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Recensione Recensione di Rock of Ages

Recensione di Rock of Ages di Console Tribe

di: Riccardo "RATM" Primavera

A spasso nel tempo

La tematica dei viaggi nel tempo è da sempre grande protagonista di diversi canali d’intrattenimento, dai libri ai film, passando per i videogame. Esempi eclatanti possono essere il romanzo La macchina del tempo di H. G. Wells, risalente addirittura al 1895, oppure la famosissima trilogia cinematografica di Ritorno al Futuro.
E i videogiochi, direte voi? Beh, Assassin’s Creed è sicuramente un ottimo esponente del filone, che continua però ad offrire spunti agli sviluppatori e a regalare titoli ai giocatori. L’ultimo in ordine cronologico è Rock of Ages, destinato al digital delivery e sviluppato da ACE Team, con il supporto di Atlus nelle vesti di publisher.
Cosa differenzia Rock of Ages da altri “viaggiatori del tempo”? Forse il fatto che il viaggiatore principale sia un’immensa sfera di pietra. Bizzarro, eh? Andiamo a scoprire meglio i pregi di questo titolo!

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Fuga dagli Inferi

La mitologia greca, prodiga di racconti di epiche battaglie e di nefaste sconfitte, ci narra anche la storia di Sisifo. Considerato l’uomo più scaltro della Terra, aveva tentato di ingannare numerose volte gli dei dell’Olimpo ma, alla sua morte, subì una punizione atroce. Fu infatti imprigionato negli Inferi e costretto a spingere un enorme masso su per un monte, per poi vederlo rotolare giù e dover ricominciare da capo… per l’eternità. Cosa succederebbe, però, se quel furbacchione di Sisifo usasse l’immensa roccia per buttare giù le Porte degli Inferi e scappare così dalla sua punizione eterna? Rock of Ages ci offre proprio questa versione alternativa del mito, con il prode fuggitivo greco a spasso per i meandri del tempo e con lo Spirito del Tempo alle calcagna, pronto ad interrompere bruscamente il suo viaggio verso la libertà.
Ad intralciare il percorso di Sisifo troveremo figure storiche provenienti da epoche diverse, dall’antica Grecia al Rococò, passando per il Medioevo.
Il nostro masso dovrà rotolare più velocemente di quelli di Leonida, di Carlo Magno e di Leonardo Da Vinci: i nostri rivali verranno introdotti tramite brevi filmati dall’alto tasso ironico, in stile Monty Python… chapeaux, Ace Team, un tocco di classe davvero niente male!

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Rotolando verso su… ehm, verso il portone

La meccanica alla base di Rock of Ages è un riuscitissimo mix tra il gameplay di un classico intramontabile come Super Monkey Ball e di un genere di nicchia come quello dei titoli tower defense. Due generi agli antipodi, avrete pensato, ed in effetti la vostra riflessione non è sbagliata, tuttavia l’abilità degli sviluppatori ha amalgamato al meglio questi due generi, con la geniale idea di dividere le fasi di gioco in due parti. Nella prima controlleremo la sfera di Sisifo: il nostro obiettivo è quello di guidarla attraverso un percorso colmo di ostacoli, per giungere alla fine del tracciato ed assestare un bel colpo al portone della fortezza nemica, in modo da demolirlo dopo 2-3 colpi. Per infliggere un maggior numero di danni potremo contare su diversi tipi di massi, che aumenteranno man mano che progrediamo nel gioco: una roccia corazzata, una infuocata, una munita di ali ed infine una sfera ricoperta di pece. Seminate per i percorsi potremo trovare delle luminose chiavi dorate, per la precisione tre per ogni livello: per avanzare tra un’epoca storica ed un’altra è necessario raccoglierne un numero minimo, quindi occhio al percorso!
Dopo aver assestato un po’ di danni alla fortezza nemica, però, dovremo preoccuparci di difendere la nostra: in che modo? È qui che entrano in gioco le meccaniche tipiche di un tower defense, avremo infatti a disposizione fondi monetari e lavoratori per costruire delle difese che rallentino l’avanzata della roccia rivale, dandoci un grande vantaggio a livello temporale. Inutile precisare che anche il rivale ha la nostra stessa possibilità, altrimenti il titolo non presenterebbe la minima traccia di sfida.
Tornando alla fase strategica, potremo scegliere tra un ampio ventaglio di strumenti: balestre, torrioni, elefanti corazzati, ventagli e persino una “catapulta da cecchino”. Le difese andranno però distribuite con saggezza all’interno del tracciato, perché l’I.A. non è affatto stupida ed eviterà i nostri ostacoli ogni volta che potrà farlo. Dovremo cercare di piazzarle in zone dove il passaggio è obbligatorio, in modo da essere sicuri che non si tramutino in fondi sprecati. Il denaro speso per costruire le difese e potenziare la roccia, infatti, va guadagnando distruggendo gli oggetti e le difese nemiche sparse sul tracciato, oppure piazzando piccole miniere d’oro – queste ultime però possono essere distrutte dalla pietra nemica, chiudendo il rubinetto degli introiti.
Una spesa oculata è imprescindibile per raggiungere la vittoria, soprattutto negli ultimi scontri: nel complesso, però, il gioco non è mai eccessivamente difficile o frustrante, basta un minimo di strategia nello scegliere i percorsi da seguire e le postazioni difensive da piazzare.
Cambiando epoca storica, il gioco prende una pausa dalla linearità del suo gameplay ed inserisce degli scontri con le diverse incarnazioni dello Spirito del Tempo. Affrontare un immenso David di Michelangelo che spara colpi di cannone dalle parti intime è dannatamente divertente: le meccaniche di questi scontri sono sempre fresche ed originali e rappresentano un ottimo break tra una “rotolata” e l’altra.

!==PB==!
Perfezionamento e grandi battaglie

Oltre alla modalità Storia, Rock of Ages ci offre diverse alternative. In singolo possiamo affrontare le Sfide a Tempo, nelle quali dobbiamo percorrere i vari tracciati cercando di battere i tempi record, anche se ottenere l’oro è un’impresa disumana, al limite dell’impossibile. È presente una sorta di “Demolition Derby”, che richiede di distruggere più ostacoli possibili mentre si percorre il tracciato: i punti accumulati travolgendo i bersagli aumentano centrando dei moltiplicatori a fine pista, cercando di ottenere punteggi astronomici. Arcade “old school” insomma, roba da perfezionisti.
È possibile affrontarsi anche online, scegliendo la skin della nostra pietra tra quelle dei rivali sconfitti: una piccola chicca grafica, insignificante in termini di gameplay ma comunque apprezzabile. Quando si gioca online la fase difensiva la fa da padrone, con il controllo della rocca che diventa quasi di contorno. È proprio in questi momenti che dovete sfoggiare il miglior stratega che è in voi, pena la sconfitta. Rotolare con intelligenza!

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È tempo di distruggere!

Dal punto di vista tecnico, Rock of Ages si difende egregiamente. L’Unreal Engine non delude ancora una volta e la magnifica direzione artistica scelta dal team di sviluppo ne amplifica le doti. Ogni scenario lascia intendere facilmente l’epoca che si sta attraversando, mentre le cinematiche descritte qualche paragrafo più su trasudano stile da tutti i pori. Unico neo alcuni vistosi cali di frame rate nelle fasi più concitate, ad esempio quando la sfera collide con un gran numero di ostacoli. Nulla di così grave da cambiare il giudizio sul comparto tecnico, però, per l’appunto solido come un roccia – perdonate il gioco di parole.
Il motore fisico non è da meno, quindi i movimenti della roccia non sono dissimili da quelli di un enorme masso mentre rotola nel mondo reale: non stupitevi, quindi, se dopo una ripida discesa non riuscite a frenare in due metri di spazio… è contro la fisica.
Il comparto sonoro ben si sposa con la spensieratezza che contraddistingue l’intero gioco grazie a motivetti scanzonati e per nulla pesanti.

Nonostante la breve durata del titolo, compensata solo in parte dall’elevata rigiocabilità – tre ore sono più che sufficienti per completare la modalità Storia Ace Team ha creato una piccola perla, divertente e davvero stilosa, azzardando un mix da qualcuno considerato improponibile. Esperimento riuscito alla grande: uno dei migliori titoli scaricabili disponibili negli store virtuali. Non lasciatevelo scappare… A meno che non abbiate sempre odiato Super Monkey Ball.