Recensione Recensione di Kung Fu Panda
Recensione di Kung Fu Panda di Console Tribe
di: RedazioneDopo Shrek, SpiderMan e Bee Movie, Activision continua a sfruttare la
realizzazione dei giochi su licenza per applicarla ad un’altra
produzione cinematografica: è il caso di Kung Fu Panda, film che
potremo visionare nelle sale italiane verso la fine di Agosto, e titolo
multipiattaforma già disponibile sugli scaffali dei negozi. Ho avuto
l’occasione di provare per voi questo gioco, nella speranza di aver
messo mano ad un titolo degno di nota: bisogna riconoscere,
effettivamente, una buona realizzazione tecnica, specialmente se si fa
caso al fatto che questo genere di titoli sfruttano budget limitati e
necessitano della pubblicazione più o meno nello stesso periodo della
versione cinematografica, talvolta senza procedere alla correzione di
bug che spesso si rivelano copiosi. Ma procediamo con ordine e andiamo
ad analizzare il gioco nel dettaglio.
Gameplay
Se analizziamo la trama, avremo modo di notare praticamente subito che
quest’ultima ricalca in maniera piuttosto marcata gli avvenimenti del
film: un Panda piuttosto goffo e appassionato di Kung Fu viene
riconosciuto erroneamente come il futuro Dragon Warrior, ovvero colui
che avrà il compito di sistemare il cattivone di turno, il temibile Tai
Lung.
Una volta lanciato il gioco ci troveremo subito davanti ad un menu con
tre opzioni principali: le prime due vengono utilizzate per iniziare o
proseguire una partita in quella che possiamo definire come la modalità
storia, la terza è riservata alla modalità multiplayer. Attraverso la
semplice pressione dei tasti DESTRA/SINISTRA è poi possibile dirigersi
nel menu delle opzioni o degli EXTRA, nel quale si trovano alcune
concept art (da sbloccare) e un apposita voce per l’inserimento dei
Cheats. A fare da sfondo a tutto ciò vi è una musica ed un background
visivo dall’inequivocabile stile orientaleggiante.
Durante le fasi di gioco ci vengono offerti tre diversi livelli di
difficoltà, tuttavia il gameplay si rivela comunque molto semplice e
offre una esperienza di gioco che probabilmente non riuscirà a
soddisfare appieno la maggior parte dei giocatori.
Il nostro personaggio combatterà utilizzando una quantità molto
limitata di combo, le quali tra l’altro necessitano di potenziamenti
mediante l’utilizzo dei gettoni che troveremo in grande quantità nella
nostra avventura. Ciò non deve lasciare supporre, comunque, che i pochi
movimenti che il nostro panciuto protagonista è in grado di fare siano
di scarsa qualità, anzi, tale scelta rende i controlli particolarmente
intuitivi e di facile applicazione in ogni schermaglia. Gli unici
elementi dei quali si potrebbe fare tranquillamente a meno sono i
bastoni che ogni tanto troveremo per terra: questi possono essere
comunque raccolti ed utilizzati per aumentare la potenza di alcuni
nostri attacchi.
Il Devil May Cry dei bambini?
Potremmo così definire questo titolo, che certamente non si distingue
nè per la trama nè per il gameplay. Come già precisato in precedenza,
la prima è un semplice adattamento dell’omonimo film, dal quale vengono
riprese anche molte ambientazioni ed i personaggi; il secondo sembra
rifarsi ad un qualcosa di già visto, quale lo stile del capolavoro di
Capcom. Tutto l’intero gioco, che si snoda in 13 capitoli completabili
nel giro di mezza giornata, effettivamente presenta pochi elementi
entusiasmanti e spesso si potrebbe limitare ad una mera ripetizione di
determinate azioni o alla semplice pressione continuata di tasti sul
joypad, tutto allo scopo di eseguire quelle semplici (e poche) combo
che ci è permesso utilizzare. Lo scopo del gioco è, infatti, guidare il
nostro protagonista attraverso paludi, terre desolate, deserti,
affrontando indiscriminatamente tutti i nemici con i quali avremo a che
fare.
In alcune occasioni sarà possibile controllare anche altri personaggi,
tuttavia anche questo elemento sembra essere stato integrato in maniera
un po’ forzata. Buona, invece, l’idea delle “action moves”, già vista
in titoli più blasonati come il Jericho di Clive Barker (per citare un
titolo a caso): in determinati momenti sarà richiesta la pressione di
determinate combo i cui corrispondenti tasti appariranno su schermo;
nel caso, ad esempio, dovessimo vedere apparire il pulsante X, sarà
nostra premura premerlo nel minor tempo possibile onde completare una
determinata azione. Premendo il tasto errato (o superando il tempo
limite concessoci dal gioco) la combo fallisce e il protagonista ne
dovrà subire le conseguenze.
Grafica e Audio
Uno dei pochi punti di forza di questo titolo (forse l’unico) è il
comparto grafico. Effettivamente bisogna riconoscere agli sviluppatori
Luxoflux il merito di essere riusciti a rappresentare con audace
maestria tutti i personaggi principali, particolarmente dettagliati,
definiti e privi di qualsiasi imperfezione, se non in qualche sporadico
caso. L’engine grafico sembra ben ottimizato, le azioni si svolgono ad
un framerate di 60fps fissi e non conoscono rallentamenti neanche nelle
scene più movimentate. Infine alcuni effetti come lo scorrere
dell’acqua nei fiumi sono semplicemente eccellenti, ma si vanno ad
affiancare con elementi ai quali sarebbe stato meglio dedicare una
maggior cura: un esempio su tutti sono le sopracciglia e i baffi del
Maestro Shifu, il procione sensei che non di rado troveremo al nostro
fianco per comunicare informazioni di carattere generale sul livello
che andremo ad affrontare (tra l’altro si rivelerà l’unico personaggio
secondario che utilizzeremo non una, ma due volte, a differenza di
Tigre, Gru e Scimmia). In generale, comunque, la luminosità degli
ambienti, l’uso sapiente dei colori e delle textures attribuiscono a
questo titolo una grafica pulita, semplice e che soffre solo di un
leggero effetto aliasing. Gli ambienti sarebbero potuti essere più vari
invece di presentare sempre gli stessi elementi, ma questa purtroppo
sembra essere una scelta forzata, dovuta alle limitazioni che un
prodotto basato su una produzione cinematografica deve necessariamente
porre. Graditissima, comunque, la presenza di scenari che, non
rivelandosi strettamente imparentati con la trama del film, lasciano un
certo spazio ad elementi tipici di un puzzle-game: il livello sul
deserto ne è un chiaro esempio.
Il comparto audio si rivela di discreta fattura. Manca la colonna
sonora del lungometraggio di Dreamworks, motivo per il quale la
tracklist è stata sostituita con una serie di brani dai motivi
orientaleggianti ma piuttosto anonimi, ma, nonostante ciò, le scelte
musicali si rivelano in ogni caso azzeccate.
Multiplayer
Il gioco offre la possibilità di affrontare alcune sfide in modalità
multiplayer. Fino ad un massimo di quattro giocatori possono sfidarsi
in diverse arene, per conseguire vari scopi che vanno dall’accumulo di
punti (mediante feroci lotte a colpi di kung-fu o mediante la raccolta
di gettoni) alla cooperazione per la difesa di determinati oggetti (è
anche presente la versione digitalizzata di qualche famoso gioco da
tavolo). Trattasi di un extra sul quale sarebbe stato meglio dedicare,
forse, una maggiore cura: si fa sentire non poco, infatti, la mancanza
pressochè totale di un qualsiasi servizio di gaming online.
Insomma, anche da questo punto di vista il gioco si rivela adatto ad
un’utenza giovane, in grado di trovare un po’ di svago in compagnia di
due/tre amici invitati a casa.
Conclusioni
Il titolo, nonostante sia ufficialmente destinato ad un pubblico di
ragazzi di età superiore ai 10 anni, si rivela sufficientemente adatto
anche ai più piccoli. In generale, il prodotto è ben realizzato anche
se non si rivela comunque un capolavoro. Se siete alla ricerca di
esperienze ben più entusiasmanti ed appaganti, consiglio vivamente di
orientarsi verso altre scelte, altrimenti questo è il titolo che fa per
voi, sebbene non vi dedicherete per lungo tempo ad esso nè tantomeno
vi capiterà di rigiocare i livelli già completati.
PRO:
- Grafica quasi priva di pecche
- Modalità Multiplayer semplice ma divertente
- Buona realizzazione tecnica in generale
CONTRO:
- Longevità pressocchè nulla
- Assenza di un supporto alle modalità Online