque modalità di gioco disponibili: allenamento, gara veloce, weekend di gara, campionato e le consuete sfide. Partendo dall’allenamento, questo si rivela davvero utile durante le prime battute di gioco, difatti ci consente di correre su uno dei circuiti per studiarne doviziosamente il tracciato senza essere infastiditi da altri piloti in pista. Selezionato il pilota potremo pure confrontarci con un “ghost rider” del nostro giro più veloce o di quello di altri giocatori. Niente di più pratico per incrementare il feeling con la nostra moto.
Selezionando la gara veloce ci schiereremo invece sulla griglia di partenza nel modo più semplice e veloce possibile. Potremo decidere il numero di giri da percorrere, le condizioni atmosferiche, l’abilità degli avversari e persino la nostra posizione iniziale.
Il weekend di gara, come appare già chiaro, ci permette di vivere per intero una tappa del campionato, affrontando quindi prove libere, qualifiche, superpole, warm-up e gare.
Le sfide costituiscono un diversivo e comprendono una serie di prove da portare a termine in grado di mettere sotto sforzo la nostra capacità di guida nelle situazioni più particolari e dove lo scopo primario non sarà necessariamente arrivare primi: si tratterà infatti di migliorare dei tempi su giro oppure guadagnare delle posizioni in gara. Superando ciascuna sfida sbloccheremo quelle successive, che saranno via via più complesse.
Come è facile intuire, il cuore pulsante del gioco è senza ombra di dubbio il campionato, che quest’anno può fregiarsi di un numero di costruttori e di piloti di tutto rispetto. Alle più blasonate Yamaha, Honda, Kawasaki e Suzuki, fanno capolino il grande ritorno dell’Aprilia e l’importante ed atteso esordio di un marchio prestigioso come la BMW. Avremo quindi la possibilità di vivere le emozioni della stagione 2009 del campionato SBK calandoci nei panni del nostro pilota preferito tra i 27 presenti, tra i quali spiccano i nomi di veterani del calibro di Corser, Biaggi, Checa e Haga, accompagnati pure dai nuovi arrivati come lo straordinario esordiente americano Ben Spies.
Quasi settimana per settimana affronteremo le tappe previste dal calendario del mondiale Superbike, dalle prove generali alle qualifiche, dalla superpole alle due gare della domenica.
Una volta tagliato il traguardo possiamo visualizzare pure il replay e gli highlight televisivi della gara, così da analizzare la prestazione personale o quella di un pilota avversario, osservando magari cadute, errori e traiettorie. Le fasi più emozionanti della gara vengono enfatizzate in occasione degli highlight attraverso l’utilizzo di inquadrature spettacolari e suggestive.

Sporchiamoci le mani di grasso

Uno degli aspetti più realistici nonché più appaganti di SBK 09 – Superbike World Championship, che ovviamente non possiamo tralasciare, è rappresentato dalla messa a punto della propria moto e la relativa elaborazione della strategia di gara. Tra una sessione ed un’altra di ciascuna tappa, infatti, possiamo dedicarci al setting ideale intervenendo su svariati parametri e potendo contare sul nostro ingegnere personale, il quale ci aiuterà a smanettare in maniera costruttiva suggerendoci pure come affrontare determinate sezioni del circuito anche in base alle condizioni atmosferiche. Pur di ottenere l’assetto da gara più competitivo possiamo scegliere se comunicare direttamente all’ingegnere la nostra volontà di montare l’assetto più consono oppure se intervenire manualmente su ogni singolo parametro a nostra disposizione. Indubbiamente la seconda strada è la più ripida da percorrere, in quanto senza alcuna esperienza in merito si rischia di compromettere la guidabilità del nostro bolide, pertanto sta a voi prendere la decisione più appropriata. Tuttavia possiamo garantirvi che la messa a punto manuale, se applicata con cognizione di causa, risulta di sicuro appagante e saprà regalarvi delle soddisfazioni.
Tanto per farvi qualche esempio, potremo regolare il bilanciamento dei freni, il tiro della catena, le sospensioni, i rapporti delle marce ed altro ancora. Andando a modificare la potenza frenante potremo privilegiare lo spazio di arresto piuttosto che l’ingresso in curva; a tal proposito bisogna tenere a mente che un freno anteriore potente rallenta anticipatamente la moto ma allo stesso tempo potrebbe generare sottosterzo in curva, così come un freno posteriore potente ci aiuta a tenerci a ridosso del punto di corda ma potrebbe portarci più facilmente al bloccaggio e dunque col muso per terra. Parlando invece delle sospensioni, una moto bassa offre una maggiore aderenza ma l’angolo di piega diminuisce; una moto più alta è sì meno stabile ma l’inclinazione in curva aumenta. Inoltre, qualora la vostra moto vada in sottosterzo vi basterà abbassare l’anteriore, riducendo quindi il precarico davanti. Se invece notate del sovrasterzo dovrete abbassare il posteriore, riducendo dunque il precarico dietro.
Insomma, i parametri disponibili sono davvero tanti e ci permettono di variare nel vero senso della parola la nostra prestazioni in pista.
Ma non è tutto, i motociclisti più esperti saranno lieti di trascorrere parecchio tempo nei box grazie anche alla telemetria consultabile dall’apposito menu.

Gomito a gomito per salire sul podio

Come ogni racing game che si rispetti, anche SBK 09 – Superbike World Championship, può vantare un comparto online valido e stimolante, sebbene poco si differenzi da quanto visto già nel precedente capitolo. I giocatori che possono prendere parte alle modalità multiplayer sono soltanto otto, e da questo punto di vista avremmo gradito sicuramente un numero superiore, complice soprattutto il lungo elenco di piloti ufficiali che il gioco propone. Ad ogni modo riteniamo che questa scelta contribuisca in buona parte a ridurre i problemi di lag al minimo, grazie anche ad un netcode revisionato e funzionale.
Le competizioni spaziano dalla classica gara singola al campionato, quest’ultimo disputabile anche “a squadre”. La modalità più interessante è proprio il campionato, poiché personalizzabile a nostro piacimento sia per quanto riguarda i circuiti da includere che per le sessioni da disputare in occasione di ciascuna gara. La relativa variante “a squadre” ci permetterà di costituire un team con i nostri amici e gareggiare contro gli altri giocatori.
La sala d’attesa funziona bene e offre un’ottima personalizzazione di ciascuna partita, tanto è vero che avremo modo di scegliere il livello di aiuti concessi, se attivare o meno le regole ufficiali, le condizioni atmosferiche, il numero di giri, le collisioni e così via.
Come già detto, i problemi legati all’eventuale lag sono pressoché assenti e ad ogni modo non attribuibili al gioco, bensì alla qualità della connessione dei singoli partecipanti.

Occhio a quella curva!

Rispetto il precedente capitolo risulta evidente come la serie abbia subìto dei miglioramenti tecnici più che tangibili, difatti la cura riservata ai dettagli ci è sembrata sin dalle prime ore di gioco più certosina di quanto si fosse già visto negli anni scorsi. Ciò che salta maggiormente all’occhio è la realizzazione delle moto e dei rispettivi piloti, che riescono a porsi al centro dell’attenzione grazie ad una modellazione poligonale davvero eccellente e decisamente al passo coi tempi. Il sistema d’illuminazione è anch’esso di tutto rispetto, dando il meglio di sé in base alle diverse condizioni climatiche.
Ampia è la scelta inerente alle visuali di gioco, sia per quanto riguarda quelle in soggettiva che quelle in terza persona: trovare l’inquadratura che più si adatta al nostro modo di giocare non sarà affatto un problema, anzi avremo l’imbarazzo della scelta!
Molto interessante è la resa grafica della pioggia, condizione atmosferica enfatizzata dall’ottima gestione delle fonti di luce e dalle tipiche goccioline d’acqua presenti sull’obiettivo della telecamera posta ipoteticamente alle spalle del nostro pilota.
Quantunque la sensazione di velocità non sia esagerata, il frame rate si mantiene su ottimi livelli restituendo una fluidità costante anche in presenza di numerosi piloti in pista.
Ci lascia invece perplessi la gestione dei danni: nonostante possa capitare che in seguito a una caduta la moto riporti dei guasti tanto gravi da costringerci al ritiro, visivamente parlando non vedremo mai dei pezzi della carena volare per aria; la moto rimarrà infatti sempre tutta d’un pezzo e nel peggiore dei casi apparirà soltanto graffiata e sporca, così come la tuta del pilota.
La ricostruzione dei circuiti è piuttosto fedele alla realtà, tuttavia il livello di dettaglio degli elementi a bordo pista risulta decisamente altalenante, talvolta mettendo in primo piano texture non esattamente all’altezza. Il pubblico stesso distribuito sulle tribune nonché la vegetazione sono elementi creati in maniera approssimativa, anche se per dirla tutta nella realtà gli elementi di contorno di un circuito non costituiscono affatto una meraviglia architettonica.
La fisica messa punto dagli sviluppatori rappresenta uno dei punti forti del titolo, difatti l’esperienza di guida ottenibile disabilitando tutti gli aiuti è davvero impareggiabile ed assolutamente autentica. Qualora dovessimo esagerare con una piega troppo audace finiremo per fare un bel viaggetto fuori pista. Di fondamentale importanza pure la postura del pilota, soprattutto in fase di staccata o in occasione di lunghi rettilinei. Insomma da questo punto di vista possiamo affermare che nulla è stato lasciato al caso, anzi. Persino le collisioni testimoniano l’enorme lavoro compiuto su questo fronte, a patto però di giocare al massimo livello di simulazione, poiché impostando una guida arcade taluni aspetti non possono essere, per forza di cose, notati.
Un ulteriore plauso va alle animazioni del pilota e ai movimenti della moto: l’inserimento in curva è accompagnato da movenze fluide ed attendibili, senza assistere quindi a spostamenti inconsulti e decisamente artificiosi come invece accade in tante altre produzioni. E’ possibile notare pure il movimento del polso destro all’apertura del gas, così come del piede in caso di frenata. Finezze che agli occhi più distratti potrebbero sfuggire ma che invece attestano il capillare lavoro svolto dai nostri connazionali di Milestone.

Il comparto sonoro riesce a strapparci un parere positivo soprattutto grazie ai rombi delle moto riprodotti con assoluta fedeltà rispetto alle controparti originali. Le musiche di sottofondo, invece, svolgono un ruolo alquanto trascurabile, infatti il nostro consiglio è di procedere alla loro disattivazione almeno durante le gare, cosa tra l’altro possibile attraverso le opzioni di gioco.
L’unico appunto che va fatto è che abbiamo notato una leggera imprecisione per quanto riguarda la calibrazione del volume dei rombi delle moto degli avversari in relazione alla distanza che ci separava da questi.

Vittoria meritata

Concludendo, SBK 09 – Superbike World Championship si dimostra un titolo capace di coinvolgere sia gli amanti del genere simulativo, sia tutti coloro che in un racing game cercano divertimento ed un delineato tasso di sfida. Tecnicamente parlando quest’ultimo capitolo si presenta davvero bene, certificando i passi in avanti compiuti dalla serie e la dedizione degli stessi sviluppatori.
Lo spiccato realismo e l’ottimo sistema di controllo, adesso più preciso e bilanciato che in passato, rendono l’ultima fatica di Milestone assolutamente la migliore simulazione di moto disponibile sul mercato, seppur qualche difetto gli impedisca ancora di raggiungere l’agognato appellativo di “capolavoro”.
Qualora siate estimatori delle competizioni su due ruote non potete lasciarvelo scappare per nessuna ragione al mondo. Tutti gli altri non perdano l’occasione di provarlo.