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Recensione Recensione di NHL 11

Recensione di NHL 11 di Console Tribe

di: Giovanni Manca

Se venisse chiesto ad uno storico di videogame quale sport abbia sempre avuto una trasposizione videoludica divertente ed appagante per ogni piattaforma di gioco, probabilmente non indicherebbe il calcio o il basket, né tantomeno il tennis o il golf, ma l’hockey su ghiaccio.
In effetti è fin dai tempi del pionieristico Magnavox che questo sport è apparso sulle nostre case, passando con disinvoltura dagli arcade più estremi alle simulazioni più ricercate. Da quasi vent’anni, Electronic Arts vanta una delle serie più longeve della storia dei videogame dedicata, appunto, all’hockey su ghiaccio: a parte qualche raro episodio, il livello qualitativo è sempre stato del massimo livello tanto che l’hype che ha preceduto NHL 11 (almeno per gli appassionati) era altissimo. Vediamo un po’ se l’attesa è stata ripagata.

Ghiaccio bollente

Se voi aveste tra le mani un gioco dal gameplay divertente ed appagante, che fareste? Forse cerchereste di limare alcuni aspetti, stando ben attenti a non rovinare delicati meccanismi: EA Sports Canada, invece, ha pensato di fare tabula rasa di quanto visto nell’osannato NHL 10, riscrivendo completamente il codice del gioco. Il risultato finale? Stupefacente, vediamo come e perché.

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Dopo il primo breve caricamento, il titolo ci accoglie con un completo tutorial, quasi ad anticipare i cambiamenti rispetto al recente passato, sotto quasi tutti i punti di vista. L’obiettivo di questa scelta è piuttosto chiaro: elevare al massimo la sensazione di realismo del gioco senza per questo rinunciare ad un approccio immediato e divertente. La prima mossa è stata quella di rivoluzionare completamente il motore fisico del gioco in modo da eliminare le scorie che ci siamo portati fino allo scorso anno a causa di animazioni pre-calcolate che, alla lunga, permettevano di fare di tutto ma mai si aveva la sensazione di avere padronanza assoluta dell’azione: il risultato finale è eccellente, grazie all’uso combinato dei due stick analogici e un sistema di controllo che permette di gestire in modo esemplare i movimenti del corpo dell’atleta e del bastone e, soprattutto, l’enormità di variabili generate proprio dal nuovo motore. Difendere il puck, passarlo, eseguire svariati trick, tirare non è mai stato così gratificante ed emozionante: è vero che all’inizio le novità possono destabilizzare, ma la curva di apprendimento è piuttosto rapida, grazie al tutorial citato e alla modalità di allenamento, studiata per provare e riprovare praticamente tutte le situazioni che si possono presentare in pista. Ovviamente non si usano solo gli stick, NHL 11 sfrutta tutti i pulsanti del pad, ma va sottolineato come la mappatura sia completamente personalizzabile secondo le proprie esigenze; oltretutto, ci sembra opportuno segnalare come si possa rinunciare al nuovo sistema di controllo, completo e complesso, optando per il classicissimo sistema a due pulsanti, inaugurato nel lontano 1994. E’ evidente come in questo caso sia inevitabile un drastico calo del realismo, ma dobbiamo ammettere come sia una soluzione ideale per chi si accontenta di una partita veloce di tanto in tanto, magari con amici non proprio esperti.

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Il nuovo motore fisico, inoltre, sembra finalmente dare giustizia alla fisicità e, per certi versi, brutalità dell’hockey su ghiaccio: mai come in NHL 11 si era provata quella sensazione di trovarsi sempre in pericolo o, al contrario, a “caccia” del nemico per fargli provare la pesantezza della nostra carica. Tra le altre cose, è stata introdotta la rottura del bastone durante la partita, in seguito ai forti contatti con gli altri giocatori o con la balaustra, con tanto di sostituzione presso la panchina o scambio con un compagno di squadra.
Per finire questa breve disamina, non possiamo non lodare l’ottima intelligenza artificiale dei giocatori controllati dalla CPU, la corrispondenza perfetta tra quelle che sono le caratteristiche di ogni singolo atleta e quello che realmente accade nella pista e gli ottimi movimenti della squadra in base agli schemi e all’atteggiamento generale richiamati con i pulsanti direzionali. A tal proposito segnaliamo la presenza del Create Play Mode, una modalità che consente la creazione e il conseguente test di schemi di gioco creati da zero, utili per tutte le situazioni di gioco. Alla resa dei conti, quella che poteva sembrare una mossa davvero azzardata, abbandonare definitivamente la struttura dei vecchi episodi, si rivela una scelta assolutamente vincente, che fa di NHL 11 il miglior gioco di hockey su ghiaccio oggi sul mercato.

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Comunque sul ghiaccio

Vediamo un po’ cosa NHL offre dal punto di vista delle modalità di gioco. Come da tradizione, non manca l’opzione Play Now che apre le porte ad un match veloce, sia offline che online, o all’opportunità di disputare i playoff series di vari trofei, tra i quali la parte del leone la fa ovviamente la Stanley Cup.
Decisamente “sui generis” è l’Ultimate Team, modalità di gioco che i fan di FIFA hanno avuto modo di apprezzare negli ultimi anni: per rendere bene l’idea di cosa si tratti, pensate ad una modalità carriera in cui è necessario portare alla gloria una squadra costruita da zero non facendo ricorso alle consuete regole di “mercato”, ma all’acquisto di vere e proprie carte da gioco. Dalle caratteristiche del tutto simili a quelle conosciute in vari giochi di ruolo di vario genere, sono contenute all’interno di pacchetti acquistabili online, dalle caratteristiche e prezzo differente: si va dai pacchetti che contengono 12 carte miste (tra cui una rara sicura e un’altra possibile”, a quelli che ne contengono il doppio fino ad arrivare a set di carte “consumabili”, perfette per migliorare caratteristiche della squadra o dei singoli giocatori. Solo in queste “bustine” è possibile trovare giocatori in grado di far salire il livello del team, tanto da portarlo a competere nella NHL. Va sottolineato come le carte possano essere acquistate sia accumulando punti durante i match sia a colpi di moneta sonante nello store online. Considerato il fatto che Ultimate Team regala il massimo delle soddisfazioni nelle interazioni e nei match online, si può affermare che si corre il rischio che crei dipendenza e, di conseguenza, svuoti le tasche molto in fretta. Non nascondiamo che molti possano vedere in una modalità di questo tipo una mera operazione commerciale, ma va comunque sottolineato come si tratti di un vero e proprio “gioco nel gioco”, splendidamente strutturato.
Decisamente differente, invece, la modalità Be a Pro, ormai immancabile in tutti i titoli pubblicati da EA Sports, in cui la gestione della carriera di un singolo giocatore si svolge in modo piuttosto comune, anche se ci sono differenze rispetto ad altri titoli 2011, come ad esempio FIFA. Il giocatore ha la libertà di curare la carriera di un atleta completamente creato da zero grazie all’eccellente editor di gioco, oppure utilizzare uno dei migliaia di professionisti reali presenti nell’enorme database. Prima parlavamo delle differenze con la stessa modalità presente in FIFA 11: mentre nel titolo calcistico, prima di ogni match, è possibile scegliere se controllare solo l’atleta in carriera o l’intera squadra, in NHL 11 si gestisce unicamente il primo. Se questa scelta è forse più in linea con la filosofia di tale modalità di gioco, dal punto di vista puramente videoludico sarebbe stato più divertente dare la possibilità al player, magari stanco di utilizzare per molti match un solo giocatore, scegliere se “allevarlo” controllando l’intero team. Nel corso della carriera, sarà necessario seguire con attenzione gli eventi in calendario, gestire al meglio i punti esperienza per accrescere tutti i parametri tecnici e atletici del giocatore, ponderare bene tutte le proposte contrattuali che, inevitabilmente, arriveranno.

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Nonostante le due modalità di gioco descritte finiscano per catalizzare buona parte delle ore dedicate al single player, non mancano quelle che potremmo definire più classiche; chi non ha molta dimestichezza con pattini e puck si occuperà esclusivamente della fase gestionale nella modalità General Manager mentre, chi vede come il fumo negli occhi finanze, contratti e mercato, si catapulterà nelle più immediate modalità Season, Tournament e Playoffs, in cui tutto si decide sul ghiaccio.
In un titolo sportivo non si può non parlare delle varie licenze. Sono presenti tutte le squadre dei campionati più importanti del mondo: NHL, AHL, Elitserien (svedese), SM-liiga (finlandese), DEL (tedesco), O2 (ceco), National League (svizzero) OHL (canadese – Ontario), QMJHL (canadese – Quebec), WHL (canadese – costa pacifica) e le nazionali (per i curiosi, l’Italia ha un valore globale di 75).
Seppur la tendenza attuale dei giochi sportivi sia quella di giocare carte importanti nel gaming online, NHL 11 non tradisce la tradizione della serie e offre un piatto offline davvero molto ricco, in grado di soddisfare tutte le esigenze dei player che soffrono di un’incurabile idiosincrasia con la rete.
Certo, però è inutile negare come il comparto online, soprattutto nei titoli sportivi, rivesta un ruolo a dir poco cruciale. Bene, le opportunità offerte da NHL 11 sono impressionanti. Abbiamo già parlato della new entry, la modalità Ultimate Team, che già da sola è capace di assorbire completamente il giocatore, ma non è finita qui: match classificato veloce, EA Hockey League, Team Play, Shootout, Campionati, Tornei, centinaia di statistiche. Grazie alla popolarità dell’hockey nei paesi nord europei, non abbiamo faticato a trovare partite disponibili e, soprattutto, non abbiamo registrato gravi situazioni di lag, a parte qualche eccezione.

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Bagliori sul ghiaccio

Anche dal punto di vista della realizzazione grafica, tutto ha origine dalla rivoluzione del motore fisico: è la qualità e la varietà delle animazioni che fa fare a NHL 11 un notevolissimo passo in avanti rispetto al suo illustre predecessore. Il livello di dettaglio dei giocatori, della pista, degli effetti particellari sul ghiaccio, del pubblico (uno dei migliori mai visti in un titolo sportivo) definisce nuovi parametri di riferimento. Per quanto riguarda la fluidità generale, si potrebbe parlare di eccellenza, se non fosse per sporadici rallentamenti avvertibili utilizzando la visuale ravvicinata, di default nella modalità Be a Pro.
Per quanto riguarda la colonna sonora, viene confermata la tradizione di EA Sport che sembra non badare a spese: Black Rebel Motocycle Club, 2 Limited, Megadeth, Pantera, Ramones, Airborne, Black Box e gli Europe sono solo alcuni degli artisti selezionabili nella tracklist. Ottimi i campionamenti degli effetti sonori, dagli urti contro la balaustra a quello del puck contro i pali della porta, dallo stridio del ghiaccio sotto i pattini al tifo del pubblico, il tutto immerso in quella strana eco caratteristica di ogni stadio al coperto. La telecronaca, solo in inglese, descrive con precisione le varie fasi di gioco senza essere mai eccessivamente invasiva e fuori tempo.

Powerplay

NHl 11 è un titolo frutto del coraggio di EA Canada: avrebbero potuto cullarsi sugli allori, migliorare il loro già ottimo prodotto limando un po’ qua e un po’ là, ma questo non gli è bastato. Hanno optato per una rivoluzione quasi radicale che, a conti fatti, si rivela una evoluzione della specie. NHL 11 non solo è miglior gioco dedicato all’hockey su ghiaccio mai realizzato ma uno dei migliori titoli sportivi in generale: assolutamente consigliato a tutti coloro che apprezzano titoli ottimamente realizzati e divertenti, non solo agli appassionati di questo splendido sport.