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Recensione Recensione di Nail’d

Recensione di Nail'd di Console Tribe

di: Simone "PulpGuy88" Bravi

In questa generazione di console se c’è un genere di videogame che non manca è certamente il racing arcade. Accessibile ed immediato, è sicuramente un tipo di gioco adatto a tutti ma forse non amato da tutti. Anche Deep Silver prova quindi a lanciarsi in questo affollato mercato con Nail’d, racing game graffiante a base di motocross ed ATV.
Diamoci dentro!




Dalle stalle alle stelle

Nail’d offre subito un esaustivo tutorial in cui potremo testare facilmente i controlli del gioco, abbastanza classici nella loro mappatura e subito fruibili dal giocatore: avremo i trigger per acceleratore e freno (quest’ultimo quasi inutile), il tasto per il boost e nient’altro. Tutto quello che vi serve è una sana dose di velocità e riflessi felini; tra poco scoprirete perché.
Terminato il tutorial potremo scegliere tra due sole modalità single player: Torneo e Fuoristrada. Se quest’ultima non è altro che la classica gara veloce, la prima rappresenta ovviamente il cuore del titolo. La carriera ci vedrà impegnati in una serie di campionati che ci faranno partire dalle leghe per dilettanti fino ad arrivare ai circuiti professionistici e al campionato finale denominato appunto Nail’d Championship. Ogni campionato comprende una serie di eventi che, talvolta, non andranno completati necessariamente tutti per passare alla lega successiva. Le gare si suddividono nella classica corsa competitiva contro altri 11 piloti e la Sfida a Punti: in quest’ultima non conterà la posizione fisica in gara quanto piuttosto lo score, da incrementare attraverso acrobazie, bonus ottenuti ed azioni speciali (come il trovare una particolare scorciatoia). C’è da dire che le gare sono tutte abbastanza brevi (anche se intense) e terminare tutti gli eventi non vi porterà via troppo tempo.
Importante anche il fattore tuning; dopo ogni evento si mostreranno disponibili nuove parti per il nostro veicolo come scarichi, motori, ammortizzatori e livree sgargianti con cui abbellirli. Un sistema semplice ed immediato che non è e non vuole essere troppo complesso, proprio per permettere anche ai meno esperti di scegliere facilmente il proprio assetto senza passare ore ed ore nei menu.
Chiude il quadro delle feature single player la modalità Creazione, in cui avremo modo di creare da zero un nostro pilota, il nostro bolide cromato ed addirittura un torneo personalizzato, scegliendone il numero di eventi, i partecipanti ed i circuiti su cui correre.
Un’offerta sicuramente non vastissima ma di discreta qualità che saprà regalare diverse ore di sano divertimento, almeno agli amanti del genere.

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Non esattamente una scampagnata

La caratteristica che contraddistingue Nail’d da altri giochi simili è sicuramente l’air control. Durante i mirabolanti salti che caratterizzeranno ogni gara sarà infatti necessario, in aria, bilanciare il nostro mezzo cercando di farlo atterrare in maniera “pulita” onde evitare una rovinosa caduta. Il controllo del mezzo sarà tuttavia fondamentale anche nelle altre fasi della gara, come ad esempio l’attraversamento di un tratto particolarmente accidentato in cui sarà necessario il controllo della pressione sul mezzo: inclinando verso l’alto l’analogico sinistro abbasseremo il nostro baricentro e conferiremo al nostro mezzo una maggiore aderenza al terreno, evitando così fastidiosi sobbalzi o addirittura pericolosi ribaltamenti. Altro elemento di spicco nel gameplay è sicuramente il turbo: questo si attiverà attraversando dei cerchi di fuoco sparsi per la pista (anche in aria) oppure eseguendo gli “atterraggi perfetti”. Il boost sarà ovviamente limitato e non si ricaricherà autonomamente ma andrà ripristinato eseguendo le azioni sopra citate. L’incremento della velocità sarà tangibile non soltanto con le ruote a terra ma influirà anche nella distanza coperta dai salti, risultando molto utile qualora ci accorgessimo che il nostro salto sia troppo corto per andare a buon fine.
Veniamo però alle note dolenti. Una delle qualità più apprezzabili del titolo è sicuramente l’eccezionale level design che caratterizza i circuiti: ambientazione e conformazione strutturale risultano affascinanti e complesse, offrendo decine di percorsi alternativi e, cosa più importante, salti assolutamente fuori di testa, da altezze siderali. Il tutto sfocia in corse dall’alto tasso di spettacolarità ma finirà ben presto per rivelarsi una lama a doppio taglio. La sensazione di velocità che offre Nail’d è infatti incredibile, anche senza l’attivazione del boost e questo porterà saltuariamente a perdere il controllo del proprio mezzo, anche a causa della già citata complessità dei percorsi che talvolta vi metteranno di fronte a bivi con due, tre, addirittura quattro percorsi diversi da poter seguire che finiranno inevitabilmente per confondervi, inducendovi a banali errori. Anche i salti, per quanto spettacolari, finiranno per disorientare il giocatore che finirà spesso per perdere la cognizione degli spazi, spiazzato dalle mirabolanti altezze raggiunte e perdendo di vista il tratto di pista su cui atterrare, finendo per schiantarsi rovinosamente. Stesso discorso per alcune curve: dopo salti lunghissimi, infiniti rettilinei disastrati, troveremo spesso tornanti talmente stretti ed improvvisi da essere praticamente impossibili da affrontare decentemente, nonostante la segnaletica a bordo pista.
Anche le collisioni, con lo scenario e gli altri piloti, sono calcolate in maniera piuttosto casuale: gli urti, quasi sempre banalissimi, diventeranno una consuetudine e gli incidenti saranno frutto di errori non imputabili al guidatore ma bensì dovuti ad inopportune forzature di gameplay.

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Non certo rosea la situazione dell’I.A. degli avversari. Nonostante il loro comportamento in pista sia piuttosto credibile, questi non sono assolutamente in grado di costituire un reale pericolo per il nostro piazzamento: incapaci di sfruttare degnamente il turbo e soggetti ad innumerevoli errori e cadute, non potranno che assistere dalle retrovie alle nostre galoppate, mangiando tonnellate di polvere. Una volta raggiunta la prima posizione, infatti, basterà veramente pochissimo per accumulare distacchi chilometrici che metteranno in cassaforte il nostro trionfo. Il tutto è facilitato oltretutto dal più assurdo sistema di rigenerazione mai visto: dopo ogni incidente, il respawn ci farà comparire diversi metri più avanti rispetto al punto in cui ci siamo schiantati, e per giunta in corsa, impedendoci praticamente di perdere troppo tempo o farci recuperare dagli avversari.
Buono invece il feeling col mezzo, sia inforcando un quad che una moto, la semplicità del gameplay ci farà sentire da subito a nostro agio, con l’unica eccezione qualora scegliessimo la due ruote: in questo caso dovremo prestare più attenzione durante gli atterraggi rispetto al più stabile e massiccio ATV.

!==PB==!
Sullo sterrato in compagnia

Oltre alla non esaltante esperienza single player, è presente una buona modalità multigiocatore. Fino a 12 corridori potranno sfidarsi, sulle 16 mappe disponibili, in tre tipologie di gioco: Corsa Libera, Gara Semplice e Sfida Acrobazie. Presenti anche le classiche leaderboard che indicheranno i migliori corridori del pianeta attraverso una semplice ed intuitiva navigazione. Le gare si sono svolte in maniera soddisfacente, senza particolari problemi legati al lag o alla ricerca dei giocatori. Purtroppo la penuria di modalità penalizza lievemente anche questo comparto del gioco, che comunque risulta a suo modo godibile e divertente, pur senza sconvolgere più di tanto l’ago della bilancia.

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Panorami da cartolina

Tecnicamente Nail’d si presenta più che bene. A fronte di una modellazione poligonale discreta ma non eccelsa, troviamo un già citato level design d’eccezione. Stilisticamente perfette, le ambientazioni offrono una quantità impressionante di dettagli e a tratti vi lasceranno letteralmente a bocca aperta. Anche a livello di varietà siamo su standard qualitativi molto alti: si passerà dal deserto alle foreste, dalle montagne innevate ai circuiti urbani o zone industriali che si susseguiranno senza soluzione di continuità; tutte ambientazioni affascinanti e rifinite, caratterizzate da un ottimo livello di dettaglio generale. Anche la palette cromatica, coloratissima, fa ottimamente il suo lavoro, non risultando mai invasiva. Sotto tono la colonna sonora e gli effetti sonori. La prima, seppur orecchiabile, tende ad ammutolirsi troppo spesso ed inspiegabilmente; i secondi, invece, si rivelano tutti troppo banalizzati e simili tra loro.

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Un timido graffietto

Nail’d sa tanto di occasione sprecata. Le basi per un piccolo capolavoro del genere c’erano e potevano essere ancor più solide. Il gioco è divertente per qualche ora ma alla lunga vengono inevitabilmente a galla le gravi lacune di un gameplay che non sa rispettare alla lettera i canoni classici del genere arcade, ovvero immediatezza, intuitività ed un tasso di sfida che inviti ad andare avanti.
Una realizzazione tecnica discreta, una buona longevità ed un sufficiente comparto multiplayer, risollevano lievemente le oscure sorti di questa produzione Deep Silver, altrimenti destinata ad un clamoroso flop senza appello, ma non bastano certo a fargli raggiungere i mostri sacri della categoria. L’acquisto andrebbe sconsigliato a chiunque data la moltitudine di titoli infinitamente superiori a questo: il grandioso Pure o il sempreverde Motorstorm. Ad ogni modo, se siete proprio in astinenza da sterrato, buttatevici pure, ma non dite che non vi avevamo avvisato.