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Recensione Recensione di Ilomilo

Recensione di Ilomilo di Console Tribe

di: Federico Lelli

In un mercato videoludico che offre sempre meno novità e sempre più sequel e iterazioni, c’è ancora una forte scena indie che ha il coraggio di sperimentare nuove idee e creare giochi interessanti e coinvolgenti. Gli sviluppatori indipendenti di SouthEnd Interactive in collaborazione con Microsoft Game Studios scelgono la piattaforma XBLA e il digital download per promuovere e distribuire la loro ultima fatica: Ilomilo.

Persi in labirinti di stoffa

Pur essendo un Live Arcade, Ilomilo è un gioco confezionato divinamente: le musiche particolarmente ispirate e l’art style decisamente caratteristico lo rendono una piccola perla nel parco degli XBLA. Il simpatico motivetto dei titoli iniziali, brillante ed immediato, entra subito nella testa e la possibilità di suonare a tempo scorrendo i menu ci intrattiene per diversi minuti, mentre selezioniamo le varie voci.

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Ilomilo è un salto nostalgico verso il passato, quando la trama era solo un pretesto per incentivare le azioni dei protagonisti: in questo caso il nostro obbiettivo finale è quello di riunire Ilo e Milo, due carinissimi bambolotti di pezza, muovendoli uno alla volta per risolvere puzzle ambientali, trovando così l’unica strada da loro percorribile.
I semplici controlli ci mettono subito a nostro agio: lo stick sinistro muove i nostri protagonisti nelle quattro direzioni consentite; i tre dei pulsanti frontali sono usati per interagire con gli oggetti, alternare Ilo o Milo e allontanare la visuale, che può essere orientata grazie allo stick destro.
I primi 4 livelli ci spiegano le strane dinamiche del mondo che stiamo per affrontare: ogni stage è infatti composto da una serie di cubi allineati in maniera tale da costruire strade, muri ed ostacoli; in questo ambiente geometrico la gravità è un fattore completamente relativo e tutte le facce dei cubi sono calpestabili quando il gioco lo richiede, generando una gravità propria come se fossero dei piccoli pianeti. Ovviamente spostarsi tra i vari piani comporta l’uso di particolari cubi o di speciali tappetini che legano tra loro due facce, è fondamentale avere sotto controllo tutte le strade a nostra disposizione per avere l’occasione di ricongiungere i nostri protagonisti. Andando avanti con i livelli il gioco ci spiega che oltre a muoverci nelle tre dimensioni abbiamo la possibilità di interagire con diverse creature e di spostare alcuni cubi speciali a nostro piacimento, portandoli in spalla, per risolvere gli enigmatici capitoli.

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Non ci sono nemici o trappole in agguato per Ilo e Milo: trovare la strada giusta però richiede uno sforzo mentale non indifferente e se a questo aggiungiamo le immagini, le musiche sbloccabili e i frammenti di ricordi nascosti in giro l’esperienza diventa parecchio ardua.
La schermata di fine livello ci mostra in maniera ordinata il punteggio, determinato dal numero di cubi percorsi, e gli oggetti collezionabili trovati. Tra questi figurano anche i tre Safka: delle bamboline colorate che, se trovate tutte con successo, ci permettono di giocare ai 12 quadri bonus; è qui che gli sviluppatori si sono impegnati particolarmente per aumentare il livello di difficoltà, consigliamo infatti di ripassarci una volta finiti completamente i quattro capitoli, per non sbattere la testa contro il muro troppe volte.
La curva di apprendimento è ben studiata: il gioco non smette mai di introdurre nuove caratteristiche, anche nei capitoli finali, e non ci permette di adagiarci sulle vecchie tecniche imparate donandoci una sfida sempre varia.

!==PB==!
Poesia di pezza

Abbiamo parlato di art style caratteristico: sicuramente dopo Kirby’s Epic Yarn e Little Big Planet non si può dire che sia un concept unico o originale ma nel complesso le sensazioni restituite da questo mondo fatto di pezza e di colori pastello sono riassumibili in una sola parola: adorabili.
Ilo e Milo, distinguibili solo grazie al colore dei vestiti, si muovono come goffi pinguini in intricati labirinti tridimensionali dove tutto è pezzato e morbido: dai i cubi che compongono le strutture alle creature incontrate.
Le musiche particolarmente ispirate aiutano ad immergersi in questo mondo sghembo e malinconico: la Ilomilo Orchestra infatti esegue dolci e nostalgiche melodie con svariati strumenti che vanno dalla fisarmonica agli strumenti a fiato più comuni, nello stile tipico delle band di strada.
Grazie all’ottimo level design, il titolo offre una sfida sempre adeguata e i puzzle non risultano mai troppo facili o troppo frustranti, in ogni caso nei momenti peggiori c’è sempre la possibilità di usufruire di un suggerimento dal menù di pausa.

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Chiude l’elenco il simpatico giochino bonus sbloccabile: Ilomilo Shuffle. In questo titolo, ispirato ai vecchi capolavori tascabili a 8 bit, muoviamo Ilo e Milo contemporaneamente mentre i blocchi di terreno ai nostri piedi si spostano in maniera casuale; lo scopo è quello di raccogliere le polaroid e i Safka sparsi in giro senza cadere dai margini del livello cangiante. Un’idea interessante ma alla lunga noiosa e una volta raggiunti i 500 punti richiesti dall’obbiettivo difficilmente ci giocherete ancora. Il problema relativo alla rigiocabilità è condiviso anche con la storia principale che, bonus compresi, offre solo 49 livelli e la promessa di un ulteriore avventura DLC che appare nei menù ma è bloccata.
Lo stesso multiplayer è praticamente un clone della versione in solitaria: nonostante richieda due joypad non permette di giocare in split-screen e obbliga i due utenti a scambiarsi continuamente di turno per muoversi nella mappa. Un’occasione persa se pensiamo che anche la possibilità di giocare in live è completamente assente.
Il titolo scorre fluido e senza problemi, gli unici appunti che ci sentiamo di fare sono quelli relativi alla camera di gioco, che si muove solo sui 4 assi invece di essere completamente analogica, e all’assenza di un tasto per velocizzare le azioni del mondo che ci circonda, magari in quei punti dove c’è da aspettare che la situazione si muova a nostro favore, ma sono questioni triviali che non minano di certo la poesia di Ilomilo.

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Amore imbottito

Ilomilo è quel regalo di Natale che ci hanno dato in ritardo ma che ci rende estremamente felici, è l’ultimo raggio di sole alla fine di un bellissimo tramonto ma soprattutto è l’ennesima conferma che non serve un budget multimilionario per creare un titolo favoloso. L’ottimo game design, il tenero art style, le musiche calzanti e ispirate, la trama flebile e appena sussurrata, si fondono in un amalgama malinconica, sognante e nostalgica che ci penetra nell’animo.
In tutta onestà 800 MSP per dare credito al lavoro dei ragazzi di SouthEnd Interactive ci sembrano anche pochi, ma se doveste avere ancora qualche dubbio vi consigliamo caldamente di provare la demo perché questo potrebbe diventare il vostro prossimo XBLA preferito.