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Recensione Recensione di Rage

Recensione di Rage di Console Tribe

di: Giorgio "Nadim" Catania

Un meteorite ha colpito il nostro pianeta.
Apophis, ammasso roccioso grande quanto un continente, si è schiantato contro la Terra, con conseguenze disastrose. Quasi ogni cosa è stata spazzata via dall’impatto e buona parte delle forme di vita esistenti sono state cancellate. L’apocalisse si è consumata in una manciata di secondi. Ma, a dispetto delle apparenze, non tutto è andato perduto.
Alcune persone sono sopravvissute per miracolo all’immensa catastrofe, hanno formato comunità piccole ma ben organizzate e fanno di tutto per riuscire a tirare avanti un altro giorno. Eppure alcune di loro hanno deciso invece di darsi alla macchia, alleandosi con predoni di ogni sorta per infestare le aree contaminate di questo mondo allo sbando.
Superstiti e predoni però non sono gli unici a calcare le aride distese che circondano gli avamposti tecnologici rimasti. Tra di loro si aggira infatti un uomo che appartiene ad un’epoca differente, antecedente alla fine del mondo. Un uomo che, a detta di chi lo ha incontrato, è diverso da tutte le altre persone. In grado di badare a se stesso senza l’aiuto di nessuno, forse è l’unico che può riportare un po’ di ordine e giustizia tra gli abitanti di queste terre. E quell’uomo, nemmeno a dirlo, è l’eroe della storia.
Il protagonista del catastrofico, crudele e sconvolgente Rage.

Sull’orlo di un baratro ancora più profondo

L’ultima fatica dei ragazzi di id Software – creatori di pietre miliari videoludiche quali Wolfenstein 3D, Doom e Quake – comincia nel modo più duro. Svegliatosi d’improvviso per un malfunzionamento della vasca criogenica in cui era ibernato, il protagonista muove faticosamente i suoi primi passi all’interno di un tecnologico bunker chiamato Arca. Struttura costruita per sopravvivere all’impatto tra Apophis e la Terra, l’Arca era stata ideata per tenere al sicuro una manciata di individui scelti, che poi avrebbero dovuto far tornare l’umanità ai fasti del passato. Eppure il progetto è fallito e il nostro eroe, una volta aperto l’ingresso del bunker, si trova catapultato in un mondo crudele ed inospitale.

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Attaccato da un paio di mutanti affamati e tempestivamente salvato da uno sceriffo della zona, il protagonista viene portato così al campo base Hagar, avamposto abitato da una manciata di superstiti. Ed è in questo luogo che il giocatore, nei suoi panni, comincerà il viaggio. Un viaggio oscuro caratterizzato da scontri a fuoco con armi di ogni tipo, odissee in terre selvagge a bordo di mezzi di fortuna, personaggi bizzarri e mostri spaventosi. Il tutto per trovare qualche risposta e portare un po’ di speranza e ordine in un mondo impazzito, scoprendo la verità sul progetto Arca.
Le premesse di questo sparatutto in prima persona sono interessanti, scopriamo però se vale la pena percorrere questo tortuoso cammino nella zona devastata.

Datemi un’arma e salverò il mondo!

Una volta soccorso dall’eroico sceriffo della zona, il protagonista riceve in dono una normalissima pistola. Utile per difendersi e uccidere i nemici più deboli con pochi colpi, questo ferro arrugginito introduce il giocatore alla natura FPS che permea l’intero titolo.
Nel corso delle numerose ore di gioco si esploreranno tante aree popolate da decine di nemici e, come in ogni sparatutto che si rispetti, lo scopo principale sarà quello di eliminarli tutti. Certo, una semplice pistola non basterebbe mai a tale, difficile compito. Ecco quindi che ad affiancarla ci penseranno in poco tempo altre armi di varia natura e differente potenza di fuoco. Figureranno perciò nell’inventario l’immancabile fucile a pompa, un potente lanciamissili, l’utilissimo fucile di precisione e altre ancora. Ognuno di questi strumenti di morte si rivelerà utile durante la campagna, caratterizzata sia da scontri a fuoco in ampi spazi aperti sia da altri in aree chiuse, e ognuno di questi godrà di vari tipi di munizioni. La balestra, per esempio, originale arma dai molteplici utilizzi, si potrà caricare in vari modi: con normali dardi, silenziosissimi; con dardi esplosivi, capaci di grandi botti; con quelli elettrici, necessari per stordire gli avversari; oppure con altri dalle caratteristiche tanto particolari quanto utili – che non descriviamo per evitare eventuali spoiler. Anche vari accessori particolarmente comodi, come granate, torrette difensive e sentinelle robotiche pesantemente armate aiuteranno il giocatore durante le numerose sparatorie. Questi non solo andranno ad aumentare la quantità di mezzi distruttivi a vostra disposizione, ma metteranno nelle vostre mani congegni divertenti da utilizzare e dalle enormi potenzialità tattiche. Non capita in tutti i giochi di guidare automobiline radiocomandate esplosive!
Fa piacere notare poi come l’immediatezza dell’azione non venga minimamente frenata dalla quantità di strumenti utilizzabili. Questo grazie a due menù di scelta rapida, attivabili tramite un tasto dorsale per le armi e alle frecce direzionali per gli oggetti, che permettono di sceglierne fino a otto alla volta.
Insomma, dal punto di vista puramente distruttivo Rage non delude minimamente le aspettative.

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Mutanti e predoni… stessa feccia!

Per quanto riguarda l’arsenale non ci sono critiche da fare. Cosa dire però dei nemici? In ogni FPS ci sono avversari intelligenti, capaci di studiare tattiche proprie e in grado di mettere in difficoltà il giocatore in qualsiasi situazione. Rage rispetta tutte queste condizioni? Detto in poche parole, sì, lo fa.
Sebbene nella prima ora di gioco non si affronteranno altro che semplici mutanti, brutti come la morte ma agili come gazzelle, o terribili predoni, armati di tutto punto, la situazione cambierà presto. Esseri giganti e mostruosi infatti sbarreranno spesso il passo al protagonista, attaccandolo ogni volta in modi differenti, costringendolo a brevi assalti e a seguenti ritirate strategiche. Anche i robot sentinella nemici, uguali a quelli usati, scateneranno l’inferno sul campo di battaglia, così come soldati corazzati armati di gatling o altri dotati di jetpack. La varietà non mancherà, costringendo all’utilizzo di tattiche ogni volta differenti. Per i mutanti più piccoli quindi il fucile a pompa si rivelerà spesso l’arma migliore; le armi da distanza invece saranno più adatte per affrontare i vari predoni muniti di mitragliatrici, che non esiteranno a stanarvi con piogge di granate; per i numerosi boss e miniboss gli esplosivi si dimostreranno particolarmente efficaci.
Nel caso però non foste in grado di fronteggiare le ondate di avversari, non preoccupatevi: nel caso di morte prematura, un defibrillatore posto all’interno del corpo del protagonista vi permetterà di riportarlo in vita – tramite un breve minigioco – danneggiando al contempo i nemici che si sono avvicinati troppo. Una trovata semplice ma efficace, che da un lato permette di rimediare in maniera marginale agli errori fatti e di avere una seconda chance, ma che dall’altro forse facilità un po’ troppo gli scontri. Cosa che fa anche, in maniera minore, il wingstick, una sorta di boomerang micidiale capace di uccidere con un solo colpo i normali nemici e di tornare spesso intatto tra le mani del giocatore.
L’unica vera critica però che si può davvero muovere al titolo è la facilità con cui si abbattono i boss principali della trama: seppur presenti in numero ristretto, spesso si rivelano meno ostici degli stessi miniboss, caratterizzati come sono da stili di combattimento facilmente prevedibili e poco vari. Con un po’ più di impegno anche questo aspetto, non particolarmente fastidioso comunque, avrebbe potuto rivelarsi più profondo. In linea generale però non ci si può proprio lamentare: gli scontri sono ricchi di azione, tattica e varietà, e rendono Rage un FPS divertente e valido.

!==PB==!
Corse clandestine!

A inizio recensione si è fatto cenno all’utilizzo di mezzi di trasporto. Ecco quindi che si deve introdurre la seconda natura di Rage, ampiamente pubblicizzata nei mesi scorsi, ovvero quella propria da racing game. Sebbene l’ultima fatica di id Software sia prevalentemente uno sparatutto in prima persona, tra una missione e l’altra il giocatore si vedrà costretto a pilotare vari veicoli. Si partirà con un semplice e scassato quad, da utilizzare solo nei primissimi tempi, per poi continuare con una dune buggy e un altro paio di mezzi. Certamente più corazzati, questi trasporti sono essenziali per esplorare in maniera sicura il vasto mondo di gioco, scoprendone così tutti i segreti e permettendo di sperimentare acrobazie di ogni genere. Tra un accampamento e l’altro, così come tra le città e i vari rifugi di predoni, ci sono infatti chilometri di strade da percorrere, numerose rampe da superare con salti folli e bonus da recuperare a tutta velocità.
Inoltre decine di banditi scorrazzano per la zona devastata a bordo di macchine munite di mitragliatrici e lanciarazzi, e spetterà a voi affrontarli durante i vostri spostamenti più lunghi. Come? Armando di tutto punto i veicoli che guiderete, con armi del tutto uguali alle loro – alcune anche ben più potenti. Ecco perciò minigun, lanciamissili e armi ad impulsi, perfette per demolire chiunque provi ad ostacolarvi. E se non bastassero si potranno utilizzare anche scudi difensivi, kit di riparazione, bombe e mine, nonché l’utilissimo turbo, comodo per andare veloci come il vento. Tutto questo però non sarà disponibile solo durante gli spostamenti, ma anche mentre vi cimenterete nelle numerose gare presenti nel gioco. Una volta giunti alla città di Wellspring, prima metropoli del gioco, potrete infatti dare inizio alla vostra carriera di pilota professionista, affrontando varie corse a tempo e differenti tipi di gare a più partecipanti. Se in alcune di esse non dovrete far altro che arrivare primi il più in fretta possibile, in altre dovrete farlo utilizzando determinate armi e bonus – alcuni dei quali da raccogliere lungo il tracciato. In altre ancora dovrete arrivare ai checkpoint segnalati sulla mappa prima degli altri concorrenti, in modo da ottenere più punti possibili. Vinte le gare si otterranno soldi, parti di ricambio e punti da spendere per potenziare i vari veicoli con corazze, nuove munizioni o miglioramenti vari.
Sebbene il senso di realismo in tali corse venga un po’ meno, in favore di uno stile di gioco maggiormente arcade, il divertimento generale rimane comunque alto. D’altronde la varietà che aggiungono al gioco i vari mezzi è grande, ed è bello notare come siano state alternate con grande maestria le sessioni puramente action con quelle racing.
In altre parole difficilmente vi annoierete.

Che spettacolo devastante!

Ormai è chiaro che il gameplay di Rage ha le carte in regola. Ma per quanto riguarda il comparto tecnico, si sono raggiunti i livelli promessi dagli sviluppatori nei mesi passati? La risposta è: in buona parte.
Parlando da un punto di vista puramente grafico, ci sono molti alti ma anche alcuni bassi. Se da un lato le ambientazioni sono curate, ricche di particolari e tutte molto ispirate, capaci di lasciare a bocca aperta ad un primo colpo d’occhio generale, dall’altro bisogna notare come le texture a distanze ravvicinate si rivelino fin troppo spalmate e poco dettagliate – ma vengono caricate in tempi rapidissimi, nel caso si decida di installare il titolo sull’hard disk. È vero che durante le varie sparatorie non ci si accorge molto della cosa ma fintanto che esplorerete le varie aree di gioco tutti i difetti grafici balzeranno all’occhio in maniera, talvolta, un po’ troppo repentina. Anche l’interazione ambientale si rivela un po’ deludente, poiché davvero minima, scene “scriptate” a parte.

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A compensare questi difetti ci pensano ottimamente gli effetti di illuminazione, capaci di creare giochi di luce di alto livello, nonché quelli particellari, propri delle numerose esplosioni a cui assisterete o che innescherete.
Ciò che però colpisce maggiormente l’occhio sono le magnifiche animazioni dei vari personaggi. Siano essi nemici, capaci di corse e di balzi e scarti laterali particolarmente realistici, o comprimari, dalle espressioni facciali e dalla gestualità di ottima fattura, sembra di trovarsi quasi sempre di fronte a persone reali, capaci di provare sentimenti quali rabbia o dolore. Il comparto sonoro non fa che enfatizzare tale cosa, grazie ad un doppiaggio in italiano pregevole, buono come pochi altri, e ad una perfetta sincronizzazione labiale. Le musiche che accompagnano il giocatore durante l’esplorazione e le sparatorie, inoltre, alternano perfettamente pezzi più rilassanti ad altri adrenalinici, enfatizzando quanto accade su schermo.

Corse e sparatorie tra amici

Non esiste solo la campagna single player su Rage, ma anche un intero comparto multiplayer. Ecco quindi che, scegliendo l’apposita opzione, il giocatore verrà proiettato in un nuovo menù e potrà decidere se cimentarsi in partite competitive, a bordo dei mezzi sperimentati nella campagna principale, o in quelle cooperative, vivendo da protagonisti alcune storie antecedenti a quella dell’avventura principale.
Nella prima modalità, chiamata per l’occasione Road Rage, potrete correre assieme ad altri tre giocatori affrontando varie sfide. Ecco quindi i classici deathmatch, alias Carneficina, due tipi di gare rally, in cui raggiungere i checkpoint prima degli avversari è l’obiettivo principale, e una sorta di cattura la bandiera, con al posto delle bandiere delle bollenti meteore. Ad arricchire l’offerta ci pensa l’ormai immancabile sistema di esperienza, che all’aumento di grado premierà il giocatore con l’ottenimento di nuovi mezzi, telai colorati, armi e bonus più potenti e decine di emblemi.
La modalità, prettamente racing, si differenzia da quelle a cui siamo abituati. Questo non solo fa piacere, vista l’offerta insolita, ma dimostra la volontà da parte di id Software di diversificare il proprio prodotto da quelli altrui. Se però non riuscite proprio a fare a meno di crivellare di proiettili qualche malcapitato, allora la modalità Leggende della zona devastata farà di sicuro per voi. Nei panni di un abitante della zona devastata, appunto, potrete giocare assieme ad un amico varie missioni in puro stile FPS, in cui massacrare in compagnia centinaia di nemici, siano essi predoni o mutanti. Scoprirete così le storie che si celano dietro nove eventi di cui si sente solo parlare nella campagna principale – come per esempio l’episodio pilota del programma televisivo Mutant Bash TV, mai trasmesso, o il tentativo di avvelenamento delle falde acquifere di Wellspring da parte di alcuni predoni. Nulla di rivoluzionario, ma un modo divertente per sparare in compagnia di qualche altro giocatore e di scalare le varie classifiche mondiali.
Tutte queste idee di base quindi, seppur semplici, dimostrano come Rage non voglia assomigliare agli altri giochi online, ma voglia semplicemente offrire un comparto multiplayer capace di aumentare la longevità del titolo e divertire, nulla di più e nulla di meno.
Per quanto riguarda la tenuta del netcode e la velocità del matchmaking, al momento non c’è modo di testarne l’effettiva qualità, visto che ancora in pochi posseggono una copia del gioco. Solo il tempo e l’affluenza dei giocatori quindi potranno decretare la reale bontà del comparto multiplayer di Rage. Ed è proprio per questa ragione che per un giudizio definitivo sul comparto online vi rimandiamo ad un articolo di approfondimento che pubblicheremo nei prossimi giorni.

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Alla ricerca dell’Eden

Rage è uno sparatutto che prende ispirazione da titoli quali Fallout o Borderlands. Magnifica e lugubre ambientazione post-atomica, numerose missioni principali e secondarie da svolgere, possibilità di creare armi e munizioni con gli oggetti disponibili nell’inventario, minigiochi pronti ad arricchire l’esperienza globale – tra cui si segnala un interessante gioco di carte, capace di far perdere agli amanti del genere una manciata di ore – e tanto altro…
Durante la vostra esplorazione potreste trovare anche la Bobblehead del simpatico Vault Boy e numerosi riferimenti a Quake e Doom, oltre che ad un possibile seguito dello stesso Rage! A quanto appena detto si aggiungono due gameplay totalmente differenti, quello tipico degli FPS e quello dei racing, che si amalgamano alla perfezione e formano un’esperienza di gioco divertente per tutta la durata della campagna. Campagna che, inoltre, dura certamente ben più di quella a cui ci hanno abituati gli altri sparatutto, grazie anche alle numerose attività secondarie.
La trama non si rivela particolarmente profonda, ma nonostante ciò la si segue con curiosità, anche solo per far luce sul segreto che si cela dietro l’Arca e il progetto Eden. E lo si fa esplorando luoghi che alternano aree totalmente desolate con altre dalle tinte fortemente gore, che ricordano più quelle di Silent Hill che quelle di un Fallout a caso.
Il comparto multiplayer, di cui si dovrà verificare sul lungo periodo l’effettiva longevità e la qualità del netcode, completa quest’opera con trovate semplici ma gradevoli, capaci di allungare la vita del titolo e di porre l’accento non tanto sulla competizione, quanto sulla strategia e la collaborazione.
Nonostante alcuni difetti che impediscono a Rage di divenire il nuovo metro di paragone per i giochi su console, promessa inizialmente fatta dagli sviluppatori, il gioco id Software si rivela un ottimo prodotto. Riesce nell’impresa di ritagliarsi uno spazio tutto suo in un periodo bollente, in cui non si contano le uscite nei negozi di titoli a tripla A. Missione, di per sé, per nulla facile.
Non rimane quindi che caricare il fucile e lucidare i wingstick: si va a caccia di mutanti!