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Recensione Recensione di Mercenaries 2: World in Flames

Recensione di Mercenaries 2: World in Flames di Console Tribe

di: Redazione
Quando uscì, nell’ormai lontano Gennaio 2005, Mercenaries: Playground
Of Destruction non faticò affatto a catturare l’attenzione di migliaia
di videogiocatori che videro all’improvviso realizzarsi uno dei loro
più grandi desideri: un gioco simile al già famosissimo GTA in cui fosse possibile distruggere qualsiasi cosa e che soprattutto aveva una storia
ispirata al reale conflitto tutt’ora in atto fra Korea del nord e la
repubblica della Korea del sud.

Sull’onda del successo del primo titolo, alla EA hanno pensato bene di
inserire anche il secondo capitolo all’interno di uno scenario che sta
molto a cuore agli abitanti degli Stati Uniti: la guerra per il
petrolio del Sud America. Ambientato in Venezuela, Mercenaries 2: World
in Flames ha tutte le premesse per essere un gioco di prima
categoria, vediamo se qualcosa é andato storto…





Il potere del Dollaro



Mercenaries 2 é ambientato in un futuro prossimo, precisamente nel 2010
e narra i fatti che si svolgono in seguito a un colpo di stato fallito
da parte di un ricco petroliere e di un avido generale dell’esercito.
Avrete la possibilità di scegliere tra 3 diversi personaggi, ognuno con
caratteristiche diverse: Mattias Nilson é il classico uomo-carro
armato, in grado di sopportare più danni e di rigenerare energia più
velocemente, Chris Jacobs ha l’abilità di portare un grosso numero di munizioni
e Jennifer Mui sarà invece più debole ma decisamente più veloce e
agile degli altri. La vostra scelta non avrà grandissime ripercussioni sul gioco,
in ogni caso impersonerete un mercenario che verrà assoldato per
liberare il generale Carlos Carmona ma che a breve sarà tradito dal
vostro stesso mandante e da li inizierà un’onda di devastazione
motivata quasi esclusivamente dalla vostra sete di vendetta. Dopo un
secondo tentativo Ramon Solano riuscirà a compiere il golpe e si
dichiarerà dittatore del Venezuela, impossessandosi di tutti i diritti
sulle estrazioni di petrolio e inimicandosi così la maggiore compagnia
petrolifera dello stato, la Universal Petroleum e le varie fazioni
ribelli che vivono nella giungla. Anche se a prima vista potrebbe non
sembrare, la trama é piatta e scontata come i saldi di fine stagione e
non sarà certo quest’ultima a invogliarvi a portare a termine il gioco.

Saranno proprio i nemici di Solano a assoldarvi per compiere diverse
missioni, dallo sventare un rapimento all’occupare gli avamposti di
fazioni ribelli avversarie. Purtroppo le missioni sono tutte troppo
simili e già dopo poche ore di gioco diventeranno fin troppo difficili
per risultare godibili il che é un vero peccato viste le ottime premesse. E’ infatti possibile pilotare
una moltitudine di macchine e altri veicoli come motoscafi, elicotteri
e carri armati e anche le armi a disposizione sono molto varie e
soprattutto hanno una potenza di fuoco studiata a pennello per rendere
molto “soddisfacente” uccidere i vostri nemici. Quest’ultimi hanno una IA
così mal programmata che resteranno spesso fermi a farsi sparare,
rendendo facilissimo anche distruggere un carro armato con un semplice
mitragliatore. Per ovviare a questa stupidità artificiale
i programmatori hanno furbescamente pensato di riempire i livelli di
nemici: dopotutto 100 soldati senza cervello saranno efficaci come 5
intelligenti, giusto? In alcuni casi dovrete distruggere qualche
veicolo specifico per completare una missione e l’idiozia dei
nemici potrebbe anche tornarvi utile. Potrete addirittura semplicemente affiancarvi a loro e lasciare
che i soldati distruggano il mezzo che avrebbero dovuto proteggere!

Inoltre le missioni sono anche piuttosto dispersive e difficili da
scegliere: in alcuni casi ve ne troverete una decina disponibili allo stesso momento e non saprete qual é quella giusta per
procedere nella storia e quale invece stia lì semplicemente per farvi
guadagnare quattro soldi.

Per impossessarvi dei veicoli più grossi e potenti dovrete schiacciare
una combinazione di tasti che comparirà sullo schermo e assistere a
delle animazioni decisamente divertenti e ben fatte: per esempio per
rubare un carro armato dovrete prima salirci e in seguito premere un altro tasto per aprire il portellone. A questo punto il
pilota uscirà e proverà a spararvi e voi dovrete disarmarlo (con
l’ennesima pressione sul pad) e tirargli una granata premendone un
altro. Questo procedimento, che risulterà decisamente piacevole e
emozionante la prima volta, tenderà presto a annoiarvi, così come
l’animazione sempre identica, e in breve tempo maledirete chi ha
effettuato questa scelta.

L’ennesima scelleratezza da parte dei programmatori sta nel fatto
che ogni pedone che investirete vi costerà 5.000 sudati dollaroni
americani: combinate questa salatissima multa con la bassissima IA (gente che si butta letteralmente in mezzo alla
strada proprio mentre passate) e alla scarsissima guidabilità della
maggior parte dei mezzi a vostra disposizione (oltre al gps che spesso
vi darà indicazioni sbagliate!) e vi troverete a fare missioni solo per
saldare i vostri debiti con le famiglie delle vittime e i giornalisti.
Inoltre nello sfortunato caso in cui vi capitasse di investire o
sparare per errore a un membro di una fazione militare, ciò spesso
basterà a farvi entrare in guerra, con tutte le ovvie complicanze che
ne derivano.

Una nota positiva sta nella modalità multiplayer cooperativa, sia
online che in split-screen. Nel primo caso potrete iniziare la vostra
carriera da soli, e se lo desidererete in qualsiasi momento potrà
aggiungersi qualcuno per far saltare in aria un po’ di cose insieme a
voi.

In questo modo il gioco oltre a diventare molto più divertente sarà
anche decisamente più facile in quanto non sarete più completamente
soli contro legioni di soldati. In questa modalità sarà inoltre
possibile sbloccare delle missioni e delle scene di intermezzo extra.

Un’altra funzione utile quanto divertente é quella degli attacchi
aerei: in qualsiasi momento, soldi permettendo, potrete ordinare un
bombardamento su una zona da voi prescelta che verrà prontamente rasa
al suolo. Oltre ai classici missili, napalm e granate sarà anche
possibile ordinare un attacco nucleare. Si, avete letto bene, una bomba
nucleare che spazzerà letteralmente via tutto, lasciandovi però
illesi. La soddisfazione data da un simile attacco é tantissima,
peccato solo che prima che abbiate abbastanza soldi per effettuarla
probabilmente vi sarete già stufati di giocare.





Inferno di Fuoco



Mercenaries 2, come il suo predecessore, é un gioco open world (o free
roaming se preferite) e quindi non ci si può aspettare troppo dal
comparto grafico. Con questo termine si intende un titolo che non é
composto da livelli, ma che si svolge tutto all’interno di un mondo
completamente esplorabile e con missioni che si svolgono al suo
interno, un po’ come accade nel decisamente più famoso Grand Theft Auto.

Purtroppo in questo caso siamo ben lontani dai livelli di eccellenza
raggiunti dall’ultimo episodio della serie GTA: in Mercenaries 2 gli
ambienti sono piuttosto spogli e anche le texture sembrano quelle di
giochi usciti diversi anni fa. Nei momenti più concitati sono anche
presenti diversi rallentamenti, che di certo non contribuiscono a
rendere piacevole l’esperienza di gioco.

Mentre si é alla guida di veicoli si nota un costante effetto di pop-up
all’orizzonte che abbatte quel poco di realismo che il gioco tenta di
proporre mediante ambienti quasi totalmente distruttibili. Questo
difetto é particolarmente grave dato che per poter giocare sarete
obbligati a installare quasi 3 GB di dati sul vostro hard disk, il che
dovrebbe in teoria velocizzare i caricamenti e evitare lo spiacevole
pop-up di texture e poligoni.

L’unico punto di forza del motore grafico sviluppato dai ragazzi della
Pandemic sta infatti nella fisica delle esplosioni. Il gioco utilizza
una versione modificata del Havok Engine che rende spettacolare ogni
tipo di scoppio o collisione fra oggetti.

Un’altra nota parzialmente positiva sta nella realizzazione delle
foreste, quasi onnipresenti essendo il titolo ambientato in Venezuela, anche se non fa gridare al miracolo é decisamente migliore rispetto
al resto delle ambientazioni, come per esempio le città. Seppur prive di molti dettagli, quest’ultime sono rappresentazioni
abbastanza fedeli delle loro controparti reali e potrete facilmente
riconoscere diverse località realmente esistenti come Caracas,
Maracaibo, Guanare, il fiume Orinoco e l’isla de Margarita.

Purtroppo ciò non basterà a farvi sorvolare sull’innumerevole quantità di
bug e artefatti grafici di vario genere, che spaziano dal clipping and
tearing passando per collisioni con oggetti inesistenti e un aliasing
pesantissimo che, uniti a un gameplay già abbastanza frustrante per
conto suo, contribuirà a farvi dimenticare i pochi aspetti positivi del
gioco.





Esplosioni a volontà



Il comparto sonoro é senza dubbio una delle parti migliori di questo
mal riuscito sequel: le musiche spaziano da motivi militari a gradevoli
pezzi sudamericani che contribuiranno a farvi rilassare fra una
missione e l’altra. Il doppiaggio durante i video é di primissimo
livello, mentre lo stesso non si puo’ dire del parlato durante il
gioco: il volume delle voci é a dir poco basso rispetto alla musica e
alle esplosioni che vi circondano, e spesso capirete una parola sì e
cinque no. Seppur questa scelta potrebbe essere stata dettata da
ragioni di realismo, in un gioco del genere dove un missile non farà
altro che buttarvi a terra 2 secondi sembra decisamente fuori luogo.

I suoni delle armi e delle esplosioni sono ottimi, così come i rumori
degli edifici che crollano e in generale potrete sempre avvertire anche
ad occhi chiusi che qualcosa di sta spaccando in mille pezzi in maniera
decisamente realistica.

Nella modalità cooperativa si puo’ parlare senza nessun problema di
sorta con il vostro compagno e anche questa é una nota positiva visto
che in molti titoli ciò é impossibile o reso difficile dalla presenza
di disturbi o errori di programmazione.





Un conflitto senza fine



In pochi vorranno farlo, ma nel caso il gioco dovesse veramente
piacervi e voleste fare ogni singola missione allora ne avrete per
parecchie ore. Se invece vorrete finire solo la storia e siete
abbastanza fortunati da azzeccare le missioni giuste potrete
sbrigarvela in una quindicina di ore, il che non é comunque male se si
considera che molti giochi durano parecchio meno.

Inoltre la sopracitata modalità cooperativa potrà farvi passare qualche
divertente ora con i vostri amici anche solamente andando in giro a
causare distruzione e a terrorizzare i poveri abitanti di Maracaibo.





Conclusioni:



Giocando a Mercenaries 2: World in Flames si ha la chiara impressione
che si tratti di un titolo completato con troppa fretta; le premesse ci
sono tutte ma sembra che il gioco sia stato fatto con un’accetta, senza
badare troppo ai contorni. Già solo ritardando l’uscita di 2 o 3 mesi e
facendo magari una beta pubblica si sarebbero potuti facilmente
risolvere la maggior parte delle centinaia di bug che affliggono il
gioco, specialmente nella modalità cooperativa. Non é da escludere
tuttavia che la EA rilasci in futuro una patch che ponga rimedio a
alcuni errori, anche se purtroppo niente é stato ancora annunciato a
questo proposito.

In definitiva non si può parlare di un vero passo in avanti rispetto
al precedente capitolo, ma ai fan della saga potrebbe comunque piacere.
Se avete voglia di sfogarvi e di distruggere qualcosa questo gioco
potrebbe anche fare al caso vostro, ma difficilmente avrete la pazienza
di portarlo a termine dopo le prime ore passata facendo a
pezzi tutto ciò che si muove da soli o insieme ai vostri amici.

PRO

  • Si puo’ distruggere praticamente tutto;
  • multiplayer cooperativo online e non;
  • longevità.

CONTRO

  • Grafica di basso livello;
  • intelligenza artificiale inesistente;
  • missioni troppo ripetitive.