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Recensione Recensione di Rock Band 3

Recensione di Rock Band 3 di Console Tribe

di: Federico Lelli

Intro – I Love Rock’n Roll

Gola secca, dita callose, vesciche sui polpastrelli, ormai non ci danno più fastidio, anzi sono un segno distintivo che mostriamo con orgoglio: dopo notti intere passate a suonare e cantare, abbiamo finalmente davanti una platea di fan adoranti. Mentre si alzano le luci entriamo in scena tra le urla e gli applausi, il palco è tutto nostro.
Stasera il mondo è ai nostri piedi.

Abbandonate le atmosfere oniriche dei Beatles, quelle da strada dei Green Day e il divertente spin-off in collaborazione con LEGO, Harmonix decide che la serie Rock Band ha bisogno di un nuovo capitolo. Nasce quindi Rock Band 3, una nuova pietra miliare del genere.
Una breve introduzione sulla storia e sulle meccaniche di gioco è doverosa per tutti i lettori che dovessero avvicinarsi alla serie per la prima volta: Rock Band è un party game musicale nato dalle ceneri dei primi Guitar Hero (serie poi rilevata e proseguita da Activision) che reinventa il genere introducendo nel parco strumenti batteria, basso, voce e, in quest’ultimo capitolo, tastiera elettronica.
Le note che compaiono a cascata sullo schermo ci indicano con precisione con quale timing premere i tasti presenti sullo strumento e, in pochi minuti, la mutazione da pigri pantofolai a rockstar di successo è completa.
Imbracciamo quindi chitarra e tastiera e prendiamo in mano bacchette e microfono, we are ready to rock!

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Strofa – Saturday Night’s Alright for Fighting

Vi anticipiamo subito che, escludendo la nuova modalità PRO e l’interfaccia migliorata, la base di Rock Band 3 è rimasta pressoché invariata rispetto ai precedenti capitoli: tutti i nostri strumenti saranno quindi compatibili col gioco, così come i DLC scaricati e i vecchi capitoli da importare.
Ma questa è solo la punta dell’iceberg che sotto nasconde diverse meraviglie.
All’avvio, dopo un breve filmato introduttivo, il gioco ci guida pazientemente verso le prime fasi di creazione: dopo aver scelto un nome per la nostra band, possiamo usare l’ottimo editor per creare e vestire un personaggio che ci rappresenti al meglio e, avendo tempo da perdere, possiamo modificare tutti gli altri componenti a nostro piacimento. Le possibilità di personalizzazione però non finiscono qui: abbiamo infatti un editor completo di disegni e graffiti anche per il logo.
È tempo per la nostra band di quartiere di guadagnare la stima dei fan, che sono indicativi dell’esperienza accumulata nel gioco.
Nella classica modalità carriera, chiamata sfida su strada, faremo di tutto per riempire prima i piccoli pub delle zone limitrofe poi i grandi stadi internazionali; il gioco lascia completa libertà di azione: le scalette consigliate in ogni data sono modificabili e possiamo smettere e riprendere dal punto lasciato quando vogliamo.
Come digressione dalla modalità principale, possiamo suonare una delle 83 tracce liberamente accessibili sin dall’inizio o andare in live con amici e sconosciuti. Non mancano inoltre obiettivi interni al gioco con compiti che spaziano dai più facili (crea la tua band) ai più difficili (suona tutte le note di tutte le canzoni). Sono presenti inoltre dei tutorial specifici per ogni strumento e sono divisi per difficoltà. Tutto contribuisce ad accrescere il numero dei nostri fan e non mancano dei brevi intermezzi video a sottolineare il successo della band.

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Ritornello – Break on Through to the Other Side

Un’altra grande novità è l’interfaccia che gestisce i giocatori e i loro strumenti: grazie a questa introduzione abbiamo a portata di mano tutte le opzioni relative al nostro musicista. Sicuramente molti giocatori apprezzeranno la possibilità di cambiare livello di difficoltà o di attivare l’immunità anche durante la canzone, ma praticamente tutte le opzioni di gameplay sono modificabili immediatamente e senza interrompere l’esperienza di gioco dei nostri compagni visto che il menù di pausa si sviluppa nella sola area del giocatore che ne fa richiesta.
Se questo non bastasse, grazie alla nuova interfaccia è possibile scambiare strumenti e profili con una semplicità disarmante e soprattutto senza dover tornare alla schermata iniziale o scollegare e ricollegare i controller.
L’esperienza visiva è ottima e curata: le animazioni scriptate dei nostri avatar durante le esecuzioni dei brani sono ben realizzate e molto più varie, inoltre non è raro vedere gli altri strumentisti fare i cori o cantare sulla traccia principale, e anche qui il lip-synch è praticamente perfetto. Inoltre sono stati introdotti svariati effetti speciali che rendono il brano più simile ad un video musicale che a una ripresa diretta.
Il sonoro ovviamente è sempre al top: grazie ai master originali ogni brano è diviso nelle sue tracce principali che vengono riprodotte individualmente durante l’esecuzione, questo permette al gioco di alzare il volume dello strumento che stiamo suonando o di silenziare una particolare traccia quando siamo in una serie negativa.
L’eclettica tracklist comprende 83 canzoni che vanno dagli anni ‘60 fino ad oggi e copre diversi generi musicali accontentando praticamente tutti, con artisti del calibro di John Lennon, Queen, Jimi Hendrix e tanti altri.

!==PB==!
Assolo – Bohemian Rhapsody

Finora vi abbiamo descritto la parte più tradizionale del franchise, ma c’è una sezione completamente nuova di Rock Band 3 che necessita di uno spazio apposito: la nuova modalità PRO per gli strumenti.
Si tratta di una modalità che usa nuovi strumenti studiati appositamente per simulare al meglio le controparti reali: una chitarra con 102 tasti e sei corde, una tastiera con un’estensione di due ottave e tre piatti aggiuntivi per la batteria.
Iniziamo con la modalità delle armonie vocali: introdotta nel titolo dedicato ai Beatles, permette a tre persone di cantare sulla base vocale della traccia e di creare armonie polifoniche e corali. Il metodo usato è il solito, ovvero quello della rilevazione dell’intonazione della voce, ma in questo caso ogni traccia vocale ha il suo colore predefinito.
La tastiera, che può anche essere usata a tracolla come una keytar, è la vera novità nel parco strumenti: piccola ma funzionale, restituisce il medesimo feeling delle sorelle maggiori. A schermo c’è il solito sistema a cascata – ispirato ai vari Beatmania di Konami – dove però saranno i tasti bianchi e neri a venirci addosso. Non vi nascondiamo che, se avete poca pratica con il pianoforte, sarà molto dura iniziare anche ai livelli più facili visto il grande numero di input da memorizzare.
I piatti per la batteria, già opzionali in Rock Band 2, diventano necessari in questo capitolo per giocare in modalità PRO. Grazie ai supporti da agganciare alla base risultano abbastanza solidi, ovviamente non mancherà un certo “rollio” tipico della batteria nelle fasi più concitate del gioco, d’altronde si tratta sempre di componenti in plastica. Molto buona anche la sensibilità dei colpi e il rimbalzo delle bacchette. Le indicazioni a schermo sono in questo caso decisamente più semplici: a sostituire i noti quadratini colorati – che indicano i quattro tom – ci saranno tre cerchi colorati. La transizione dai precedenti giochi è quasi indolore, anzi chi ha già usato una batteria vera potrebbe trarre giovamento dall’introduzione dei piatti, tutti gli altri avranno ben pochi problemi ad abituarsi.

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La chitarra Fender Mustang, prodotta in esclusiva da Madcatz, è uno strumento di ottima fattura: grande all’incirca come una chitarra vera è molto più pesante e resistente rispetto alle controparti a cinque bottoni. I sei tasti disposti in 17 file permettono di simulare ogni tipo di nota e accordo e, tranne il bending, anche diverse tecniche avanzate tipiche degli strumenti a corda. Ogni tasto è leggermente sporgente verso l’esterno per aumentare la precisione e le sei corde rispondono in maniera individuale al tocco. Le indicazioni a schermo usano un sistema completamente nuovo che per le note singole ci segnala la corda apposita da suonare e l’altezza del tasto con un numero, altrimenti ci mostra il nome dell’accordo unito al numero del tasto dove andrà a posare il primo dito; una sagoma specifica per ogni accordo, inoltre, ci aiuta nella posizione delle altre dita.
Come gli altri strumenti, la chitarra offre input fedeli ed efficaci ma dei tre è sicuramente lo strumento con la curva di apprendimento più ripida: l’interfaccia abbastanza criptica e l’elevata mole di dati da mettere in pratica, può spaventare i neofiti, mentre offre sicuramente una buona sfida a chi già strimpella abilmente.
È stata annunciata inoltre per la prossima primavera una vera chitarra Squier completamente compatibile con il gioco ed è già in vendita un’utilissima periferica midi che può essere usata come tramite per collegare al gioco tastiere professionali o batterie elettroniche.
Tutte le canzoni della tracklist di Rock Band 3 hanno la modalità PRO, mentre nei futuri DLC saranno presenti solo le parti per tastiera, batteria e armonie vocali; le parti PRO per chitarra devono essere acquistate con un piccolo sovrapprezzo.
L’attenzione maniacale verso i titoli musicali che ha sempre distinto Harmonix li ha portati a valicare la soglia dell’intrattenimento, per entrare di fatto verso la didattica pura. Con questo non diciamo che giocare alla modalità PRO sia meno divertente, anzi, ma non aspettatevi di padroneggiare la tastiera o la chitarra Mustang in poche sessioni di gioco. Per vostra fortuna ogni strumento PRO ha un suo tutorial specifico e diversi livelli di difficoltà selezionabili, peccato però che il training libero sia disponibile per la sola batteria.

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Conclusione – No One Knows

L’impatto dei giochi musicali nella società odierna è stato oltremodo devastante: Rock Band, Guitar Hero e le loro periferiche di plastica si trovano ormai in diverse case italiane, tramite i DLC è possibile acquistare nuovi brani ogni settimana e con l’avvento di Rock Band 3 abbiamo oltrepassato la linea del divertimento e sfioriamo fedeltà e simulazione rispetto all’esperienza musicale. L’unico ostacolo che si pone davanti al successo di questa serie è il prezzo elevato delle sue periferiche e, almeno per noi europei, la reperibilità delle stesse visto che né MTV GamesEA si sono mai degnate di supportare al meglio questo brand nel corso degli anni.
Rock Band 3 è un titolo completo e profondo che si rivolge ai vecchi fan della serie, che cercano il solito divertimento da 5 tasti, ma strizza l’occhio anche alle tante persone che vorrebbero imparare a suonare davvero dandogli i mezzi e le possibilità. L’aggiunta della nuova interfaccia rende tutto facile e veloce, come ogni party game dovrebbe essere.
Harmonix, come da tradizione, ha tracciato una strada che probabilmente sarà percorsa da molti altri, per vederne gli sviluppi ci basta aspettare: it’s time to rock.